Abstract I dati su cui si basa la valutazione della ricerca sono segreti o protetti da proprietà intellettuale. La revisione paritaria è prevalentemente anonima. Mentre la scienza è progredita grazie al dialogo pubblico, gli attuali sistemi di valutazione si basano sul controllo privato dell'informazione che fa capo a banche dati digitali proprietarie e dati segreti delle agenzie statali di valutazione. L'unica ragione di questo cambio di paradigma è l'accentramento del potere di governo (o meglio, governance) della scienza. Si tratta di un grande mutamento storico che conduce da una scienza democratica a una scienza autoritaria. L'Open Science può provare a contrastare l'accentramento del potere di governance solo se intende se stessa come l'erede, nell'era digitale, dei valori e dei principi che la scienza pubblica e democratica ha rappresentato nell'era della stampa.
Abstract I dati su cui si basa la valutazione della ricerca sono segreti o protetti da proprietà intellettuale. La revisione paritaria è prevalentemente anonima. Mentre la scienza è progredita grazie al dialogo pubblico, gli attuali sistemi di valutazione si basano sul controllo privato dell'informazione che fa capo a banche dati digitali proprietarie e dati segreti delle agenzie statali di valutazione. L'unica ragione di questo cambio di paradigma è l'accentramento del potere di governo (o meglio, governance) della scienza. Si tratta di un grande mutamento storico che conduce da una scienza democratica a una scienza autoritaria. L'Open Science può provare a contrastare l'accentramento del potere di governance solo se intende se stessa come l'erede, nell'era digitale, dei valori e dei principi che la scienza pubblica e democratica ha rappresentato nell'era della stampa.
The evaluation of scientific research is based on data protected by secrecy and intellectual property (e.g., Elsevier Scopus or Clarivate Web of Sci-ence). The peer review process is essentially anonymous. While science has progressed thanks to public dialogue, the current evaluation system is centered on private control of information. This represents a fundamental shift from democratic to authoritarian science. Open Science may confront this change only if it is accepted as the heir, in the digital age, of the values and principles that public and democratic science has traditionally fostered in the age of printing, thus becoming the guardian of a democratic society. ; TRENTO LAW AND TECHNOLOGY RESEARCH GROUP RESEARCH PAPER SERIES
The evaluation of scientific research is based on data protected by secrecy and intellectual property (e.g., Elsevier Scopus or Clarivate Web of Science). The peer review process is essentially anonymous. While science has progressed thanks to public dialogue, the current evaluation system is centered on private information control. This represents a fundamental shift from democratic to authoritarian science. Open Science may contrast this change only if it is accepted as the heir, in the digital age, of the values and principles that public and democratic science has traditionally fostered in the age of printing, thus becoming the guardian of a democratic society.
The evaluation of scientific research is based on data protected by secrecy and intellectual property (e.g., Elsevier Scopus or Clarivate Web of Science). The peer review process is essentially anonymous. While science has progressed thanks to public dialogue, the current evaluation system is centered on private control of information. This represents a fundamental shift from democratic to authoritarian science. Open Science may confront this change only if it is accepted as the heir, in the digital age, of the values and principles that public and democratic science has traditionally fostered in the age of printing, thus becoming the guardian of a democratic society. ; Trento LawTech Research Paper nr. 35
1.La scienza democratica, il dialogo pubblico e la proprietà intellettuale 2.Controllo privato dell'informazione e valutazione autoritaria della ricerca 3.La scienza aperta come scienza pubblica e democratica
La scienza vive un tornante fondamentale della sua storia. Mai come in questo momento storico essa appare gigantesca e potente, ma allo stesso tempo manifesta profonde fragilità: la concentrazione del potere di controllo dell'informazione in capo a pochi gruppi commerciali, l'iniquità di un sistema che avvantaggia i Paesi sviluppati, la compressione dell'autonomia da parte del potere politico ed economico, la precarizzazione dei giovani ricercatori, la crescita dei casi di frode e di violazione dell'etica, la messa in discussione della sua autorevolezza da parte di una porzione del pubblico. L'apertura può essere intesa come un sistema idoneo a irrobustire la scienza e curare i mali che la affliggono? Il saggio è destinato a rispondere a questa domanda.
In his recent book "La valutazione possibile - Teoria e pratica nel mondo della ricerca, Bologna, Il Mulino, 2015" Andrea Bonaccorsi, former member of board of directors of Italian "National Agency for the Evaluation of the University and Research Systems (ANVUR)", argues in favor of governmental evaluation of scientific research. The main argument of Bonaccorsi is that the governmental evaluation of scientific research is an expression of Mertonian norms of science (communism, universalism, disinterestedness, organized skepticism). The thesis is weak for two reasons. a) Bonaccorsi misrepresents Merton's thought. b) He neglects the relationship between formal legal rules and informal norms. ; Trento LawTech Research Paper nr. 30
Science is facing a fundamental turning point of its history. Never as in this historical moment it appears giant and powerful, but at the same time it shows high fragility: the concentration of information control power in the hands of few commercial groups, the iniquity of a system that benefits developed countries, the restriction of academic autonomy by political and economic power, the precariousness of working conditions of young researchers, the increase in the number of cases of scientific fraud and misconduct, the questioning of its authority by a portion of the public. Can openness be understood as a system capable of strengthening science and treating the diseases that afflict it? The essay is aimed at answering this question. ; Trento LawTech Research Paper nr. 32
The aim of this short essay is to answer the following question: is Open Science (OS) able to oppose the expansion of commodification of scientific and academic research? The answer is positive only if we conceive OS not only as free access to and reuse of scientific outputs (publications and data), but also as a broader system of values such as democracy, transparency, equity, cooperation, and moral integrity. From this perspective, fostering OS also means investing energy in teaching. We need to educate the new generation of scientists by teaching them the values and practices of OS. In addition, policy and formal norms can help us to build a legal environment apt to embrace the OS principles. In particular, we have to adjust the current research assessment system by decentralising the evaluation process and making it transparent. Moreover, we need to reform copyright law to enable more freedom to access to and reuse of scientific contents. All these efforts may generate a new communication ecosystem in which interaction among ethics, formal norms and technology would guarantee the pluralism of sources and intermediaries. ; Trento LawTech Research Paper nr. 28
The aim of this paper is to offer a first overview of the new Italian law on Open Access (OA) to scientific articles (art. 4 l. 112/20013). The analysis is based on some comparative remarks and policy considerations. The main argument is that formal law can be an outstanding instrument to implement the OA principle. However, the ultimate success of OA depends on a radical change of the norms of science, as well as on economic, organizational and educational investments. ; Trento LawTech Research Paper nr. 18
Lo scopo di questo scritto è mettere in luce quel che il diritto formale può fare a favore dell'Open Access (OA). La tesi di fondo è che il diritto formale - la legge, i regolamenti, i contratti - può rappresentare un formidabile ausilio all'affermazione del principio dell'accesso aperto, ma che il definitivo successo dell'OA risiede in un radicale cambiamento delle norme informali che presidiano le prassi dell'editoria scientifica. Un tale mutamento dipende dalle dinamiche di potere nelle quali si intrecciano gli interessi degli scienziati che comandano il gioco delle pubblicazioni (potere accademico-scientifico) e gli interessi degli editori scientifici che hanno una posizione di preminenza sul mercato (potere commerciale). Inoltre, un ruolo di primo piano viene giocato dai nuovi attori che si affacciano nel sistema della comunicazione scientifica (archivi disciplinari, motori di ricerca, social network scientifici etc.). Particolare attenzione è riservata al mutamento normativo e all'interazione tra diverse tipologie di regole (regole giuridiche, regole informali e regole tecnologiche). Lo scritto s'incentra sull'accesso aperto alle pubblicazioni e tocca tangenzialmente altri, e pur fondamentali, aspetti connessi come quello dell'accesso ai dati della ricerca scientifica. Nel primo paragrafo si introduce l'argomento, si dichiara la metodologia di riferimento, si disegna l'architettura della trattazione. Nel secondo paragrafo si mette in luce che l'oligopolio della scienza dipende da un'interazione perversa tra diritto d'autore e regole della valutazione. Nel terzo paragrafo si delinea il cuore giuridico e le finalità dell'accesso aperto. Nel quarto paragrafo si illustrano le principali policy di riferimento. Nel quinto paragrafo si descrive la policy dell'Unione Europea in materia di OA. Nel sesto e ultimo paragrafo si propongono alcune linee di sviluppo di una politica normativa che possa contribuire alla definitiva affermazione dell'OA nell'università italiana. ENGLISH VERSION The aim of this paper is to ...
Nonostante le molte voci critiche alzatesi dalla dottrina giuridica, negli ultimi trent'anni dominati dalla rivoluzione digitale i legislatori occidentali hanno costantemente rafforzato il copyright/droit d'auteur, riducendo significativamente il pubblico dominio. Le leggi sul diritto d'autore si sono trasformate in documenti lunghi, complessi, enigmatici e pieni di sanzioni criminali. In questo scenario, guardare alle origini copyright/droit d'auteur nella prospettiva di "diritto e tecnologia" rappresenta un esercizio fondamentale per comprendere la necessità di limitare il potere di controllo esclusivo dell'informazione e preservare ampia spazi di libero accesso da parte del pubblico. ; Trento LawTech Research Paper nr. 2