In: Storia e politica: rivista trimestr. ; organo dell'Ist. di Studi Storici e Politici della Fac. di Scienze Polit. dell'Univ. di Roma, Band 22, Heft 1, S. 1
Questo lavoro di tesi si concentra sull'analisi del processo di trasferimento tecnologico tra Università e Impresa: Università, in quanto comunità che produce conoscenza scientifica e tecnologica (offerta); Impresa, in quanto comunità che applica, in specifici ambiti, la conoscenza scientifica e tecnologica come capitale sociale e culturale che entra a far parte delle risorse invisibili e del suo management (domanda) (Gherardi, Nicolini, 2004). L'avvento tecnologico, nel ventaglio di dimensioni in cui si esplica, offre notevoli e molteplici spunti di riflessione su possibili realtà da indagare. Tuttavia, è necessario delimitare un campo d'azione e porsi degli interrogativi di ricerca mirati ad analizzare una sola delle tante realtà possibili che ruotano attorno a questo dilagante fenomeno. Nel caso in questione, lo spunto viene da un progetto di ricerca internazionale: IRC_IRIDE , impegnato nell'azione di supporto alle Piccole e Medie Imprese (PMI) attraverso la valorizzazione delle tecnologie e dei risultati di ricerca del sistema di innovazione. La rete degli IRC (Innovation Relay Centre), in un contesto in cui i mutamenti congiunti di tecnologie e mercati impongono alle imprese la necessità di essere competitive, sostiene e aiuta le PMI a giocare meglio il loro ruolo nel tessuto economico europeo, offrendo loro servizi di informazione ed assistenza per lo scambio di risultati di ricerca e di tecnologie, commisurati alle specifiche esigenze di ciascuna impresa e del contesto industriale locale. Il lavoro di tesi in questione vuole essere, dunque, un possibile strumento di sostegno alle evoluzioni e agli sviluppi del progetto IRIDE, impegnandosi in azioni specifiche di supporto al COINOR (partner di IRIDE), con un contributo di natura pratica oltre che teorica. Partendo da una accurata analisi del materiale esistente nella letteratura di riferimento, mette a punto una rilevazione per dare forma al processo di trasferimento tecnologico tra Università ed Impresa nell'ambito dell'Ateneo federiciano e produce, in termini di risultati trasferibili , il database dei laboratori scientifici e il database dell'offerta tecnologica. Più nel dettaglio, questo studio si articola in cinque capitoli, nel modo che segue: nel primo capitolo viene introdotto l'argomento del trasferimento tecnologico attraverso una prima illustrazione dei concetti fondamentali ad esso correlati, quali quello di conoscenza, di tecnologia e di innovazione tecnologica. Successivamente vengono affrontate alcune problematiche tipiche, come il ruolo dell'Università nello sviluppo della tecnologia e il suo rapporto con l'Impresa e l'ambiente. Il capitolo in questione si chiude con una riflessione sulle principali criticità relative ai processi di trasferimento tecnologico (come l'operazione di descrizione della tecnologia) e la presentazione del modello per la rappresentazione di una tecnologia basato sulla doppia componente di una tecnologia: quella esplicita (nucleo ben definito) e quella tacita (alone sfocato). Il secondo capitolo si concentra sul processo di trasferimento tecnologico come azione positiva nel sistema di innovazione a supporto delle PMI. Il trasferimento tecnologico si inserisce, difatti, nel ventaglio delle politiche pubbliche in termini di possibile azione positiva a sostegno dello sviluppo imprenditoriale. Prima di entrare nel merito del lavoro, descrivendone il contributo in termini empirici, è sembrato opportuno introdurre il contesto all'interno del quale si colloca e prende forma. A tal proposito, è stato necessario il riferimento al VI Programma Quadro di Ricerca Scientifica e Tecnologica della Commissione Europea, in quanto valido strumento di promozione del trasferimento tecnologico tra i diversi Paesi Membri dell'Unione Europea, ma anche efficace descrizione del contesto in cui opera la rete degli Innovation Relay Centres nell'ambito delle strategie a favore della innovazione. Il capitolo continua con l'illustrazione dettagliata del progetto IRC_IRIDE, da cui, come detto, prende spunto l'intero lavoro di tesi. Il terzo capitolo è dedicato alle riflessioni teoriche emerse dai contributi classici sull'argomento. La crescente diffusione delle nuove tecnologie sembra aprire una nuova fase di sviluppo sociale, da molti definita della "società tecnologica" - lo stadio più recente nell'evoluzione sociale - con la conseguente necessità di ripensare a nuovi modi di organizzare la realtà che si interroghino sul ruolo svolto dagli individui, mettendo in risalto la componente sociale della gestione tecnologica. Attraverso l'analisi dei principali approcci di riferimento nel campo della sociologia della scienza e degli studi sulla scienza e la tecnologia si cerca, dunque, di offrire una possibile chiave di lettura della complessa interazione tra individuo e tecnologia, con particolare riferimento al processo di costruzione, contestualizzazione e metabolizzazione di un artefatto tecnologico. Il quarto capitolo è dedicato alla presentazione della metodologia di ricerca messa a punto per rilevare gli scambi nel processo di trasferimento tecnologico tra Università ed Impresa. Si apre con una riflessione generale sugli interrogativi di ricerca che hanno stimolato il lavoro e prosegue con un'esposizione molto puntuale delle varie fasi in cui il lavoro è stato articolato, con la presentazione dettagliata di ogni momento dell'indagine. Il capitolo può essere concepito come diviso in tre parti: la prima, dedicata agli aspetti quantitativi della ricerca, si concentra sulla strutturazione e presentazione dello strumento e sulla sua somministrazione; la seconda mette a fuoco, invece, gli aspetti più qualitativi dell'indagine, cercando di individuare una proposta di elaborazione dei dati raccolti che, attraverso l'analisi delle componenti che costituiscono la rete tridimensionale costruita intorno alla capacità d'azione di una tecnologia (gruppi di ricerca, laboratori scientifici e offerta tecnologica), dia visibilità all'interazione che si instaura tra Università ed Impresa; la terza parte, infine, chiude il capitolo con la presentazione dei prodotti (in termini di risultati trasferibili) della rilevazione: il database dei laboratori scientifici e il database dell'offerta tecnologica. Nel capitolo quinto si presenta uno studio di caso che riguarda il primo Dipartimento indagato, quello di Ingegneria dei Materiali e della Produzione (DIMP). Dopo aver illustrato velocemente le ragioni che hanno orientato la scelta del caso da analizzare per primo, anche in termini di studio pilota, si passa a descrivere l'oggetto d'analisi in maniera più dettagliata, chiarendone tradizioni e linee di ricerca. In questo modo, attraverso l'analisi dei macro-fattori critici che determinano il processo di trasferimento tecnologico del DIMP - ossia gruppi di ricerca, laboratori scientifici e offerta tecnologica - è stato possibile delineare un profilo che descrive il Dipartimento in questione in termini di potenzialità, competenze sviluppate e attitudini nel produrre conoscenze tecnologiche ai fini del loro trasferimento. Nelle conclusioni vengono tirate le somme di questo lavoro, presentando una panoramica delle implicazioni legate al processo di trasferimento tecnologico nel contesto analizzato che, anche in riferimento alle difficoltà emerse e ai limiti riscontrati, dia conto dei risultati ottenuti. Si conclude con le riflessione e le ipotesi sulle possibili evoluzioni e gli eventuali sviluppi futuri della ricerca in questione, con particolare attenzione sulla possibilità di sviluppare un modello descrittivo del processo di trasferimento tecnologico tra Università ed Impresa: con riferimento a quanto emerso dai capitoli quarto e quinto relativi alla parte empirica (e, più in generale, ai risultati dell'indagine sul campo relativa a tutti i Dipartimenti investigati) e senza prescindere dal framework teorico desunto dallo studio della letteratura di riferimento, si cercherà di procedere mettendo a punto un modello capace di rappresentare l'incidenza dei diversi contesti scientifici/organizzativi prima sulla produzione e poi sul trasferimento di tecnologia.
El presente trabajo ha sido abordado a través del uso del método comparativo mediante la realización de un análisis que, "consciente de la diversidad", ha tratado de delinear vías alternativas al tradicional cierre del sistema estatal según una lógica de "esquemas opositores", manteniendo "tensión identidad y alteridad, sin necesariamente apuntar al establecimiento de contenidos comunes, y más bien estableciendo una relación [.] siempre abierta, comunicativa, pero que no por esto excluye la decisión" (Angelo Schillaci, "Diritti fondamentali e parametro di giudizio. Per una storia concettuale delle relazioni tra ordinamenti", Jovene editore, Napoli 2012, pag. 30). El concepto de "secesión", por tanto, se inserta en un contexto marcado por «una concezione ampia della storia costituzionale, che non accoglie entro il proprio orizzonte solo la genesi e l'evoluzione dei "testi" né un sostrato materiale costituito da classi o gruppi di potere egemoni, da elazioni antagonistiche amico/nemico, ma "contesti" intessuti di "esperienze", vissuti individuali e collettivi, processi ampi di trasformazione sociale» (Paolo Ridola, "Esperienza. Costituzioni. Storia. Pagine di storia costituzionale", Jovene Editore, Napoli 2019, pag. 37) en el que, especialmente cuando el elemento principal del conflicto radica en los problemas relacionados con la identidad, el instrumento de reconocimiento puede desempeñar un papel central. En definitiva, se muestra la necesidad de un replanteamiento de los cánones clásicos de cierre absoluto del sistema constitucional al problema de la secesión, replanteamiento que podría abrir nuevos desarrollos del conflicto intraestatal en los que mejorar los aspectos funcionales del pluralismo, fortaleciendo las razones para "estar juntos" en lugar de agudizar la oposición proporcionando nuevas razones para "separarse". ; Il presente lavoro è stato affrontato attraverso l'uso del metodo comparativo operando un'analisi che, «cosciente della diversità» ha provato a delineare strade alternative alla tradizionale chiusura dell'ordinamento statuale secondo una logica di «schemi oppositivi», mantenendo «in tensione identità e alterità, senza mirare necessariamente alla fissazione di contenuti comuni, e impostando piuttosto una relazione […] che resta sempre aperta, comunicativa, ma che non per questo esclude la decisione»2 . Il concetto di "secessione", quindi, è stato inserito in un contesto segnato da «una concezione ampia della storia costituzionale, che non accoglie entro il proprio orizzonte solo la genesi e l'evoluzione dei "testi" né un sostrato materiale costituito da classi o gruppi di potere egemoni, da elazioni antagonistiche amico/nemico, ma "contesti" intessuti di "esperienze", vissuti individuali e collettivi, processi ampi di trasformazione sociale»3 nei quali – soprattutto allorché l'elemento principale del conflitto risieda nelle problematiche relative all'identità – un ruolo centrale può essere svolto dallo strumento del riconoscimento. Ecco allora che un ripensamento dei canoni classici di assoluta chiusura dell'ordinamento costituzionale al problema della secessione potrebbe aprire a nuovi sviluppi del conflitto infra-statuale nel quale valorizzare gli aspetti funzionali al pluralismo rafforzando i motivi per "stare insieme" piuttosto che acuire le opposizione fornendo nuove ragioni per "dividersi". ; Tesis Univ. Granada.
The border certainly plays a role of primary importance both in the disciplinary cornerstones of Political Geography and in the evolutionary scenarios of Geopolitics. Its archetypal nature makes it a matrix of thought and manifesta- tions as complex as it is essential, naturally attributable to the function of the barrier par excellence. The present contribution intends to conduct the analysis by observing the border notion in cyberspace – such as the space of the Web, telematic flows and virtual networks which, however, strongly influence the (more) tangible space of the geographical reality. In this context, the border line is characterized by connection and connectivity; becomes a more and more sought-after defense barrier – i.e. the firewall, the wall of bits not to be crossed – by the many malicious attacks that influence any government agenda or daily on-line activity, up to "delimit" an interesting, functional and biunivocal, relationship of belonging between cyberspace and "real-space". For the purposes of the analysis, therefore, against the backdrop of a vigorous resurgence – assuming there has been a sunset – of state and local logics in the so-called post global paradigm, the cases of cyber-nationalism at the beginning of the millennium and of the most recent cyber-wars between states will be reviewed, considering them as emblematic examples of a varied territoriality-sovereignty relationship. In fact, these examples seem to refer to a change in approaches and related spatial repercussions, with implications that do not necessarily refer to an easy transition between old and new conceptions but convey a circular evolutionary sense that is anything but obvious. ; Società di Studi Geografici ; 1 ; intero volume scaricabile alla pagina della rivista ; CST - Centro studi sul territorio "Lelio Pagani" - "Lelio Pagani" Centre for Territorial Studies ; Il confine certamente riveste un ruolo di primaria importanza sia nei capisaldi disciplinari della Geografia Politica che negli scenari evolutivi della ...
Il trasferimento tecnologico è divenuto centrale nella gestione dell'innovazione e della proprietà intellettuale in enti e imprese. Si tratta di una attività relativamente nuova e dai forti contenuti interdisciplinari, che viene fatta oggetto di insegnamento soprattutto nei corsi post-universitari. Sono finora mancate opere di riferimento generale che trattino della materia dal punto di vista delle strategie, degli argomenti, delle politiche e delle procedure, con taglio pratico e con approfondimento scientifico tecnico, giuridico, manageriale. Dopo una parte introduttiva sulle strategie di valorizzazione dei risultati della ricerca, l'opera affronta in primo luogo il tema dell'organizzazione: come l'ente deve organizzarsi internamente per valorizzare i risultati della ricerca. Le ulteriori parti trattano dei canali che soprattutto gli enti di ricerca utilizzano per le attività di trasferimento tecnologico, cioè l'attività negoziale di licensing e la formazione di imprese spin-off
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A proposito di una recente pubblicazione in cui si discute di uguaglianza, senza però metterla in connessione con la dimensione nazionale dell'entità chiamata a promuoverla.
Southern Italian cities are often characterized by widespread phenomena of illegal settlements, that have resulted – among other things – in a worsening of the quality of life in the urban-rural interface, and the weakening of the considerable architectural interest of the entire city. The goal of this paper is to propose an approach that would help rehabilitate what is already built, and in so doing improving on the quality and liveability of those cities. This approach is based on a particular methodology based on the promotion of Urban Complex Programs (PUC), which provide a system of development rights resulting from the demolition of unfinished illegal settlements. The benefits of this approach are many, including improvements in efficiencies and safety, meeting demands of environmental protection and reducing consumption of energy, seismic risk prevention and improving the liveability and attractiveness of the areas with illegal settlements. These benefits can be obtained only on one condition: that they are based on a system of collective and public amenities in accordance with the principle of sustainability in multiple dimensions (environmental, cultural, technological, political, institutional, social and economic). But for this approach to be viable it needs also to be convenient for the private actors aswell. With this paper we hope to provide first an original approach that can improve the conditions of cities burdened with the problems of illegal settlements that is both sustainable and convenient and, second, an instrument that can provide information for both the public and private sectors on the fairness of the procedure and their mutual interest in pursuing this approach.DOI: http://dx.medra.org/10.19254/LaborEst.09.13