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Kultur und Staat
Das politische Denken Ernst Cassirers steht im Mittelpunkt der vorliegenden Forschungsarbeit, die von einer kritischen Auseinandersetzung mit der Rezeptionsgeschichte ausgeht und eine spezifische methodische Perspektive einführt, um dieses Problem in einem neuen Licht erscheinen zu lassen und um zu erklären, wie und inwieweit legitim von einem politischen Denken im Falle der Kulturphilosophie Cassirers gesprochen werden kann. Unter der Annahme einer Kontinuitätshypothese wird auf diejenigen Hauptmomente fokussiert, in denen Cassirer die Grundsätze seiner politisch-philosophischen Auffassung entwickelte, und zwar auf die Werke "Leibniz' System in seinen wissenschaftlichen Grundlagen" 1902 und "Freiheit und Form. Studien zur deutschen Geistesgeschichte" 1916: in diesen Untersuchungen über die ethisch-rechtliche Grundlegung der Geisteswissenschaften und über das Problem der Freiheits- und Staatsidee lassen sich zwei Grundmotive aufzeigen, die alle folgenden Entwicklungen der Cassirerschen politischen Reflexionen zwischen dem Ersten Weltkrieg, der Weimarer Republik und dem Nationalsozialismus bestimmen: vom Streit um den Begriff der Nation mit dem Philosophen Bruno Bauch über die Verteidigung des republikanischen Konstitutionalismus am Ende der 1920er Jahre und über die ethisch-rechtlichen Beiträge der Exilzeit in den 1930er Jahren bis hin zum posthumen The Myth of the State 1946. Das Leitmotiv dieser politisch-philosophischen Überlegungen Cassirers ist in der Tat die Betrachtung des Problems der idealistischen Verwandlung des Staatsbegriffs in einen normativen Kulturbegriff bzw. in eine Kulturform unter systematischer Berücksichtigung von der Geschichte der politischen Philosophie und Wissenschaft der europäischen Moderne. In Bezug auf diese Hauptmomente der Cassirerschen politischen Produktion werden ihr philosophisch-geschichtlicher und kultureller Kontext sowie ihre Quellen beleuchtet. ; The political thought of Ernst Cassirer is the focus of the present research work, which starts from a critical assessment of his reception and introduces a specific methodological approach in order to reconsider this issue and to clarify the sense in which it is legitimate to speak of a political thought in Cassirer's Philosophy of Culture. Assuming that there is a continuity in his philosophy, this research focuses on the two fundamental moments in which Cassirer develops the principles of his political thought, that is to say the works "Leibniz' System in seinen wissenschaftlichen Grundlagen" (1902) and "Freiheit und Form. Studien zur deutschen Geistesgeschichte" (1916). In his investigations on the ethical-legal foundation of the Geisteswissenschaften and on the problem of freedom and state can be recognized two crucial issues as the basis of all developments in Cassirer's political thought between the World War I, the Weimar Republic and the Nazism: from the controversy with the philosopher Bruno Bauch about the concept of nation to the defense of a republican constitutionalism at the end of the 20's, from the ethical and legal contributions of the 30's till the inquiries on the political myth in his posthumous work "The Myth of the state" (1946). In this philosophical-political elaboration Cassirer's main concern is to study the problem of the idealistic transformation of the state into a normative cultural concept and into a form of culture in the light of the history of political philosophy and political science in modern Europe. For each of the main points of Cassirer's political production are therefore highlighted the historical-philosophical and cultural context, along with the sources and the most important references.
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Sua Maestà il revisore: alcune considerazioni sul processo di peer-review all'interno della LIS ; His/Her Majesty the reviewer: some considerations on the peer-review process in LIS
La peer-review è oggi un elemento chiave dell'editoria accademica. Essa costituisce – specie per le riviste digitali – uno strumento per la verificabilità del processo editoriale. La peer-review viene interpretata come un processo di selezione e refereeing di contributi, mentre potrebbe rientrare tra le attività di valorizzazione e condivisione di un saggio; il referee potrebbe essere davvero una specie ghostwriter; in un referaggio aperto, il nome del revisore potrebbe essere registrato in un catalogo, in una bibliografia o in una banca dati come co-responsabile intellettuale del saggio. Il refeering potrebbe diventare la chiave di volta per l'affermazione della collaborative science. Dal potere assoluto del direttore di un journal e di una serie forse adesso siamo passati al potere assoluto del revisore? Chi decide la politica editoriale di una rivista scientifica e di una serie? ; Peer-review is today a key element in academic publishing. The process constitutes – especially for digital journals – a means for the accountability of the editing process. Peer-review is interpreted as a process for the selection and refereeing of contributions, whereas it might be interpreted also as a method to enhance and share an essay; the reviewer may act as a sort of 'ghostwriter'. In an open peer-review process, the name of the referee might actually be recorded in a catalog, bibliography or database as being intellectually co-responsible for the article. Peer-review could thus become a keystone for the attainment of collaborative science. Or have we moved from the absolute power of the editor-in-chief of a journal or series to the absolute power of the referee? Who establishes the editorial policy of journals or series?
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Lis e Lsf: due lingue dei segni a confronto. Analisi storica, legislativa e linguistica
La presente tesi nasce dal desiderio di effettuare un confronto tra due lingue dei segni che possiedono un'origine comune: la lingua dei segni italiana (LIS) e la langue des signes française (LSF). Si è cercato di capire quanto queste ultime possano essere analoghe tutt'oggi effettuando un confronto tra le loro principali strutture sintattiche, dopo aver passato in rassegna gli avvenimenti storici ed i provvedimenti legislativi più influenti in entrambi i paesi. La pecularietà di questa tesi risiede essenzialmente nel suo carattere inedito poiché finora nessun confronto del genere era stato realizzato tra queste due lingue. Nel primo capitolo, si è deciso di passare in rassegna le varie definizioni proposte dall'OMS circa l'handicap e la disabilità in modo da distinguere due concetti che spesso vengono considerati sinonimi. Vediamo inoltre quanto è importante l'impatto dell'ambiente circostante e della società nei confronti dell'handicap, dopodiché viene rivolta particolare attenzione alla sordità. Nel secondo capitolo, ripercorriamo i sentieri della storia, dai pensatori dell'Antichità fino al giorno d'oggi, al fin di vedere quali sono state le varie correnti di pensiero riguardo la sordità e le lingue dei segni attraverso i secoli. In seguito, ci focalizziamo sull'aspetto legislativo riportando i vari disegni di legge e provvedimenti legislativi che hanno segnato un decisivo progresso nel campo del riconoscimento delle lingue dei segni in Francia ed in Italia. Nel terzo capitolo, dopo una breve introduzione sulle lingue dei segni, vengono scomposti i parametri formazionali della LIS e della LSF, soffermandoci sulle differenze circa la dattilologia e le configurazioni in LSF e in LIS. Infine, viene effettuato il confronto tra le principali strutture sintattiche in LSF e in LIS allo scopo di verificare l'ipotesi alla base della presente tesi. Dopo aver esposto l'obiettivo, ciò che emerge dal confronto, sebbene vi siano alcune piccole differenze, conferma l'ipotesi all'origine della ricerca.
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Serialität in der italienischen Kultur
In: Romania viva 29
Urkunden und Urkundenformulare im klassischen Altertum und in den orientalischen Kulturen
In: Bibliothek der klassischen Altertumswissenschaften
In: Reihe 2 N.F., Bd. 104
Lingua dei Segni Italiana (LIS) e Lingua dei Segni Russa (RSL) a confronto: l'espressione del tempo, dell'aspetto e della negazione del verbo
Questo elaborato mira a stabilire un confronto tra Lingua dei Segni Italiana (LIS) e Lingua dei Segni Russa (RSL) e a evidenziare le numerose similitudini presenti sul piano morfologico tra le due lingue. Si intende dimostrare che tali similitudini nelle strategie per esprimere tempo, aspetto e negazione del verbo in LIS e RSL si possono innanzitutto giustificare con radici storiche comuni. Sembra infatti che le due lingue facciano parte della stessa famiglia linguistica, e in particolare che discendano dalla Lingua dei Segni Francese (LSF). Le due lingue dei segni, come già abbondantemente dimostrato da ricerche specifiche in merito, si discostano molto dalle rispettive lingue vocali, l'italiano e il russo, anche per le strategie morfologiche che sono oggetto di questo elaborato. Le lingue vocali, tuttavia, come viene messo in luce nell'elaborato, influenzano spesso le lingue dei segni, anche in ambito morfologico, come accade del resto per e tra tutte le lingue del mondo quando le comunità che le utilizzano entrano in contatto. Nell'elaborato si ipotizza inoltre che i tratti comuni tra LIS e RSL siano dovuti anche alla loro natura di lingue dei segni: all'uso del canale visivo-gestuale, all'uso che le due lingue fanno dello spazio, del corpo del segnante, dell'iconicità etc. Infine, nella parte centrale di questo lavoro si presterà attenzione alle varianti diatopiche delle lingue, ai provvedimenti legislativi che le riguardano, all'interpretazione in lingua dei segni.
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Zwischen den Kulturen: Festgabe für Georg Thürer zum 70. Geburtstag
In: Veröffentlichungen der Hochschule St. Gallen für Wirtschafts- und Sozialwissenschaften
In: Schriftenreihe Kulturwissenschaft 4