JCMS 50th anniversary lecture: economic governance in the European Union: past, present and future
In: Journal of common market studies: JCMS, Band 51, Heft 2, S. 169-178
ISSN: 0021-9886
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In: Journal of common market studies: JCMS, Band 51, Heft 2, S. 169-178
ISSN: 0021-9886
World Affairs Online
In: Irish studies in international affairs, Band 24, Heft -1, S. 165-177
ISSN: 2009-0072
In: Zalewska, A. (2014) Challenges of corporate governance: Twenty years after Cadbury, ten years after Sarbanes-Oxley, Journal of Empirical Finance 27, 1-9 https://doi.org/10.1016/j.jempfin.2013.12.004
SSRN
Il lavoro si concentra sull'analisi del rapporto tra autonomia universitaria e meccanismi di governance, nonché sulle modalità con le quali lo stesso è stato strutturato, all'interno di alcuni Paesi europei (Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, e Italia). In tale prospettiva la tesi si è concentrata nell'analisi dei sistemi universitari all'interno di quella classificazione delle forme di Stato che si fonda sul modo in cui si configura la tutela dell'interesse pubblico (inteso principalmente con riferimento alla sfera dei rapporti economici). Si è cercato così di inquadrare gli sviluppi avvenuti nel settore a partire dall'origine storica delle istituzioni, per esaminare poi il passaggio alla concezione propria dello Stato liberale (sviluppatasi nella seconda metà del XVIII secolo in concomitanza con la rivoluzione industriale e affermatasi nel corso del secolo successivo) e a quella dello Stato sociale (o Stato del benessere, welfare State, nata nella seconda metà del XIX secolo). Un percorso che si è ritenuto utile affrontare per valutare se le recenti riforme, generalmente ispirate a politiche neo-liberiste che sembrano aver assunto il sopravvento negli ultimi anni, confermino o meno il modello che si è storicamente affermato nei diversi Stati nazionali. A tal fine il lavoro si è concentrato su alcuni ambiti specifici. In primo luogo, l'analisi si è indirizzata sui precetti e le previsioni costituzionali presenti nelle esperienze considerate al fine di verificare se il principio di autonomia universitaria potesse risultare parte integrante del patrimonio costituzionale europeo. Al riguardo sono stati presi in considerazione in particolare i profili dell'autonomia istituzionale, normativa, didattica e finanziaria, nonché il rapporto intercorrente tra autonomia universitaria e autonomia territoriale. Ciò ci ha portato a dover affrontare anche la questione dei livelli governance, i quali rappresentano punti di osservazione privilegiata per far emergere il grado di autonomia accordato all'ente università: a) la governance di sistema (o esterna), ossia le modalità con le quali vengono prese le decisioni che riguardano l'intero sistema universitario, avendo riguardo alla differente forma di Stato presente nei vari Paesi e alla diversa ripartizione territoriale delle competenze in materia di università; b) la governance istituzionale di ateneo (o interna), ossia i diversi modelli di funzionamento delle istituzioni universitarie e il grado di distinzione del ruolo e dei compiti dei loro organi di governo. Un'analisi che, in definitiva, ha cercato di mettere in luce l'attuale posizione del confine (mobile) che sussiste tra il potere dell'autorità politica (e amministrativa) e quello degli atenei all'interno del patrimonio costituzionale europeo.
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This work concerns the mutualist governance. From a frame of analysis based on legitimacy theory, we tried to understand how appears legitimacy in mutual organisation context today. The proposal is that it exists inevitably a gap between the legitimacy built by managers and the legitimacy perceived by the stakeholders. Managers display then strategies of legitimization by a communication based on mutualist references. The mutualist model would become a management tool. In a phase of quantitative research with the involved stakeholders, we identify a common base shared between stakeholders, as well as a mutualist gap, which concerns the perception that the company masters its projet and contributes to the territory. A typology of the stakeholders is drawn up around a horizontal split. The qualitative analysis of speech reveals different patterns, based on communication, politics and management. ; Ce travail porte sur la gouvernance mutualiste. A partir d'un cadre d'analyse fondé sur la légitimité, nous avons cherché à comprendre comment s'exprime la légitimité en contexte mutualiste aujourd'hui. La proposition faite est qu'il existe nécessairement un gap entre la légitimité construite par les dirigeants et la légitimité perçue par les parties prenantes. Les dirigeants déploient alors des stratégies de légitimation par une communication mutualiste. Le modèle mutualiste deviendrait un outil de gestion des parties prenantes. Dans une phase de recherche quantitative auprès des parties prenantes impliquées, nous identifions un socle commun partagé ainsi qu'un gap mutualiste, qui porte sur la perception que l'entreprise maîtrise son projet et contribue au territoire. Une typologie des parties prenantes est dressée autour d'un clivage horizontal. L'analyse qualitative de discours révèle des systèmes de références sensiblement différents selon les entreprises. Nous distinguons trois approches dans la gestion de la légitimité en contexte mutualiste : communicationnelle, politique et managériale.
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In: University of Cincinnati Law Review, Band 81 [2013], Heft 3
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In: Warwick School of Law Research Paper No. 2013-22
SSRN
Le città europee si trovano a competere sempre di più nel contesto della globalizzazione economica, ciò induce le città a sviluppare determinate politiche di sviluppo urbano che possano offrire vantaggi di localizzazione per i flussi di capitali. la competizione interlocale nonè altro che il presupposto, la condizione e il risultato di processi di re-scaling (Transcalari) ovvero di riarticolazione e riorganizzazione tra le scale. in questo lavoro di ricerca si vuole sviluppare un analisi tra i processi co-evolutivi delle strategie spaziali dello Stato con le politiche di sviluppo urbano realizzate dalla città di Catania negli ultimi 60 anni.
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In: Annals of Health Law, Forthcoming
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In: Volume LIV Boston College Law Review 1149 (Symposium Issue June 2013)
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In: Frontiers of Legal Research, Band 1, Heft 1, S. 2013
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In: Environmental and Planning Law Journal, Band 30, Heft 1, S. 32-55
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In: 88 N.Y.U. L. REV. 2254 (2013)
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This paper is part of a perspective on the Official Development Assistance (ODA) as a means of international cooperation, and its impact on governance in the beneficiary developing countries in short term.For several years, governance has emerged to the surface of the economic debate as a central concept in the international economy, as it reflects the improvement of the socio-political environment; this environment should help support economic growth rate recorded in developing countries and preserve their human development. Mainly since several authors, such as: Burnside and Dollar[1] (2000), Hansen and Tarp[2] (2001), emphasize that ODA improves economic growth only in developing countries with a healthy political and economic environment.This article is based on the work of Stephen Knack[3] (1999); the author was able to demonstrate that the aid granted to developing countries is harmful. In fact, the funds allocated by donors deteriorate governance in beneficiary countries. Knack (1999) went further to study samples from the studied basket through arbitrary determination of thresholds, e.g.: countries receiving aid 5%, African countries, spaces that have a GDP per capita $ 2000. Despite this segmentation of the studied basket Knack reached the same conclusions mentioned above, proving a negative impact of aid on governance in recipient countries, because of opportunities for corruption in the disbursement of funds.This article is based on a solid econometric methodology for the determination of aid thresholds with respect to its impact on governance in developing countries. In this paper, I selected a basket comprising the Arab and sub-Saharan African countries, and I have distinguished between the short term and long term impacts of aid.
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Background: Quality improvement should be assigned as the main mission for healthcare providers. Clinical Governance (CG) is used not only as a strategy focusing on responding to public and government's intolerance of poor healthcare standards, but also it is implemented for quality improvement in a number of countries. This study aims to identify the key contributing factors in the implementation process of CG from the viewpoints of senior managers in curative deputies of Medical Universities in Iran.
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