SPAZIO APERTO: Riflessioni sulla legge del riordino dei cicli scolastici
In: Alternative/i: trimestrale di politica e cultura, Heft 2, S. 97-100
1134 Ergebnisse
Sortierung:
In: Alternative/i: trimestrale di politica e cultura, Heft 2, S. 97-100
In: Alternative Europa, Heft 19, S. 7-8
In: Critica marxista: analisi e contributi per ripensare la sinistra rivista bimestrale, Band 37, Heft 1-2, S. 97-102
ISSN: 0011-152X
In: Alternative Europa, Heft 10, S. 24-26
In: Italian Political Science Review: IPSR = Rivista italiana di scienza politica : RISP, Band 24, Heft 3, S. 403-425
ISSN: 2057-4908
IntroduzioneIn tutte le democrazie i mesi che precedono una scadenza elettorale sono caratterizzati da un certo grado di incertezza che, a seconda delle particolarità del sistema politico, può riguardare il nome del vincitore, il margine della vittoria (o della sconfitta) di questo o di quel gruppo politico, il raggiungimento da parte di un cartello elettorale della maggioranza dei seggi nelle assemblee legislative, o le conseguenze del verdetto per lepoliciesdel futuro governo. A posteriori l'esito di una consultazione qualche volta appare scontato; ma basta ricollocarsi nell'atmosfera delle settimane e dei mesi che precedono il voto per rendersi conto del clima disuspense, dei timori e delle speranze con i quali protagonisti, osservatori e cittadini vivono la vigilia.
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 24, Heft 3, S. 403-426
ISSN: 0048-8402
In: Revista de estudios políticos, Heft 79, S. 121
ISSN: 0048-7694
In: Italian Political Science Review: IPSR = Rivista italiana di scienza politica : RISP, Band 22, Heft 3, S. 539-565
ISSN: 2057-4908
IntroduzioneNel corso degli anni ottanta gli osservatori hanno colto molteplici segnali di mutamento del sistema dei partiti in Italia e, in particolare, nel rapporto partiti-elettori, vedendo nei risultati delle diverse consultazioni indicazioni di un (potenziale) maggior dinamismo dei comportamenti di massa rispetto al passato. In quella fase l'attenzione degli studiosi è caduta a volte sulla graduale erosione dei tassi di partecipazione elettorale, a volte sulla diminuzione delle quote di consenso raccolto dai grandi partiti storici, a volte sull'emergere di nuove formazioni, a volte ancora sui tassi di instabilità registratisi in alcune zone del paese (Corbetta, Parisi e Schadee 1988; Caciagli e Spreafico 1990; Mannheimer 1991). Segnali convergenti provenivano da ricerche sugli orientamenti degli elettori rilevati tramite indagini demoscopiche. Così uno studio condotto alla metà degli anni ottanta suggeriva che, sotto la spinta di fattori diversi, si era verificato un allargamento della quota di elettori «nel mercato», cioè di cittadini disposti a considerare di volta in volta opzioni diverse da quelle del passato. Se ne deduceva l'esistenza di un accresciuto potenziale di mobilità con potenziali riflessi in futuro sulla forza dei diversi gruppi politici (Mannheimer e Sani 1987). Sino alla fine dello scorso decennio, tuttavia, il mercato elettorale italiano continuava a mantenere molte delle caratteristiche di un tempo. Certo, non mancavano gli elementi di novità, ma era difficile sostenere che si fosse già verificata una vera e propria rottura rispetto alle caratteristiche prevalenti nel passato. In sostanza, ci si trovava in presenza di un forte scollamento tra il potenziale di cambiamento intravisto dagli osservatori e l'evidenza delle cifre all'indomani del voto.
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 22, Heft 3, S. 539
ISSN: 0048-8402
In: La comunità internazionale: rivista trimestrale della Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale, Band 44, Heft 2, S. 367
ISSN: 0010-5066
In: Italian Political Science Review: IPSR = Rivista italiana di scienza politica : RISP, Band 11, Heft 2, S. 235-279
ISSN: 2057-4908
IntroduzioneNel campo delle scienze sociali Spagna e Italia sono spesso associate. Dieci anni prima della scomparsa di Franco, Juan Linz, speculando sul futuro della Spagna, sosteneva che era piò utile rifarsi «al caso italiano come modello» piuttosto che «all'esperienza tedesca o quella del Centro-Nord dell'Europa». In un articolo piò recente Linz ha esteso l'ambito della comparazione dei due sistemi di partito prendendo in esame gli ultimi sviluppi. Altri studiosi, pur scrivendo da punti di vista diversi, hanno incluso Italia e Spagna nello stesso gruppo di sistemi politici. James Kurth identifica caratteristiche politiche comuni in quattro Paesi dell'Europa mediterranea: Portogallo, Spagna, Italia e Grecia. Michael Roskin assegna Spagna e Italia al «modello latino-europeo». L'analisi fatta da Giuseppe Di Palma delle transizioni di regime e delle strategie di coalizione contiene riferimenti sistematici ai casi italiano, spagnolo e portoghese. E lo stesso si può dire a proposito dei lavori di Salvador Giner e altri.
In: American journal of political science, Band 20, Heft 3, S. 375
ISSN: 1540-5907
In: Italian Political Science Review: IPSR = Rivista italiana di scienza politica : RISP, Band 6, Heft 2, S. 261-288
ISSN: 2057-4908
IntroduzioneNegli ultimi anni gli studiosi dei fenomeni elettorali hanno avuto a disposizione abbondante materiale per le loro analisi. Dalla primavera del 1972 a quella del 1976 si sono tenute, infatti, ben quattro consultazioni a carattere nazionale. Alle elezioni politiche del 1972 hanno fatto seguito il referendum sul divorzio del 1974, le elezioni regionali del 1975 e le recentissime elezioni per il rinnovo del parlamento. Questa successione di elezioni a breve scadenza consente di sottoporre a continue verifiche le interpretazioni di volta in volta avanzate. In uno scritto apparso di recente su questa rivista ho analizzato i risultati delle elezioni regionali del 1975 mettendo in luce il ruolo giocato da fattori legati al ricambio del corpo elettorale1. In questo articolo mi propongo di dimostrare che lo schema di analisi avanzato in quella sede può essere applicato con risultati soddisfacenti alle elezioni del 1976. Dopo una breve discussione del modello utilizzato vengono presentati alcuni dati sul ricambio del corpo elettorale ed esaminate alcune stime ricavate da indagini demoscopiche sul travaso di voti da destra a sinistra. Seguono alcune verifiche dello schema a livello nazionale e regionale ed una breve analisi dei fenomeni di concentrazione dei suffragi a vantaggio del PCI e della DC all'interno dei due schieramenti di sinistra e di centro-destra. Nella parte conclusiva del saggio si dimostra che i risultati del 1976 lungi dal rappresentare una inversione di tendenza rispetto a quelli del 1975 costituiscono una ulteriore conferma dell'esistenza di un processo di graduale mutamento nella distribuzione delle preferenze politiche in Italia.
In: British journal of political science, Band 6, Heft 1, S. 1-32
ISSN: 1469-2112
Coalition phenomena are at the heart of politics everywhere, but they acquire a special significance in fragmented multiparty systems. In these systems, the distribution of political forces is such that parties are compelled to seek out at least one and often two or more partners, depending on the level of the system's fragmentation. The existence of a structural constraint that forces co-operative interaction is a major distinguishing feature of these systems and, accordingly, coalition-related phenomena occupy a central position in the political process. Coalition-maintenance activities are prominent, debates over coalition alternatives are frequent, procedures for the resolution of cabinet crises become institutionalized, and appropriate general orientations develop both at the level of the specialized actors in the political system and of the citizenry.