Open Access BASE2021

La burocrazia palatina di Costantinopoli, l'uso del latino e le relazioni con l'Occidente ; La burocrazia palatina di Costantinopoli, l'uso del latino e le relazioni con l'Occidente: Riflessioni di storia politica e culturale su alcuni passi di Giovanni Lido

Abstract

International audience ; In some passages of his De magistratibus John Lydus affirms the need to preserve the knowledge and the use of Latin for government officials at the Eastern imperial court in Constantinople. According to Lydus, the knowledge of Latin can ensure the political and cultural continuity between the Old and the New Rome. In addition, it enables the relationship between the western senatorial aristocracy and the aristocracy of Constantinople, as well as the transmission of traditions, culture and history. The decision of two praetorian prefects-Cyrus of Panopolis under Theodosius II and John the Cappadocian under Justinian-to abandon the use of latin is criticized by Lydus as a cause of decline for the institutions of the Eastern Roman empire. ; In alcuni brani del De magistratibus Giovanni Lido afferma la necessità di preservare la conoscenza e l'uso del latino tra i funzionari alla corte dell'impero d'Oriente. Secondo Lido, la conoscenza del latino assicura la continuità politica e culturale tra l'antica e la nuova Roma; inoltre, rende possibili i rapporti tra l'aristocrazia senatoriale d'Occidente e l'aristocrazia di Costantinopoli, come pure la trasmissione di tradizioni, storia e cultura. La decisione di due prefetti del pretorio-Ciro di Panopoli sotto Teodosio II e Giovanni di Cappadocia sotto Giustiniano-di abbandonare l'uso del latino è criticata da Lido in quanto causa di declino per le istituzioni dell'impero d'Oriente.

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