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La crisi finanziaria del 2008 ha messo in evidenza la necessità non più rinviabile di rafforzare la stabilità finanziaria, e la risposta dell'Unione europea è stata molto forte. Sforzi regolamentari senza precedenti, coordinati a livello mondiale, costituiscono oggi un acquisito essenziale e pilastro comune condiviso all'interno dei paesi e delle giurisdizioni del G20. La ricerca avente come titolo Supervisione, Gestione delle Crisi e Risoluzione delle Infrastrutture Finanziarie di Mercato nell'Unione Europea è incardinata sull'infrastruttura creata dall'Unione europea con il regolamento EMIR, in risposta alla crisi finanziaria del 2008-2009. Gli impegni principali presi dai Capi di Stato e di governo al G20 di Pittsburgh del 2009, che ha consolidato l'accordo politico attraverso delle misure concrete volte a rafforzare il sistema finanziario, riguardavano l'obbligo di dichiarare l'insieme dei contratti derivati OTC e rispettare l'obbligo di compensazione centrale dei prodotti derivati OTC standardizzati, entro il 2012, requisiti più stringenti per i derivati OTC compensati bilateralmente. L'Unione Europea a partire dal luglio 2012, data di entrata in vigore del Regolamento EMIR, si è dotata per la prima volta dell'infrastruttura di mercato per i derivati OTC. Con la realizzazione di EMIR (European Market Infrastructure Regulation) l'Unione europea ha dato attuazione alle disposizioni del G20 in materia di obbligo di compensazione dei derivati OTC standardizzati per il tramite delle CCP, imponendo alle controparti anche il reporting delle operazioni in essere ai Repertori di Dati (Trade Repositories). Ha introdotto un regime armonizzato di regolamentazione basato su un iter organizzativo iniziale, requisiti patrimoniali, organizzativi, regole di condotta degli affari e stringenti regole di risk management. È stata rafforzata l'attività di supervisione prudenziale, sono stai creati collegi congiunti di supervisione che vanno oltre la competenza delle autorità di supervisione nazionale, attribuendo all'ESMA, l'Autorità europea di supervisione dei Mercati, poteri vincolanti in caso di contrasti tra Autorità competenti nazionali. La regolamentazione dei mercati dei prodotti derivati OTC svolge un ruolo importante nella riduzione dei rischi sistemici e contribuisce alla gestione dei rischi di società finanziarie e non finanziarie. Le CCP svolgono nel sistema finanziario un ruolo molto importante poiché assicurano funzioni essenziali nei processi di post-negoziazione che vanno al di là delle singole situazioni legate alla compensazione centralizzata di contratti derivati OTC e quel che ne deriva per il buon funzionamento di ciascuna operazione. L'importanza del loro ruolo è nella gestione dei rischi derivanti dai contratti derivati e gli effetti positivi che derivano per l'intero sistema finanziario in termini di stabilità. La maggior parte delle riforme messe in atto parallelamente e destinate ad accrescere la resilienza, migliorare la gestione dei rischi e la risolvibilità delle CCP ha richiesto più tempo di quanto era stato previsto. Nella seconda metà del decennio scorso la riforma del regolamento del 2012 si è incrociata con la necessità di fare fronte alla Brexit e quindi di ripensare la questione dei pesi Terzi e soprattutto con la proposta della Commissione di creare un regime europeo di risanamento e risoluzione delle CCP. A distanza di quattro anni circa dalla proposta legislativa, un accordo politico è stato raggiunto dai co-legislatori. Non passerà molto tempo e l'Unione europea potrà contare su un quadro europeo per la risoluzione delle CCP.
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Capitolo 1 Reputazione e rischi aziendali Sommario: 1.1. Rischio e azienda 1.2. Definizione di rischio 1.3. Caratteri del rischio in azienda 1.4. Tipologie di rischio 1.4.1. Classificazione dei rischi secondo L'Istitute of Risk Management 1.4.2. Classificazione dei rischi secondo L'Istitute and Faculty ofActuries e Basilea2 1.5. La reputazione 1.6. Perché si parla di reputazione 1.7. Il rischio di reputazione 1.8. Le cause del danno di reputazione Classificazione dei rischi secondo l'Institute of Risk Management Secondo l'Istituto di Risk Management i rischi aziendali sono rilevati all'interno delle principali attività e decisioni delle organizzazioni. Anche in questo caso c'è uno specifico riferimento ai rischi di reputazione ponendoli nel gruppo dei rischi strategici ed escludendoli dal gruppo dei rischi operativi. Rischio di reputazione Prima di procedere agli aspetti legati alla gestione del rischio bisogna definire cosa è un rischio di reputazione. Capitolo 2 Gestione del rischio di reputazione Sommario: 2.1. Dal controllo interno alla gestione dei rischi aziendali 2.2. Enterprise Risk Management 2.1.1. Risk Apetite 2.2.2. Elementi dell'Enterprise Risk Management 2.3. La gestione del rischio di reputazione 2.3.1. La gestione del rischio di reputazione secondo Larkin 2.3.2. La gestione del rischio di reputazione secondo Regan 2.4. Metodologie di determinazione del rischio reputazionale 2.4.1. Metodologie qualitative di determinazione del rischio reputazionale 2.4.2. Metodologie quantitative di determinazione del rischio reputazionale Il secondo elemento è la valutazione dei rischi. Nella letteratura esistono diversi framework che analizzano la gestione del rischio aziendale ovvero l'Enterprise Risk Management. Lo scopo delle aziende deve essere l'uguaglianza del risk apetite con il rischio residuo. Il buon funzionamento del sistema ERM dipende dalla chiara definizione della propensione del rischio aziendale. La filosofia della gestione del rischio e la cultura del rischio in generale sono un altro elemento che influenza l'ambiente interno. Valutazione dei rischi La valutazione dei rischi serve per definire l'esposizione al rischio dell'azienda. Risposta al rischio Una volta identificati e misurati i rischi il management aziendale deve trovare dei modi di gestire un rischio. Le azioni da intraprendere sono sostanzialmente quattro – accettazione del rischio, condivisione, evitare il rischio e riduzione del rischio. Anche il legislatore interviene nel processo di gestione dei rischi obbligando le aziende a creare dei fondi rischi. Ogni tipo di rischio può influenzare la reputazione. Fig.8 – Mappatura dei rischi secondo Larkin Il processo di mappatura dei rischi è quello più frequentemente utilizzato per calcolare l'esposizione al rischio. La gestione del rischio reputazione secondo Regan Il modello di Laureen Regan ha lo scopo di integrare il processo di gestione del rischio reputazionale nel framework ERM. Fig.9 - Il processo di Reputation Risk Management Definizione della strategia Il primo elemento del processo di gestione del rischio reputazionale è la definizione della strategia. Metodologie di determinazione del rischio reputazionale Tra i punti critici del modello Enterprise Risk Management è senza dubbio la metodologia di determinazione del rischio reputazionale. La qualità dei rapporti è funzione della buona reputazione aziendale. Cultura aziendale La reputazione aziendale è funzione del clima aziendale. Questa differenza è dovuta alla reputazione aziendale. Gli opinion leader possono essere dei partner nella gestione delle questioni. Le gestione della comunicazione (Comunication Crisis Management) serve per salvaguardare la reputazione aziendale.
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Cover -- Occhiello -- Indice -- Introduzione -- Capitolo Primo FINANZA E IMPRESA. UN QUADRO D'INSIEME -- Capitolo Secondo FABBISOGNO FINANZIARIO E DINAMICA EVOLUTIVA DELL'IMPRESA -- Capitolo Terzo L'EQUILIBRIO FINANZIARIO -- Capitolo Quarto STRUTTURA FINANZIARIA, REDDITIVITÀ E RISCHIO -- BIBLIOGRAFIA GENERALE.
In: Affari esteri: rivista trimestrale, Band 41, Heft 161, S. 147-153
ISSN: 0001-964X
The sovereign debt crisis in the Eurozone began with the global economic recession that started in 2008 in the USA, caused by a massive melt down in financial markets. After the crash of 2008, the sovereign debt increased for two main reasons. The first reason was because governments assumed private debt (primarily bank debt). The second reason derived from the automatic stabilizers set in motion by the recession-induced decline in government revenues. In this scenario, there was a drastic increase in the interest rate of government bonds, especially for PIIGS countries (Portugal, Ireland, Italy, Greece, Spain). However it seems very difficult to explain this enormous increase exclusively through the theory of speculative attacks triggered by the worsening of fundamentals, especially if inconsistent macroeconomic policies were not in place. The main goal of this work is to indagate the determinants of the spread increase taking into account the fundamentals deterioration and the self-fulfilling speculative attack on euro currency.
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In: Incontri di studio 7
Cover; Quartino; Dedica; Indice; Premessa; Capitolo 1 -- Prime considerazioni sullo studio delladimensione cognitiva del policy-making; Capitolo 2 -- Lo studio dell'apprendimentonell'analisi delle politiche pubbliche; Capitolo 3 -- Puzzlement e dinamiche diapprendimento: uno schema per l'analisi; Capitolo 4 -- "Ci smantellano il cuore": il caso della Falck di Sesto San Giovanni ; Capitolo 5 -- "L'Alfa deve vivere":la vicenda dello stabilimento di Arese; Capitolo 6 -- Di fronte a un bivio. Arese e Sesto San Giovanni a confronto; Appendice; Bibliografia; Ultimato di stampare.
La tesi mira a dimostrare l'esistenza di un principio di solidarietà nel diritto dell'Unione europea e, in particolare, nella nuova disciplina relativa alle modalità di gestione delle crisi bancarie. La tesi si articola in quattro capitoli. Il primo capitolo ricostruisce, dal punto di vista storico-filosofico, la nascita del termine 'solidarietà'. Questa analisi si è rivelata necessaria per comprendere la matrice ideologica che ha spinto il legislatore europeo ad adottare certe scelte normative in materia di solidarietà. Il secondo capitolo è dedicato all'esame delle disposizioni che nei trattati richiamano la nozione di 'solidarietà'. Il terzo capitolo affronta il problema di come originariamente il principio di solidarietà sia stato applicato nella legislazione secondaria relativa alla gestione dei dissesti bancari. Il quarto capitolo mira invece a verificare come sia stato declinato il principio di solidarietà nella nuova disciplina (Dir. sui DGS, Dir. BRRD, Reg. sul SRM), entrata in vigore tra il 2015 e il 2016, che ha introdotto innovativi strumenti di gestione delle insolvenze bancarie. In conclusione, la tesi tenta di dimostrare come anche in questo rinnovato quadro giuridico, conformemente a quanto statuito nei trattati, il principio di solidarietà sia stato attuato entro limiti ristretti e ben definiti. Gli interventi solidali di cui sopra sembrano, infatti, attivarsi solo in presenza di gravi difficoltà, che nel settore bancario si identificano nei pericoli di instabilità finanziaria che possono derivare dalla crisi anche di un singolo intermediario; viceversa, la 'regola' continua ad essere la non-solidarietà, come confermato dall'introduzione del bail-in che impone agli azionisti e ai creditori della banca di contribuire con i propri fondi all'assorbimento delle perdite e a ricapitalizzare l'ente in misura sufficiente per ricondurlo alla sua normale viabilità. ; The thesis is intended to demonstrate the existence of a principle of solidarity in the new European legal framework, i.e. the European Banking Union, which has laid down innovative tools in order to best manage the banking crises. This work is divided into four chapters. The first chapter aims to retraces which are the various nuances that characterize the semantics of this concept; this operation served to seize the ideological matrix that has led the European legislator to adopt certain legal provisions in terms of solidarity. The second chapter is devoted to the assessment of the provisions of the Treaties which refer to the concept of solidarity. The third chapter aims to ascertain how the principle of solidarity was originally applied in the secondary legislation concerning the management of bank failures. Chapter four, finally, analyses how it is declined the principle of solidarity in new legislation (DGS Directive, BRRD Directive, SRM Regulation), which came into force between 2015 and 2016 and has introduced innovative methods to manage the resolution of a bank with a capital shortfall. In conclusion, the thesis tries to prove that also in this renewed legal framework, in accordance with the Treaties, the principle of solidarity has been implemented within narrow and well defined limits. Indeed, both in the Treaties and secondary legislations, the 'rule' continues to be the non-solidarity; by contrast, the 'exception' continues to be the solidarity as confirmed by the new tools introduced, which could be activated by the competent authority only in presence of serious difficulties in the banking sector.
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Going Green is a recent IFLA book, which contains an excellent review about what libraries are doing, in various parts of the world, to protect the environment and help their communities, all the collectivity, to face the ecological crisis.In addition, the reading of Going Green also allows us to reflect on implications that a green and sustainable option involves in the way of interpreting the social role of the libraries, inspiring their management policies, improving their perception within the public sphere, assessing their impact.This article aims to frame and discuss the contents of the book in the light of conceptual and practical developments of the Green Library Movement. The latter tend now to entrench – in and with the libraries – a not only environmental, but also social, economic and cultural idea of sustainability. ; Going green è un recente volume IFLA che ospita un'ottima rassegna di ciò che le biblioteche stanno facendo, in varie parti del mondo, per proteggere l'ambiente e per aiutare le loro comunità, la collettività tutta, a fronteggiare la crisi ecologica. In più, Going Green ci consente anche di riflettere sulle implicazioni che un'opzione verde e sostenibile comporta nel modo di interpretare il ruolo sociale delle biblioteche stesse e nell'orientarne le politiche e i modelli gestionali, migliorarne la percezione nella sfera pubblica, valutarne l'impatto.L'articolo ha lo scopo di inquadrare e discutere i contenuti del libro alla luce del percorso concettuale e applicativo del Green Library Movement. Quest'ultimo tende oggi a stabilizzare – nelle biblioteche e con le biblioteche – un'idea di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale, economica e culturale.
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Cover -- Quartino -- Indice-Sommario -- Prefazione -- Il Conflitto del Nagorno-Karabakh: Analisi e prospettive di soluzione secondo diritto (Natalino Ronzitti) -- Documentazione - a cura di Chiara Altafin -- I - La Repubblica di Azerbaigian -- II - La secessione del Nagorno-Karabakh -- III - Documenti relativi al conflitto -- IV - Crisis management e sicurezza regionale -- V - Diritti dell'uomo e diritto internazionale umanitario -- VI - Il Consiglio d'Europa -- VII - Unione Europea -- VIII - CSCE/OSCE -- IX - NATO -- X - Nazioni Unite -- Cartina della Regione -- Bibliografia -- Ultimato di stampare.
TIl saggio analizza la gestione del patrimonio fondiario e del network relazionale del monastero di S. Prospero di Reggio Emilia, nel corso del Trecento. Attraverso l'analisi di una fonte inedita si è visto come diversi fattori (economici, politicosociali, demografici) influirono sul cenobio reggiano, mettendo in luce aspetti di continuità e di discontinuità. Continuità che si può riscontrare nel network di relazioni imperniato sul monastero, composto principalmente da comitatini e da esponenti dei ceti cittadini. Tra essi spiccano anche membri di estrazione aristocratica, i quali, al fine di radicarsi nel monastero, prendeva in conduzione terre monastiche in affitto oppure in feudo. Discontinuità che invece emerge in maniera evidente a livello della contrattualistica agraria. Sotto la spinta di esigenze economiche (aumentare la resa dei coltivi, razionalizzare e compattare i fondi) e politiche (ricostituire un solido network dopo le epidemie di peste e il governo di Feltrino Gonzaga) i contratti agrari ridussero la loro durata, da lunghi a mediobrevi, e in alcuni casi aggiunsero clausole volte a caricare il rapporto di dipendenza tra il massaro e l'abate. DOI 10.17464/9788867743322 ; The aim of this paper is to illustrate the management of the properties and the relational network of the monastery of S. Prospero in Reggio Emilia during the 14th century. The analysis of an unpublished source allow us to see how different causes of the Crisis of the 14th century (economic, social, demographic and political) affected the monastery, showing aspects of continuity and discontinuity. On one hand continuity can be spotted in the relational network gravitating around the abbey, consisting of both rural and urban population. The members of the urban oligarchy in order to establish deep roots in the monastery of S. Prospero used to receive monastic lands in feud or in leasing. On the other hand, discontinuity can be obviously spotted in the agrarian contracts. Under the pressure of economical (increasing the land's yield and compacting the farms) and political needs (restoring the relational network after the Black Plague and the Feltrino Gonzaga's government) the agrarian contracts reduced their duration, from long time ones to short ones, and sometimes they added new clauses, whose aim was to increase the dependency between the abbot and the peasants. DOI 10.17464/9788867743322
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This essay, moving from the analysis of methods used by the State to counter the spread of the SARS-Cov-2 virus, deals with the difficulties arose during pandemic in preserving the regional framework, highlighting how these difficulties are imputable, at least in part, to the mechanisms for the protection of unitary needs set by the reform of Title V., p. II of the Constitution. Such mechanisms show certain limitations, when the protection of supra-regional interests is imposed as an 'administrative problem', both in ordinary situations and in emergencies. Therefore, it follows the need to redress not only the compatibility of the solutions identified with the crisis management, but also the political-institutional significance of these solutions which involve, in addition to the pandemic, the future of our form of state.
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