Contadini e operai in rivolta: le Gorras blancas in New Mexico
In: I libri di Ácoma 1
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In: I libri di Ácoma 1
The article discusses the complex relationship that exists between the contemporary neo-liberal metropolis and the popular uses of the public space, with particular reference to the presence of informal commerce in urban spaces. From the empirical study case of abusive parkers in Mexico City, I try to reflect on how actors who do not find space in the formal economy create practices and survival strategies to fit into a social context that marginalizes them, excludes them and tries to expel them from public space through the so-called displacement policies. The ethnographic goal is to enter the world of daily life of the informal work of abusive parkers in La Merced, a intensive commercial area of the city center of Mexico City, to understand closely, through the eyes of the subjects involved, what are the social functions covered by informal commerce, how it is organized and what is the use and appropriation of urban space for the Mexican capital popular sector. ; L'articolo discute il complesso rapporto che esiste tra la metropoli neoliberale contemporanea e gli usi che i settori popolari della popolazione fanno dello spazio pubblico, con particolare riferimento alla presenza del commercio informale negli spazi urbani. A partire da un caso empirico di studio, quello dei parcheggiatori abusivi di Città del Messico, cerco di riflettere su come gli attori che non trovano posto nell'economia formale e regolata generino pratiche e strategie di sopravvivenza per adattarsi a un contesto sociale che li emargina, li esclude e che tenta di espellerli dallo spazio pubblico attraverso quelle che vengono definite politiche del displacement. L'obiettivo etnografico è quello di entrare nel mondo della vita quotidiana del lavoro informale dei parcheggiatori abusivi de La Merced, un'area ad alta intensità commerciale del centro urbano di Città del Messico, per comprendere da vicino, attraverso gli occhi dei soggetti coinvolti, quali siano le funzioni sociali ricoperte dal commercio informale, come sia organizzato e che cosa significhi l'uso e l'appropriazione dello spazio urbano per i settori popolari della popolazione della capitale messicana.
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In: Nova Americana, No. 1
World Affairs Online
La ricerca si propone di mostrare come il pensiero gramsciano sia stato riferimento prioritario di due intellettuali argentini in esilio in Messico dal 1976 al 1983: Juan Carlos Portantiero e José Maria Aricó. In quel periodo incentrarono le loro elaborazioni teorico-politiche sull'analisi della relazione tra Stato, società civile, democrazia e socialismo, partendo da una prospettiva gramsciana. Il fallimento della guerra di movimento in Argentina nei primi anni settanta li condusse a riflettere su strategie alternative di transizione al socialismo, il cui punto focale fu il concetto di "Egemonia". A partire dal 1975 indirizzarono la ripresa del pensiero di Gramsci alla creazione di un progetto politico adatto ad un contesto sempre più "occidentale", caratterizzato dalla presenza di una "società civile complessa", in cui risultava necessario combattere "guerre di posizione" e non "guerre di movimento". La prospettiva che connotò questo approccio alle riflessioni gramsciane rappresenta il culmine di un percorso che iniziarono negli anni '50, quando sorsero i primi studi del pensiero gramsciano in Argentina. Sin da allora, Aricó e Portantiero si occuparono di Gramsci insieme al dirigente del PC argentino Agosti e continuarono a farlo anche durante gli anni sessanta e i primi anni settanta sulla rivista Pasado y Presente. Fu, però, nel periodo dell'esilio che ne ripresero il pensiero considerandolo nella sua totalità, a partire dagli scritti giovanili sino ai Quaderni del Carcere, rielaborandolo in maniera originale e costruendo una propria proposta di cammino verso socialismo nell' "occidente periferico" dell'Argentina, influenzati dall'azione del Partito Comunista Italiano. ; This research aims to show that the "gramscian categories" have been the most important reference for two argentine intellectuals: Portantiero Juan Carlos Portantiero and José Maria Aricó . They were in exile in Mexico from 1976 to 1983. At that time they focused their analysis on the relationship between state, civil society , democracy and socialism , from a Gramscian perspective . The failure of the "war of movement" in Argentina in the early seventies led them to reflect on alternative strategies for the transition to socialism , whose focal point was the concept of "Hegemony" . Since 1975 they used the Gramsci's thought to create a political project suitable for states characterized by the presence of a "complex civil society". Since the '50s , Aricó and Portantiero studied Gramsci. However, it was during the period of the exile that they studied deeply all his books, from the writings of his youth up to the "Prison Notebooks".
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In: Passato prossimo n. 26
In: Collana della Fondazione ENI Enrico Mattei
In: Sociologia 670
In: Quaderni dell'Archivio storico Olivetti 2
In: Antropologia culturale e sociale 47
In: Biblioteca delle collane Anteo e La rivolta 16
In: Puzzle 5
In: Scienze poliche e sociali 7
In: Rivista di studi politici internazionali: RSPI, Band 71, Heft 4, S. 603-618
ISSN: 0035-6611
In this article I intend to present the figure of Corrado Gini in the context, almost completely ignored by historical and anthropological studies, of one of the expedi- tions of the Italian Committee for the Study of Population, held in Mexico and directed by him in 1933. The Inchiesta demografico-antropologico-sanitaria sulle po- polazioni indigene e meticce del Messico, defined by Gini as "the largest expedition carried out by the Committee", takes place in a post-revolutionary Mexico, committed intellectually and politically in the construction of a national identity. Gini, the year before the expedition, sustained the establishment of a Mexican Committee for the Study of Population Problems and prepared the field researches. The article intends to expose and analyses, in light of the Mexican cultural and intellectual context, the presence of Gini and the CISP team and the motivations that led Gini to maintain ties with Mexico well beyond the moment of the expedition. The analysis highlights how the miscegenation, one of the central points of "eugenetica rinnovatrice", becomes an ideological, political and scientific bridge between post-revolutionary Mexico and part of the Italian scientific world. ; In questo articolo si intende presentare la figura di Corrado Gini nel contesto, quasi del tutto ignorato dagli studi storici e antropologici, di una delle spedizioni del Comitato Italiano per lo Studio della Popolazione svoltasi in Messico e da lui diretta nel 1933. L'Inchiesta demografico-antropologico-sanitaria sulle popolazioni indigene e meticce del Messico, nella definizione dello stesso Gini «la più vasta spedizione compiuta dallo Comitato», si svolge in un Messico post rivoluzionario impegnato intellettualmente e politicamente nella costruzione di una identità nazionale. Gini, l'anno prima della spedizione, favorisce la costituzione di un Comitato Messicano per lo studio dei problemi della popolazione e predispone gli accordi per lo svolgersi della ricerca sul campo. L'articolo intende esporre e analizzare, alla luce del contesto culturale e intellettuale messicano, la presenza di Gini e dell'équipe del CISP, le motivazioni che spinsero Gini a mantenere legami con il Messico ben oltre quello che fu il momento della spedizione. L'analisi evidenzia come il meticciato, uno dei punti centrali dell'"eugenetica rinnovatrice", diventi ponte ideologico, politico e scientifico tra il Messico post rivoluzionario e parte del mondo scientifico italiano.
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