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Affettività invisibili: storie e vissuti di persone e famiglie transgender
In: Sociorama
Dal cybersex al transgender: tecnologie, identità e politiche di liberazione
In: Contatti 34
Il diritto all'identità di genere inizia al liceo. Una riflessione sul caso Joel Doe et Al. v. Boyertown Areas School District at Al
Il presente contributo affronta il tema dell'identità di genere nella sua dimensione più delicata, quella del riconoscimento e dell'integrazione sociale. In particolare, viene esaminato un caso statunitense – Joel Doe et Al. v. Boyertown Areas School District at Al – al fIne di comprendere come la realtà transgender metta in discussione la tradizionale distinzione binaria tra «maschio» e «femmina» fin dall'età adolescenziale. Il legislatore e le istituzioni pubbliche in generale si ritrovano dunque a dover scegliere quale modello adottare: un modello tradizionale e chiuso rispetto alle diversità di genere – come richiesto dai ricorrenti – oppure un modello inclusivo che permetta di superare il limite del sesso di nascita in ragione di un corretto sviluppo psico-fIsico del minore transgender. In questa analisi, lo scopo è (come spesso accade nel contesto degli studi di diritto comparato) di richiamare l'attenzione del giurista e del legislatore nazionale su un tema che potrebbe irrompere prima o poi anche nel nostro ordinamento, cercando di fornire una chiave di lettura che sembra rispondere in modo bilanciato all'esigenza di tutelare tutti gli interessi in gioco.
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Percorsi dell'identità: i diritti fondamentali delle persone transgenere; una riflessione socio-giuridica
In: Collana del Centro interuniversitario per le ricerche sulla sociologia del diritto, dell'informazione e delle istituzioni giuridiche 7
TransAzioni linguistiche: le lingue e il genere negato
The study of non-binary gender individuals has become a recurring and very fashionable topic within sociolinguistics, linguistic anthropology, and critical discourse analysis. Despite the different methodological approaches, all studies seem to aptly underline the importance of two key-concepts: ideology and negotiation practices. Scholars acknowledge that concepts such as sexuality and gender are, indeed, largely informed by the crucial interrelation of power and ideology. Many transgender and gender variant people face problems in daily life because of the lack of negotiation practices and subsequent human rights recognition via European legal procedures. Trans people's legal documents, for instance, do not reflect their true 'self' and this is still today a repeated source of 'authorised' harassment based on ideology. However, gender recognition goes beyond being an administrative act: it is vital for many trans people to be able to participate in society and live a life of dignity and respect. This paper, aiming to support trans rights from a translational view point, presents the analysis of a wide multilingual corpus which comprises a series of EU legal recommendations (in several European languages) adopted by the European Parliament to fully endorse gender equality and to undertake the creation of guidelines for gender-neutral language in each of its official languages. Despite the EU's incredible efforts, the corpus shows that in some European languages, ideology and the total lack of common linguistic practices to be adopted by translators, transgender and gender variant people's human rights are still in danger.
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Altri transiti: corpi, pratiche, rappresentazioni di femminielli e transessuali
In: LGBTI n. 22
Io volevo andare nella foresta. Storie di vita per una sociologia dell'esperienza trans
Partendo dalla raccolta di da 35 storie di vita di soggettività trans sul territorio italiano, il lavoro si articola in di due parti: la prima introduce il tema della ricerca, traccia le coordinate teoriche generali e il metodo che ha guidato il lavoro empirico. L'obiettivo della prima parte è quello permette a chi scrive di posizionarsi all'interno di un pensiero queer in cui i soggetti e le soggettivazioni appaiono fluide, instabili e sempre in divenire. Per questa ragione è stato importante riflettere su come raccogliere i dati tenendo insieme la fluidità come qualità intrinseca dell'oggetto di indagine con la necessità di conformarsi al rigore scientifico. Il lavoro apre una riflessione inoltre su quella che può essere definita queerizzazione del metodo di indagine intendendo con questo anche un particolare modo di approcciarsi al queer che include il considerarlo al tempo stesso un approccio teorico, una prospettiva politica, una forma di auto identificazione o di assemblaggi di pratiche del sé. La seconda parte presenta l'analisi delle storie di vita che costituiscono il cuore del lavoro di ricerca; l'ascolto delle narrazioni si è costituito come un lungo e coinvolgente lavoro sul campo. L'analisi si suddivide a sua volta in due parti. Nella prima (cap. 2) si privilegia quella parte della narrazione in cui il soggetto si riconosce, riflette su se stesso e sul proprio desiderio in relazione ad ambiti di vita più affettivamente densi come la famiglia e il gruppo dei pari a scuola. Si tratteggia qui il percorso di autodefinizione caratterizzato dalla scoperta della propria unicità e di ciò che si ritiene essere la "verità" su se stessi. Nella seconda parte (cap. 3), invece, si approfondisce la tensione tra aspetti più prettamente normativi e prescrittivi e il percorso di soggettivazione inteso come affermazione di sé nel sociale. Si descrivono inoltre le forme della resistenza e della negoziazione che permeano l'esperienza sociale dei soggetti trans.
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Donne di città in città da uomini: un'analisi geografica di Sex and the City
Sex and the City è un serial televisivo creato e trasmesso inizialmente negli Stati Uniti, tra il 1998 e il 2004 (in Italia tra il 2000 e il 2004 in prima visione). La serie è basata sull'omonimo romanzo di Candance Bushnell (pubblicato in Italia da Mondadori, 2001), una delle opere che ha contribuito a rilanciare il genere letterario conosciuto come "chick lit". Sia il genere in cui si colloca il libro della Bushnell sia il serial televisivo che ne è derivato hanno riscosso un ampio successo di pubblico e di critica in tutto il mondo. Il serial si guadagnato 7 Emmy Award e 8 Golden Globe. Decisamente un fenomeno socio-culturale di rilievo. Perché? Ambientato in una Manhattan chiaramente upper class, Sex and the city tratta della vita sentimentale e sessuale di quattro amiche tra i 35 e i 45 anni, presentando come modello sociale una tipologia di donne apparentemente emancipate e postmoderne che vantano le medesime opportunità degli uomini: "Per la prima volta nella storia di Manhattan le donne hanno le stesse possibilità economiche e lo stesso potere degli uomini, insieme al lusso di poterli trattare come oggetti sessuali" (Samantha Jones, prima puntata della prima serie). Sex and the city si propone come un manifesto del riscatto femminile, senza tralasciare, attraverso i personaggi secondari, l'ormai immancabile sigla del politically correct, LGBT: lesbian, gay, bisex e transgender. In realtà, però, i fili che ne compongono la trama perpetuano i canoni tradizionali di costruzione dei ruoli maschile/femminile, a partire dal linguaggio adottato fino ad arrivare all'utilizzo ed alla percezione profondamente genderizzata degli spazi. Il concetto di emancipazione incarnato dalle protagoniste, infatti, adotta in pieno il discorso maschilista, naturalizzandolo e perpetrandolo nella gestione delle relazioni tra i generi, con tutte le implicazioni che ciò può avere sugli spazi pubblici e privati.È in tale ottica che questo lavoro si propone di analizzare la "genderizzazione" spaziale (effettiva e percepita) del ...
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Identita personale e laicità
Il presente lavoro nasce dal desiderio di approfondire le tematiche relative all'identità personale e le sue relazioni con l'identità culturale, l'identità religiosa, l'identità e l'identità sessuale, guardandole sotto il profilo dell'autodeterminazione e della laicità dello Stato. A questo scopo ho cercato di ripercorrere il processo evolutivo del diritto all'identità personale, analizzandone lo stato di tutela nel panorama giuridico italiano. Obiettivo principale è stato quello di porre l'attenzione sui diversi problemi connessi all'identità personale in una società sempre più globalizzata e multiculturale. La società attuale è caratterizzata dal pluralismo, che impone una nuova riflessione circa il concetto di identità e un approccio interdisciplinare al tema in questione. Emergono nuove domande di riconoscimento connesse alle diverse identità culturali, religiose, etniche, etiche, politiche, sessuali. Tutte queste sono solo alcune dei fattori costitutivi dell'identità personale e che necessitano di essere presi in considerazione dal diritto. Questo però fa fatica a cogliere l'aspetto "complesso" dell'identità personale, limitandosi spesso all'aspetto "elementare", confondendo in questo modo l'esigenza di tutela dell'identità personale con l'esigenza di identificazione delle persone. Il ritardo del diritto, rispetto alle altre scienze sociali, nell'affrontare questi nuovi temi produce la conseguenza di creare discriminazioni, soprattutto nei confronti di identità "deboli" ( si pensi ai transgender, agli immigrati, agli omosessuali). Sarebbe opportuno che il diritto riconoscesse la connessione tra l'identità personale e la libertà di coscienza e di autodeterminazione. Questo può avvenire solo per mezzo di un diritto laico. Utilizzando il metodo della laicità positiva si può arrivare a garantire la pari dignità sociale delle identità. La laicità positiva consiste nell'attitudine al confronto e al dialogo non solo del legislatore ma anche dei giudici, della pubblica amministrazione e di tutti i cittadini. Solo in questo modo possono superarsi le contrapposizioni tra "identità giuste" e "identità sbagliate", tra "identità naturali" e "identità innaturali". Passando in questo modo da un pluralismo inerte ad un pluralismo dinamico. Il diritto all'identità personale sarebbe oggetto di tutela non solo negativa ma anche positiva: come diritto ad essere sé stessi.
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