La finanza islamica in Italia tra integrazione e business
La finanza islamica sembra essere una valida risposta sia alla preoccupante deriva finanziaria e speculativa dell'economia, testimoniata dalla recente crisi finanziaria ed economica, sia al desiderio di numerosi investitori e piccoli azionisti di destinare i propri risparmi verso attività più sicure, meno speculative e più etiche. Questo modello di finanza fornisce risposte diverse rispetto a quello tradizionale, essendo permeato da valori religiosi che ne hanno profondamente modellato la natura. Il principio islamico secondo cui i soldi non generano di per sé soldi, il divieto di ribâ (interesse), di gârar (incertezza) e di maysîr (speculazione) hanno imposto la necessità di elaborare strumenti economici alternativi rispetto a quelli consueti. Sebbene la finanza islamica trovi origine nel mondo arabo-islamico, non è rimasta limitata nei suoi tradizionali confini; la crescita della popolazione musulmana in Europa, unita all'espansione del settore finanziario islamico – con tassi di crescita del 10-15% annuo – hanno contribuito alla sua comparsa anche nel "vecchio Continente". La "sfida" lanciata al modello finanziario tradizionale è pertanto sempre più concreta e reale. L'obiettivo del presente lavoro è quello di analizzare il modello teorico della finanza islamica e il suo rapido sviluppo sia all'interno dei paesi arabo-musulmani che occidentali, con particolare riguardo al contesto italiano. Facendo riferimento alla (scarsa) bibliografia esistente e ricorrendo a interviste ad organizzazioni che si occupano di finanza islamica, studiosi, e associazioni culturali islamiche, si è cercato di ricostruire il quadro delle iniziative economiche shari'a compliant esistenti nel nostro paese, e di indagare le possibili opportunità del suo sviluppo sia in un'ottica di maggiore integrazione sociale ed economica della popolazione musulmana, sia come occasione di business. L'Italia si trova infatti nella terra di mezzo fra occasioni potenziali e sviluppi concreti: ospita circa 1.500.000 musulmani e per posizione geografica è la prima candidata a cogliere i benefici di un incontro con la finanza islamica, ma nonostante questo le iniziative nel settore sono ancora sporadiche e marginali.