La comunità giuliana di alcune città australiane: Sidney, Adelaide, Melbourne
In: Quaderni dell'Istituto di Geografia della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università degli Studi di Trieste 16
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In: Quaderni dell'Istituto di Geografia della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università degli Studi di Trieste 16
Questo lavoro si propone di analizzare la recente legislazione anti tabacco adottata dall'Australia, con la quale, inter alia, sono state imposte forti restrizioni riguardo al colore, alla forma e ai loghi dei pacchetti di sigarette. Conseguentemente, diverse controversie sono state proposte a livello nazionale ed internazionale, contestando la legittimità della legge sotto diversi profili giuridici. In particolare, si segnalano i procedimenti pendenti dinanzi all'Organizzazione Mondiale del Commercio e dinanzi ad un tribunale arbitrale ad hoc per gli investimenti. Il lavoro intende evidenziare i rapporti tra i diversi meccanismi di risoluzione delle controversie.
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In: Storie
The green revolution and its related agricultural politics entailed a food production increasing worldwide. Nevertheless, those politics enhanced the biological resources extinction and the depletion of natural areas, creating a deep devastation in the local natural habitats, such as in the Iraqi Mesopotamian area; the indigenous population, the marsh Arabs, violently suffered the effects of these uncontrolled agricultural politics. The environmental depletion, related to ethnic strife motivations generated a progressive exodus from this area: 100.000 of environmental refugees.
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This essay investigates the indigenous identity experience in contemporary Canada in the light of the renewed tourist interest that, in recent years, has led many indigenous people to join the promotion circuit of what, in the Western imagination, remains the land of great lakes, immense plains and "postcard" nature. Founded in 2015, the Indigenous Tourism Association of Canada aims to improve the socio-economic condition of indigenous peoples, and to promote local representation and dialogue between the communities, and the provincial and federal governments. Regaining possession of a tourism industry defined as "authentically indigenous" also means transforming culture, identity and self-representation into an agency supporting the socio-economic rebirth of poor areas and communities, kept for a long time at the margins of the national industrial and cultural system created, in its backbone, by colonial governments. For the purposes of these initial reflections, it becomes conceptually stimulating to re-read the interest in indigenous tourism also in the light of a complex idea of "migration". In fact, it becomes enlightening to rethink the idea of "migration" considering the history of indigenous peoples to grasp a more complex idea of "cultural mobility". Today, this idea is at the center of new identity processes that affect the Canadian nation as a whole and, even more so, the communities of the origins. New artistic and literary Indigenous productions of the twenty-first century are, in fact, turning cultural resilience into new imaginative visions for a different and more inclusive future. ; Questo saggio indaga l'esperienza identitaria indigena nel Canada contemporaneo alla luce del rinnovato interesse turistico che, negli ultimi anni, ha portato molti indigeni ad inserirsi nel circuito di promozione di quella che, nell'immaginario occidentale, resta la terra dei grandi laghi, delle immense pianure e della natura "da cartolina". Fondata nel 2015, la Indigenous Tourism Association of Canada vuole migliorare la condizione socioeconomica delle popolazioni indigene, fare rete per promuovere la rappresentatività locale e il dialogo tra le diverse comunità, i governi provinciali e quello federale. Riappropriarsi di una industria del turismo definita come "autenticamente indigena" vuol anche dire trasformare l'autorappresentazione identitaria in una agenzia utile alla rinascita socioeconomica di aree e comunità povere, tenute per lungo tempo ai margini del sistema industriale e culturale creato, nella sua ossatura, dai governi coloniali. Ai fini di queste prime riflessioni, diventa concettualmente stimolante rileggere l'interesse per il turismo indigeno anche alla luce di una idea complessa di "migrazione", ovvero di un ripensamento dell'idea di "migrazione" che tenga conto della Storia delle popolazioni indigene per cogliere un'idea complessa di "mobilità culturale"; un'idea che è oggi al centro di percorsi di riappropriazioni identitarie postcoloniali che toccano la nazione canadese nel suo complesso e, in modo particolare, le comunità delle origini. Le nuove produzioni artistiche e letterarie indigene del ventunesimo secolo traducono, infatti, la resilienza culturale in discorsi tesi a immaginare un futuro diverso e inclusivo.
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Sintomatologia e politica razziale in AustraliaRiassunto: Jindabyne (una pellicola girata da Ray Lawrence nel 2006) si apre con l'uccisione di una giovane donna aborigena; tuttavia il punto su cui questa pellicola effettivamente si concentra è il modo in cui la gente reagisce a questo delitto. Per questo motivo, questo film ci dice molte interessanti verità sui rapporti interrazziali nell'Australia di oggi. La mia proposta è quella di leggere Jindabyne come un'utile allegoria nazionale (nel senso dato a questo lemma da Jameson); il film è una mappa o una cartografia che ritrae i luoghi comuni politici e culturali nella fase storica attuale. Al fondo della mia ipotesi sta il fatto che non possa essere solo una coincidenza il fatto che Jindabyne dia un tale spazio al problema dell'apologia culturale in questa particolare congiuntura della storia australiana. Anche se questo aspetto del film ha avuto poco risalto in alcune delle recensioni che ne hanno accompagnato l'uscita, mi colpisce il carattere sintomatico della tempistica: si tratta di un tema che, come una volta Deleuze ebbe a dire a proposito della differenza, era già nell'aria. Prodotto solo due anni prima dell'apologia nazionale ufficiale del primo ministro australiano Kevin Rudd agli indigeni d'Australia il 13 febbraio 2008, Jindabyne risponde a un complesso insieme di problemi culturali che erano all'ordine del giorno della politica nazionale dal 1995, quando fu reso noto Bringing Them Home, il rapporto della Commissione sulle Pari Opportunità e sui Diritti Umani relativo all'inchiesta di carattere nazionale vertente sulla cosiddetta "Generazione Rubata".Parole chiave: Razza; Politica australiana; Diritti degli indigeni; Allegoria nazionale; Gilles Deleuze e Felix Guattari. Abstract: Jindabyne (a movie directed by Ray Lawrence, 2006) begins with the murder of a young aboriginal woman, but its real focus is the way people respond to this murder. In doing so, it tells several interesting truths about race relations in Australia today. I want to suggest that Jindabyne can usefully be read as a national allegory (in Jameson's sense of the word). It maps or diagrams the cultural and political tropes of the present moment in history. My basic hypothesis is that it cannot be a coincidence that Jindabyne should give such prominence to the cultural problematic of the apology at this particular juncture in Australia's history. Although this aspect of the film is scarcely mentioned in any of the reviews that accompanied the film's premier, it strikes me that the timing is symptomatic: it is a topic that as Deleuze once said about difference was very much in the air. Produced only two years before the official national apology the Prime Minister of Australia Kevin Rudd made to the Indigenous peoples of Australia on February 13, 2008, Jindabyne responds to a complex assemblage of cultural problematics that have been on the national political agenda ever since the release in 1995 of Bringing Them Home, the Human Rights and Equal Opportunity Commission's report on its national inquiry into the so-called "Stolen Generation".Keywords: Race; Australian Politics; Indigenous Rights; National Allegory; Gilles Deleuze and Felix Guattari.
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The Monetary Policy and The Exchange Rate Policy in China Index 1.The People's Bank of China 1.1 The history of The People's Bank of China 1.2 The role of The People's Bank of China 1.3 Internal departments 2.The Fiscal policy of china 3. The monetary policy of China 3.1 monetary policy 3.2 The Crisis over the last 10 years 3.3 independence of PBC 3.4 Taylor's rule in China 4. Comparison 4.1 Fed Reserve and ECB 4.2 Comparison of EU, US and China central banks and economies 5 The exchange rate policy of China 5.1 fixed exchange rate and floating exchange rate 5.2balance of international payments and capital mobility 5.3The policy ofChina 6 The future of CNY in the world arena 7.Can the CNY become a currency of international rank?
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In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 37, Heft 2, S. 233-260
ISSN: 0048-8402
ISSN: 1724-5389
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 37, Heft 3, S. 459-469
ISSN: 0048-8402
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 38, Heft 3, S. 443-461
ISSN: 0048-8402
In: Juridiska Fakultetens skriftserie 82
In: Polis: ricerche e studi su società e politica in Italia, Band 21, Heft 1, S. 53-64
ISSN: 1120-9488