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The future of the American fight against terrorism
In: Rivista di studi politici internazionali: RSPI, Band 81, Heft 2, S. 221-230
ISSN: 0035-6611
World Affairs Online
L'esclusione dallo status di rifugiato per atti di terrorismo. Prospettive comparate. ; Exclusion from refugee status in reason of terrorism. Comparative perspectives
Il presente lavoro di ricerca si inserisce nel contesto più generale di interesse per lo studio del bilanciamento tra il diritto d'asilo e la tutela della sicurezza nazionale. L'elaborato si concentra sulla clausola d'esclusione dallo status di rifugiato in ragione di atti di terrorismo, e utilizza la comparazione tra casi prototipici come metodologia di lavoro. Dopo aver inquadrato l'esclusione ex art. 1 (F) della Convenzione di Ginevra del 1951, la tesi volge lo sguardo a come si è evoluta la relazione tra terrorismo e diritto d'asilo. Vengono analizzate la legislazione e le prassi di Unione Europea e Stati Uniti come casi prototipici di due approcci differenti. Ciononostante nel corso dell'analisi si colgono trend convergenti nell'utilizzo della clausola di esclusione, ed un progressivo avvicinamento delle interpretazioni. In particolare, l'ipotesi avanzata dallo studio è che per tutelare la sicurezza nazionale dal fenomeno terroristico, soprattutto dai tratti contemporanei di questi crimini, venga impropriamente utilizzata anche la clausola di esclusione dallo status di rifugiato, che ha invece il fine di distinguere tra perseguitati e persecutori e fornire protezione solo ai meritevoli. ; The research examines the interplay between refugee law refugees and the protection of national security from terrorists. The thesis focuses on exclusion from refugee status in reason of terrorism and uses the comparison of prototypical cases as research methodology. At the outset article 1 (F) of the 1951 Geneva Convention is analysed, while then the interconnection between terrorism and asylum law is explored. EU and US legislation and practices are used to compare two different prototypical approaches. Converging trends in the interpretation of the exclusion clauses are noticed and duly underlined. The research suggests that to protect national security from any terrorist risk, with due regard to contemporary terrorism, exclusion from refugee status is wrongly used, as article 1 (F) of the Geneva Convention serves the different purpose of distinguishing between victims and persecutors and granting protection only to those in need.
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International Islamic Terrorism. Concepts, Interpretations and Methods in the Analysis of a Data Set (2001-2016) ; Il terrorismo internazionale islamico. Concetti, interpretazioni e metodi per analizzare un data set (2001-2016)
This research presents a data set of the terrorist attacks that took place in Western countries between 11th September 2001 and 31st December 2016. The study begins by addressing both the conceptual problem of the definition of terrorism and its political significance, and the historical origins of Islamic or jihadist ter¬rorism. The data set used here is based on the University of Maryland's Global Terrorism Database, which has been integrated and extended using journalistic sources, scientific journals, and governmental and in¬stitutional websites. The general and specific traits of the terrorist phenomenon are investigated through multidimensional analysis of the data (AMD) and the analysis of their main components (ACP). The analysis throws into relief both the variety of the terrorist attacks and of the terrorist organizations involved, and in particular, how the modus operandi of the cells linked to Al-Qaida differ compared to those attached to other subjects or groups. ; Questa ricerca presenta una banca dati degli attacchi terroristici che hanno avuto luogo nei paesi occidentali dall'11 settembre 2001 al 31 dicembre 2016. Inizialmente, si affrontano il problema concettuale della definizione di terrorismo e del suo significato politico, nonché delle origini storiche del terrorismo islamico o jihadista. Il data-set qui impiegato è basato sul Global Terrorism Database dell'Università del Maryland, che è stato integrato ed esteso ricorrendo a fonti giornalistiche, riviste scientifiche, siti Web governativi e istituzionali. Attraverso l'analisi multidimensionale dei dati (AMD) e l'analisi dei loro componenti principali (ACP), vengono studiati i tratti generali e peculiari del fenomeno terroristico. L'analisi evidenzia la varietà degli attacchi terroristici e delle organizzazioni terroristiche. In particolare, sottolineiamo il diverso modus operandi delle cellule legate ad Al Qaida rispetto a quelle associate ad altri soggetti o gruppi.
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Culture violente e statualità limitata: come le tendenze della guerra e del terrorismo influenzano le tendenze degli omicidi ; VIOLENT CULTURES AND LIMITED STATEHOOD: HOW TRENDS IN WARFARE AND TERRORISM INFLUENCE HOMICIDE TRENDS
In: http://hdl.handle.net/10280/38239
Sulla base delle analisi transnazionali degli effetti della violenza collettiva (guerra e terrorismo) sui tassi di omicidi, la mia ricerca di dottorato contribuisce all' apertura di studi criminologici sull' omicidio verso una prospettiva integrata sulla violenza. La principale scoperta originale è che sia il terrorismo che le varie forme di guerra (ad esempio guerre etniche, civili e internazionali) sono associate in modo forte e positivo all' omicidio. Queste conclusioni si basano sul calcolo di una serie di modelli ad effetti fissi su un panel che comprende più di 100 paesi in oltre 20 anni dal 1990. I risultati danno un sostegno provvisorio alle ipotesi di "legittimazione della violenza" e "legittimazione-abituazione" formulate per quanto riguarda gli effetti transnazionali delle guerre nazionali sui tassi di omicidi, e gli effetti degli attentati terroristici e dei prolungati stati di belligeranza sui tassi di omicidi in Israele, rispettivamente. Entrambe le ipotesi suggeriscono che la violenza collettiva abbia un effetto causale positivo sull' omicidio, ma il tema è stato ampiamente trascurato nella ricerca criminologica fin dalla formulazione originale delle ipotesi più di 30 anni fa. Questo studio conclude che l'influenza causale della violenza collettiva sull'omicidio è probabile, ma non può essere dimostrata in modo definitivo entro i confini di un disegno di ricerca transnazionale. Da un punto di vista teorico, i quadri criminologici rilevanti dovrebbero essere arricchiti da due concetti distinti della scienza politica che permettono di collocare le ipotesi in un quadro più ampio di "cultura della violenza" e di "governance in aree di limitata statualità". ; Based on the cross-national analyses of the effects of collective violence (warfare and terrorism) on homicide rates, my Ph.D. research contributes to the opening of criminological homicide studies towards an integrated perspective on violence. The main original finding is that both terrorism and various forms of warfare (e.g. ethnic, civil and international wars) are robustly and positively associated with homicide. These findings are based on the calculation of a series of fixed-effects models on a panel that incorporates more than 100 countries over more than 20 years since 1990. The results lend tentative support to the so-called 'legitimation of violence' and 'legitimation-habituation' hypotheses that have been formulated in regard to the cross-national effects of nation-wars on homicide rates, and to the effects of terror attacks and prolonged states of belligerence on homicide rates in Israel, respectively. Both hypotheses suggest that collective violence bears a positive causal effect on homicide, but the topic has been largely neglected in criminological research since the original formulation of the hypotheses more than 30 years ago. This study concludes that a causal influence of collective violence on homicide is likely, but cannot conclusively be proven within the confines of a cross-national research design. From a theoretical perspective, relevant criminological frameworks should be enriched with two distinct concepts from political science which allow to situate the hypotheses within a larger framework of 'culture of violence' and 'governance in areas of limited statehood'.
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Gli squilibri del terrore: pace, democrazia e diritti alla prova del XXI secolo
In: Biblioteca di Sisifo [5]
La comunità internazionale nell'era del terrorismo globale
In: Il politico: rivista italiana di scienze politiche ; rivista quardrimestrale, Band 72, Heft 3, S. 21-62
ISSN: 0032-325X
Questioni di teoria generale del diritto pubblico nelle disposizioni in materia di terrorismo
In: Il politico: rivista italiana di scienze politiche ; rivista quardrimestrale, Band 72, Heft 3, S. 76-124
ISSN: 0032-325X
Il terrorismo nella rete: la filosofia terroristica dalle radici al web
In: Esse di intrecci
Economia del terrorismo e dell'antiterrorismo
In: Il politico: rivista italiana di scienze politiche ; rivista quardrimestrale, Band 72, Heft 3, S. 154-174
ISSN: 0032-325X
La minaccia del terrorismo e le risposte dell'antiterrorismo
In: Terrorismo, intelligence e sicurezza 1
La Politica della violenza
In: Ricerche e studi dell'Istituto Carlo Cattaneo
In: Ricerche e studi sul terrorismo e la violenza politica