en espacios mediáticos ha hecho pensar en el potencial de los medios de comunicación para la expansión de la ciudadanía. Si bien la ciudadanía es una condición necesaria para la ampliación de los derechos institucionalmenteestablecidos y para la realización de aquellos que habiendo sido legalmeme logrados aún no se cumplen en los hechos, partimos de la idea que excede el campo de los derechos e implica una condición que faculta a los integrantes de unasociedad para las luchas con los poderes establecidos. Por su parte, los medios integran a sus programaciones las intervenciones del público, dotándolas de contenidos y formatos apropiados a su anclaje institucional. Expresan el modo en el que socialmente se produce la política, en elmarco de los límites que el mercado pone a las democracias. El articulo profundiza esta argumentación dando cuenta de resultados de investigaciones realizadas en ámbitos locales.
La mia testi affronta il tema dell'arresto in flagranza di reato che nel diritto processuale penale italiano,è un provvedimento provvisorio limitativo della libertà personale - cd. misure precautelari - la cui disciplina legislativa è prevista dal Titolo VI del Libro V del codice procedura penale italiano. Al primo capitolo ho affrontato la disciplina costituzionale della libertà personale, analizzando dettagliatamente l'art 13, comma 3 della nostra Carta Costituzionale. Nel secondo capitolo invece, ho analizzato l'arresto obbligatorio e l'arresto facoltativo. L'arresto in flagranza è obbligatorio nei casi previsti dall'art. 380 c.p.p. In particolare l'arresto va eseguito obbligatoriamente: - nei confronti di chiunque è colto in flagranza di un delitto non colposo, tentato o consumato, per il quale la legge prevede la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a 5 anni e nel massimo a 20 anni; - nei confronti di chiunque è colto in flagranza di uno dei delitti non colposi, consumati o tentati, specificatamente elencati dall'art. 380, comma 2 c.p.p. L'arresto obbligatorio in flagranza è disciplinato dall'art 380 c.p.p.: « 1. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria (57) procedono all'arresto di chiunque è colto in flagranza (382) di un delitto non colposo, consumato o tentato, per il quale la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a tre anni e nel massimo a venti anni. 2. Anche fuori dei casi previsti dal comma 1, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria procedono all'arresto di chiunque è colto in flagranza di uno dei seguenti delitti non colposi, consumati o tentati: a) delitti contro la personalità dello Stato previsti nel Titolo I del Libro II del Codice Penale per i quali è stabilita la pena della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni o nel massimo a dieci anni; b) delitto di devastazione e saccheggio previsto dall'art. 419 c.p.; c) delitti contro l'incolumità pubblica previsti nel Titolo VI del Libro II del Codice Penale per i quali è stabilita la pena della reclusione non inferiore nel minimo a tre anni o nel massimo a dieci anni; d) delitto di riduzione in schiavitù previsto dall'art. 600 c.p.; e) delitto di furto, quando ricorre la circostanza aggravante prevista dall'art. 4 della L. 8 agosto 1977 n. 533 o quella prevista dall'articolo 625, primo comma, numero 2), prima ipotesi, del codice penale, salvo che, in quest'ultimo caso, ricorra la circostanza attenuante di cui all'articolo 62, primo comma, numero 4), del codice penale[119]; e-bis) delitti di furto previsti dall'articolo 624-bis del codice penale, salvo che ricorra la circostanza attenuante di cui all'articolo 62, primo comma, numero 4), del codice penale[120]; f) delitto di rapina previsto dall'art. 628 c.p. e di estorsione previsto dall'art. 629 c.p.; g) delitti di illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse, di esplosivi, di armi clandestine nonché di più armi comuni da sparo escluse quelle previste dall'art. 2, comma terzo, della L. 18 aprile 1975, n. 110; h) delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope puniti a norma dell'art. 73 del Testo Unico approvato con D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, salvo che ricorra la circostanza prevista dal comma 5 del medesimo articolo; i) delitti commessi per finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine costituzionale per i quali la legge stabilisce la pena della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni o nel massimo a dieci anni [121]; l) delitti di promozione, costituzione, direzione e organizzazione delle associazioni segrete previste dall'art. 1 della L. 25 gennaio 1982 n. 17, delle associazioni di carattere militare previste dall'art. 1 della L. 17 aprile 1956 n. 561, delle associazioni dei movimenti o dei gruppi previsti dagli artt. 1 e 2 della L. 20 giugno 1952 n. 645, delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all'art. 3, comma 3 della L. 13 ottobre 1975, n. 654; l-bis) delitti di partecipazione, promozione, direzione e organizzazione della associazione di tipo mafioso prevista dall'art. 416 bis c.p.; m) delitti di promozione, direzione, costituzione e organizzazione della associazione per delinquere prevista dall'art. 416 commi 1 e 3 c.p., se l'associazione è diretta alla commissione di più delitti fra quelli previsti dai comma l o dalle lett. a), b), c) d), f), g), i) del presente comma. 3. Se si tratta di delitto perseguibile a querela (120 c.p.), l'arresto in flagranza è eseguito se la querela viene proposta, anche con dichiarazione resa oralmente (337) all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria presente nel luogo. Se l'avente diritto dichiara di rimettere la querela (340), l'arrestato è posto immediatamente in libertà (389). » (art.380 c.p.p.) Al terzo e ultimo capitolo ho affrontato l'udienza di convalida, gli adempimento della polizia giudiziaria e del pubblico ministero, trattando infine le decisioni del giudice sulla convalida e le relative impugnazioni di chi da queste decisioni ne subisce le conseguenze.
Las fotografías de Juan Negrín nos enseñan un marco histórico y político y son un documento importante para situar el momento ; Juan Negrín's pictures show us an historical and political instant and they are an important document to frame the moment
L'elaborato si interroga sulle nuove frontiere del diritto dell'immigrazione che, negli ultimi decenni, hanno maggiormente trasformato gli ordinamenti giuridici nazionali e posto su nuove basi la questione di un ordine giuridico globale. Preliminarmente vengono individuati il concetto di cittadinanza e di straniero, dopodichè si passa all'analisi dell'evoluzione della politica comunitaria in materia di immigrazione, dalla quale emergono le forti differenziazioni tra cittadino UE ed extracomunitario in ordine alla libera circolazione. Il terzo aspetto approfondisce la normativa dell'UE e quella italiana (primaria e secondaria), per poi passare all'esame dei diritti fondamentali dello straniero nel nostro ordinamento. Ma una unione sovranazionale ed un Paese che si rispettino non possono trascurare i risvolti di una protezione internazionale per chi soffre ingiuste conseguenze nel Paese di origine: ecco quindi le valutazioni sulla protezione internazionale del richiedente asilo con l'evoluzione normativa, sia europea che italiana, con particolare riferimento al regolamento Dublino III. Chi, però, non rientra in fattispecie giuridicamente protette o comunque previste legislativamente, non può essere accettato in Paesi UE, talchè si fa ricorso agli istituti dei respingimenti, dei rinvii forzati e alle politiche di non arrivo. Del pari, il cittadino extracomunitario che entrasse in un Paese UE senza averne diritto, potrà essere soggetto a vari tipi di espulsione, da quella amministrativa a quella disposta dall'autorità giudiziaria. Infine, per una completezza del quadro di riferimento, l'elaborato analizza i reati in materia di immigrazione dopo il "pacchetto sicurezza", per concludersi con alcuni rilievi frutto di un'approfondita e sentita analisi. Come può notarsi da questa breve disamina, il fenomeno dell'immigrazione è particolarmente complesso ed attraversa, nella sua evoluzione, aspetti di diritto costituzionale, amministrativo, internazionale, comunitario e penale, oltre che valutazioni di carattere sociologico ed umanitario. Ed è proprio sotto questo aspetto che l'immigrazione costituisce un banco di prova delle capacità di integrazione e delle natura sociale e pluralista delle democrazie costituzionali.
Nel 1311, Enrico VII tenta di controllare l'Italia settentrionale ponendo propri vicari nelle città. La maggior parte degli ufficiali imperiali, tuttavia, viene scelta fra i nobili delle campagne, che non sono in grado di governare con efficacia. In particolare, a Milano e nelle città confinanti vengono posti vicari originari della Francia e della Savoia, privi di legami con il mondo comunale. Le scarse qualità dei vicari, causano tumulti e rivolte e portano alla crisi del governo di Enrico in area lombarda.
In 1311, Henry VIII wants to control northern Italy appointing his vicars in the cities. Most of the imperial officials, however, are noblemen of the countryside and are not able to govern effectively. In particular, in Milan and nearby cities, vicars come from France and Savoy and are not related to the communal world. The poor quality of the vicars causes riots and desorders and leads to the crisis in the government of Henry in Lombardy. ; Nel 1311, Enrico VII tenta di controllare l'Italia settentrionale ponendo propri vicari nelle città. La maggior parte degli ufficiali imperiali, tuttavia, viene scelta fra i nobili delle campagne, che non sono in grado di governare con efficacia. In particolare, a Milano e nelle città confinanti vengono posti vicari originari della Francia e della Savoia, privi di legami con il mondo comunale. Le scarse qualità dei vicari, causano tumulti e rivolte e portano alla crisi del governo di Enrico in area lombarda.