Open Access BASE2020

Le modalità di accesso alle stazioni ferroviarie in Italia. Evidenze da un recente studio italiano sulle potenzialità della mobilità attiva

Abstract

Il trasporto ferroviario rappresenta in Italia una valida e sostenibile alternativa al trasporto per mezzo dell'automobile al fine di collegare città di diverse dimensioni, in aree del Paese di matrice prettamente urbana, ma anche per altre inserite in un contesto rurale. A prescindere dalla localizzazione del centro abitato, la competitività del trasporto ferroviario dipende quindi dalle modalità con cui si realizza l'accesso alla stazione ferroviaria, che può avvenire con mezzi motorizzati oppure non-motorizzati. Nell'ottica di combinare la sostenibilità del trasporto ferroviario con modalità prive di impatto ambientale in questo contributo analizziamo l'efficacia delle strategie che il decisore pubblico può adottare per favorire l'accesso alla stazione a piedi e in bicicletta. Proponiamo i risultati di un recente studio condotto su un campione di 185 utenti del treno che si recano presso le stazioni ferroviarie ed intervistati nel periodo marzo-agosto 2020. Per i rispondenti, la modalità preferita per coprire il percorso casa-stazione è l'auto, prevalentemente come conducente (47%). Sulla base dei risultati del modello che meglio spiega il processo di scelta dei viaggiatori, Giansoldati et al. (2020) realizzano simulazioni che considerano tre diversi interventi del decisore pubblico diretti a rendere più appetibile l'uso del mezzo attivo, ma le politiche adottate si traducono in un mutamento della composizione modale a favore delle modalità attive che è estremamente esiguo. Non esiste una volontà ad abbandonare l'auto per effetto di un'inerzia molto forte che deriva da una pluralità di motivi. Sulla base di queste evidenze, concludiamo che il decisore pubblico interessato a favorire la mobilità attiva alla stazione, dovrebbe adoperarsi per la realizzazione di investimenti volti ad estendere la percentuale di percorsi coperti da piste ciclabili ed alla realizzazione di parcheggi sicuri per biciclette. Sosteniamo anche che il cambiamento modale sia un processo che richiede un impegno informativo e divulgativo del decisore pubblico a diversi livelli territoriali che deve essere concertato con le scuole ed altri istituti di formazione, in modo da favorire lo sviluppo di una consapevole sensibilità ambientale soprattutto per le fasce di cittadinanza più giovani e più prone al cambiamento.

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