This article reflects recent events in the macro-politics of Western Europe and North America through the perspective of intervention. It explores how populism combines with (anti)- social media to reiterate a lie with sufficient force and regularity to create conditions in which a myth can take root in the popular imagination. The filtering processes of social media ensure that no contradictory perspectives get through to disturb the prevailing viral lie which consequently morphs into a discourse of post-truth that is taken up as the new master narrative of a politics combining nationalism, racism and crypto-fascism. The years of individualism and identity politics achieve their apotheosis in the personal interventions of post-truth. The article proceeds to consider how theatre might be employed as an antidote to post-truth. Theatre is a live medium which requires the coming together of individuals to form an audience. I offer an analysis of my recent play, 'Lear in Brexitland',as an instance of an alternative intervention. This analysis encompasses writing, performing and reception to gage how theatre can produce social alternatives to the anti-social manipulations of post-truth and the oligarchs who sponsor them. Keywords: neoliberalism; anti-social media; Brecht; 'Lear in Brexitland'.
La tesi si articola nei seguenti 3 articoli, che rappresentano anche i 3 capitoli principali: 1. Asymmetric Information in the Credit Market and Unemployment Benefit as a Screening Device, 2. Redistribution as a Device for Total Screening in a Credit Market with Adverse Selection, 3. Moral Hazard in the Credit Market: the Case of Labor-Managed Firms in Italy after the Law n. 142/2001. La tesi inoltre comprende un 4° articolo supplementare, "How Trade Unions Promote Cooperation among Workers", scritto sempre durante il dottorato di ricerca, ma su un argomento diverso rispetto a quello dei primi 3. Il primo articolo riprende e sviluppa la tesi finale scritta per il conseguimento del Master in Economics presso l'Università di Louvain la Neuve. L'articolo parte dall'analisi principale-agente nel caso di asimmetrie informative nel mercato del credito. Il modello di riferimento è il classico Stiglitz e Weiss (1981) nel caso di adverse selection. I due autori hanno dimostrato come il razionamento può facilmente verificarsi in mercati (quello del credito è uno dei possibili esempi) dove ogni contraente ha un diverso grado di conoscenza rispetto alla controparte sui vari aspetti del contratto. Per evitare il razionamento del credito, e pertanto un più lento sviluppo dell'attività imprenditoriale (specialmente in aree meno industrializzate), alcuni autori hanno proposto (alle autorità istituzionali) interventi mirati ad alleviare i problemi legati alle asimmetrie informative. Mankiw (1986), ad esempio, suggerisce che i trasferimenti pubblici, sotto forma di sussidio all'investimento, possono generare miglioramenti nella soluzione di mercato. De Meza e Webb (1987), dimostrano come invece una tassa sugli investimenti può essere un modo per evitare il sovra-investimento da loro immaginato. Stranamente, pochi altri articoli investigano sui possibili interventi volti ad evitare il razionamento del credito. Uno di questi è Minelli e Modica (2003) i quali ricordano che la disponibilità di collaterale è lo strumento più efficace per segnalare la qualità dei progetti imprenditoriali. Pertanto, nel caso in cui i potenziali imprenditori non abbiano il collaterale sufficiente per segnalarsi, lo Stato dovrebbe intervenire fornendo alle imprese direttamente la somma necessaria. I 2 autori confrontano poi il costo della policy con i costi generati dalle 2 forme di intervento più conosciute e utilizzate dai governi: il sussidio al tasso di interesse e il sussidio all'investimento. Minelli e Modica concludono dimostrando che la loro proposta ha, così come il sussidio al tasso di interesse, il costo più basso possibile per le autorità. Sfortunatamente, però, i 3 interventi di policy citati da Minelli e Modica producono equilibri di pooling, cioè dove tutti i "tipi" di impresa ("buoni" o "cattivi") vengono finanziati. Questo non è un bene per la società nel caso in cui le imprese "cattive" hanno un valore netto minore di zero (vale a dire il loro output finale è più basso delle risorse utilizzate). Nel primo articolo della tesi, si dimostra come un sussidio di disoccupazione offerto ai potenziali imprenditori, può rendere meno conveniente la possibilità di chiedere un prestito per le imprese che hanno progetti scadenti. Il contributo principale dell'articolo sta nell'analisi del rapporto tra inefficienze riscontrate in un mercato (del credito) e le possibili soluzioni generate focalizzando l'attenzione su altri mercati apparentemente lontani. Il sussidio di disoccupazione produce equilibri separating, cioè dove solo le imprese "buone" chiedono un prestito. Inoltre (anche se non è essenziale confrontare i costi di interventi che producono un risultato diverso in termini di imprese finanziate), l'intervento proposto in genere costa meno delle altre alternative di policy. Il secondo articolo immagina uno scenario solo leggermente diverso rispetto al primo articolo. Invece di analizzare le interdipendenze tra mercati, il modello descrive i risultati di una redistribuzione del reddito iniziale di tutti i potenziali imprenditori. Se non tutte le potenziali imprese hanno il livello di collaterale richiesto dalle banche per classificare i "tipi" di impresa, le redistribuzione può essere un mezzo efficace per garantire a tutti il livello necessario. Solo nel caso in cui la ricchezza iniziale totale non è sufficiente a garantire lo stesso ammontare di collaterale per ogni potenziale impresa, l'autorità pubblica è chiamata ad intervenire con i propri fondi. Il modello produce ancora una volta equilibri di separating con le imprese "cattive" fuori dal mercato del credito per "paura" di perdere il nuovo capitale a disposizione. Il costo della policy risulta in genere più basso di quello di altre possibili alternative. Inoltre, quando l'output totale prodotto da tutte (e solo) le imprese "buone" è tale da potere rimborsare gli agenti che inizialmente possedevano più del reddito "egalitario" ottenuto dopo l'intervento, "svaniscono" i giudizi negativi sull'effetto delle redistribuzioni sugli incentivi alla produzione e sulla pareto efficienza. Il terzo articolo analizza il rapporto tra la legge e i risultati economici prodotti da questa. Il modello confronta il problema di moral hazard che può verificarsi nel caso in cui una banca, per fondi limitati, può scegliere di finanziare una cooperativa di lavoro (LMF) oppure un'impresa tradizionale (PMF). Com'è noto, la legge n. 142 del 2001 ha equiparato la posizione del socio e del lavoratore subordinato nelle cooperative di lavoro ai sensi della legge fallimentare. Come conseguenza le cooperative sono diventate meno competitive, dal punto di vista dei finanziatori, perché la posizione dei soci in caso di fallimento è adesso più forte. In altre parole, durante un procedura di liquidazione, le banche possono essere soddisfatte sui beni mobili dell'impresa fallita solo dopo i crediti di lavoro subordinato. Ciò acuisce il problema di moral hazard per le cooperative riguardo al livello di sforzo applicato da ogni socio. Infatti, gli imprenditori-lavoratori di una LMF avranno meno incentivo allo sforzo rispetto a quelli che guidano una PMF se, in caso di fallimento, riescono a recuperare il loro compenso direzionale oltre a quello eventuale di lavoro subordinato. L'articolo si aggiunge a quella parte della letteratura economica che investiga sull'effettiva efficienza di un sistema di imprese di tipo LMF. Il contributo principale riguarda l'analisi della relazione che può sussistere tra provvedimenti legislativi e asimmetrie informative nel mercato del credito. Il modello dimostra come una riforma della legislazione in materia fallimentare potrebbe essere sufficiente ad alleviare il problema di moral hazard sofferto dalle banche nei confronti degli imprenditori LMF. Questi ultimi possono effettivamente accrescere la loro reputazione di "buoni debitori" e produrre infine un output non necessariamente minore rispetto alle imprese PMF. L' articolo supplementare studia una delle possibili spiegazioni della presenza dei sindacati nel mercato del lavoro. Ciò che potrebbe sembrare una rigidità nei livelli salariali, può in realtà essere il risultato di un gioco cooperativo tra i membri di un sindacato. L'articolo spiega come un sindacato, riducendo la varianza del reddito atteso per ogni iscritto, produce un benefico effetto assicurativo. Il sindacato, in effetti, chiede una tassa di iscrizione agli occupati (riducendo il salario) e fornisce un sussidio, sotto varie forme, per i disoccupati (aumentando il salario di riserva). Rispetto al modello di cooperazione di Solow (1990), il presente articolo riesce a spiegare, grazie alla semplice presenza dei sindacati, la possibilità di osservare un salario più alto del livello competitivo senza la necessità di assumerlo come dato esogeno (com'è possibile, da un'ottica di equilibrio generale, assumere un livello salariale più alto di quello competitivo senza una spiegazione? ). Inoltre, il modello assume l'avversione al rischio dei lavoratori e non la neutralità. Oltre ad essere un'assunzione più realistica (non si accorgono, i lavoratori, di affrontare una lotteria ogni periodo tra salario alto e quello di riserva?), l'avversione al rischio consente di spiegare la più alta utilità attesa che deriva dalla riduzione della varianza del reddito atteso.
La sordità è una condizione invalidante molto frequente che impatta fortemente sulla qualità di vita e sul potenziale di sviluppo dell'individuo. Essa inoltre implica un costo notevole per i sistemi sociosanitari che, tuttavia, sembra operino azioni non sempre congrue o coordinate per limitarne gli effetti. Per tali ragioni l'OMS nel suo 'World Report on Hearing' del 2021 ha individuato 7 aree tematiche principali meritorie di interventi sociosanitari per una governance sostenibile ed efficace del problema sordità. Esse sono identificate dall'acronimo H.E.A.R.I.N.G. Il report dell'OMS dimostra come l'investimento in ciascuna di queste aree sia costo-efficace nel medio periodo: ad una unità monetaria investita oggi corrisponderebbe un risparmio di 18 unità dopo dieci anni laddove si considerino sia i costi diretti sia quelli indiretti complessivamente generati dalla sordità. Il presente lavoro costituisce senz'altro una novità nel panorama medico-scientifico otorinolaringoiatrico e audiologico. Promosso dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChCF) cui si è prontamente affiancata la Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF), esso ha visto l'entusiastica adesione di ben 23 sigle del mondo Associativo dei pazienti ipoudenti e dei loro familiari. L'intento è stato quello di recepire immediatamente le raccomandazioni dell'OMS per realizzare una 'fotografia' della situazione italiana in ciascuna area tematica, cui si è aggiunta una revisione delle principali fonti di epidemiologia del problema. Difficoltà di accesso alle banche dati - quando esistenti, scadente tracciabilità di alcune attività, sorprendenti variegature territoriali e altri fattori fanno si che la 'nitidezza' della fotografia non sempre sia elevata; tuttavia, il quadro che ne deriva è pur sempre orientativo dello 'stato attuale delle politiche sanitarie italiane sulla sordità'. Esso è il frutto di un lavoro corale articolato su otto tavoli tematici cui hanno contribuito in maniera paritetica decine di medici e pazienti. La collaborazione è stata molto favorevole tanto da condurre sia alla produzione del presente resoconto sia alla consapevole necessità di proseguire con una fase propositiva. L'auspicio è che la presente 'fotografia' sia diffusamente discussa e che la stessa possa essere tradotta in un adeguato documento di 'policy brief' da condividere con le competenti Autorità (Ministeri, Conferenza Stato-Regioni, Assessorati alla Sanità) prima di procedere con la necessaria fase propositiva di miglioramento. Medici e pazienti sono pronti e disponibili per tutte le iniziative che dovessero scaturire da questo approccio.
Il 4 ottobre 2021 si è tenuto, in modalità telematica, il convegno internazionale "Health promotion in urban areas: multidisciplinarity interventions at international and national level", organizzato dal Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche della Sapienza Università di Roma e ben contestualizzatosi nell'ambito della "Urban Health Rome Declaration" (11 dicembre 2017), che ha definito "gli aspetti strategici di azione per migliorare la salute nelle città attraverso un approccio di tipo olistico, per quanto riguarda la persona, e di tipo multisettoriale, per quanto attiene alle politiche di promozione della salute nell'ambito del contesto urbano".
The essay shows the steps of the Italian policy for the broadband: they have been characterized by the difficult competitive interactions among the economic operators. This circumstance certifies the need for a proper activity of regulation, which is even more necessary in consideration of the decision of Agcm of 2020 regarding the private company Tim, who has been penalised for abuse of a dominant position. The invoked perspective is the collocation of the fast connection services among the universal ones, and this is extremely urgent when considering the extraordinary demand for digital services causedby the pandemic crisis. ; Il saggio ricostruisce le tappe della politica italiana per la bandalarga, che si sono finora caratterizzate per le difficili interazioni tra gli operatori sul piano delle dinamiche competitive: attestando l'esigenza di un'appropriata funzione di regolazione, tanto più necessaria dal momento che l'Agcm ha nel 2020 sanzionato la società privata Tim per violazione di abuso di posizione dominante. La prospettiva auspicata è quella di una più netta collocazione dei servizi di connessione tra quelli di natura universale, giustificata ulteriormente dalla crisi pandemica, che ha generato una consistente domanda di servizi digitali, a cui sempre più diffusamente va garantito l'accesso.
Working in prison is a stressful situation for a clinical psychologist, given the contextual constraints. The psychologist is supposed to build caring relationships with psychiatric patients restricted in a iatrogenic context as the prison is. The authoridentifiesthree clustersof constraints at work in the prison context: legislative, institutional and cultural. Within this framework, the prison is faced to a conflict between custody and rehabilitation. The clinical psychologist has to manage this conflict and must build clinical settings similar to those outside the prison. The paper is based on the authors experience with short-time groups, of which a short description is givenKeywords:Prison; Prison and mental health; Custody; Rehabilitation; Clinical practice ; Il lavoro dello psicologo clinico in carcere è sottoposto a pressioni di varia natura, che riguardano i vincoli forti dentro il quale si trova ad operare. Questo a fronte di una evidente e profonda necessità di istituire degli assetti di cura dentro il carcere, che accoglie pazienti psichiatrici e che possiede un elevato potenziale iatrogeno. I vincoli vengono nominati dall'autrice come vincoli di tipo legislativo, istituzionale e culturale. In questa analisi l'istituzione carceraria appare dominata da un pervasivo conflitto tra istanze custodialistiche e rieducative. La possibilità di lavoro per lo psicologo consistono nella triangolazione della dicotomia del conflitto, e nell'introduzione dei setting clinici paritetici a quelli esterni al carcere. Il lavoro si conclude con una breve descrizione dell' esperienza dell'autrice di conduzione di gruppi a tempo limitato in carcere a partire da questi vertici di osservazione.Parole chiave: Carcere; Carcere e salute mentale Custodia; Rieducazione; Pratica clinica
This paper presents environmental and cultural sustainability research in progress about designing an integrated interventions certification protocol for regenerating small historical centers affected by depopulation in Italy and Spain. These centers, especially in Italy, are for the most part located in less accessible internal areas. The Historical Small Smart City Protocol is a tool of territorial governance for municipalities. It aims to involve all stakeholders while stimulating the municipal authorities to apply to regional or European Union (EU) funds. The protocol includes "smart city" categories or priority action areas applied to historic towns and contains instructions and guidelines that explain their realization methods.
L'interculturalità e i limiti di un ordine globalizzato. Alcuni spunti di riflessione sull'inevitabile interferire della contingenza nelle umane istituzioni Riassunto: In questo testo desidero discutere da un'ottica strutturale il punto di consistenza della differenza tra paradigma del multiculturalismo e paradigma dell'interculturalità. Il primo esprime se stesso come differenziazione tra ordini culturali, che prevede comunque la presenza di un ordine o di un meta-ordine globale, il quale governa, in qualità di fondamento universale, lo svolgersi della coesistenza. Il secondo nega proprio questa possibilità, prevedendo come unica strada percorribile il lavoro contingente e situazionale di "traduzione" da un ordine culturale a un altro. Questo testo si propone di valutare proprio le ragioni in base alle quali del paradigma dell'interculturalità possa essere un candidato migliore per illuminare, ma anche per sottoporre a critica, la struttura titanica della globalizzazione.Parole chiave: Ordini politico/culturali; Globalizzazione; Estraneità; Traduzione; Contingenza Abstract: In this paper I wish to discuss at a structural level where the difference between the paradigm of multiculturalism and the paradigm of interculturality lies: whereas the first expresses itself in a differentiation among cultural orders, which however contemplates the presence of a global or meta-order capable of functioning as a universal ground of commonness, the second exactly negates such a possibility, by allowing as the only viable practice the contingent and situated work of "translation" from one cultural order to the other. This paper assesses exactly why the intercultural paradigm may be a better candidate in order to highlight and, at the same time, criticize the titanic structure of globalization.Keywords: Cultural/Political Orders; Globalization; Alienness; Translation; Contingency.
L'attuale fase storica, caratterizzata dal termine di ogni forma di istituzionalizzazione dei minori in direzione della loro integrazione nella comunità, è segnata dal punto di vista legislativo dall'emanazione e dalla attuazione della L.149 del 2001 che all'Art. 1 recita: "Ogni minore ha diritto a crescere nella propria famiglia", ponendo come obiettivo prioritario il rispetto del diritto fondamentale dei bambini a mantenere i propri legami familiari e comunitari. L'emanazione della Legge 285 nel 1997 ha segnato altresì una svolta nel modo di intendere il concetto di domiciliarità che da mera funzione medica e assistenzialistica è andato connotandosi di funzioni educative e di promozione del minore e del suo contesto di vita (Milani, 2004), riconoscendo nella figura dell'educatore la professionalità adatta a svolgere tale compito. La questione dei servizi domiciliari di sostegno alle famiglie di bambini in difficoltà si configura, in un panorama nazionale così descritto, un problema evidente e sul quale necessariamente fare ricerca. Gli interventi educativi domiciliari si collocano all'interno di questi servizi con la finalità generale di mantenere, anche in presenza di situazioni di disagio familiare, il minore nella famiglia d'origine (Janssen, 2003). La ricerca si è focalizzata su come, nella Regione Emilia-Romagna, il dispositivo degli interventi educativi domiciliari venga interpretato e attivato dai diversi soggetti istituzionali (Tribunale per i Minorenni e Servizi Sociali territoriali-Area Minori), con un approfondimento relativo al contesto dei Servizi Sociali territoriali e con l'obiettivo generale di fornire informazioni utili a orientare le politiche e le realizzazioni a livello regionale e nazionale. La tematica oggetto della tesi è stata esplorata mediante un'analisi della letteratura internazionale e nazionale, la strutturazione e somministrazione di un questionario rivolto ai Responsabili dei Servizi Sociali territoriali della Regione Emilia-Romagna e la realizzazione di alcune interviste a giudici del Tribunale per i Minorenni di Bologna. ; The current historical phase, characterized by the end of every form of institutionalization of minors in the direction of their integration into the community is marked from a legislative point of view by enactment and implementation of Law 144 of 2001 that to the Article 1 establishes: "Every child has the right to grow in their own family", with the primary objective of respecting the fundamental right of children to maintain their family and community ties. In 1997, the enactment of Law 285, marked a turning point in the understanding of the concept of domiciliarity which, from a mere medical and welfare function, has become connoted with educational functions and the promotion of the minor and his life context (Milani, 2004), recognizing in the figure of the educator the professionalism suitable to carry out this task. The question of home care services to support families of children in difficulty is, in a national scenario described as such, an obvious problem and on which to do research. Home educational interventions are located within these services with the general purpose of maintaining, even in situations of family hardship, the minor in the family of origin (Janssen, 2003). The research focused on how, in the Emilia-Romagna Region, the device of home educational interventions is interpreted and activated by the various institutional subjects (Court for Minors and Social Services), with an in-depth analysis on the context of the Services Social territorial. The subject matter of the thesis was explored through a careful analysis of literature, the structuring and administration of a questionnaire addressed to the Heads of the territorial Social Services - Minor Area of the Emilia-Romagna Region and the realization of some interviews with judges of the Court for Minors of Bologna.
in Le Regioni e una nuova politica dei beni culturali, Seminario del coordinamento delle Regioni in materia di cultura (Torino, Villa Gualino, 15 aprile 1993), Torino: Regione Piemonte, 1994, pp. 78-80.
This article describes an active policy intervention in terms of integration into the labor of persons with disabilities, providing job maintaining support. Intervention was conducted using typical psychologist instruments using theoretical principles like multipersonal fields, community-based mental health and group analysis in psychosocial declination. This type of intervention although is not currently counted among the consolidated practices, could be considered as a "product" relevant to the psychologist's social mandate as long as it satisfies the needs and respond to the potential questions, expressed by social or / and by institutions. It also responds to indications provided by international organizations, about rights of persons with disabilities and categories at a social risk.Keywords: Disability and work; Job maintaining; Community-based mental health; Groups and work; Variable settings ; Questo articolo descrive un intervento di politica attiva in tema di integrazione lavorativa di soggetti con disabilità per quanto riguarda il supporto al mantenimento occupazionale in situazioni problematiche e potenzialmente dannose alla continuità del rapporto di lavoro stesso. L'intervento si è avvalso di strumenti tipici della professione dello psicologo ed ha fatto riferimento, nella sua realizzazione, a principi teorici come campi multi personali, salute mentale community-based, gruppo analisi nella declinazione psicosociale. Questo tipo di intervento pur non essendo attualmente annoverato fra le pratiche consolidate potrebbe essere considerato un "prodotto" pertinente al mandato sociale della professione dello psicologo nella misura in cui risponde a bisogni e domande potenziali espresse dal sociale o dalle istituzioni; risponde inoltre a indicazioni formulate dagli organismi internazionali in tema di diritti delle persone con disabilità e supporto di categorie sociali a rischio. Parole chiave: Disabilità e lavoro; Mantenimento occupazionale; Salute mentale community-based; Gruppi e lavoro; Setting variabili
Il presente contributo indaga due aspetti problematici dell'Unione Europea che emergono durante le crisi. Il primo riguarda il rapporto tra Stato e mercato, soprattutto con riferimento alla presenza della sfera pubblica nel mercato; il secondo, invece, si riferisce al ruolo che gli Stati membri riservano all'Unione Europea durante le emergenze. A tal riguardo, si prenderanno in esame, quali focus tematici: la crisi del debito greco, l'emergenza climatica e la crisi del Coronavirus. ; This paper explores two problematic aspects of European Union, which have emerged in the last few crisis. The first concerns the relation between the State and the market, referring specifically to the public intervention in the economy; the second one is related to the role reserved for the European Union by the Member States during the emergencies. In order to analyse these two issues, we'll take into consideration the greek crisis, the climate emergency and the Coronavirus crisis.
This article describes the methodology used for the evaluation programme linked to the Centri-2you intervention of socio-educational policy. Then it points out how intervention's results could be socially represented through an analysis of ecological data. Such analysis is built by applying a hermeneutic approach. ; In questo articolo si descrive la metodologia usata per il programma di valutazione associato all'intervento di politica socioeducativa dei Centri-2you e si prospetterà una rappresentazione sociale dei risultati dell'intervento, ottenuta tramite un'analisi di dati ecologici, costruita tramite l'applicazione dell'approccio ermeneutico.