Nell'ultimo decennio i settori di ricerca nell'ambito dell'elaborazione automatica del linguaggio naturale (NLP) hanno acquisito sempre maggiore interesse, in concomitanza con l'introduzione continua di strumenti di machine learning innovativi. In generale, seppur sia comunque presente un'ambizione ideologica, l'interesse principale è riconducibile ad un piano prettamente applicativo, di natura sociale o politica, dove l'introduzione di nuove informazioni può apportare un notevole miglioramento in molti processi di interesse reale e contribuire all'indagine di nuove tendenze e/o conflitti. Il potenziale riscontrato nei presenti ambiti di ricerca ha attirato l'attenzione di aziende di notevole portata, al punto da finanziare progetti ambiziosi volti a rispondere a necessità emergenti proprie di molteplici realtà di diversa natura. A partire da queste premesse, il presente elaborato si pone come obiettivo la definizione di un modello atto a individuare punti di affinità tra due specifiche attività di recente interesse, denominate stance classification e argument structure prediction. I primi due capitoli introducono rispettivamente i concetti di stance classification e argumentation mining, soffermandosi, in particolar modo, sulle tecniche e le metodologie impiegate. Il terzo capitolo affronta il tema della definizione di uno strumento di classificazione comparabile con lo stato dell'arte nell'ambito della stance classification. Il quarto capitolo si interessa principalmente dell'individuazione di un legame tra i due settori di ricerca presi in esame, per poi mettere a confronto alcune tecniche specifiche attualmente impiegate per l'argument structure prediction con le principali adottate nell'ambito della stance classification. Infine, nel quinto e ultimo capitolo viene proposto un nuovo corpus per la sperimentazione degli stessi approcci impiegati nel capitolo precedente, con particolare attenzione a proporre degli opportuni test di confronto e di verifica.
The starting year of what the WHO declared the "Decade of Healthy Ageing" is also the year that because of the spread of Covid19 is highlighting part of the vulnerabilities of the elderly. Therefore, at a time when the protection of the elderly is drawn to attention, it is inevitable to turn our gaze to those digital innovations that exist in support of the elderly. The thesis, in fact, aims to give an overview of the phenomenon of aging and above all to show examples of digital innovations that allow to transform what appears more and more as a challenge for governments in healthy and active aging opportunities. Fully aware of the breadth and complexity of the topic, the thesis aims to explore some of the challenges that the application of ICT entails, including the adaptability of digital tools to the cognitive schemes of the elderly.
La successione fra più imprese nell'esecuzione di un servizio organizzato determina conseguenze di rilievo sul piano dei rapporti di lavoro. Con importanza crescente rispetto alla disciplina legislativa, la contrattazione collettiva ha introdotto meccanismi identificabili con l'espressione «clausole di riassunzione», dirette ad assicurare, al ricorrere di talune circostanze, la continuità dell'impiego, la riassunzione o la priorità in future assunzioni per i lavoratori impiegati. Tali misure si risolvono in una limitazione a intensità variabile della libertà organizzativa dell'impresa che subentra nell'esecuzione del servizio. Questo libro si propone di rintracciare elementi utili a un inquadramento giuridico delle clausole di riassunzione previste dalla legge o contenute nei contratti collettivi, per saggiarne la compatibilità rispetto al quadro di regole e principi derivanti dall'interazione tra le fonti nazionali e il diritto dell'Unione Europea.
With the proliferation of social media, textual emotion analysis is becoming increasingly important. Sentiment Analysis and Emotion Detection can be useful to track several applications. They can be used, for instance, in Customer Relationship Management to track sentiments towards companies and their services, or in Government Intelligence, to collect people's emotions and points of views about government decisions. It is clear that tracking reputation and opinions without appropriate text mining tools is simple infeasible. Most of these tools are based on sentiment and emotion lexicons, in which lemmas are associated with the sentiment and/or emotions they evoke. However, almost all languages but English lack high-coverage inventories of this sort. This thesis presents several sentiment analysis tasks to illustrate challenges and opportunities in this research area. We review different state-of-the-art methods for sentiment analysis and emotion detection and describe how we modeled a framework to build emotive resources, that can be effectively exploited for text affective computing. One of the main outcome of the work presented in this thesis is ItEM, which is a high-coverage Italian EMotive lexicon created by exploiting distributional methods.It has been built with a three stage process including the collection of a set of highly emotive words, their distributional expansion and the validation of the system. Since corpus-based methods reflect the type of the corpus from which they are build, in order to create a reliable lexicon we collected a new Italian corpus, namely FB-NEWS15. This collection has been created by crawling the Facebook pages of the most important Italian newspapers, which typically include a small number of posts written by the journalists and a very high number of comments inspired by long discussions among readers about such news. Finally, we describe some experiments on the sentiment polarity classification of tweets. We started from a system based on supervised learning that was originally developed for the Evalita 2014 SENTIment POLarity Classification task (Basile et al., 2014) and subsequently explored the possibility to enrich this system by exploiting lexical emotive features derived from social media texts.
L'obiettivo della tesi è analizzare in profondità un tema complesso come la povertà. Il fenomeno è in costante crescita, distribuito in modo sempre più eterogeneo nel territorio, con più categorie di persone a rischio esclusione ed isolamento sociale. Nel testo si propongono numerose definizioni di povertà, trattandosi di un termine polisemico e pertanto complicato e riduttivo da racchiudere in una definizione univoca o del tutto esente da giudizi di valore. L'elaborato ne evidenzia le molteplici dimensioni - sociale, economica, relazionale, sanitaria, alimentare, educativa e culturale - che lo caratterizzano, le cause che lo determinano e le conseguenze che può scaturire. Tuttavia, risulta complicato individuarle con precisione in quanto possono presentarsi congiuntamente e variano in base allo spazio e al tempo, per cui impossibili da generalizzare. Si analizza anche il concetto di esclusione sociale, valutato in rapporto a quello di povertà. I due fenomeni solo apparentemente sono sinonimi perché in realtà non coincidono esattamente: il primo costituisce solo una delle dimensioni, seppur ampia e complessa, del secondo. L'emergere di nuovi bisogni complessi, che hanno colpito sia il singolo individuo che il gruppo e la collettività, ha richiesto un cambiamento operativo a livello istituzionale, dove si incentiva una programmazione integrata socio-sanitaria e si applica un approccio manageriale alle pubbliche amministrazioni; a livello gestionale, in cui si punta a promuovere un metodo di lavoro multidisciplinare e l'utilizzo della co-progettazione come strumento innovativo in campo sociale; a livello professionale, con l'assistente sociale che non è un semplice erogatore di servizi e prestazioni, ma ricopre più ruoli nel corso del processo di aiuto, valuta globalmente la situazione, promuove la risorse della persona e della comunità e favorisce la costruzione di una rete sociale territoriale. Inoltre, vi è la necessità di innovare e rendere più efficienti ed esigibili i servizi e gli interventi assistenziali e cambiare la prospettiva professionale di aiuto. Si passa da un processo di carattere residuale e prevalentemente riparatorio alla costruzione condivisa di interventi personalizzati che promuovono altresì l'autonomia e l'empowerment dell'utente e ne rafforzano la capacità di problem solving e le relazioni sociali. La parte centrale del lavoro, è dedicata al ruolo del Servizio Sociale nel contrasto alla povertà, che ha assunto nel tempo maggiore protagonismo in fase programmatoria ed è stato investito di più funzioni in campo operativo. Il servizio sociale professionale sta progressivamente acquistando una duplice funzione – promozionale e preventiva. Si passa dal lavoro sull'utente al lavoro con l'utente, con il soggetto che non è più passivo all'interno del progetto di aiuto personalizzato, bensì ne diventa parte attiva, superando una logica meramente assistenziale. La nascita di "nuove povertà", spesso derivanti da cause diverse e plurime, ha ampliato le categorie di persone a rischio povertà, che le politiche sociali e il sistema di welfare non riescono a ridurre. Si descrivono i soggetti più vulnerabili e le tipologie di bisogni che possono manifestarsi nel corso della vita della persona, riprendendo la classificazione piramidale di Maslow. Si valorizzano la modalità di lavoro multidisciplinare, le reti sociali e lo strumento della co-progettazione. La partecipazione di più professionisti e/o volontari consente di integrare competenze, punti di vista e risorse per poter rispondere in modo più efficiente e mirato alle esigenze del cittadino o della comunità. Le reti sociali rappresentano una elemento importante per la definizione di un progetto di aiuto in quanto consentono di mettere in campo le risorse informali esistenti, integrarle con i servizi territoriali e valorizzare/rafforzare i legami sociali per contrastare il disagio, ridurre le fragilità e prevenire l'emergere di una nuova situazione di difficoltà. La co-progettazione è uno strumento che promuove una partnership formale tra pubblica amministrazione, terzo settore e società civile, finalizzata alla realizzazione di interventi sociali integrati e innovativi. Si affronta il tema della lotta alla povertà e all'esclusione sociale dal punto di vista politico, che negli ultimi anni ha assunto un ruolo centrale all'interno delle agende nazionali, portando all'attuazione di diverse politiche sociali per contrastarne e prevenirne la diffusione. Uno sguardo più generale è stato rivolto al panorama europeo, esaminando le principali strategie di intervento e di programmazione sociale, per poi concentrarsi sul caso italiano, descrivendo il sistema di welfare nazionale e locale e le politiche di inclusione sociale, sempre più orientate al duplice obiettivo di sostegno economico e autodeterminazione del beneficiario. Un'importante attenzione è dedicata al contesto territoriale quale luogo più vicino al cittadino e ambito di riferimento per l'analisi di bisogni, risorse, potenzialità e criticità. La sfida attuale è quella di promuovere una comunità in grado di "autocurarsi" e di creare una rete assistenziale socio-sanitaria per potenziare e rendere più efficace il pacchetto dei servizi offerti e disincentivare l'istituzionalizzazione della persona. La seconda parte del testo si riporta l'esempio di quanto è stato attuato in una realtà territoriale per il contrasto alla povertà e all'esclusione sociale. Si analizza quindi la strategia adottata nel Comune di Capannori, quale ente capofila della Piana di Lucca e una delle zone distretto professionalmente più avanzate, in cui è stato co-costruito un tavolo tecnico, potenziata l'equipe multidisciplinare ed incentivata la co-progettazione con il Terzo settore, promuovendo la nascita di un nuovo modello operativo. Si descrivono brevemente alcuni progetti realizzati nel territorio, relativi all'inclusione sociale e lavorativa, al supporto educativo e familiare e all'emergenza abitativa, evidenziando la presa in carico multidisciplinare e la collaborazione tra enti pubblici e del privato sociale. Nel capitolo conclusivo, viene descritta l'evoluzione della povertà dopo la crisi economica del 2008 da un punto di vista maggiormente statistico, anche qui rivolgendo un duplice sguardo al contesto europeo ed italiano. La parte finale è dedicata ad una lettura della situazione in relazione all'impatto generato dalla pandemia Covid-19, che ha avuto forti ripercussioni sia sulla salute dei cittadini che sul mercato del lavoro e sull'economia mondiale, facendo registrare un aumento esponenziale del numero di persone e famiglie a rischio povertà e la crescita della forbice della disuguaglianza. The goal of the thesis is to analyze in depth a complex issue such as poverty. The phenomenon is constantly growing, distributed in an increasingly heterogeneous way in the territory, with more categories of people at risk of social exclusion and isolation. Numerous definitions of poverty are proposed in the text, since it is a polysemic term and therefore complicated and reductive to be enclosed in a single definition or completely free from value judgments. The paper highlights the multiple dimensions - social, economic, relational, health, food, educational and cultural - that characterize it, the causes that determine it and the consequences that can arise. However, it is difficult to identify them precisely as they can occur jointly and vary according to space and time, making them impossible to generalize. The concept of social exclusion is also analyzed, evaluated in relation to that of poverty. The two phenomena are only apparently synonymous because in reality they do not exactly coincide: the first constitutes only one of the dimensions, albeit large and complex, of the second. The emergence of new complex needs, which have affected both the individual and the group and the community, has required an operational change at an institutional level, where integrated social and health planning is encouraged and a managerial approach is applied to public administrations; at the management level, which aims to promote a multidisciplinary working method and the use of co-design as an innovative tool in the social field; at a professional level, with the social worker who is not a simple provider of services and benefits, but covers several roles during the help process, evaluates the situation globally, promotes the resources of the person and the community and favors the construction of a territorial social network. Furthermore, there is a need to innovate and make welfare services and interventions more efficient and payable and change the professional perspective of help. We move from a residual and mainly restorative process to the shared construction of personalized interventions that also promote the autonomy and empowerment of the user and strengthen their problem-solving skills and social relationships. The central part of the work is dedicated to the role of the Social Service in combating poverty, which over time has taken on greater prominence in the planning phase and has been invested with more functions in the operational field. The professional social service is gradually acquiring a dual function - promotional and preventive. We move from working on the user to working with the user, with the subject who is no longer passive within the personalized aid project, but becomes an active part of it, overcoming a merely welfare logic. The birth of "new poverties", often deriving from different and multiple causes, has widened the categories of people at risk of poverty, which social policies and the welfare system cannot reduce. The most vulnerable subjects and the types of needs that may arise during the person's life are described, taking up Maslow's pyramid classification. The multidisciplinary working method, social networks and the tool of co-planning are enhanced. The participation of several professionals and / or volunteers makes it possible to integrate skills, points of view and resources in order to respond more efficiently and targeted to the needs of citizens or the community. Social networks represent an important element for the definition of an aid project as they make it possible to deploy existing informal resources, integrate them with local services and enhance / strengthen social ties to combat hardship, reduce fragility and prevent emergence of a new difficult situation. Co-planning is a tool that promotes a formal partnership between public administration, third sector and civil society, aimed at the realization of integrated and innovative social interventions. It deals with the issue of the fight against poverty and social exclusion from a political point of view, which in recent years has assumed a central role within national agendas, leading to the implementation of various social policies to combat and prevent its spread. A more general look was turned to the European panorama, examining the main intervention strategies and social planning, and then focusing on the Italian case, describing the national and local welfare system and the social inclusion policies, increasingly oriented to the dual objective. of economic support and self-determination of the beneficiary. Important attention is paid to the territorial context as a place closest to the citizen and a reference area for the analysis of needs, resources, potential and critical issues. The current challenge is to promote a community capable of "self-healing" and to create a social and health care network to enhance and make the package of services offered more effective and discourage the institutionalization of the person. The second part of the text gives an example of what has been implemented in a territorial reality for the fight against poverty and social exclusion. The strategy adopted in the Municipality of Capannori is then analyzed, as the leading body of the Piana di Lucca and one of the most professionally advanced district areas, in which a technical table has been co-built, the multidisciplinary team strengthened and co-planning with the third sector, promoting the birth of a new operating model. Some projects carried out in the area are briefly described, relating to social and work inclusion, educational and family support and housing emergency, highlighting the multidisciplinary management and collaboration between public and private social entities. In the concluding chapter, the evolution of poverty after the 2008 economic crisis is described from a more statistical point of view, again with a double look at the European and Italian context. The final part is dedicated to a reading of the situation in relation to the impact generated by the Covid-19 pandemic, which has had strong repercussions both on the health of citizens and on the labor market and on the world economy, recording an exponential increase in the number of people and families at risk of poverty and the growth of the inequality gap.
The authors investigate the impact of direct democracy on aspects of the political process in Switzerland. They dwell in particular on the concrete use of the instruments of direct democracy by organized groups of citizens, and on the effects of this use on collective protest movements (or social movements) at the local level. The essay divides into three parts. The first briefly describes the institutions of direct democracy. The second deals with the concrete use of the instruments of direct democracy. The third examines the effects of direct democracy on the political process and on social movements. The authors highlight the paradox of direct democracy, at both the local and national level, between consensus and polarization with respect to the action of social movements.
Ce travail découle d'une volonté d'examiner la terminologie liée à la crise économique et financière qui depuis 2007 frappe la plupart des Pays occidentaux. Sur le plan lexicologique ce nouveau cadre économique, social et politique a débouché d'un coté sur la création de nombreux néologismes et de l'autre sur le transfert de plusieurs termes techniques au langage courant. Le prédominance des Etats-Unis dans les domaines économiques et financiers a fait de l'anglais la langue de référence même pendant cette d'instabilité. Le but de ce mémoire est d'analyser la façon dont la langue italienne a intégré les anglicismes liés à la crise afin de comprendre dans quelle mesure ils ont été traduits et/ou conservés en anglais et de voir s'il existe une approche différente selon qu'il s'agisse de publications officielles ou d'articles de presse.
not available ; La Relazione sullo stato delle tossicodipendenze nel 2000 si articola in tre parti: La prima parte ? centrata sulle politiche di contrasto del fenomeno che l'Unione europea, il Parlamento ed il Governo italiano hanno messo in atto nel corso dell'anno. Sono riportati, inoltre, gli interventi svolti, nei rispettivi ambiti istituzionali, dai Ministeri dell'interno, della sanit?, della giustizia, della difesa, della pubblica istruzione e del lavoro. Particolarmente ampio e dettagliato ? il capitolo che riguarda gli interventi delle Regioni e delle province autonome, redatto autonomamente dal coordinamento interregionale per le tossicodipendenze. Nel quinto capitolo ? evidenziato, per l'ultimo quinquennio, lo stato di utilizzazione delle risorse finanziarie erogate dal Fondo nazionale d'intervento per la lotta alla droga per la realizzazione di progetti di prevenzione, recupero e reinserimento sociale e lavorativo dei tossicodipendenti. Nella seconda parte della Relazione sono riportati in aggiunta ai dati riportati dai Ministeri interessanti ed inediti dati statistici sul consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope per aree territoriali regionali, nonch? le tendenze temporali degli indicatori del fenomeno esaminati ad un livello di dettaglio territoriale provinciale. Nella terza parte sono approfonditi argomenti di particolare interesse, legati al problema della diffusione dell'uso e abuso di sostanze illegali in Italia. Negli allegati, infine, trovano spazio documenti di pratica utilit?, come le tavole statistiche, la bibliografia di riferimento aggiornata e ragionata e gli indirizzi dei siti Web, nazionali ed internazionali, di maggiore interesse nel settore delle droghe illegali e delle tossicodipendenze.
Report 2006 on the state of legal and illegal substances use in the territory of Emilia Romagna Region ; L'uso e l'abuso di droghe e alcol ? un problema sociale che interessa trasversalmente diverse fasce di popolazione. Il consumo avviene infatti tra i giovani ma anche tra gli adulti, in maniera episodica o in modo problematico, in contesti di piena integrazione sociale o di grave marginalit?. In questi anni molto ? stato fatto in Europa e in Italia in termini di politiche di prevenzione, di riduzione del danno, di reinserimento sociale per le persone dipendenti da sostanze, ma molto resta ancora da fare. Da un lato si riscontra una netta diminuzione della mortalit? droga - correlata; dall'altro si evidenzia un quadro di progressiva diffusione dell'uso di sostanze illegali tra la popolazione generale; anzi, il ?consumo di droghe, soprattutto tra i giovani, non ? mai stato cos? alto?1. Stiamo assistendo ad una progressiva trasformazione culturale nell'approccio alle sostanze illegali e legali sia tra la popolazione adulta, sia tra nuove generazioni, anche se nella maggior parte dei cittadini permane la percezione che l'assunzione delle droghe sia rischioso per la tutela della salute. Proprio per rendere maggiormente la complessit? del fenomeno, il Rapporto 2006 sulle dipendenze in Emilia-Romagna ? molto pi? articolato rispetto agli anni passati e non si limita a prendere in esame l'attivit? dei Sert. Ci? in coerenza con le indicazioni contenute nella Strategia dell'Unione europea in materia di droga 2005-20122: migliorare la conoscenza dell'uso/abuso di sostanze psicotrope sul territorio regionale al fine di progettare risposte efficaci e valutare i risultati ottenuti sino ad oggi con gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione. Si tratta di attivare ?una migliore comprensione del problema della droga e la messa a punto di una risposta ottimale al medesimo mediante un miglioramento quantificabile e sostenibile della base di conoscenze e dell'infrastruttura conoscitiva?, al fine di ?fornire indicazioni chiare su meriti e demeriti delle attuali azioni e attivit? a livello di UE la valutazione dovrebbe continuare a far parte integrante dell'approccio UE alla politica in materia di droga?. La struttura del Rapporto 2006 ? basata sulle indicazioni riportate nel Piano d'azione dell'UE in materia di lotta contro la droga (2005-2008)3 nel capitolo Informazione, ricerca e valutazione, in particolare: i) ?procedere alla completa applicazione dei cinque indicatori epidemiologici? definiti dell'Osservatorio Europeo di Lisbona (OEDT) ai fini dell'analisi dell'andamento del fenomeno delle tossicodipendenze sui territori, della formulazione e valutazione delle linee in materia di tossicodipendenza4; ii) fornire informazioni affidabili sulla situazione droga; iii) elaborare precise informazioni sulle tendenze e sui modelli emergenti nel campo del consumo e dei mercati della droga. Per raggiungere questi obiettivi ? stata attivata una collaborazione con diverse agenzie che direttamente o indirettamente rappresentano fonti informative utili per disegnare un particolare aspetto caratterizzante la fenomenologia dell'uso/abuso di sostanze. Alla redazione del rapporto hanno infatti collaborato l'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di PISA, il Servizio Sistema Informativo Sanit? e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno. Il Rapporto si compone di cinque parti, ognuna delle quali analizza un particolare aspetto connesso con l'uso/abuso di droghe e alcol. Consumo di sostanze nella popolazione generale e tra gli studenti di scuola secondaria Annualmente vengono realizzate in Italia due indagini che permettono la stima dei consumatori di sostanze psicotrope sia nella popolazione generale (indagine IPSAD-Italia?2005) sia nella popolazione studentesca di et? 15-19 anni (indagine ESPAD-Italia?2005). Le indagini sono realizzate secondo criteri definiti a livello europeo, per cui risulta possibile un confronto tra stati, regioni e tra le stesse province dell'Emilia-Romagna. In questo modo ? stato possibile definire un quadro sull'uso di sostanze psicotrope in Regione in confronto con le altre regioni e all'interno dei territori delle Aziende USL in merito al consumo durante l'arco della vita di una persona (consumo "una tantum"), nei 12 mesi (consumo recente) e 30 giorni (consumo "attuale") antecedenti l'intervista di un campione di 2.140 cittadini e quasi 3.000 studenti emiliano-romagnoli. L'utenza dei Servizi per le dipendenze Questa parte del rapporto ? la pi? tradizionale: vengono presentate le caratteristiche sociodemografiche e cliniche dei soggetti che accedono ai SerT per un problema legato all'abuso/dipendenza da sostanze, nonch? le tipologie dei trattamenti offerti. Gli interventi sulla prevenzione e la promozione della salute Le diverse ricerche e i report regionali curati dagli Osservatori sulle dipendenze delle AUSL mostrano come l'uso di sostanze sia un fenomeno fortemente mutato nel corso degli anni non tanto per la presenza di nuove sostanze sul mercato, quanto per nuovi modelli di consumo delle stesse. Proprio per affondare efficacemente questi mutamenti con l'assunzione di sostanze psicotrope, la Giunta regionale ha recentemente approvato le "Prime linee di indirizzo regionali in tema di prevenzione e di contrasto del consumo/abuso di sostanze stupefacenti e psicotrope" (deliberazione della Giunta regionale n. 1533/06). Gi? nel rapporto del prossimo anno daremo conto della applicazione di queste linee di indirizzo nei territori regionali. Per quest'anno presentiamo la strategia regionale di approccio alla prevenzione, al trattamento e al rispetto delle norme in relazione al consumo di sostanze legali (alcol e tabacco). Mortalit? connessa all'uso di sostanze psicotrope Diverse fonti forniscono dati sulla mortalit? connessa all'uso di sostanze stupefacenti e alcol; i dati provenienti da tutte queste fonti sono riportati come segue: il numero di tossicodipendenti seguiti dai SerT deceduti per diverse cause, comprese le malattie infettive, tumori, incidentalit?, ecc., (cap. 7); i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno (cap. 11) e i dati del registro mortalit? della Regione Emilia-Romagna (cap. 14 allegato). Questi ultimi analizzano esclusivamente le morti connesse con l'assunzione diretta di sostanza psicotrope. I dati mostrano un netto calo dei decessi droga-correlati nel corso degli anni. Le agenzie europee raccomandano comunque un monitoraggio costante ed attento di questo indicatore. I sequestri di sostanze La lotta al narcotraffico rappresenta una dei "quattro pilastri" dell'Unione Europea per una efficace politica sulle droghe. Le sostanze illegali sono trattate da un mercato altamente complesso, organizzato e in continua trasformazione. I dati sui sequestri del Forze dell'ordine indicano che a gruppi criminali organizzati italiani si associano gruppi criminali stranieri, rendendo il mercato della droga florido e redditizio. Pur non rientrando la lotta al narcotraffico nella sfera delle competenze della Regione Emilia-Romagna, la conoscenza delle dinamiche del mercato ? comunque utile e permette una pi? efficace programmazione delle politiche prevenzione e riduzione del danno.
Lo scenario attuale delle politiche sociali in ambito europeo prospetta due precise linee di sviluppo. Da una parte vi è la convergenza con la propensione dei contesti nazionali a tendere verso un sistema unitario, quello del welfare europeo, frutto del processo di europeizzazione e dei principi di sussidiarietà ed attivazione nella definizione delle politiche sociali. A livello macro, questa tendenza porta ad una integrazione comunitaria in primo luogo normativa, registrata attraverso i livelli di performance che possono emergere dallo studio degli indicatori sociali (si pensi al movimento degli indicatori sociali ed alle considerazioni sulla politica pubblica di Cremaschi, 2006; Donolo, 2006; Attinà, Natalicchi, 2007). Dall'altra parte, se si approfondisce la dimensione micro e si riconosce la necessità di guardare alle conformazioni di welfare nel loro emergere locale, quello che avviene è la scissione del welfare europeo inteso come sistema unitario, sotto la spinta all'autonomia ed all'emersione di un sistema di welfare governato localmente, il net welfare locale. In esso l'integrazione è vista come obiettivo in sé perseguibile con strategie differenziali e derivanti dagli spazi aperti da incongruenze applicative delle normative generate dal livello sovranazionale (Graziano, 2004). Nell'ottica degli studi di potere in comunità ristrette (Lahumman e Pappi, 1961), ciò motiva l'interesse alle configurazioni relazionali degli attori che operano nel sociale. Il lavoro che si presenta intende, pertanto, delineare una nuova tipologia dei sistemi di welfare, di respiro macro ma che non perda il dettaglio micro, la cui variabile discriminante è l'integrazione comunitaria e le diverse forme che questa assume tra Nazioni e contesti locali dell'Europa a 27. Un modello mix innovativo che non intende sminuire l'efficacia classificatoria dei classici (Titmuss, 1974; Esping-Anderson, 1990; Ferrera, 1994; Naldini, 2007) ma piuttosto vuole mostrare dettagli prima poco gestibili o rilevabili. Questo modello, nato dalla riflessione sugli oggetti d'analisi e le implicazioni che questi portano con loro a livello metodologico, sfocia nell'approccio dei Mixed Methods i quali permettono l'elaborazione di un nuovo strumento interpretativo e conoscitivo, un general model of classification, che diviene esso stesso il risultato, ovvero la tipologia ricercata.
not available ; La ricerca epidemiologica nel campo delle tossicodipendenze risulta complessa in quanto relativa a una serie di fenomeni e modalit? di comportamento che riguardano aspetti sociali e psicologici tendenzialmente "nascosti". Si consideri, ad esempio, come la definizione stessa del "problema tossicodipendenza", sia legata a considerazioni di tipo legale, culturale, sociale e antropologico. Nonostante queste difficolt? metodologiche e di connotazione delle popolazioni interessate, l'epidemiologia delle dipendenze in Europa e in Italia ha cercato e cerca di migliorare i fondamenti scientifici delle informazioni utili alla definizione delle politiche in materia di lotta all'uso di droghe attraverso la definizione di indicatori che descrivono sia la diffusione dell'uso delle sostanze illecite, sia l'impatto delle strategie di prevenzione, cura, recupero delle persone tossicodipendenti e contrasto del mercato messe in atto. Gli studi epidemiologici sull'uso e abuso di droghe permettono attualmente di raccogliere indicatori indiretti e indicatori diretti dei fenomeni di interesse e anche indicatori di utilizzo dei servizi. Gli indicatori indiretti analizzano aspetti particolari correlati all'uso di droghe e ai suoi cambiamenti nel tempo. I dati alla base di questi indicatori sono: -decessi per droga; -dati relativi alle attivit? delle forze dell'ordine (sequestri di sostanze, denunce per spaccio e traffico); - emergenze e fenomeni sanitari (ricoveri in rianimazione, arrivi in pronto soccorso, schede di dimissione ospedaliera); - patologie particolari (epatite B, neonati con sindrome di astinenza); - consumi o vendite di alcuni farmaci e di siringhe. Gli indicatori di questo tipo, pur presentando limiti e problemi di interpretazione, sono usati dagli Osservatori Epidemiologici Italiani ed Europei per stimare la dimensione del fenomeno. Gli indicatori di utilizzo dei servizi fanno riferimento ai dati relativi alle persone che si rivolgono alle strutture sanitarie per problemi di varia natura, connessi all'assunzione di droga. Il sistema informativo implementato dall'Osservatorio Epidemiologico Regionale Tossicodipendenze della Liguria, tramite anche l'attivazione del registro dei soggetti in trattamento, rappresenta una importante attivit? ai fini della sorveglianza del fenomeno in tale direzione. Il registro rileva, garantendo la privacy dei singoli soggetti, il numero e le caratteristiche degli utenti che hanno accesso alle strutture riabilitative territoriali. L'esistenza di un registro centralizzato che collega, tramite un codice non univoco e quindi non riportabile ad una persona, le informazioni provenienti da fonti diverse (servizi territoriali, strutture residenziali accreditate, ospedali, forze dell'ordine, ecc.), permette di non contare pi? volte le stesse persone. Registri di questo tipo danno inoltre la possibilit? di ricostruire le storie degli utenti delle diverse tipologie di strutture presenti sul territorio presentando grandi potenzialit? di analisi epidemiologiche e di ricerca clinica. Gli indicatori diretti fanno riferimento alle indagini di popolazione di tipo campionario. Tali indagini, nella popolazione generale o in gruppi particolari a rischio, permettono di stimare la prevalenza degli utilizzatori di sostanze illegali, degli utilizzatori problematici e dei tossicodipendenti in diverse aree geografiche e le sue variazioni nel tempo. Studi longitudinali condotti intervistando pi? volte gli stessi soggetti o indagini trasversali ripetute forniscono stime sull'incidenza di particolari eventi correlati con gli esiti dei trattamenti. Tali indagini danno informazioni su aspetti importanti sia nel campo della prevenzione che dell'intervento terapeutico e socio-riabilitativo, non rilevabili attraverso altre fonti. Con il Rapporto annuale 2003, l'Osservatorio Epidemiologico Regionale delle Tossicodipendenze della Liguria (OERT), presenta una panoramica completa ed aggiornata sulle caratteristiche del fenomeno droga nella regione, pur nei limiti del breve periodo di esistenza dell'Osservatorio stesso. Considerando che la caratteristica importante del fenomeno droga ? la sua dinamicit?, ? importante capire la natura dei problemi legati alla sua evoluzione per elaborare risposte efficaci o per valutare l'impatto del lavoro gi? effettuato. In tal senso ? necessario continuare a migliorare la disponibilit?, la qualit? e la comparabilit? dei dati perfezionando i sistemi di raccolta e la capacit? di gestire in maniera pi? efficiente la conoscenza crescente che ne deriva per una sempre pi? chiara comprensione della situazione. I dati illustrati nel presente rapporto rappresentano quindi, non solo uno strumento per la definizione delle politiche di intervento, di prevenzione e di cura, ma sono anche di utilit? per gli operatori che si impegnano quotidianamente in questo campo. Questa relazione si basa sulla raccolta di informazioni relative all'anno 2002 e ai due anni precedenti, che ? stato possibile reperire grazie alla collaborazione e all'impegno delle diverse istituzioni e servizi deputati all'intercettazione, alla cura e alla riabilitazione dei soggetti con problemi di tossicodipendenza presenti sul territorio regionale. Sono state inoltre attivate dall'OERT ligure per il III anno consecutivo le seguenti tipologie di indagine: 1)Per la costruzione degli indicatori diretti e l'elaborazione di stime di prevalenza calcolate per singola Azienda Sanitaria: - IPSAD, Indagine campionaria sulla popolazione generale sull'utilizzo delle droghe effettuata su un campione di individui di et? compresa tra i 15 ed i 54 anni tramite questionario postale autosomministrato); - ESPAD, (The European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) indagine campionaria sulla popolazione studentesca. 2) Per lo sviluppo degli indicatori indiretti: - Analisi dei dati relativi ai flussi ministeriali (riguardanti Decessi droga correlati, criminalit?, sequestri); - Analisi delle schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Per quanto riguarda l'analisi dei flussi informativi relativi agli indicatori di utilizzo dei servizi, per la descrizione accurata della popolazione e l'applicazione di metodi di stima sono state considerate: - le caratteristiche dell'utenza in base ai dati relativi ai flussi informativi definiti dal Ministero della Salute; - il registro dei codici singoli, data base centralizzato che collega le informazioni provenienti da fonti diverse (Nuclei Operativi Tossicodipendenze degli Uffici Territoriali del Governo, i Servizi per le Tossicodipendenze e le Comunit? Terapeutiche). La relazione, partendo da una panoramica sulla Regione Liguria che individua le tendenze principali nell'evoluzione del fenomeno, si sviluppa in base ad un insieme di contenuti quantitativamente e qualitativamente pi? ampi rispetto all'anno passato. La relazione ? infatti ispirata ai modelli proposti dall'Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze e vuole essere innovativa a livello italiano e di ampio orizzonte, affrontando il problema da molteplici punti di vista. Gli argomenti approfonditi sono relativi ai sistemi di gestione dell'informazione nei servizi di diagnosi e cura e all'analisi della rete dei servizi in Regione. E' stato affrontato il problema della stima del consumo di sostanze psicoattive e del consumo problematico nella popolazione mediante il calcolo dei tassi di prevalenza, articolati per Azienda Sanitaria, utilizzando i dati provenienti dalle indagini campionarie effettuate sulla popolazione studentesca, sulla popolazione generale e mediante il metodo "Cattura-Ricattura". E' stata inoltre realizzata un'analisi sulle caratteristiche dell'utenza sia in base al protocollo TDI, (Treatment Demand Indicator), definito e sviluppato dall'Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze di Lisbona (EMCDDA) e dal Gruppo Pompidou del Consiglio d'Europa che ? alla base dei flussi informativi delle strutture territoriali. Un capitolo a parte ? stato dedicato alla popolazione con problemi di alcoldipendenza e alla nascita dei centri di alcologia in regione. L'utenza dei servizi viene analizzata in particolare attraverso una descrittiva multivariata per sintetizzare in base alle variabili et?, sesso, anno, area territoriale, le informazioni contenute nelle tavole TDI presenti in allegato. Sono stati calcolati tassi di prevalenza e rapporti tra prevalenze con modelli di Poisson. La relazione si concentra poi sugli argomenti relativi alle malattie infettive, ai decessi droga-correlati, alla criminalit?, ai mercati ed ai sequestri, sviluppati in base al protocollo REITOX dell'EMCDDA. Tale protocollo permette, tramite l'utilizzo di una metodologia standard per la raccolta delle informazioni e attraverso la predisposizione di un insieme di tabelle che prendono il nome di Reitox Standard Tables, di rispondere al debito informativo che ogni paese ha nei confronti dell'EMCDDA, in questo caso la Regione Liguria si pone all'avanguardia in ambito europeo essendo in grado di fornire i dati richiesti disaggregati per un'area territoriale regionale. Per quanto riguarda la questione delle risposte al consumo di stupefacenti, vengono sviluppate varie tematiche inerenti alle strategie di contrasto adottate in Regione dai vari Dipartimenti, alla riduzione della domanda, alla prevenzione, alla lotta al traffico. La parte dedicata agli approfondimenti ? divisa in quattro sezioni dedicate la prima all'analisi dei tempi di latenza, la seconda alle stime di incidenza dell'uso di oppiacei attuate attraverso l'adozione della metodologia della Back-Calculation, approvata dall'EMCDDA di Lisbona, la successiva alle Schede di Dimissione Ospedaliera con diagnosi primaria o secondaria di dipendenza da sostanze, attraverso le quali l'archivio regionale per singolo record potr? essere ampliato, cos? come aumenter? la potenzialit? dell'intero sistema di effettuare stime sempre pi? attendibili. Il quarto approfondimento riguarda le segnalazioni delle Prefetture di quella parte di soggetti che, a distanza di tempo, ritroviamo tra gli utenti dei servizi. I dati sono riportati, attraverso le tabelle del protocollo TDI, nel CD allegato in formato Excel in maniera che siano accessibili ed elaborabili dagli operatori delle tossicodipendenze interessati.
Available only in Italian ; Il voto elettronico nell'esperienza statunitense rappresenta per noi europei un'occasione di attenta riflessione sull'uso di questa tecnologia posta al cuore della democrazia rappresentativa negli Stati socialmente evoluti
The paper focuses on the main conceptual issues (classifications, terminology, methodology) relating to the phenomenon of the degeneration of contemporary democracies that have attracted the attention of different social sciences in recent years. It begins with a reconstruction of the main cultural trends of democracy (classical, liberal, socialist, social, radical, and so on) then continues by exploring the current debate. The debate focuses on some leading categorizations: illiberal democracies, authoritarian constitutionalism and populist constitutionalism