L'impopolare: Giovanni Uberti, cattolicesimo e politica nella Verona del Novecento
In: Nordest nuova serie, 172
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In: Nordest nuova serie, 172
L'articolo analizza i principali sviluppi politici ed economic in India nel corso del 2011. Per quanto riguarda la politica, l'analisi è focalizzata soprattutto sul ruolo chiave giocato dal movimento anti corruzione guidato da Anna Hazare; per quanto riguarda l'economia, l'articolo si sofferma sul rallentamento della crescita economica e sulle sue cause.
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This paper gives the outline of an argument for the viability and desirability of an antifoundationalist approach to human rights and liberalism. The conception of normativity which frames my argument stands on the intuition, central in the second Wittgenstein and in the American pragmatist tradition, that accepting the ultimate circularity of our justifications does not condemn us to the corrosive consequences of radical scepticism. The conception of liberalism I prospect is centred on the deliberative democratic ideal that the best way to live with difference and conflict is to subordinate decisions of collective interests to public deliberation, which equally respects everybody's freedom and dignity, and maintains its outcomes and principles open to revision. I will argue that an anti-foundationalist conception of normativity is the most suitable for the fuller realisation of this deliberative democratic ideal, and that a society inspired by this ideal creates the most favourable conditions for the fuller flourishing of human potentialities in any area of life. I will also point out that a volitional and discursive conception of normativity enables us to focus our efforts on the concrete political and moral obstacles to the creation of a free and equal society, thus enabling us to release the tensions between the universalistic claims of human rights and democracy and the particularistic claims of recognition raised by different cultural groups.
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La tesi di ricerca analizza uno dei problemi più rilevanti: l'elusione fiscale sulla fiscalità diretta effettuata a livello europeo, tra l'uso abusivo delle libertà europee. Il punto di partenza è lo stato della legislazione fiscale nell'Unione Europea come conseguenza della difficoltà di raggiungere una vera e propria armonizzazione giuridica come risultato del cosiddetto veto fiscale. L'origine del cosiddetto ostacolo è la mancanza di un interesse fiscale comune tra gli Stati membri. La politica fiscale è un'area strategica per tutti gli Stati, quindi è impossibile legiferare accontentando tutti. Questa situazione costituisce un ostacolo al processo di integrazione giuridica ed economica e allo sviluppo del Mercato Interno, è per questo motivo che la Corte di giustizia europea, attuando in qualità di uno dei principali attori in quello che viene chiamata l'armonizzazione negativa e in pro di tale integrazione regionale, è valutato quelle libertà verso una interpretazione protezionista. Questa interpretazione protezionista è quella impiegata dagli operatori economici come strumento abusivo verso il quale eludere il complimento della norma fiscale nazionale. In questa situazione e con il fine di ottenere un sistema fiscale giusto, vero ed efficace, considerammo che il modo migliore per affrontare queste pratiche non è altro che attraverso l'uso della dottrina sul divieto del abuso del diritto europeo elaborata dalla Corte di giustizia, permettendo agli Stati membri di legiferare disposizioni che limitino l'esercizio delle libertà europee. Il problema dell'impiego della riferita teoria come strumento anti-elusivo si trova nella natura giuridica di essa. Questa è stata qualificata come principio interpretativo e non come un principio generale del Diritto Europeo, quindi se vogliamo utilizzarla come strumento anti-abuso bisognerà essere codificata negli Ordinamenti nazionali sotto forma di clausola generale anti-abuso mediante cui consentire all'autorità tributaria corrispondente ad agire di conseguenza. Codificazione che dovrà essere conforme al Diritto Europeo. ; This thesis examines one of the most important problems in the tax arena: tax avoidance on direct taxation at European level, through the abuse of fundamental freedoms. The starting point is the state of tax law in the European Union as a consequence of the difficulty of reaching a real legal harmonization in this area as a result of the so-called veto. The origin of this obstacle is the lack of a common fiscal interest between Member States. Fiscal policy is a strategic area for all States, so it is impossible to legislate pleasing everyone. This remains an obstacle to the legal and economic integration process and development of the Internal Market. For this reason, the European Court of Justice, as a major player in what is called negative harmonization, has estimated those freedoms through a protectionist interpretation. This protectionist interpretation is that one used by taxpayers as an abusive instrument to elude the compliment of national tax regulations. In this situation and with the aim of obtaining a fair, real and effective tax system, we considered that the best way to deal with these practices is through the use of the doctrine on the prohibition of the abuse of European law adopted by the Court of Justice, allowing Member States to legislate provisions which restrict the exercise of the European freedom. The problem of the use of that theory is its legal nature. It was qualified as a principle of interpretation and not as a general principle of European law, so if we want to use it as anti-abuse provision, it must be codified in the national legal systems as a general anti-abuse rule according to the requirements established by the European Court in the aforementioned doctrine.
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In: Quaderni di teoria critica della società n. 12
Nella storia antica e complessa del dibattito sulla teoria dell'evoluzione negli Stati Uniti, le teorie evoluzionistiche anti-darwiniane hanno avuto una importanza di primo piano, anche per il prestigio degli scienziati e delle istituzioni scientifiche che le hanno sostenute e attivamente disseminate. Questo volume ricostruisce in particolare la storia della cosiddetta "scuola paleontologica americana" sorta fra XIX e XX secolo in contrapposizione al darwinismo e poi al neo-darwinisimo. Le posizioni dei principali teorici -E.D. Cope, H.f. Osborn, W.B. Scott e altri- vanno analizzate criticamente e ricomprese nel contesto appropriato dei vincoli operativi, metodologici e teorici della morfologia ottocentesca, come anche dei limiti delle spiegazioni darwiniane del tempo rispetto a complesse evidenze paleontologiche. Tuttavia, la diffusione enorme delle loro teorie e la loro sistematica applicazione a temi sociali, politici, etici e religiosi ebbe un'influenza di lungo periodo sulla ricezione pubblica del darwinismo negli Stati Uniti, il cui lascito ideologico vale ancora a rafforzare le derive dell'ideologia anti-darwiniana in America.
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In: Collana dell'Istituto di Filosofia dell'Università degli studi di Chieti N.S., 4
From its origins, Buddhism presents itself with traits of singular modernity. The Buddhadharma is a set of beliefs and practices that aim to overcome the discomfort (dukkha) that characterizes the human condition. Not a system of thought that claims to be true, therefore, and not even a divine revelation, but usefuls means to reach an end. This non-ideological character of Buddhism, which has not prevented and does not prevent the emergence in the Buddhist world of phenomena of religious fanaticism (like the Buddhist nationalism in Sri Lanka), re-emerges in some of the major contemporary thinkers, engaged in dialogue with the rationalist and secular West. I will focus on the figure of the Vietnamese Zen monk Thich Nhat Hanh, one of the greatest living Buddhist masters. By developing the Buddhist theory of emptiness in his conception of being, Nhat Hanh develops a politically committed Buddhism and lays the foundations for a philosophy of dialogue and nonviolence. ; Fin dall'inizio il Buddhismo si presenta con tratti che appaiono di singolare modernità. Il Dharma del Buddha è un insieme di convinzioni e pratiche che mirano allo scopo di superare il disagio (dukkha) che caratterizza la condizione umana. Non un sistema di pensiero che si pretende vero, dunque, e nemmeno una rivelazione divina, ma un mezzo utile per raggiungere un fine. Questo carattere non ideologico del buddhismo, che non ha impedito e non impedisce il sorgere nel mondo buddhista di fenomeni di fanatismo religioso (si pensi al nazionalismo buddhista in Sri Lanka), riemerge in alcuni tra i maggiori pensatori contemporanei, impegnati nel dialogo con l'occidente razionalista e laico. L'intervento considera la figura del monaco zen vietnamita Thich Nhat Hanh, uno dei maggiori maestri buddhisti viventi. Sviluppando la teoria buddhista della vacuità nella sua concezione dell'interessere, Nhat Hanh elabora un buddhismo politicamente impegnato e pone le basi per una filosofia del dialogo e della nonviolenza.
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In: Economia. Textbook 84
In: Strumenti
In: Scenari 19
The lack of a stable and remunerated work influences the aversion to politics expressed by many interviewees, in particular by housewives or other women from Southern Italy. The stable and accredited occupations favor a propensity to the left, while the self-employed move to the right. Those who claim to be left and center-left declare themselves atheists or not influenced by religion. ; La falta de un trabajo estable y remunerado influye en la aversión a la política manifestada por muchos entrevistados, especialmente por amas de casa u otras mujeres del Sur Italia. Ocupaciones estables y acreditadas favorecen una propensión a la izquierda, mientras los trabajadores autónomos se orientan hacia la derecha. Los de izquierda y centro izquierda se declaran predominantemente ateos o no influenciados por la religión. ; La mancanza di un lavoro stabile e remunerato influenza l'avversione per la politica manifestata da molti intervistati, in particolare da casalinghe o altre donne del Sud Italia. Le occupazioni stabili e accreditate favoriscono una propensione a sinistra, mentre i lavoratori autonomi si spostano a destra. Quelli di sinistra e di centro-sinistra si dichiarano prevalentemente atei o non influenzati dalla religione.
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