Afghanistan senza pace: cronache di guerra 2001 - 2006
In: Collana internazionale
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In: Collana internazionale
Nel presente lavoro si descrive il traffico della droga in Afghanistan, dal periodo dell'invasione sovietica (dicembre del 1979), sino ai giorni nostri. Durante gli anni dell'invasione ci fu un incremento della produzione della droga, che venne utilizzata come fonte di finanziamento per i mujaheddin nella lotta contro il nemico "empio". Tutto questo sotto gli occhi dei servizi segreti americani e pakistani. Dal 1981 fino al 1990 la produzione dell'oppio è cresciuta di dieci volte da 250 tonnellate a 2000 tonnellate. I disordini perenni, le guerre, la povertà cronica, l'assenza dello Stato ha portato ad una crescita costante della produzione del papavero. Il traffico della droga durante e dopo il regime dei talebani diventò l'industria principale del paese, é un mezzo importante di sopravvivenza per la popolazione (è stato calcolato che la coltivazione dell'oppio richiede 350 persone al giorno per ettaro). Il proventi della droga sono dappertutto, poiché sostiene l'insurrezione, sovverte e corrompe il governo, la polizia e il sistema giudiziario. L'eroina afghana alimenta un traffico di circa 55 miliardi all'anno. Si producono circa 380 tonnellate di eroina, di cui 5 tonnellate vengono consumate all'interno mentre il resto viene esportato in tutto il mondo attraverso le varie rotte di transito. Gli effetti negativi di un traffico così proficuo sono visibili a tutti. Combatterlo diventa sempre più difficile, se prendiamo in considerazione il fatto che l'Afghanistan è anche uno dei paesi più corrotti al mondo. Il nesso tra corruzione e traffico della droga è evidente, le reti criminali fanno ricorso alla corruzione per potere contrabbandare merci illecite attraverso le frontiere, favorire il riciclaggio del denaro, riducendo al minimo i rischi di detenzione e accuse penali. Un'ulteriore sfaccettatura del problema della droga è il suo legame con il terrorismo. Si tenga presente che la maggior parte della coltivazione dell'oppio è concentrata al sud e ovest del paese, nella parte più insicura ed instabile per la presenza dei talebani. Le forze dell'ordine ed i funzionari dell'UNODC intervistati nel 2007 ritenevano che i talebani fossero completamente dipendenti dalla narco-economia per il loro finanziamento. In questa tesi si analizza il problema della droga anche dal punto di vista sociale, legato alla tossicodipendenza e alle malattie infettive. Diventando il maggior produttore mondiale dell'oppio e dell'eroina si constata un aumento della dipendenza della società dalla droga. Ciò che è ancora più preoccupante è il fatto che i bambini rappresentano una parte crescente di questa dipendenza. La tesi si conclude focalizzandosi sulle misure antinarcotiche intraprese da parte del governo Karzai e della comunità internazionale. Le varie strategie antidroga hanno cercato di combattere il narcotraffico partendo sia da misure radicali, come l'eradicazione totale della produzione, che da misure più soft, concentrandosi sui programmi «sustainable alternative livelihood». Il futuro? Un ruolo importante può avere la cooperazione con i Paesi vicini, mediante lo scambio di informazioni e l'investigazione comune, controllando le frontiere. Rafforzando questa collaborazione il paese può contrastare il narcotraffico, nel momento in cui il contingente internazionale si ritirerà dall'Afghanistan nel 2014.
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In: Graphos/ politica 2
This paper intends to present, in the first instance, the pedagogical model underlying the training for the recruitment of primary school teachers in the public sector, in an area marked by a very serious political-social emergency such as Afghanistan. Starting with a first part dedicated to the reconstruction of the social, political and cultural events that have marked the evolution of the Afghan crisis in the last twenty years, the second part reconstructs the state devices put in place for teacher education, training and enrollment. Finally, in the last part, we will proceed with a critical analysis of the government solutions implemented so far, with particular reference to the most current needs of the country. For this last part, qualitative data will be used (in-depth interviews with privileged actors) and information acquired directly in the field thanks to the consolidated collaboration with the NGO PenPath which, for more than 10 years, has been involved in the foundation of schools in rural areas of Afghanistan. Thanks to this testimony, specific educational needs emerged starting from the repositioning of the teacher within a heavily compromised socio-cultural context. There is a particularly strong need for training models capable of supporting the professionalization of teachers who can engage in the design of courses aimed at spreading a culture of education based on generative, shared and democratic knowledge from early childhood. PenPath raises the urgent need to rethink an adequate training of the teaching staff in order to set up a political and cultural work that (it is hoped) can contribute to the achievement of development goals for the whole country and the promotion of planetary rights, not exportable or otherwise replicable according to a colonialist logic, starting with the right to education for all. ; Il presente lavoro intende presentare, in prima istanza, il modello pedagogico alla base della formazione per il reclutamento nel settore pubblico dei docenti della scuola primaria, in ...
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In: Zaatar 3
In: Afriche e Orienti 2.2000,2
La partecipazione italiana all'intervento in Afghanistan va giudicata nel quadro degli obiettivi che il paese ha nel suo posizionamento internazionale e, più specificamente, nel contesto euro-atlantico. Prendere parte ad una missione così impegnativa non ha risposto né a interessi strategici immediati né a problemi di sicurezza nazionale. Le ragioni dell'impegno italiano vanno invece cercate nel combinato di considerazioni di prestigio internazionale e politica delle alleanze
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Departing from the direct testimonies gathered in Afghanistan during over 20 years of fieldwork, the paper offers an overview of Afghan women's resistance, especially following the experience of the RAWA association, in their fight against all the oppressive regimes that have featured Afghanistan's history, from the resistance against the Red Army, to that against the United State's and NATO invasion, to the restored Taliban regime. The paper, also, focuses on the struggles of the Afghan democratic resistance in the years of the Soviet occupation, which the A. personally witnessed in 1980. ; Departing from the direct testimonies gathered in Afghanistan during over 20 years of fieldwork, the paper offers an overview of Afghan women's resistance, especially following the experience of the RAWA association, in their fight against all the oppressive regimes that have featured Afghanistan's history, from the resistance against the Red Army, to that against the United State's and NATO invasion, to the restored Taliban regime. The paper, also, focuses on the struggles of the Afghan democratic resistance in the years of the Soviet occupation, which the A. personally witnessed in 1980.
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In: Rivista italiana difesa: RID, Band 5, Heft 4, S. 17-22
World Affairs Online
In: Rivista italiana difesa: RID, Band 5, Heft 12, S. 17-30
World Affairs Online
In: Donne e politica 8
The paper delves into the Afghanistan crisis in a regional perspective. It frames the regional and international influences in the country emphasizing the interdependence between global and regional interferences. It argues that regional actors tend to gain more freedom of action in Afghan affairs when global actors – empires or superpowers – disengage from the country. Conversely, when global powers are intervening (as during the Great Game, the Soviet occupation or the US intervention since 2001), regional actors lose their sway. Accordingly, the paper investigates the recent crisis in Afghanistan identifying three phases starting from the US mission launched in the aftermath of the 9/11 terrorist attacks: the G.W. Bush approach to the military campaign in Afghanistan (2001-2008); the Af-Pak Strategy implemented by the Obama administration (2009-2014); the years of international withdrawal (2015-2019). For each period, the analysis underlines the activism of regional actors in Afghanistan and how it becomes prominent when the global power tends to disengage.
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Questo lavoro descrive i cambiamenti sociali avvenuti in Afghanistan nel periodo compreso tra gli anni della monarchia negli anni Sessanta fino ad arrivare al più recente 2010. L'attenzione chiave è riservata alle condizioni di vita della popolazione afghana, la quale ha subito un brusco cambiamento a causa delle guerre che si sono succedute nel corso di quasi quarant'anni Un'altra attenzione, seppur breve, è dedicata in ogni capitolo al ruolo della comunità internazionale, determinante nell'aver aiutato la popolazione a sopravvivere. Preliminarmente si analizzeranno gli aspetti geografici del paese e quelli storici, indispensabili per comprendere il decadimento della storia afghana che si è riversata sulla sua popolazione. In secondo luogo si analizzeranno i processi economici e giuridici, culminati nelle varie Costituzioni promulgate nel corso negli anni dai vari regimi e governi e riforme sociali: entrambi i processi hanno avuto in qualche modo un ruolo rilevante nel far sorgere una qualche speranza alla popolazione. Negli ultimi tre capitoli si entrerà nel vivo del lavoro: per prima cosa un'analisi dettagliata delle denunce presentate da Amnesty International del periodo compreso tra il 1978 e il 2010: anni di paura, torture e sparizioni. Anni in cui le organizzazioni umanitarie hanno cercato di aiutare la popolazione a uscire dall'oblio; il dramma dei rifugiati e profughi, culminato in un esodo massiccio per scappare dalle condizioni di terrore causate dalle varie guerre e cambiamenti creati, con uno sguardo alle politiche dei paesi ospiti e alle condizioni di vita all'interno dei campi profughi. Infine un capitolo dedicato alle donne, vittime deboli in paese come l'Afghanistan. Donne che hanno dovuto affrontare vari restrizioni e lesioni alla propria dignità e libertà e che hanno visto la propria storia subire un rapido declino.
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