Deliberate Discretion? The Institutional Foundations of Bureaucratic Autonomy
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 36, Heft 1, S. 115-134
ISSN: 0048-8402
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In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 36, Heft 1, S. 115-134
ISSN: 0048-8402
In: http://hdl.handle.net/10280/70217
La ricerca si propone di definire i limiti che le parti incontrano nell'esercizio dell'autonomia privata ogni qual volta concludano un contratto preliminare, inserendosi nella più ampia diatriba circa i rapporti tra autorità e libertà: l'autorità della legge, la libertà dei privati. In particolare, lo scritto si propone di delineare la forma giuridica del preliminare, al fine di preservarne la natura che il legislatore del 1942 ha inteso riconoscergli e combattere l'uso distorto che ne è stato fatto negli ultimi anni dall'autonomia privata. Ne sono esempio il preliminare di preliminare e il preliminare con effetti definitivi anticipati, che hanno trasformato il preliminare in altro da sé ovvero, rispettivamente, in un'intesa precontrattuale e in un contratto definitivo, eliminando così la sua essenza. Ciò che connota il preliminare e lo rende un unicum nel panorama giuridico italiano e internazionale, infatti, è rappresentato dal suo essere a metà tra le trattative e il definitivo, in quanto non si tratta di un tipo contrattuale, bensì di uno schema di formazione del consenso del definitivo al quale l'ordinamento riconosce natura contrattuale, rendendo conciliabile ciò che di primo acchito non pare esserlo. Partendo da tale prospettiva, si è proceduto a delineare il discrimen tra il contratto preliminare e ciò è solo nominativamente tale, rivolgendo particolare attenzione ai contratti con effetti reali. ; Scope of the present work is to define the limits to parties' autonomy when concluding a preliminary contract, as it leads to the more complex debate related to the relationship between authority of the law and freedom of private parties. First of all, the aim is to outline the legal structure of the preliminary agreement in order to preserve the original nature our legislator, back in 1942 intended to recognize and to tackle the distort use of such agreement by parties' autonomy in the last years. Examples are the preliminary agreement to another preliminary contract (preliminare di preliminare) and the preliminary agreement with anticipated permanent effects ( preliminare con effetti definitivi anticipati) which transformed such agreement respectively in a contractual agreement and in a definitive agreement. It has to be noted that the uniqueness of the preliminary contract in the legal landscape, both italian and international, is represented by its middle nature, in-between negotiations and final contract, as it is not a contractual type, but a framework whithin parties shape the consensus aiming to sign a definitive contract. From this perspective, it has been outlined the difference between the preliminary contract and what is just defined as such, with specific attention to those contracts producing effects with the handover of the good other than the consensus (contratti ad effetti reali).
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La tesi si propone di esaminare il principio di distinzione tra politica ed amministrazione, riguardato dall'angolo visuale della disciplina della burocrazia e, in particolare della dirigenza. Sintetizzando i risultati della ricerca, il lavoro muove verso risultati in controtendenza rispetto al panorama dottrinario e giurisprudenziale attuale, generalmente attratto dal problema dell'imparzialità e della lotta verso la corruzione, argomenti che in genere sottendono un giudizio di matrice antidemocratica. L'idea di fondo è che la creazione di cesure nette tra politica ed amministrazione, tali da recidere gli eliminabili elementi di fiduciarietà delle nomine, non possa che comportare una rimessa in discussione dell'intero modello della distinzione, specie in riferimento alle scelte discrezionali a più alto tasso di politicità, in relazione alle quali appare tuttora imprescindibile, pur nella salvaguardia delle prerogative tecniche ed istruttorie dell'amministrazioni, la remissione della scelta in capo agli organi legittimati dall'investitura popolare. ; The thesis aims to examine the principle of distinction between politics and administration, regarded from the angle of the discipline of the bureaucracy, especially the leadership. Summarizing the results of research, the work moves results in contrast to the current doctrinal and jurisprudential views, generally attracted by the problem of impartiality and to fight corruption, topics that typically underlie a judgment of undemocratic matrix. The basic idea is that the creation of a clear break between politics and administration, such as to sever the eliminated elements of the trust- appointments, can only lead to a questioning of the entire model of the distinction, especially in reference to the discretionary choices highest rate of political nature, in relation to which still appears unavoidable, while recognizing the technical and investigative prerogatives of the administration, the remission of the choice that the managerial bodies legitimized popular investiture.
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Dottorato di ricerca in Diritto dei contratti pubblici e privati ; Gli atti d regolazione non incidono sull'autonomia negoziale delle parti secondo modalità tipiche differenti da quelle degli altri atti amministrativi. Diverso, in via di mero fatto, in quanto ciò non corrisponde ad una necessità normativa, è solo il rapporto tra gli atti delle Autorità amministrative indipendenti e norma di legge. ; Regulatory measures do not affect party autonomy by typical modalities, different from the ones produced by other administrative acts. On the contrary, they operate in the same way. Only from a factual perspective - which does not correspond to a normative necessity - it is possible to envisage a difference in the relationship between Independent Authorities and legislation.
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Although it cannot be considered a distinction in rerum natura, the author believes that the distinction between subordination and self-employment is still fundamental today. The legislative changes that have taken place in the meantime, concerning, firstly, the introduction of coordinated and continuous collaborations, then that of hetero-organised collaborations, have not touched the traditional distinction between subordination and autonomy. This does not detract from the fact that there is a latent "qualifying tension" that emerged, in particular, with reference to the employment relationship of riders. Not even the adoption, by way of interpretation, of a broad notion of subordination has been able to ease the qualification problems. However, the continuing uncertainties of qualification do not lead the author to believe that the traditional distinction between subordination and autonomy should be abandoned. A labour law that merely attributed certain fundamental rights to all workers according to their condition of need or economic dependence would risk jeopardising the 'contractual rights' of the subordinate worker. It would be better, then, to call for an updating of the notion of subordination and to provide for additional protection measures for self-employment. ; Aunque no puede considerarse una distinción en la rerum natura, el Autor cree que la distinción entre subordinación y trabajo por cuenta propia sigue siendo fundamental hoy en día. Los cambios reglamentarios que se han producido entretanto, relativos, primero, a la introducción de colaboraciones coordinadas y continuas, y luego a la de colaboraciones hetero-organizadas, no han tocado la distinción tradicional entre subordinación y autonomía. Ello no quita que exista una "tensión calificadora" latente que surgió, en particular, en relación con la relación laboral de los jinetes. Ni siquiera la adopción, a modo de interpretación, de una noción amplia de subordinación ha podido aliviar los problemas de calificación. Sin embargo, las persistentes incertidumbres calificadoras no llevan al Autor a creer que deba abandonarse la tradicional distinción entre subordinación y autonomía. Una ley de empleo que se limitara a atribuir algunos derechos básicos a todos los que trabajan según su condición de necesidad, o dependencia económica, correría el riesgo de poner en peligro los "derechos contractuales" del trabajador subordinado. Sería mejor, entonces, pedir una actualización del concepto de subordinación y prever medidas de protección adicionales para el trabajo por cuenta propia. ; Ancorché non possa essere considerata una distinzione in rerum natura, l'Autrice ritiene che la distinzione tra subordinazione e lavoro autonomo sia ancora oggi fondamentale. Le modifiche normative nel frattempo intervenute, concernenti, prima l'introduzione delle collaborazioni coordinate e continuative, poi quella delle collaborazioni etero-organizzate, non hanno toccato la tradizionale distinzione tra subordinazione e autonomia. Ciò non toglie che sia presente una latente "tensione qualificatoria" emersa, in particolare, con riferimento al rapporto di lavoro dei riders. Neppure l'adozione, per via interpretativa, di una nozione larga di subordinazione è stata in grado di allentare i problemi di qualificazione. Le perduranti incertezze qualificatorie non inducono tuttavia l'Autrice a ritenere che la tradizionale distinzione tra subordinazione e autonomia debba essere abbandonata. Un diritto del lavoro che si limitasse ad attribuire alcuni diritti fondamentali a tutti coloro che lavorano a seconda della loro condizione di bisogno, o di dipendenza economica, rischierebbe di mettere in pericolo i "diritti contrattuali" del lavoratore subordinato. Meglio allora auspicare un aggiornamento della nozione di subordinazione e prevedere misure aggiuntive di protezione per il lavoro autonomo.
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The article, after some methodological notes and some pieces of information on the history of public publishing in Italy, focuses on the dissemination of official publications on the sites of the public administration. The underlying trends are identified in the emergence of open data and open government, in strong decentralization and in the weakening of any form of bibliographic control. After some examples taken from the experience of the most important European countries, the article concludes hoping for the development of a federation project of public publishing, based on decentralization and the use of standards, according to the open access model of institutional archives. ; L'articolo, dopo aver fornito alcune note metodologiche e informazioni sulla storia dell'editoria pubblica in Italia, si concentra sulla diffusione delle pubblicazioni ufficiali nei siti della pubblica amministrazione. Le tendenze di fondo sono individuate nell'emergere dei dati aperti e dell'open government, nel forte decentramento e nell'indebolimento di ogni forma di controllo bibliografico. Segue la presentazione di alcuni esempi tratti dall'esperienza dei più importanti paesi europei. In conclusione, l'autore auspica lo sviluppo di un progetto di federazione dell'editoria pubblica in rete basato sul decentramento e sull'uso di standard secondo il modello open acess degli archivi istituzionali.
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The article focuses on some unknown aspects of Sardinia's library history and in particular on the realization of the public reading system in the aftermath of the Second World War. The activity of Renato Papò and his commitment to the popular libraries are examined, at a time when they were strongly criticized by the librarian community because they were far from the modern idea of public library 'for everyone'. His initiatives must however be interpreted taking into account the political, economic and social situation of the island: the many popular libraries present in Sardinia, although weak and poor, were considered by Papò as an expression of the needs of the territory against solutions imposed from above. This local connotation attenuates the opposition of the popular libraries with the 'modern' public libraries. To facilitate their development, Papò promoted a regional law that entrusted to the coordination of the Region both the municipal and the popular libraries scattered throughout the territory. The failure of this legislative initiative also marked the failure of the project by Papò that left Sardinia for the Superintendency of Veneto. ; L'articolo è incentrato su alcuni aspetti poco noti della storia bibliotecaria della Sardegna e in particolare sull'avvio del sistema di pubblica lettura all'indomani del secondo conflitto mondiale. Vengono esaminati l'attività e l'impegno di Renato Papò a favore delle biblioteche popolari, proprio in un momento in cui esse erano fortemente criticate dalla comunità bibliotecaria perchè lontane dall'idea moderna di biblioteca 'per tutti'. Le iniziative di cui egli fu protagonista devono tuttavia essere interpretate tenendo conto della peculiare situazione politica, economica e sociale dell'isola: le numerose biblioteche popolari presenti in Sardegna, sebbene fragili e di modesta entità, furono valorizzate da Papò in quanto espressione delle istanze del territorio e dei suoi bisogni contro soluzioni astratte e imposte dall'alto. Questa connotazione locale attenua la netta contrapposizione delle biblioteche popolari con quelle pubbliche 'moderne'. Per agevolarne il radicamento Papò promosse una proposta di legge regionale che affidava al coordinamento della Regione sia le biblioteche di ente locale sia le biblioteche popolari sparse sul territorio. Il fallimento di tale iniziativa legislativa segnò anche il fallimento del progetto di Papò che lasciò la Sardegna per la Soprintendenza del Veneto.
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La tesi è una ricerca di storia politica che affianca due diverse "storie" di centro-sinistra, quella nazionale e quella che vide protagonista la Democrazia Cristiana del Trentino. Lo studio analizza i fatti attraverso il filtro delle DC come se quello trentino e quello nazionale fossero due partiti, per poi tentare di capire ciò che accadeva alla loro sinistra alla ricerca dei diversi pesi e dei differenti equilibri che al centro e alla periferia si manifestavano nei rapporti con il PSI e con il PCI, e per osservare le reazioni della Chiesa così da valutare se le gerarchie romane e quelle trentine interagirono in modo differente sugli sviluppi delle rispettive esperienze politiche di quegli anni. Il testo è organizzato in quattro capitoli. Il primo e il secondo (speculari e dedicati allo stesso lustro: 1955-1960) rappresentano un confronto tra i differenti iter d'avvicinamento al centro-sinistra che la politica nazionale e quella trentina sperimentarono nella seconda metà degli anni Cinquanta. Nel terzo capitolo (1960-1964) e nel quarto (1964-1968) le vicende nazionali e quelle locali sono invece raccontate in modo intrecciato, ripercorrendo le diverse fasi dell'alleanza tra Democrazia Cristiana e Partito Socialista, e nel contempo dando conto della trasformazione del Trentino da una realtà di tipo agricolo ad una di tipo industriale, del passaggio da una comunità di tipo cattolico tradizionale ad una che si accinge a vivere in un contesto secolarizzato, e da una società che si autopercepisce come periferica ad una che ospita una delle contestazioni studentesche più peculiari, incisive e note d'Italia. ; This thesis is a research of political history focusing on the evolution of the coalition built between the Italian Parties Democrazia Cristiana (DC) and Partito Socialista Italiano (PSI) in the Italian region of Trentino Alto Adige. The study analyses the facts through the filter of the political party DC as if the local and the national were two parties, then tries to understand what was happening to their left, by researching the different way of behaving towards the Italian Socialist Party (PSI) and the Italian Communist Party (PCI) at national and at regional level. Another element of the research was to observe the reactions of the Church in order to assess whether the Roman and the Trentino hierarchies interacted differently during the developments of their political experiences during those years. The paper is organised into four chapters. The first and second (structured in the same way and dedicated to the same five years: 1955-1960) represent a comparison of the different process of approaching the center-left that the national and the trentino politics experienced during the second half of the Fifties. In the third chapter (1960-1964) and the fourth (1964-1968) national and local events are reported in a twisted way, retracing the different phases of the alliance between the Christian Democrats and the Socialist Party, and at the same time explaining the transformation experienced by Trentino from a rural land into an industrial region, the transition from a traditional Catholic community type to one that is going to live in a secular context, and from a society that perceives itself as peripheral into one that hosts one of the most distinctive, influential and famous students protest of Italy.
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During the 80s the Italian debate on specialized libraries – nowadays gone out of fashion – was strongly influenced by American studies, and tackled subtle theoretical subjects as well as cultural and professional policy issues.Actually, the problem of libraries' specialization was a main topic in the parliamentary agenda right after Italian Unification. Personalities such as Ruggero Bonghi, Ferdinando Martini and Guido Baccelli were culturally and politically opponents on this theme, but none of them was able to devise an organic national library system in which each institution would have a well defined role.In the 20s, the issue of specialized libraries came once again to the fore thanks to a new conception of education, to the increasing specialization, and to a stronger attention to contemporary history and culture.The three specialized libraries belonging to the administration of State public libraries – i.e. the Library of Archaeology and History of Art, the Library of Modern and Contemporary History and the Medical Library – were institutionalized in those years, and in the course of time they succeeded in keeping pace with the scholars' changing needs by developing new tools and creating new services.Despite the shortage of financial and human resources of the last decades, the specialized libraries of the Ministry for Cultural Heritage and Activities have pursued – and will need to pursue more and more in the future – a cultural policy aimed at the creation of original databases, at the multiplication of public access to digital resources in specific disciplines or subject fields, and at the cooperation with universities and other research institutions. ; Il dibattito sulle biblioteche specializzate, oggi non più di moda, in Italia si è sviluppato soprattutto negli anni Ottanta, affrontando complesse discussioni teoriche in ambito biblioteconomico – fortemente influenzate dalla contemporanea letteratura statunitense – oltre che questioni di politica culturale e professionale.Tuttavia il problema della specializzazione delle biblioteche aveva occupato un posto di rilievo nelle discussioni politico-parlamentari già all'indomani dell'Unità d'Italia, quando personalità come Ruggiero Bonghi, Ferdinando Martini e Guido Baccelli si erano contrapposte culturalmente e politicamente proprio su tale tema, senza però arrivare a formulare l'ipotesi di un sistema bibliotecario organico per il nuovo Regno, ma assegnando a ciascun istituto un ruolo ben definito all'interno di una organizzazione complessiva.A partire dagli anni Venti l'idea di dotare il paese di biblioteche specializzate tornò prepotentemente in primo piano grazie a una nuova concezione degli studi che prevedeva una maggiore specializzazione delle singole discipline e una rinnovata apertura al contemporaneo – com'è testimoniato anche dalla nascita, in quegli stessi anni, di numerosi istituti culturali.È in questo periodo che nacquero – o meglio: furono "istituzionalizzate" – le tre biblioteche statali specializzate: la Biblioteca di Archeologia e storia dell'arte, la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea e la Biblioteca medica, che nel tempo sono riuscite a tenere il passo con le mutate esigenze della ricerca creando servizi e utilizzando strumenti e metodi in sintonia con i sempre nuovi bisogni espressi dagli studiosi.Nonostante la mancanza di risorse – economiche e di personale – che da molti anni investe il mondo delle biblioteche, le biblioteche specializzate del Ministero per i beni e le attività culturali hanno recentemente sviluppato (e dovranno continuare a sviluppare sempre di più in futuro) una politica culturale mirata alla creazione di banche dati originali, consentendo l'accesso a un sempre maggior numero di risorse digitali organizzate per singole discipline o settori di indagine, e integrandosi con università ed enti di ricerca scientifica.
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In: Università europea di Roma
La successione fra più imprese nell'esecuzione di un servizio organizzato determina conseguenze di rilievo sul piano dei rapporti di lavoro. Con importanza crescente rispetto alla disciplina legislativa, la contrattazione collettiva ha introdotto meccanismi identificabili con l'espressione «clausole di riassunzione», dirette ad assicurare, al ricorrere di talune circostanze, la continuità dell'impiego, la riassunzione o la priorità in future assunzioni per i lavoratori impiegati. Tali misure si risolvono in una limitazione a intensità variabile della libertà organizzativa dell'impresa che subentra nell'esecuzione del servizio. Questo libro si propone di rintracciare elementi utili a un inquadramento giuridico delle clausole di riassunzione previste dalla legge o contenute nei contratti collettivi, per saggiarne la compatibilità rispetto al quadro di regole e principi derivanti dall'interazione tra le fonti nazionali e il diritto dell'Unione Europea.
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In: Pubblicazioni della Facoltà Giuridica dell'Università di Napoli 12
La tesi si propone di ricostruire la struttura attuale dell'autonomia finanziaria degli enti locali italiani, e in particolare le regioni italiane, alla luce delle riforme legislative e costituzionali approvate dal Parlamento italiano negli ultimi anni (come ad esempio il bilancio riforma costituzionale equilibrata del 2012). Lo studio si concentra sulla situazione italiana alla luce dei vincoli europei introdotti nel corso degli anni, da quelli contenuti nel Trattato di Maastricht a quelli derivati dalla crisi economica e finanziaria. L'obiettivo è quello di verificare se le scelte del legislatore italiano possano dirsi coerenti con il processo di unione politica europea e quali conseguenze abbiano avuto sulla garanzia dei diritti. In particolare, lo studio si concentra sulla garanzia dei diritti sociali nel contesto politico ed economico attuale, a livello europeo e nazionale, con particolare attenzione al diritto alla salute. ; The thesis aims to reconstruct the current structure of the financial autonomy of local authorities Italians, and particularly the Italian regions, in the light of legislative and constitutional reforms approved by the Italian Parliament in recent years (such as the balanced budget constitutional reform of 2012) . The study focuses on the Italian situation in the light of European constraints that have taken place over the years from those contained in the Maastricht Treaty to those connected to the current economic and financial crisis. The aim is to verify whether the choices of the Italian legislature are consistent with the process of political European union and what consequences they have had on the guarantee of rights. In particular, the study focuses on the guarantee of social rights in the current political and economic environment, at a European and national level, with particular attention to the right to health.
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