Theories of Democratic Network Governance
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 38, Heft 3, S. 443-461
ISSN: 0048-8402
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In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 38, Heft 3, S. 443-461
ISSN: 0048-8402
In: Interkulturelle Perspektiven in der Sprachwissenschaft und ihrer Didaktik, Band 4
World Affairs Online
In: Veröffentlichung des Arbeitskreises Theorie und Lehre der Denkmalpflege e.V. Band 22
In: Architettura e spazio urbano
Although numerous studies have been carried out at a national and international level, there are very few that detail whether and to what extent criminological theories can yield insights useful for understanding the etiology of corruption. The article first identifies the criminological theories that seemingly possess better explanatory power in regard to corruption in the public sector, distinguishing between theories pertaining to a situational/mechanistic perspective and those related to a more historical/evolutionary one. The article then tests these criminological theories in 51 states of the world. It does so by tranforming these theories into measurable hypotheses with which to test a model where, in each country concerned, the dependent variable is represented by the percentage of firms expected to make informal payments to public officials to "get things done", while the independent variables are represented by: the perception of the legal system's certainty and impartiality and willingness to comply with the laws; the time that the entrepreneur spends with public officials on matters regarding the enterprise; government payments in exchange for goods and services; the percentage of firms that do not report all sales for tax purposes; and the percentage of firms with female participation in ownership. The results of the multiple linear regression between the dependent variable 'corruption' and the independent variables considered show that the model proposed is statistically significant (R square 0.246) and that the independent variable that has explanatory power is the one concerning tax evasion. This was identified as an expression of the differential association theory translated into the hypothesis that an increase in illegal conduct other than corruption by entrepreneurs leads to an increase in corruption itself. ; Nonostante i numerosi studi a livello nazionale e internazionale, rari sono quelli che approfondiscono se ed in che termini le teorie criminologiche possano fornire spunti utili per comprendere l'eziologia della corruzione. Dopo aver individuato le teorie criminologiche che paiono avere migliore portata esplicativa della corruzione nella pubblica amministrazione, distinguendo tra teorie appartenenti ad una prospettiva situazionale/meccanicistica e teorie legate ad una prospettiva maggiormente storico/evolutiva, questo articolo procede ad un loro test empirico in 51 stati del mondo. Le teorie criminologiche sono trasformate in ipotesi misurabili per testare un modello in cui, in ogni paese considerato, la variabile dipendente è rappresentata dalla percentuale di imprese sul totale di quelle presenti che ha dichiarato di avere effettuato pagamenti corruttivi a favore di pubblici ufficiali e le variabili indipendenti, invece, sono rappresentate da: la percezione della certezza ed imparzialità del sistema giuridico e propensione all'osservanza delle leggi; il tempo che l'imprenditore trascorre con pubblici ufficiali per questioni attinenti l'impresa; le spese effettuate dalla pubblica amministrazione per l'approvvigionamento di beni e servizi; la percentuale di imprese che non riporta tutte le vendite al fine di evadere il fisco; la percentuale di imprese con ownership femminile. I risultati della regressione lineare multipla tra la variabile dipendente corruzione e le variabili indipendenti considerate evidenziano come il modello proposto sia staticamente significativo (R quadrato 0,246) e che la variabile indipendente che ha potere esplicativo è l'evasione fiscale, identificata come espressione della teoria delle associazioni differenziali, tradotta nell'ipotesi secondo cui l'aumentare di comportamenti imprenditoriali illeciti diversi dalla corruzione determinerebbe un aumento della corruzione stessa.
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Questa tesi riguarda le teorie dello sviluppo che sono state sviluppate dopo la seconda guerra mondiale, per superare il sottosviluppo nel Terzo Mondo. Gli esponenti della modernizzazione (1950-1960) credono che il progresso di una società proceda da una forma semplice a una complessa. Essi indicano la società occidentale come esempio di una società complessa, da "imitare" in quanto società industriale e dunque "sviluppata". Per questo lo sviluppo stesso viene visto come un processo attraverso cui acquisire le caratteristiche del mondo Occidentale. Il mancato sviluppo nel Terzo Mondo sarebbe dunque causato dall'arretratezza delle strutture sociali, istituzionali e dei valori tradizionali. La teoria della dipendenza (seconda metà degli anni sessanta) è di origine Latino-americana: una voce dalla periferia, dunque. Gli esponenti di questa prospettiva parlano di sottosviluppo del Terzo mondo e non di "mancato" sviluppo. Le cause del sottosviluppo non sarebbero endogene, bensì esogene, in quanto i paesi del Terzo Mondo fanno parte dell'ordine economico internazionale: ordine che, in realtà, produce due mondi, quello sviluppato (occidentale) e e quello sottosviluppato (Terzo Mondo). L'economia del Terzo Mondo, quindi, dipenderebbe drammaticamente dai paesi del "centro". L'insoddisfazione circa i limiti delle teorie dominanti negli anni sessanta, ha portato alla formulazione di teorie e strategie alternative, come quelle dei "bisogni essenziali" e della self-reliance. I progetti di sviluppo collegati a queste nuove prospettive dovevano essere concreti e verificabili nel breve termine, ed essere orientati a migliorare la vita delle persone. L'esperienza dell'ideologia Ujamaa in Tanzania aveva l'obiettivo di creare una società self-reliant e socialista in senso genuinamente africano. Ujamaa, promossa dal Presidente Mwalimu Nyerere è stata ispirata dallo stile di vita comunitaria della famiglie africane.
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Dottorato di ricerca in Memoria e materia delle opere d'arte attraverso i processi di produzione, storicizzazione, conservazione, musealizzazione ; Il lavoro di ricerca, condotto in un intreccio serrato tra teoria e prassi che si è voluto evidenziare fin dalla scelta del titolo, si rivolge al complesso ed ampio fenomeno della Public art nell'intento di precisarne i contorni all'interno del più ampio orizzonte dell'arte contemporanea degli ultimi due decenni, di cui costituisce uno dei fenomeni maggiormente vitali. Le contemporanee forme artistiche, con l'inclusione di interventi che vedono in essere pratiche che esulano dai tradizionali spazi deputati, si sono fatte contaminazione, abbandonando quel solipsismo che per troppo tempo l'arte si è tenuta addosso. I confini tra spazio pubblico, vita quotidiana e fare artistico sono divenuti sempre più labili, infranti dal superamento dell'idea di arte come 'separazione', con conseguenti cambiamenti in atto che hanno portato l'arte a legarsi sempre di più al concetto di riqualificazione urbana. Essa ha così cercato di riciclare quel "terzo paesaggio"1 fatto di vuoti urbani privi di identità, costituendo supporto e corollario per investitori pubblici e privati o per semplici cittadini, che si sono ritrovati ad operare in periferie e luoghi dismessi, di colpo divenuti occasione storica di trasformazione concreta2. In questa sede è stata quindi lasciata da parte l'arte pubblica nella sua accezione più glamour, di arte da collocare in spazi sviluppati e già profondamente connotati (arte pubblica come dispositivo di carattere estetico) considerandola nella sua valenza sociale, etica, di arte relazionale che viaggia nel sommerso, pratica i territori della residualità, gli interstizi, si muove lungo i limiti, allontanandola da quella dimensione estetica che la riporterebbe nell'ambito dell'urban forniture e del monumento. Partendo da una riflessione su come sia cambiata la città (indefinibile e impraticabile metafora del tempo presente), si constata che la diffusione dell'arte pubblica, con le sue pratiche site specific, sia andata di pari passo con la perdita di senso e di segno del territorio e del palinsesto città. In questo contesto l'arte non solo è processo, ma innesca processi in luoghi altri, irrituali, dai centri storici alla periferia fino agli spazi interstiziali (quelli abbandonati, dimenticati, desolati) e l'artista produce oper-azioni tra estetica ed etica, mentre il pubblico non solo è partecipe, ma perfino coautore di tali processi. Contemporaneamente, con uno sguardo storico, viene ripercorsa l'evoluzione del significato di Public Art dagli anni '70 ad oggi, restituendone tutta la complessità attraverso un'analisi del pensiero critico espresso da autori internazionali di tante e diverse discipline (dalla sociologia, alla geografia, all'urbanistica, all'architettura, alla legislazione) interconnesse a questo particolare fenomeno artistico. Dopo aver colto le dimensioni in cui l'arte pubblica si manifesta, l'indagine si concentra sulla dimensione etico-sociale di rigenerazione urbana della Public Art, sia attraverso una riflessione sul ruolo dell'arte in questo 1 G. Clement, Il manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, Macerata 2005. 2 Cfr. V. Gregotti, Editoriale, "Rassegna", 42, 1990, numero monografico su "I territori abbandonati". contesto, sia attraverso un serrato confronto tra alcuni casi studio europei (in Italia, Germania, Olanda, Svezia, Francia, Inghilterra, Spagna, Danimarca), casi che restituiscono un panorama diversificato, ma per certi versi attraversato da linee comuni. Dopo aver dato conto di quella legislazione che regola la commissione di un'opera d'arte pubblica a livello italiano ed europeo, messa a confronto con disposizioni e regolamenti statunitensi, il lavoro si conclude con significative interviste ad artisti e ad addetti ai lavori. ; Public art. Theories and practice, between critical analysis and urban regeneration. European case studies. The research, that mingles both theory and practice, as the title itself underlines, deals with the wide and complex phenomenon of Public art in order to define its boundaries within the wider horizon of contemporary art (of which it is one of the most vital phenomena), during the last two decades. The contemporary forms of art, with actions that go beyond the traditional delegated spaces, have abandoned the solipsism that has characterized art for a long time. The boundaries between public space, daily life and art have become increasingly fragile, overtaking the concept of art as "separation", and creating new stronger connections between art and urban re-qualification. The idea of "third landscape"1, made of empty urban spaces with no identity, has been recycled and became the support for public and private investors to operate in suburbs and dismissed areas that offered a chance for a tangible transformation2. Thus the glamorous connotation of public art (art as an aesthetic device) has been put aside to enhance its social value, its ethic and its capability to move along the boarders and the interstices, far from the concepts of urban furniture and monument. Starting with considerations about the changes in the city (seen as a metaphor of the present), it is observed that the diffusion of public art, with its site-specific practices, has followed the loss of meaning of the territory and the city scene. In this context art is not just process itself, but it activates different processes in diverse and non-ritual places, from the inner city to the suburbs and desolated, abandoned and forgotten areas; the artist produces actions between aesthetics and ethics and the public is not only participating, but even the coauthor of such processes. At the same time, the evolution of Public art meaning is investigated through an historical overview from the Seventies until nowadays, through an analysis of the critical thought expressed by international authors involved in several disciplines (from sociology to geography, architecture, city planning, legislation) connected to this particular art phenomenon. After describing the dimensions in which public art reveals itself, the research focuses on the ethical-social aspects of urban regeneration of public art, both reflecting on the art's role in this context, and through a dense debate between different European case studies (in Italy, Germany, Holland, Sweden, France, England, Spain, Denmark). Analyses about the legislation that governs the commission of public artworks in Italy and Europe have been also carried out, comparing them with American regulations and dispositions; the project ends with significant interviews to artists and experts of the field. 1 G. Clement, Il manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, Macerata 2005. 2 Cfr. V. Gregotti, Editoriale, "Rassegna", 42, 1990, numero monografico su "I territori abbandonati".
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In the perspective of Human Development and capability, this article aims to provide a framework of the policies for Sustainability Education and a representation of the Italian situation. The paper proposes a review of the main training theories that allow us to underline the convergence between the sustainability approach and the capability approach, identifying a key to understanding in the emphasis on soft skills and guidance. Consistent with the most significant theoretical-methodological models in review – relating to the constructivist paradigm of Life Designing –, the reflection focuses on the experience of the Observatory on Educational Processes and Territorial Analysis of the University of Salerno. Some of the research-action projects carried out by the Observatory testify, in fact, to the construction of significant pedagogical innovation processes subject to empirical research in the area of interest. ; Nella prospettiva dello Sviluppo Umano e delle capacitazioni, il presente contributo intende restituire un quadro delle politiche per l'Educazione alla Sostenibilità e una rappresentazione della situazione italiana.L'elaborato si propone di operare una ricognizione delle principali teorie di formazione che consentono di rimarcare la convergenza tra l'approccio alla sostenibilità e il capability approach, individuando una chiave di lettura nell'enfasi sulle competenze trasversali e per l'orientamento. In linea con i più significativi modelli teorico-metodologici in rassegna – riconducibili al paradigma costruttivista del Life Designing –, la riflessione si sofferma sull'esperienza dell'Osservatorio sui Processi Formativi e l'Analisi Territoriale dell'Università degli Studi di Salerno. Alcuni dei progetti di ricerca-azione messi in campo dall'Osservatorio testimoniamo, infatti, la costruzione di significativi processi di innovazione pedagogica oggetto di ricerca empirica nell'ambito di interesse.
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The construction of the new Citadel in Alessandria, since the 1730s, sparked several debates among the different actors involved in the project. Among the themes that were discussed, there are issues that are now considered crucial to the development of construction science in the 18th Century: from foundation systems to the form of vaulted structures.This essay considers the complex debate that developed on the best form to assign to the "bombproof" vaults of the buildings to be erected inside the fortified perimeter. In 1756, engineers, architects and State administrators met in a "congress" to discuss whether semi-circular or elliptical designs were to be preferred: while on the one hand this meeting highlighted a situation ofcrisis, on the other hand it became a favourable occasion of improvement, and promotion of a truly scientific approach to construction.The need to counteract the effects of the concentrated force due to the bomb impact on the vault extrados introduced a new and never before considered factor, in a debate on vault design which was by then widespread. In respect to the theories (notably De La Hire's) then considered as "state of the art", the problem was approached by considering the newest theoretical developmentsin balistics. The problem is analyzed by a close reading of the expertises, leading to more general observations on the relationship between science, technology and the architectural professions in the 18th Century. ; La costruzione della Cittadella di Alessandria, grande fortezza edificata a partire dagli anni trenta del Settecento, fu occasione a più riprese, ma soprattutto dopo la metà del secolo, di accesi dibattiti tra i diversi soggetti coinvolti che, in molti casi, toccano temi che la storiografia considera oggi "classici" per lo sviluppo della scienza del costruire, dai sistemi di fondazione alla stabilità delle strutture voltate.In questo saggio si analizza la discussione che si sviluppò intorno al tema della miglior forma – se circolare o ellittica rialzata – da ...
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The paper starts from the critique of the concept of sustainable development, moving towards a perspective of social eco-development in line with the democratic demands and Bronfenbrenner's theory of the ecology of human development. The cornerstone of this transformative perspective is an idea of regenerated social justice, which refers to the model of Nussbaum's capability approach to embrace a theoretical framework of Social Justice Education based on the theories and practice of Cochran-Smith. Starting from the concept of recognition and inspired by both a pedagogical and a political approach, a qualitative research was undertaken according to a participatory paradigm guided by the idea of giving voice to the most marginalized social groups. Therefore, this research (which is part of a larger project that covered the entire s.y. 2020/2021) has adopted the Student Voice approach, to listen to the voice of students in conditions of educational risk or school drop-out in the context of second chance popular schools, regarding their representations on education and teaching-and-learning, their experiences and the meanings they attribute to school. Between June and July 2021, at the "Antonia Vita" Popular School in Monza, 8 semi-structured interviews were conducted with students aged between 14 and 17 years old, transcribed literally and then analyzed with the software ATLAS.ti, according to the methodology of socio-constructivist Grounded Theory. In the concluding part, the paper then analyzes and discusses the emerging categories and their codes, which induce a reflection on the pedagogical model of the Italian public education system. ; Il contributo parte dalla critica al concetto di sustainable development, orientandosi verso una prospettiva di eco-sviluppo sociale in linea con le istanze democratiche e la teoria dell'ecologia dello sviluppo umano di Bronfenbrenner. Il perno di questa prospettiva trasformativa è un'idea di giustizia sociale rigenerata, che si richiama al modello del capability approach di ...
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In: Colecția Societate & cunoaștere 11
La ricerca indaga, nell'ambito dell'educational evaluation, sulla funzione dell'autovalutazione nel processo di valutazione dei docenti e sul suo ruolo nello sviluppo professionale degli insegnanti e nel miglioramento della scuola. All'interno degli approcci della program evaluation la valutazione dei docenti è connessa alla valutazione del curricolo; dall'analisi delle teorie e dei modelli di valutazione del programma si individua una linea di tendenza verso una progressiva partecipazione del docente e verso una specifica attenzione al suo portato nella valutazione, dinamismo che avvicina alla pratica auto valutativa. L'utilizzo di pratiche auto valutative emerge dalla comparazione delle prassi valutative dei paesi europei; la competenza auto valutativa e valutativa dell'insegnante diviene indispensabile, se ne verifica la presenza nei profili professionali dei docenti di Inghilterra, Francia, Finlandia e Portogallo, confrontati tramite un metaframework (Danielson, 2011). L'autovalutazione delle proprie competenze diviene esercizio della competenza del valutare, operazione mentale da apprendere al pari delle altre; si parla, date queste premesse, di apprendimento della valutazione (Guasti, 2013), nel quale il soggetto ha un ruolo attivo e consapevole. Nel percorso italiano di valutazione della scuola e dei docenti, dai progetti sperimentali di valutazione alla Legge 107/2015, si ricercano passaggi auto valutativi e si prendono in esame documenti e strumenti per analizzarne gli aspetti auto valutativi. Il profilo professionale del docente italiano è ricostruito a partire dalle leggi, dai contratti e dai progetti sperimentali. È la "scuola vissuta" ad essere interpellata con la survey approach rivolta ad alcuni dirigenti scolastici; l'indagine conferma il valore dell'ipotesi iniziale, evidenziando attenzione e ricettività verso le pratiche auto valutative della scuola e dei docenti. Un ruolo sempre più attivo del soggetto nella valutazione, sino al suo compimento nell'autovalutazione, insieme alla considerazione della parte processuale dell'insegnamento- apprendimento, possono rappresentare la chiave di volta per lo sviluppo professionale dei docenti e il miglioramento della scuola. ; The research, in the field of educational evaluation, the role of self-evaluation in teacher's evaluation and in professional development of teachers and the improvements of schools. Within the approaches of the program evaluation the evaluation of teachers is linked to the evaluation of the curriculum; from the analysis of the theories and the models of the evaluation of the program a tendency can be identified toward the participation of teachers and an attention toward what teachers can bring to the evaluation, dynamism that approaches to self-evaluation. The use of self-evaluation practices arises from the comparison of different evaluation techniques in european countries; and the competency in self-evaluation and of the teacher's evaluation becomes necessary, it's checked the presence in the professional profiles of teachers in England, France, Finland and Portugal, compared with a metaframework (Danielson, 2011). The self-evaluation of competencies becomes and exercise to evaluate, a mental operation that must be learnt like others; it's discussed the "learning to evaluate" (Guasti 2013), in which the subject has an active role. In the Italian path of evaluation of school and teachers, from the experimental project of evaluation to the law 107/2015 the self-evaluation step are searched and documents and tools to analyse the self-evaluation aspects. The professional profile of the Italian teacher is built from the laws, the contracts and the experimental projects. The "everyday school" is called upon with survey approach to a few head teachers; the enquiry confirms the value of the initial hypothesis, highlighting the attention towards auto-evaluation practices of the school and the teachers. An incresingly active role of the subject of the evaluation, until it's success in the self-evaluation, together with the consideration of the process part of teaching-learning, can represent the key for professional development of teachers and the improvement the schools.
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This work is a reflection on the need to promote, from the earliest years of life, educational pathways aimed at the care – and formation – of community thinking. To this end, it highlights how the playful nature of the educational experience can enable the pupil "to cultivate" his or her neotenic potential. With a view to eco-sustainability, the question is therefore first and foremost: is it possible to educate, starting from school, to shared reflection and democratic thinking? What role does play, in this perspective, the game? Is it possible to act on pedagogical devices from a conscious co-management of the relevant settings? And what connection is there between developmental dynamics, the dispositional organisation of bodies and new forms of contact? These are original questions that place the work on the borderline between different areas of knowledge, involving not only pedagogy – and theories of play – but also architecture and ecology. ; Il presente lavoro si configura come una riflessione sulla necessità di promuovere, sin dai primi anni di vita, percorsi educativi finalizzati alla cura – e alla formazione – del pensiero comunitario. A tale scopo viene messo in evidenza come il carattere ludiforme dell'esperienza educativa possa consentire all'alunno di "coltivare" il proprio potenziale neotenico. In un'ottica di ecosostenibilità, ci si chiede perciò in primo luogo quanto segue: è possibile educare, a partire dalla scuola, alla riflessione condivisa e al pensiero democratico? Che ruolo gioca in tale prospettiva il gioco? È possibile agire i dispositivi pedagogici a partire da una co-gestione consapevole dei relativi setting? E che nesso sussiste tra dinamiche di sviluppo, assetto disposizionale dei corpi e nuove forme di contatto? Si tratta di quesiti originari che situano il lavoro al confine tra diversi saperi, chiamando in causa non solo la pedagogia – e le teorie del gioco – ma anche l'architettura e l'ecologia.
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In: Theorie und Geschichte der Literatur und der schönen Künste 103