National audience ; Ylli est une revue mensuelle publiée en Albanie de 1951 à 1991. Ylli, c'est l'étoile en albanais.Ylli est la revue culturelle du régime communiste d'Enver Hoxha : Revistë politiko-shoqërore dhe letrare-artistike / Revue politico-sociale et littéraro-artistique. Ylli est une revue de propagande. Elle dépend du Service de la culture et de la propagande. Le rédacteur en chef de la revue est directement nommé par le Comité central et il est choisi parmi les cadres supérieurs du Parti.L' Albanie en couleur • Des photos colorisées • 1967, introduction de la pellicule couleur : du matériel occidental et capitaliste Les obsessions du régime • La coopérativiste et la moissonneuse-batteuse • L' ouvrier et l'usine • Le peuple en arme • Les marronniers de la propagande • Prolétaires de tous les pays, unissez-vous ? La fabrication d'Ylli • Un organe pour la propagande du Parti qui applique la droite ligne marxiste- léniniste du Parti et les leçons du camarade Enver Hoxha • Célébration du trentième et du quarantième anniversaire de Ylli • Une revue tirée à 3 000 ou 20 000 exemplaires. selon l'interlocuteur • Le photographe : l'homme à la moto • Du réalisme socialiste. à la photographie mise en scène • Qui surveille l'œil qui surveille ? • Ceux que je ne saurais voir • De rares photomontages • Place à la tradition
National audience ; Ylli est une revue mensuelle publiée en Albanie de 1951 à 1991. Ylli, c'est l'étoile en albanais.Ylli est la revue culturelle du régime communiste d'Enver Hoxha : Revistë politiko-shoqërore dhe letrare-artistike / Revue politico-sociale et littéraro-artistique. Ylli est une revue de propagande. Elle dépend du Service de la culture et de la propagande. Le rédacteur en chef de la revue est directement nommé par le Comité central et il est choisi parmi les cadres supérieurs du Parti.L' Albanie en couleur • Des photos colorisées • 1967, introduction de la pellicule couleur : du matériel occidental et capitaliste Les obsessions du régime • La coopérativiste et la moissonneuse-batteuse • L' ouvrier et l'usine • Le peuple en arme • Les marronniers de la propagande • Prolétaires de tous les pays, unissez-vous ? La fabrication d'Ylli • Un organe pour la propagande du Parti qui applique la droite ligne marxiste- léniniste du Parti et les leçons du camarade Enver Hoxha • Célébration du trentième et du quarantième anniversaire de Ylli • Une revue tirée à 3 000 ou 20 000 exemplaires. selon l'interlocuteur • Le photographe : l'homme à la moto • Du réalisme socialiste. à la photographie mise en scène • Qui surveille l'œil qui surveille ? • Ceux que je ne saurais voir • De rares photomontages • Place à la tradition
This paper examines the development pattern of Albania's tourism and the effect that this industry will have in the country's economic development. I will attempt to demonstrate that tourism is an indispensable industry in the developing countries like Albania furthermore if it develops through a precise strategy with the government and other institutional support it can contribute to the development of the country. Firstly I will give a general overview of this industry and its capabilities which are relevant in understanding Albania's tourism and its actual situation. In the second part I will describe the strategy that will be implemented by the Albanian government in the tourism sector until 2021 and analyze its overall contribution to this industry. DOI:10.5901/ajis.2016.v5n3s1p279
The present work represents the second part of the study on Slavic fiefdom in Albanian (SB 350) and deals with the Slavic place names of Albania. In the center of this part are the Slavic place names: names of cities, area names and villages names of Albania, which are considered under different aspects. First, the inventory and geographic distribution for each district of Albania are determined, and then the formation types, the onymic contents, and the oldest place names are represented in their respective geographical distribution. On the basis of this work, the already published volume on the loanwords and the planned volume on the waters and field names of Albania, a reconstruction of the historical relations between Albanians and southern slaves is to be facilitated. - Die vorliegende Arbeit stellt den zweiten Teil der Untersuchung über slavisches Lehngut im Albanischen (SB 350) dar und beschäftigt sich mit den slavischen Ortsnamen Albaniens. Im Mittelpunkt dieses Teils stehen die slavischen Ortsnamen: Städtenamen, Gebietsnamen und Dörfernamen Albaniens, die unter verschiedenen Aspekten betrachtet werden. Zunächst wird das Inventar und die geographische Verbreitung für jeden Bezirk Albaniens festgestellt, und dann werden die Bildungstypen, die onymischen Inhalte und die ältesten Ortsnamen in ihrer jeweiligen geographischen Verbreitung dargestellt. Auf der Grundlage dieser Arbeit, des bereits veröffentlichten Bandes über die Lehnwörter und des geplanten Bandes über die Gewässer- und Flurnamen Albaniens soll eine Rekonstruktion der historischen Beziehungen zwischen Albanern und Südslaven erleichtert werden.
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The advent of generative AI (GenAI) has marked a significant milestone in the evolution of technology, pushing boundaries on what seemed possible. Leading American technology companies, like OpenAI and Anthropic, have been at the forefront ...
La storia dell'evoluzione della posta da una realtà locale e circoscritta, con mete raggiungibili a piedi in giornata, ad una rete strutturata, internazionale ed unificata, costituisce lo spunto per ricostruire l'evoluzione dei relativi edifici predisposti al servizio. Dai semplici alloggi intermedi di sosta dei romani, i mansiones, passando per le stazioni antiche, le positae, si passa ai piccoli uffici postali dei sette Stati preunitari ed all'articolazione, sotto il Regno, in una struttura gerarchica, che passa dalle direzioni centrali agli uffici ed alle distribuzioni. La ricerca, attraverso lo studio analitico di casi studio, rappresentativi delle diverse fasi storiche e tipologiche, tenta di ricostruire l'evoluzione organico-processuale del Palazzo delle Poste e dei Telegrafi, dalla matrice di riferimento alla maturazione del tipo. I progressi nel campo scientifico, dall'invenzione del telegrafo e del telefono alla radio, l'inserimento della fascia della sportelleria e del vano nodale per il pubblico, la separazione dei flussi e nuovi aspetti legati alla ventilazione, alla luce ed alla limitazione del rumore prodotto dalle apparecchiature, innescano un processo di evoluzione e complessificazione del tipo, con la conseguente proliferazione degli spazi necessari al complesso di funzioni integrate richieste, alla rifunzionalizzazione di percorsi in origine scarichi o di percorrenza ed all'annodamento delle corti interne. Da una prima fase transitoria, in cui gli uffici postali venivano posti nella preesistenza senza interventi di adeguamento tipologico–strutturale, considerando gli edifici come contenitori nei quali inserire le funzioni, si passa alla riconfigurazione distributiva, strutturale ed organica di edifici esistenti, palazzi signorili e conventi, acquisiti grazie all'esproprio per pubblica utilità e scelti per la loro rispondenza alle esigenze di decoro, di accessibilità e di vicinanza al centro storico e/o ai nuovi assi amministrativi. Il processo di distillazione del tipo, guidato dalle direttive dell'ufficio tecnico del Ministero, si codifica, nei primi anni del '900, negli edifici innalzati su aree sottratte al tessuto stratificato, grazie all'arma dell'esproprio od ai piani di risanamento del centro storico, che ripropongono la matrice del tipo edilizio del palazzo, adattata ed aggiornata al nuovo complesso di funzioni integrate richieste. Lo studio di alcuni casi emblematici, analizzati nella loro componente urbanistica, evolutiva e tipologica, permette di riepilogare le mutazioni e le varianti sincroniche e diacroniche del tipo, giungendo alla definizione di alcune varianti, in funzione del rapporto tra vani seriali, sportelleria e salone del pubblico, sintetizzati in schemi riepilogativi. Le mutazioni tipologiche, indotte dall'architettura del regime e dalle nuove correnti internazionali, portano alla creazione di impianti caratterizzati dal decentramento del pubblico verso la periferia dell'edificio, a contatto con la città, e dalla progressiva coincidenza tra atrio e salone, che assume la configurazione di una galleria, parallela alla facciata, ad espansione virtuale della piazza urbana prospiciente. Sotto l'aspetto linguistico la politica monumentale e celebrativa fascista, porta all'inserimento di motivi estranei al carattere funzionale dell'edificio, ma rispondenti all'esigenza simbolica e propagandistica del regime, che, ricorrendo all'affidamento diretto degli incarichi agli architetti degli uffici tecnici del Ministero, quali Mazzoni o Narducci, o ad artisti in linea con la politica nazionale, come Piacentini e Bazzani, costruiva volumi imponenti e squadrati, simboli dell'efficienza del governo. Contro il monopolio costruttivo dei palazzi postali, da parte dell'ufficio tecnico del Ministero delle Poste si muovevano le nuove leve, da Vaccaro, a Samonà, Libera e Ridolfi, i quali ebbero la possibilità di esprimersi solo attraverso la pratica del concorso. Se il linguaggio razionalista appare sommessamente nei quattro edifici postali del concorso di Roma degli anni Trenta, affiancando l'utilizzo della struttura a telaio cementizio alle pareti in muratura tradizionale, irrompe, invece, nel palazzo postelegrafico eretto a cavallo della seconda guerra mondiale dai BBPR all'E42 a Roma nelle facciate, attraverso la manifestazione dell'ossatura portante trilitica ed in planimetria, dove l'adozione di un metodo funzionale, comporta la disgregazione dell'organismo edilizio unitario e simmetrico e la sua scomposizione in blocchi funzionali fisicamente separati e formalmente distinti, in relazione alla destinazione seriale o nodale inserita. Dopo la seconda guerra mondiale, accanto alla permanenza delle sedi centrali, nei palazzi costruiti nei cinquant'anni precedenti, si sviluppa, seguendo la progressiva espansione della città verso le periferie, una diffusione capillare degli uffici postali di quartiere, che, come nel periodo preunitario, occupano interamente o anche parzialmente, il livello terreno di edifici già esistenti. La progressiva digitalizzazione dei servizi, l'estensione dell'area commerciale e l'inclusione del settore bancario e finanziario, hanno innescato dei processi ancora in atto di evoluzione funzionale e tipologica del palazzo postale, che potrebbero, potenzialmente, portare alla scomparsa od alla riduzione della sportelleria, in favore di spazi di consulenza individuali col cliente, trasformando il palazzo in un vano nodale policentrico.
The history of Albanian Constitutions dates back in April 1914 with the Statute of Albania drafted by a National Committee of that time. The new Albanian Constitution was adopted by the Parliament 18 years ago and confirmed by a Referendum1, becoming the first democratic Constitution following political changes in Albania. After 1991, the stature of Albania changed significantly and the country managed to build new democratic institutions, advanced in establishing a market economy and ensuring human rights, and made important steps towards integration in Euro-Atlantic institutions. In this context, constitutional changes were normal, despite the overall misperception that the Constitution is a document that must not be amended. So, a provisional package of amendments was drafted to avoid obstacles along the way, and a new Constitution was adopted in 1998, later on amended in 2012 and 2016. Analysis of such amendments points out some problems. What should be the procedure for constitutional changes? Parliamentary vote or referendum? In this view, the 2012 constitutional changes - albeit hasty - did not affect the backbone of the document and could be introduced without a referendum, simply with a parliamentary adoption, as was the case. In contrast, the 2016 amendments were adopted unanimously, but they affected the backbone of the Constitution and therefore a referendum should have been called. Should the impact of such amendments be measured? This is another important issue that is not considered actually. But, in our opinion, monitoring any amendments by the Parliament or the President of the Republic is to the benefit of democratic developments and serves any further intentions for constitutional changes. We believe that the Constitution should clearly prescribe the procedure for constitutional changes to save them from becoming a pawn of momentary political interests. DOI:10.5901/ajis.2017.v6n1p31
"In Investors, States, and Arbitrators in the Crosshairs of International Investment Law and Environmental Protection, Dr Crina Baltag and Ylli Dautaj look at the investor-State dispute settlement system and inquire whether this is the most suitable transnational venue for resolving investment disputes that have an environmental component. This culminates essentially in whether arbitration is a legitimate forum and whether privately appointed arbitrators appropriately can resolve environmental-related disputes. These disputes are bound to increase in frequency because host-States are also partaking in global efforts to respond to environmental challenges"--