Una storia connessa: Asia meridionale ed Europa in età moderna (secoli XVI-XX)
In: Storia internazionale dell'età contemporanea 36
30 Ergebnisse
Sortierung:
In: Storia internazionale dell'età contemporanea 36
In: Strade blu
In: I libri di Viella 102
Dottorato di ricerca in Scienze Storiche e dei Beni Culturali ; la ricerca analizza le esplorazioni italiane nel Sudest asiatico effettuate nella seconda metà dell'Ottocento, in particolare dal 1865 al 1885, in una prospettiva globale. L'Italia postunitaria allestì alcune spedizioni navali nell'area asiatica, con l'intento di stringere accordi diplomatici e commerciali con gli Stati della penisola indocinese (Impero birmano, Siam); contemporaneamente, furono condotte privatamente alcune esplorazioni scientifiche da naturalisti italiani come Odoardo Beccari e Leonardo Fea, che contribuirono a diffondere nel paese la conoscenza delle regioni interne della Birmania e delle isole dell'arcipelago indomalese. La regione fu oggetto anche di alcuni progetti coloniali, con l'obiettivo di ottenere una concessione territoriale per istituirvi uno stabilimento penale oppure una stazione commerciale; questi tentativi furono sostenuti in particolare dal commerciante Emilio Cerruti e dall'avventuriero Celso Cesare Moreno, che proposero al governo italiano l'acquisto di alcune isole nell'arcipelago delle Molucche e a Sumatra. Il governo italiano, nel 1870, tentò di stabilire un insediamento coloniale nel Borneo, avviando trattative diplomatiche con il Foreign Office inglese, ma le pressioni politiche del governo britannico e dell'Olanda, che stavano affermando il loro dominio sull'isola, costrinsero l'esecutivo presieduto da Giovanni Lanza a rinunciare definitivamente al progetto. I tentativi espansionistici italiani nel Sudest asiatico, tuttavia, testimoniarono la diffusione di una coscienza coloniale presso alcuni circoli imprenditoriali e nazionalisti del paese, riuniti in sodalizi scientifici come la "Società Geografica Italiana", fondata nel 1867; l'interesse mostrato verso questi progetti da alcuni ministeri, in particolare dal dicastero della marina, inoltre, comprovava un diretto coinvolgimento di alcuni governi della Destra Storica, in particolare degli esecutivi presieduti da Luigi Federico Menabrea, retrodatando gli esordi dell'espansione coloniale italiana – convenzionalmente attestata al 1882, anno dell'acquisto della baia di Assab, in Eritrea – agli anni dell'unificazione nazionale. Nella ricerca è stato esaminato l'ampio dibattito politico interno suscitato dai progetti coloniali nell'arcipelago indomalese, in quanto essi contribuirono a definire le modalità di acquisizione dei territori d'oltremare, che furono successivamente impiegate dall'Italia nelle colonie africane. Le esplorazioni italiane nel Sudest asiatico, infine, sono state analizzate in un'ottica globale, con l'obiettivo di inquadrarle all'interno delle spedizioni scientifiche allestite dalle potenze europee nella regione asiatica, esaminando al contempo la situazione sociale e politica delle popolazioni locali negli anni dell'estensione del dominio coloniale occidentale; sono state studiate anche le interazioni occorse tra gli autoctoni e gli esploratori italiani, i cui scritti contribuirono a diffondere la conoscenza dell'area nella cultura italiana negli ultimi decenni dell'Ottocento. Parole chiave: ; The research analyzes the Italian explorations in Southeast Asia carried out in the second half of the nineteenth century, in particular from 1865 to 1885, in a global perspective. Post-unification Italy set up some naval expeditions in the Asian area, with the intent of forging diplomatic and commercial agreements with the states of the Indochinese peninsula (Burmese Empire, Siam); at the same time, some scientific explorations were conducted privately by Italian naturalists such as Odoardo Beccari and Leonardo Fea, who contributed to spread the knowledge of the internal regions of Burma and of the islands of the Indomalese archipelago in the country. The region was also the object of some colonial projects, with the aim of obtaining a territorial concession to establish a penal establishment or a commercial station; these attempts were supported in particular by the merchant Emilio Cerruti and the adventurer Celso Cesare Moreno, who proposed to the Italian government the purchase of some islands in the Molucca archipelago and in Sumatra. The Italian government, in 1870, tried to establish a colonial settlement in Borneo, starting diplomatic negotiations with the British Foreign Office, but the political pressures of the British and Dutch governments, which were affirming their dominion on the island, forced the executive chaired by Giovanni Lanza to definitively renounce the project. The Italian expansionist attempts in Southeast Asia, however, witnessed the spread of a colonial consciousness in some of the country's entrepreneurial and nationalist circles, gathered in scientific associations such as the "Società Geografica Italiana" (Italian Geographical Society), founded in 1867; the interest shown towards these projects by some ministries, in particular from the navy dicastery, also proved a direct involvement of some governments of the "Destra Storica", in particular the executive presided by Luigi Federico Menabrea, backdating the beginnings of the Italian colonial expansion - conventionally attested to 1882, the year of the acquisition of the Bay of Assab, in Eritrea - to the years of national unification. The research examined the broad internal political debate aroused by colonial projects in the Indomalese archipelago, as they helped define the methods of acquisition of the overseas territories, which were subsequently used by Italy in the African colonies. Lastly, the Italian explorations in Southeast Asia were analyzed in a global perspective, with the aim of placing them within the scientific expeditions set up by the European powers in the Asian region, while examining the social and political situation of the local populations in the years of the extension of western colonial rule; the interactions between the natives and the Italian explorers were also studied, whose writings contributed to spread the knowledge of the area in Italian culture in the last decades of the nineteenth century.
BASE
In: Inschriften griechischer Städte aus Kleinasien 65
In: Studi e ricerche sul territorio 53
In: Politica internazionale: rivista bimestrale dell'IPALMO, Band 27, Heft 3/4, S. 13-252
ISSN: 0032-3101
World Affairs Online
In: Affari esteri: rivista trimestrale, Band 11, S. 213-224
ISSN: 0001-964X
In: Affari esteri: rivista trimestrale, Band 30, S. 501-510
ISSN: 0001-964X
In: Il politico: rivista italiana di scienze politiche ; rivista quardrimestrale, Band 67, Heft 2, S. 349-370
ISSN: 0032-325X
In a round-table discussion held at the U of Pavia on 22 April 2002, in collaboration with the Foreign Affairs Ministry & the university's political science department, the following participants offered their opinions on the effort to reconstruct Afghanistan & Italy's place in it: Enrico De Maio (special envoy to Afghanistan), Anna Dell Croce (embassy adviser), Sergio Romano (Corriere della Sera), Giovanni Porzio (Panomrama), & Giampaolo Calchi Novati (U of Pavia). They offered overviews of Afghanistan's history & the colonial experience in Central & South Asia, US foreign policy, & the war on terror. A. Siegel
In: Affari esteri: rivista trimestrale, Band 30, S. 511-535
ISSN: 0001-964X
Nel 2012 la tempesta tropicale Isaac e l'uragano Sandy hanno martoriato Haiti, danneggiando i raccolti, facendo straripare i fiumi, allagando le strade e bloccando l'accesso alle comunità. Mentre i prezzi alimentari aumentavano e i debiti crescevano, gli haitiani poveri hanno adottato misure estreme. Alcuni sono emigrati. Altri hanno resistito riducendo il numero di pasti al giorno e svendendo le proprie terre o il bestiame. Ogni estate, gli haitiani temono lo scatenarsi della furia degli elementi. Che si tratti di tempeste o di un periodo di siccità come quello che nel 2012 ha lasciato 18 milioni di affamati nel Sahel, o di altri eventi climatici estremi, dell'impennata dei prezzi alimentari o di una prolungata instabilità politica, le crisi e gli shock continuano a colpire i poveri e i più vulnerabili. Troppo spesso, coloro che non sono in grado di reagire si ritrovano ad affondare nella povertà, a dover affrontare la malnutrizione e la fame.È ormai chiaro che non basta aiutare le popolazioni povere e vulnerabili a sopravvivere agli shock a breve termine. Queste popolazioni sono tra quelle maggiormente colpite dagli shock - causati dall'uomo o naturali - e meno in grado di farvi fronte; per cui, essendovi costantemente esposte, non è facile per loro migliorare la propria condizione. Le popolazioni povere e vulnerabili devono incrementare la propria resilienza; e una parte essenziale del processo di sviluppo della resilienza consiste nel rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale. Dato che l'accesso a un'alimentazione sana e adeguata è un diritto umano fondamentale, è di vitale importanza che tutti noi adottiamo misure per sviluppare la resilienza migliorando la sicurezza alimentare e nutrizionale. La resilienza è il tema centrale dell'Indice Globale della Fame 2013, pubblicato congiuntamente da International Food Policy Research Institute (IFPRI), Concern Worldwide e Welthungerhilfe. Dato che secondo l'Indice la fame nel mondo resta "grave", con 19 Paesi a livello "allarmante" o "estremamente allarmante", promuovere la resilienza è fondamentale per aumentare la sicurezza alimentare e nutrizionale. ; Non-PR ; IFPRI2 ; PHND; DGO; COM
BASE
Since the 1980s the Pakistani society has been characterized by a rise of sectarian violence that has especially involved the Sunni and Shiite communities in the Punjab province. While there is a long history of communitarian and sectarian violence in South Asia before 1947, the contemporary phenomenon has significantly innovated the forms of violence. Sectarian clashes in the past were typically sporadic and localized, where the contemporary Sunni-Shi'a violence is based on a perception of religious identity as collective and homogeneous. Sunni and Shi'a conflicts in the Punjab are connected to the activity of sectarian organizations that combine requests for religious purification with socio-political themes. The essay analyzes the historical evolution of this phenomenon in connection with the larger economic and social change in the Punjab province from the 1970s onwards. ; La società pachistana è stata caratterizzata dagli anni ottanta del novecento da una violenza a carattere settario che ha coinvolto in special modo le comunità sunnita e sciita. Pur presentando elementi di continuità con i conflitti del passato, questo fenomeno ha innovato in modo rilevante le forme della violenza tipiche dell'Asia meridionale. I conflitti settari attuali non hanno le caratteristiche sporadiche e localizzate tipiche della violenza "tradizionale", ma si basano su una percezione dell'identità come collettiva e omogenea. Inoltre il fenomeno è collegato all'attività di organizzazioni che uniscono richieste di purificazione religiosa a temi di carattere socio-politico. Il saggio analizza le radici storiche e l'evoluzione di questo fenomeno ricollegandolo alla più generale trasformazione sociale ed economica della provincia del Punjab dagli anni settanta in poi.
BASE