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Protest music in the twentieth century
In: Music, criticism & politics Volume 1
This book focuses on protest music and "dissident" composers and musicians during the twentieth century, with a particular focus on the forms with which dissent may be expressed in music and the ways composers and performers have adopted stances on political and social dissent. Twenty-one articles by scholars of different nationalities explore not only the way in which protest music is articulated in artistic-cultural discourse and the political matter, but also the role it played in situations of mutual benefit. Moreover, the phenomenon of dissent is investigated within the contexts of musical historiography and criticism, approaching the topic from historical, sociological, and philosophical perspectives
Ribelli, questuanti e banditi: proteste contadine in Veneto e in Friuli 1814 - 1866
In: Veneto contemporaneo 7
From Protest to Power. Autonomist Parties and the Challenges of Representation
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 42, Heft 1, S. 150-152
ISSN: 0048-8402
Come i problemi globali diventano locali: proteste, guerre, migrazioni e deriva securitaria
In: Pra-ca da alegria 4
Challenges to Consensual Politics: Democracy, Identity, and Populist Protest in the Alpine Region
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 39, Heft 1, S. 159-161
ISSN: 0048-8402
Grandi celebrazioni e violente proteste: la RPC a settant'anni dalla sua fondazione
Il saggio mette in relazione le garndi celebrazioni effettuate a Pechino per il 70° anniversario della fondazione della Repubblica popolare con le massicce manifestazioni che perduravano a Hong Kong da alcuni mesi e che si sono fatte simbolicamente ancora più violente in occasione del 1 ottobre. Viene inoltre fornita un'analisi del particolare status politico-amministrativo di cuigode l'ex-colonia britannica.
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Proteste in Italia dal 2009 al 2010 e la loro interazione con il sistema politico
L'obbiettivo di questa tesi è stato quello di analizzare empiricamente gli eventi di protesta che si sono presentati in Italia nel 2009 e nel 2010. Ho diviso la tesi in sei capitoli partendo dalla spiegazione della teoria e della metodologia utilizzate per la comprensione e lo studio della protesta, giungendo ad analizzare il quadro storico di un ventennio di storia italiana partendo dagli anni novanta, per poi soffermarmi sull'analisi approfondita della protesta di un biennio di storia con l'ausilio di schemi e grafici, che saranno il fulcro della mia tesi, per arrivare alle conclusioni. Nel capitolo teorico ho ricostruito le varie teorie che sono state elaborate sul tema e che cercano di capire le ragioni che spingono alla protesta. Tali teorie sono cambiate nel tempo adeguandosi agli eventi di protesta che di volta in volta si trovavano ad analizzare. Nel secondo capitolo ho analizzato la metodologia impiegata nello studio della protesta chiamato metodo PEA (Protest Event Analysis). Il metodo Pea è un metodo di indagine innovativo, che permette di misurare gli effetti che la struttura delle opportunità politiche ha sulla protesta, inoltre permette di raccogliere dati in maniera sistematica e di studiare sia brevi che periodi di tempo molto lunghi. La fonte che viene impiegata con maggior frequenza è l'articolo di giornale, esso infatti risulta, rispetto alle altre possibili fonti, più facilmente accessibile, maggiormente affidabile, offre inoltre una copertura continuativa nel tempo, è inclusivo e di facile codifica. La teoria della struttura delle opportunità ci dice che il contesto politico è determinante per riuscire a capire e studiare la protesta. Non sarebbe possibile esprimere delle deduzioni finali senza prima conoscere il contesto politico e culturale di un paese. Solo dopo la descrizione del quadro storico sono passata ad analizzare i risultati di due anni di protesta in Italia, il 2009 e il 2010, utilizzando il metodo PEA impiegando due giornali diffusi a livello nazionale, il Corriere della Sera e la Repubblica, ricollegandomi poi alle teorie presenti al primo capitolo. I risultati sono stati suddivisi in due diversi capitoli: uno analizza le frequenze semplici delle varie variabili analizzate e gli incroci tabulari tra variabili dicotomiche, l'altro analizza le differenze tra i due giornali impiegati per la ricerca. Concludendo posso dire che con la ricerca effettuata ho potuto riscontrare la plausibilità di alcune teorie formulate, in modo particolare quella sulla struttura delle opportunità politiche, che più delle altre sembra aver inquadrato quali fattori possono dare luogo alla protesta e in che modo tali fattori possono effettivamente influenzare il successo della protesta, l'intensità e la radicalità delle forme d'azione impiegate nella protesta.
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Il rispetto del diritto umanitario e la commissione d'inchiesta: art. 90 prot. I., Ginevra
In: Commissione di Diritto Umanitario 1
Un paese, due sistemi? Analisi storica e politica di Hong Kong dalla colonizzazione britannica alle ultime proteste contro la "ricolonizzazione" cinese
La tesi analizza la storia di Hong Kong dalla colonizzazione britannica fino alle proteste degli anni 2019-2020. Nell'elaborato viene affrontato il rapporto degli abitanti di Hong Kong con i colonizzatori e con la vicina Cina, per poi arrivare alla cessione dell'isola nel 1997 e la ricerca della democrazia da parte degli hongkonghesi contro le continue intrusioni di Pechino nel governo di Hong Kong. La parte finale dell'elaborato si concentra sulle proteste e sui movimenti studenteschi che le hanno portate avanti.
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Generally Unwanted Rulers (GURs). Movements and Protest France: The Gilet Jaunes ; Generally Unwanted Rulers (GURs). Movimenti e protesta in Francia: il caso dei Gilets Jaunes
The purpose of this research is to provide a description of the Gilets Jaunes movement in France, in the light of the theoretical approaches to the description of the protest movements. First, it is necessary to consider whether in this case we can explain the emergence of the movement as caused by the "systemic imbalance" or "power imbalance", which has occurred in France in the aftermath of Macron's rise to power, and according to Smelser's approach. Secondly, according to Tilly, the repertoires of the conflict or collective action were recorded to assess to what extent the action of the Gilets Jaunes has inclined towards mobilization, violence, or manifestation of public discontent. The Gilets Jaunes movement looks more like a reaction against the French establishment and the incumbent President Macron, than as a collective movement with its own identity and "systemic" claims. This is the expression of a priori rejection of the political class, without clear alternatives and in a form of almost extreme nihilism. The Gilets Jaunes appear as a manifestation of the opposition to power, refusing any proposal for mediation or dialogue with the political institution. The political class is rejected in its entirety and the Gilets Jaunes can be labelled as a Generally Unwanted Rulers (GURs) movement. ; Lo scopo di questa ricerca è fornire una descrizione del movimento dei Gilets Jaunes in Francia, alla luce degli approcci teorici alla descrizione dei movimenti di protesta. Innanzitutto, è necessario considerare se in questo caso possiamo spiegare l'emergere del movimento come effetto di uno "squilibrio sistemico" o "squilibrio di potere", secondo l'approccio di Smelser, che si è verificato in Francia all'indomani dell'ascesa al potere di Macron. In secondo luogo, sono stati registrati i repertori del conflitto o dell'azione collettiva, come li definisce Tilly, per valutare fino a che punto l'azione dei Gilets Jaunes è incline alla mobilitazione, alla violenza o alla testimonianza di malcontento pubblico. Il movimento dei Gilets Jaunes assomiglia più a una reazione contro l'establishment francese e al presidente in carica Macron, che a un movimento collettivo con una propria identità e rivendicazioni "sistemiche". È l'espressione di un rifiuto a priori della classe politica, senza alternative chiare e in una forma di nichilismo quasi estremo. I Gilets Jaunes appaiono come una manifestazione dell'opposizione al potere, rifiutando qualsiasi proposta di mediazione o dialogo con l'istituzione politica. La classe politica è respinta nella sua interezza e i Gilets Jaunes possono essere etichettati come movimento GURs (Generally Unwanted Rulers).
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Emozioni e difesa del territorio: la protesta contro il gasdotto TAP in Salento ; Emotions and defense of the territory: the protest against the TAP pipeline in Salento
Tra i vari conflitti che contribuiscono a rendere instabile la società e ad alimentare le disuguaglianze tra individui e gruppi, quelli per l'uso del suolo e delle risorse naturali rivestono un'importanza cruciale poiché riguardano principalmente la sopravvivenza stessa degli ecosistemi viventi. Il fenomeno della protesta locale contro l'uso indesiderato del territorio (LULU) è in costante aumento in tutto il mondo e in Italia, ed è stato analizzato soprattutto da un punto di vista sociologico e politico, ma anche attraverso la lente della psicologia sociale e ambientale. Lo scopo di questo lavoro è di esplorare la dimensione emozionale dei conflitti socio-ambientali, contribuendo a colmare una lacuna in questo campo, soprattutto rispetto alla letteratura italiana. Se da un lato viene messa in discussione la narrazione NIMBY, che sottolinea a fini strategici il carattere localista, irrazionale ed egoistico delle proteste contro gli usi sgraditi del territorio, dall'altro emerge il ruolo delle emozioni sia come motore della protesta ma anche in relazione ai processi di sviluppo o di declino. La ricerca si concentra su una protesta in corso contro la costruzione di un gasdotto internazionale - il Trans Adriatic Pipeline (TAP) - in un'area costiera del Salento, in Puglia. Ho adottato un metodo qualitativo per meglio cogliere i significati e le emozioni dei soggetti coinvolti nella protesta, attraverso l'utilizzo di tecniche come l'intervista, l'osservazione partecipante e l'analisi di materiale documentario relativo al conflitto. ; Among the various conflicts that contribute to making society unstable and fueling inequalities between individuals and groups, those for the use of land and natural resources are of crucial importance since they primarily concern the very survival of living ecosystems. The phenomenon of local protest against unwanted land uses (LULU) is constantly increasing all over the world and in Italy, and has been analyzed above all from a sociological and political perspective, but also through the lens of social and environmental psychology. The aim of this work is to explore the emotional dimension of socio-environmental conflicts, helping to fill a gap in this field, especially with respect to the Italian literature. If, on the one hand, the NIMBY narrative, which emphasizes for strategic purposes the localist, irrational and selfish character of the protests against the unwelcome uses of the territory, is questioned, on the other, the role of emotions emerges both as a driving force of protest but also in relation to the processes of development or decline. The research focuses on an ongoing protest against the construction of an international gas pipeline - the Trans Adriatic Pipeline (TAP) - in a coastal area of Salento, in Puglia. I adopted a qualitative method in order to better grasp the meanings and emotions of the subjects involved in the protest, through the use of techniques such as interview, participant observation and the analysis of documentary material relating to the conflict.
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Student protest: the culture of dissent in the U.S. and in Europe in the Sixties and Seventies ; Contestazione studentesca: cultura del dissenso in America e in Europa negli anni Sessanta e Settanta
Dissent is the nineteen-sixties-seventies cultural keyword both in the States and Western Europe. Dissent defines the long uninterrupted 1960s – 1970s juvenile cultural revolution both in the United States and Europe. The new time was announced by the 1964 free-speech movement at Berkley University involving from its very beginning the civil rights question, to which the protest was soon added against the American military involvement in the twenty-years long Viet-Nam war. As a matter of fact, the student movement was meant to radically change the world. Some of the roots of this revolution are to be looked for in the late forties and in the fifties. The question more or less knowingly being dealt with was first of all the radical perspective of freeing the mind from all social conditioning and received ideas. It was the same perspective defined by Ronald Laing's and David Cooper's new anti-psychiatric approach. Protest, and the struggle for freedom, however, was doomed to extreme radicalization, turning discussion, and utopian dreams into political violence the Weathermen, of course, in the States, die Rote Armée Fraktion in Germany, Le Brigate Rosse in Italy, turning dreams and ideological struggle into a nightmare. ; Contestazione è parola chiave per definire la tipologia culturale sia negli Stati Uniti che in Europa tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Contestazione è il termine che definisce la lunga, ininterrotta rivoluzione culturale giovanile che definisce la condizione di una nuova modernità. L'annuncio del tempo nuovo viene lanciato a Berkeley nel 1964 dal free-speech movement (movimento per la libertà di parola). La protesta fu provocata dalla questione razziale in primo luogo, e dunque dell'uguaglianza dei diritti tra tutti i soggetti. Si aggiunse poi a questa la protesta contro l'intervento militare americano in Viet-Nam. Ma la sommossa studentesca, già a Berkeley, a parte gli obiettivi specifici, era intesa a cambiare il mondo. Le ragioni della sommossa vanno cercate negli anni quaranta e cinquanta del Novecento. Ciò che era in gioco, fin da quegli anni, era una prospettiva di liberazione della mente da ogni idea ricevuta e da ogni condizionamento sociale, una questione di libertà di pensiero dunque, in una prospettiva analoga a quella definita nell'antipsichiatria di Ronald Laing e David Cooper. La protesta giovanile, e la ricerca di una diversa libertà di pensiero, tuttavia, si piegò anche a forme di estrema radicalizzazione, nel declinare della discussione, della protesta e dei sogni utopici verso la violenza politica dei Weathermen e, in Europa, della Rote Armée Fraktion tedesca, o delle Brigate Rosse, nel declinare della lotta ideologica e del sogno della libertà verso l'incubo.
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