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La élite azucarera y la formación del sector cañero en Tucumán: (1880-1920)
In: Conflictos y procesos de la historia argentina contemporánea 37
A Revolution in a Revolution: The Secret Police and the Origins of Stalinism in Czechoslovakia
In: East European politics and societies: EEPS, Band 32, Heft 1, S. 3-22
ISSN: 1533-8371
This article examines the origins of the Stalinist secret police force, the StB, in Czechoslovakia between 1945 and 1954. By focusing on the biographies of its officials, it argues that there was not one, but two, secret police forces in this period, each recruited from a different "generation" of local communists. In pointing to the social conflicts and ideological tensions that characterized the communist secret police force in this period, it forwards a new interpretation of the party purges and motivations of secret police officials responsible for the radical political violence in Stalinist Europe in the early 1950s.
Accounting for Financial Instruments in an Uncertain World: Controversies in IFRS in the Aftermath of the 2008 Financial Crisis
This thesis explores the response of the International Accounting Standards Board (IASB) to the 2008 financial crisis. At the onset of the crisis, the international accounting standard on financial instruments, IAS 39, was blamed for exacerbating the ill effects of the economic downturn and significant changes were called for by numerous actors including the G20 and the Financial Stability Forum. The dissertation focuses on the events surrounding the emergency amendments to the standard in October 2008 along with the IASB's long-term response to the crisis, IFRS 9. Moreover, the project analyzes the IFRS 9 endorsement process in the European Union. Attention is directed towards broadening our awareness of the interplay among diverse actors in the revision of international accounting standards. Ultimately, it is hoped that the thesis will broaden extant understandings of the manner in which accounting standard-setters cope with multiple and conflicting interests which crystallize in times of crisis. The project contributes to the literature on accounting standard-setting by further explicating three pertinent issues; namely, (1) how agreements are reached in the critical moments of standard-setting, (2) the influence of economics on accounting standards, and (3) how financial accounting texts are solidified. The thesis is comprised of three papers.
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Courtroom Drama
In: The women's review of books, Band 13, Heft 8, S. 4
La revolución industrial azucarera en Cuba, Brasil y Argentina. Tecnología y cambio social (ca. 1870-1930)
In: América Latina en la Historia Económica, Band 8, Heft 16, S. 123
ISSN: 2007-3496
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A glance inside the monolith: Security Empire. The Secret Police in Communist Eastern Europe, by Molly Pucci, London, Yale University Press, 2020, ISBN 9780300242577
In: Journal of intelligence history: official publication of the International Intelligence History Association (IIHA), Band 21, Heft 2, S. 234-236
ISSN: 2169-5601
Chapter Storage and Food Control in the 'Amuq from the Late Bronze to the Iron Age: The Archaeological Evidence
In: Studia Asiana
Ongoing study of the pottery assemblage and its surrounding context in Area 4 at the site of Alalakh has again brought to light a phenomenon that is considered typical for the Iron Age I Levant: the construction of pits/silo installations in open areas. This phenomenon has been interpreted as a sign of ruralisation or insecure economic conditions, a possible marker for the political instability in the area during the 13th-12th centuries BCE. This article examines the similarities and differences between the examples from the Iron Age I in the 'Amuq and contemporary sites in the Levant, and also considers later similar installations from the Iron Age II. Keeping in mind the functions usually ascribed to these structures, this study also analyses the so-called 'Anatolian' tradition of grain storage in the Late Bronze Age and Early Iron Age in order to address the role of these installations in understanding possible food control strategies and their possible impact in the Levant.
La Relazione di Corporate Governance come strumento di disclosure per le società a partecipazione pubblica:casi empirici nel contesto regionale toscano
L'elaborato ha lo scopo di indagare l'utilizzo della relazione sul governo societario come strumento di disclosure da parte delle società a partecipazione pubblica, nello specifico società a controllo pubblico, come richiesto dall'articolo 6 del Decreto legislativo 175/2016.
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Book Review: Political Epistemics: The Secret Police, the Opposition, and the End of East German Socialism, written by Glaeser, Andreas
In: East central Europe: L' Europe du centre-est : eine wissenschaftliche Zeitschrift, Band 41, Heft 1, S. 133-135
ISSN: 1876-3308
Il diritto all'abitazione dei non cittadini: "la nuova frontiera della discriminazione" dietro il requisito della "residenza qualificata". Quali prospettive per un abitare inclusivo?
Il presente elaborato ha come scopo quello di indagare la regolamentazione del diritto sociale fondamentale all'abitazione, volendo più propriamente mettere in relazione il suddetto tema con il fenomeno migratorio. Da questa prospettiva, a essere chiamata in causa è, con tutta evidenza, la portata inclusiva di un diritto che, sebbene sia destinato a giocare un ruolo decisivo nel percorso di integrazione dello straniero, continua a scontare una preoccupante carenza di effettività nella sua attuazione pratica. Oggetto di analisi, quindi, non possono che essere quelle discipline, tanto nazionali quanto regionali, valutate anche alla luce della relativa giurisprudenza della Corte costituzionale, che escludono tali categorie di persone dal godimento della prestazione oggetto del presente diritto, limitandone l'accesso - ed è ciò che rileva nel presente lavoro - in base al requisito della residenza protratta, contribuendo ad aggravare una situazione già complessa, caratterizzata da carenza di alloggi pubblici e da fenomeni discriminatori nel mercato privato delle abitazioni.
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Empire of friends: Soviet power and socialist internationalism in Cold War Czechoslovakia: Rachel Applebaum, Cornell University Press, Ithaca, NY, 2019, 1–294, x + 275 pp
In: Cold war history, Band 20, Heft 1, S. 115-117
ISSN: 1743-7962
Aspects of Paiter Suruí oral art
In: Vibrant: Virtual Brazilian Anthropology ; Revista semestral publicada pela Associação Brasileira de Antropologia, Band 8, Heft 1, S. 411-426
ISSN: 1809-4341
This text introduces a brief explanation about the intricate relation between music and narrative, speech and chant, voice and myth, which together are part of the poetical art of the Paiter Suruí, an indigenous people from Rondônia (Amazonia). Part of the cultural heritage of the Paiter Suruí people can be found at the Arampiã Archive that has recordings collected by anthropologist Betty Mindlin, who has been working with the Paiter for more than twenty years. These documents are like "oral-books" of stories of Paiter Suruí life from the past and present. The musicality comes from the Tupi-Mondé language that is rich in onomatopoeias and ideophones, and has exclamations with verbal functions that imitate animals of the forest. The Suruí music shows us that myth is composed not only of fabulous stories, but also by reality. Both are presented through archaic words and metaphorical meanings.
Studio dei meccanismi di trasferimento e dei fattori che intervengono nell'assorbimento di elementi tossici o potenzialmente tossici dal suolo alla pianta: il caso studio del frumento duro e dell'olivo
L'inquinamento da elementi tossici (TEs) o potenzialmente tossici (PTEs) nel suolo è argomento di crescente interesse a causa della loro persistenza e tossicità nell'ambiente e soprattutto nel suolo. Un suolo contaminato costituisce un problema ambientale per quanto riguarda la "qualità" e la biodiversità del suolo, l'inquinamento delle falde e corpi d'acqua, la resa delle colture di interesse agrario e la salute umana a causa del bioaccumulo nella catena alimentare. La legislazione italiana (D. Lgs.152/2006 "Norme in materia ambientale") disciplina i limiti di accettabilità della contaminazione del suolo, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d'uso dei siti (uso verde pubblico/residenziale o uso industriale) e (D.M. 46/2019) stabilisce le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) per i composti inorganici nei suoli delle aree agricole. A livello legislativo i limiti stabiliti si riferiscono al contenuto totale di elementi nel suolo e non alla frazione biodisponibile cioè potenzialmente assimilabile dal biota o lisciviabile, di grande interesse per gli studi di contaminazione dei suoli in quanto rappresenta la frazione maggiormente mobile degli elementi in esso presenti. Diversi studi hanno evidenziato come gli effetti biologici legati al rischio di inquinamento da metalli pesanti nel sistema suolo-pianta sia correlato proprio alla frazione biodisponibile che però viene tralasciata a livello legislativo in quanto di difficile parametrizzazione anche in relazione al fatto che ad oggi non esiste un metodo riconosciuto come approccio universale per la valutazione della biodisponibilità; l'utilizzo di tecniche di estrazione selettiva sembra essere promettente per la determinazione della frazione biodisponibile degli elementi nel suolo. Un altro dei principali problemi nell'effettuare ricerche in questo settore è proprio la grande variabilità naturale (sia spaziale che inter-individuo) che impedisce di effettuare confronti attendibili tra i diversi risultati analitici. Lo scopo della ricerca riguarda lo studio dei meccanismi di trasferimento e dei fattori che intervengono nell'assorbimento di elementi tossici o potenzialmente tossici dal suolo alla pianta con specifico riferimento al frumento duro e alle olive in considerazione della loro particolare rilevanza per il settore agroindustriale nazionale, per gli aspetti legati alla tipicità, e per il legame con la Dieta Mediterranea. Il progetto è stato svolto in collaborazione con ENEA (C.R. Casaccia di Roma), Divisione Biotecnologie e Agroindustria - Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali (SSPT-BIOAG) che ha reso disponibili strumentazioni e procedure analitiche e la collezione di ulivi, e con il CREA – Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agro-alimentari (Roma), che ha reso disponibili i campi sperimentali di frumento duro presso le Aziende 'Inviolatella' (Roma) e 'La Castellaccia' Montelibretti (RM). Lo studio è stato condotto su 4 diverse aree sperimentali con caratteristiche pedologiche diverse ma omogenei per varietà/cultivar: per il frumento duro i campi sperimentali del CREA (Inviolatella e Montelibretti) e per l'olivo la collezione ENEA Casaccia e 5 diversi siti produttivi nel comune di Allumiere. Per quanto riguarda il grano, le cultivar di frumento duro sono state scelte in base al decennio di costituzione: Iride, Simeto (costituite negli anni 90), Achille, Antalis, Santograal (costituite dopo il 2010), mentre per quanto riguarda l'olivo le varietà sono state scelte in base alla loro diversa destinazione d'uso commerciale: varietà da olio (Cipresso, Canino, Frantoio, Leccino, Maurino, Moraiolo, Pendolino), varietà da tavola (Ascolana, Uovo di piccione), varietà a doppio scopo (Itrana e Ortice). La messa a punto e l'applicazione di specifiche procedure di campionamento e pretrattamento dei campioni nonché delle metodologie analitiche ottimizzate per ogni singola tipologia di matrice, hanno consentito di quantificare il contenuto totale di elementi nei suoli, nelle diverse parti della pianta (radice, parte aerea e cariossidi – per il frumento duro; drupe e foglie – per l'ulivo e drupe, parte aerea e radici per l'individuo suolo-piana di ulivo); nelle deposizioni atmosferiche (umide, secche e totali), la frazione mobile (biodisponibile) di elementi del suolo e i principali parametri chimico-fisici del suolo che influenzano la biodisponibilità degli elementi. È stato possibile inoltre valutare il trasferimento degli elementi dal suolo alle radici e dalle radici alla parte aerea grazie all'utilizzo del coefficiente di assorbimento biologico (BAC) e il fattore di traslocazione (TF). Inoltre avendo a disposizione campi sperimentali omogenei per varietà/cultivar è stato possibile effettuare sia il confronto tra differenti varietà/cultivar presenti nello stesso campo (che condividono quindi le stesse caratteristiche di suolo - anche in termini di biodisponibilità degli elementi - e condizioni pedoclimatiche) sia il confronto tra le stesse varietà/cultivar presenti in campi differenti (coltivate quindi su suoli differenti e in differenti condizioni pedoclimatiche). La valutazione della frazione biodisponibile è stata effettuata tramite estrazioni selettive con EDTA (etilendiammina tetracetica) e low-molecular-weight-organic acids (LMWOAs) e attraverso un calcolo di regressione lineare è stato ricavato il coefficiente di estrazione caratteristico per elemento, che quantifica la capacità estrattiva del solvente, correlabile alla disponibilità e alla mobilità dell'elemento nel suolo ossia la frazione potenzialmente assimilabile dalle piante. Per alcuni elementi, nei differenti suoli, sono state riscontrate concentrazioni maggiori rispetto ai limiti imposti dalla normativa vigente ma in ogni caso le concentrazioni di questi elementi nella parte edibile delle specie vegetali studiate rientrano all'interno dei range normali. Ancora una volta si evidenzia quindi che fare riferimento ai soli limiti di legge in questo senso non aiuta, perché, come nel nostro caso, gli elevati livelli di metalli trovati possono essere in parte dovuti alla presenza di un substrato geologico ricco di questi elementi, mentre, al contrario, elementi che presentano concentrazioni inferiori ai limiti di legge possono avere origine antropica e per questo essere maggiormente mobili, infatti un ruolo determinante, per alcuni elementi, è rappresentato dalla deposizione atmosferica. Inoltre dai risultati ottenuti sul contenuto totale del suolo ci saremmo dovuti aspettare un maggior contenuto di questi elementi nella pianta, cosa che non si è verificata proprio in quanto la quantità di elementi assimilabili dalla pianta non è legata al contenuto totale di elementi nel suolo ma piuttosto alla frazione biodisponibile/mobile. In più, come evidenziato per alcuni elementi, non sono da trascurare neanche i meccanismi che la pianta mette in atto al fine di accumulare i nutrienti nella parte edibile (Cu, Zn) piuttosto che i contaminanti nelle radici (Ve Ni) per limitarne gli effetti di tossicità. Gli strumenti utilizzati si sono quindi dimostrati adeguati ad indagare differenze nell'assorbimento tra le cultivar/varietà presenti nello stesso campo e in campi differenti ma non è stato possibile dire con certezza quale dei due estraenti sia maggiormente predittivo della frazione mobile/biodisponibile degli elementi nel suolo anche se tra i due l'EDTA sembra stimare il contenuto esclusivamente di Cu nell'intera pianta di frumento duro mentre non sono state evidenziate correlazioni tra gli estratti e le parti della pianta (drupe e foglie di olivo). Per il caso studio sul frumento duro dalla valutazione delle differenze nel contenuto di elementi nelle diverse parti della pianta di ciascuna cultivar è emerso che mentre all'interno di ciascuna cultivar non sono state evidenziate differenze significative tra le piante presenti nello stesso campo, sono invece emerse differenze tra le differenti cultivar, quasi ad indicare il diverso comportamento di alcune cultivar rispetto ad altre pur condividendo lo stesso suolo. Nello specifico, facendo riferimento alla parte edibile, sia per le cultivar presenti nel campo Inviolatella che per quelle di Montelibretti sono state evidenziate differenze significative rispetto al maggior contenuto di Cd nelle cariossidi della cultivar Simeto, e per il campo di Montelibretti per la stessa cultivar sono state evidenziate differenze significative per il contenuto di Cd anche nella parte aerea e nelle radici. Questo effetto può essere dovuto a differenze genotipiche tra le cultivar; nello specifico alla presenza del gene Cdu1 (Cadmium uptake 1), un importante QTL che controlla l'accumulo di Cd nel grano. Le cultivar Iride e Antalis sembrano invece bloccare il cadmio a livello radicale, impedendone la traslocazione nelle cariossidi. Similitudini nella capacità di traslocare gli elementi dalle radici alle porzioni epigee delle piante si notano, indipendentemente dal campo sperimentale, in tutte le cultivar; si nota per Cr, Pb, Ni e V sempre un effetto barriera a livello radicale che determina una bassissima traslocazione degli elementi nelle parti aeree; mentre per quanto riguarda gli elementi essenziali per la pianta come Cu e Zn si nota sempre una maggior facilità di traslocazione nelle porzioni epigee della pianta, anche se per le piante del campo di Inviolatella questi elementi vengono traslocati maggiormente nelle cariossidi, mentre nel campo di Montelibretti nella parte aerea. Nonostante le diverse cultivar abbiamo quindi un comportamento simile in entrambe i campi l'utilizzo della PCA come tecnica esplorativa ha evidenziato due raggruppamenti distinti uno per Inviolatella e uno per Montelibretti per tutte le matrici (tranne che per la parte aerea, in quanto probabilmente per la maggior parte degli elementi funge esclusivamente da canale di trasporto); a significare che la diversa mobilità degli elementi nel suolo incide sul diverso contenuto totale degli elementi nella pianta. Per il caso studio sull'olivo dalla valutazione delle differenze nel contenuto di elementi nelle diverse parti della pianta di ciascuna varietà è emerso che per questa tipologia di pianta non è tanto la varietà a determinare un differente contenuto di elementi all'interno della stessa quanto il contenuto totale del suolo e la biodisponibilità degli elementi. Infatti, come evidenziato anche dall'analisi in componenti principali, si notano dei raggruppamenti distinti tra campi confermato dall'anova a due vie utilizzata al fine di evidenziare i raggruppamenti campo-varietà. I risultati ottenuti dallo studio del singolo individuo suolo-pianta di olivo confermano quanto evidenziato per drupe e foglie; nello specifico As, Co, Cr, Rb e Se e V si trovano concentrati principalmente a livello radicale (effetto barriera della radice), Pb e Sr si trovano maggiormente concentrati a livello del fusto e il Ti nelle foglie mentre V solo a livello delle radici e in misura minore delle foglie. Fe, Zn e Cu sono gli elementi maggiormente presenti nelle drupe. A differenza del frumento duro, l'olivo – indipendentemente dalla varietà - può essere considerato un buon indicatore di inquinamento ambientale. Questo aspetto è particolarmente evidente e problematico proprio se si considera la drupa, ossia la parte edibile della pianta, nella quale l'accumulo di elementi tossici potrebbe causare un problema dal punto di vista della sicurezza alimentare. La stima del peso delle diverse caratteristiche del suolo sulla mobilità degli elementi deve essere implementata anche estendendo il progetto di ricerca su un numero maggiore di campi sperimentali così da avere un numero statisticamente significativo di variabili da poter confrontare. Inoltre anche lo studio dell'associazione suolo-cultivar dovrebbe essere implementato al fine di verificare se una cultivar come Simeto, ad esempio, che accumula più cadmio a livello delle cariossidi può costituire un problema di sicurezza alimentare se coltivato su un suolo contaminato. In più le informazioni raccolte sull'uptake e la distribuzione degli elementi nelle diverse parti delle piante, soprattutto nella parte edibile possono avere anche implicazioni agronomiche, in quanto la preventiva valutazione della biodisponibilità degli elementi nel suolo potrebbe essere utile al fine di selezionare e coltivare determinate cultivar (caratterizzate ad esempio da un minor uptake e traslocazione di un determinato elemento) rispetto ad altre. La contaminazione del suolo da parte di metalli potenzialmente tossici (MPT) pone seri rischi per il biota e la salute dell'uomo. Pertanto si sottolinea l'importanza della valutazione della biodisponibilità degli elementi nel suolo in modo integrato, così come effettuato in questo studio e la necessità dello sviluppo di un metodo universale per la valutazione della biodisponibilità degli elementi nel suolo al fine di poter prevedere e stimare non solo l'impatto ambientale degli elementi tossici e potenzialmente tossici ma anche l'inquinamento della catena alimentare.
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