Il mercato dei servizi finanziari si trova, attualmente, al centro di una rivoluzione di vasta portata e senza precedenti, nota come FinTech. L'attenzione si concentra solo su alcuni dei fenomeni appartenenti al genus del FinTech, nel dettaglio: i Big Data, il crowdfunding e il peer-to-peer lending. Il presente lavoro ha lo scopo di realizzare un excursus di quello che è l'attuale quadro normativo all'interno del quale il FinTech può svilupparsi. Lo studio di questi fenomeni e di come essi hanno influenzato e cambiato il mercato finanziario si basa una panoramica dei rispettivi rischi e benefici che ogni innovazione ha portato con sé. Oltre all'analisi delle risposte normative del legislatore europeo e delle possibili strategie per regolamentare le casistiche di cui si tratta; il focus viene stretto sull'intervento del legislatore italiano. Quest'ultimo, infatti, si è dimostrato all'avanguardia con l'emanazione della disciplina del c.d. Decreto Crescita bis che, nel 2012, ha sancito il primato dell'Italia come primo paese europeo a dotarsi di una regolamentazione ad hoc per l'equity crowdfunding. Verranno, quindi, studiate le evoluzioni della normativa italiana per riuscire a delineare un quadro giuridico chiaro e poter valutare anche i punti deboli e le critiche che sono state mosse al nostro legislatore. Inoltre, verranno analizzate anche le possibili proposte normative per quei settori, come il social lending che ancora non godono di una disciplina ad hoc.
Il tema della sicurezza dei dati personali ha assunto un ruolo sempre più centrale all'interno della società contemporanea. Il presente lavoro ha lo scopo di fornire un quadro completo delle molteplici misure adottate negli anni dalla giurisprudenza al fine di garantire un'effettiva protezione dei dati personali agli interessati. Dopo un rapido excursus riguardante l'evoluzione storica delle leggi relative alla data protection, l'analisi si concentra in primis sul tema della sicurezza all'interno del nostro Paese. Essa viene disciplinata dal D. Lgs. 196/2003, anche chiamato Codice della Privacy. Tale Codice cerca di creare una struttura volta a prevenire l'illecito trattamento dei dati personali attraverso un sistema di misure di sicurezza, minime e idonee, che dovranno essere scrupolosamente applicate da chiunque si appresti ad effettuare un trattamento dei dati personali. Il Codice prevede anche un rigido sistema sanzionatorio in caso di omessa adozione di tali misure, il quale stabilisce responsabilità civili, penali e amministrative in capo al detentore dell'illecito. Tale Decreto, tuttavia, sarà sostituito, a partire dal 25 maggio 2018, dal nuovo Regolamento europeo 679/2016 in materia di dati personali. La seconda parte del presente lavoro si concentra, dunque, sull'analisi dell'insieme delle nuove misure di sicurezza da esso introdotte. In particolare vengono esaminati la procedura della Privacy Impact Assessment (PIA), i concetti di data protection by design e by default e la nuova figura del Data Protection Officer (DPO). Inoltre viene descritto il nuovo e più rigido quadro sanzionatorio previsto in caso di mancata adozione di tali misure. L'attenzione viene anche posta sulla volontà del legislatore europeo di uniformare la legge in materia di data protection all'interno di tutti i Paesi membri dell'Unione europea proprio in virtù dell'importanza da essa acquisita. Inoltre si evidenzia la necessità sentita dal legislatore di creare un sistema che cerchi ancor più di impedire un eventuale danno all'interessato, in quanto, nell'ambito della data protection, risulta essere molto difficile il ripristino della situazione antecedente all'illecito. Tuttavia, nonostante dal presente lavoro emerga un generale giudizio positivo in merito a tale Regolamento, non vengono tralasciati i punti di criticità che esso presenta al suo interno, con particolare riferimento alla tematica dei Big Data. Si sottolineano, inoltre, le maggiori difficoltà che si presenteranno all'Italia nel momento in cui si troverò a dover applicare le nuove norme sopra citate. Infatti, rispetto ad altri Paesi dell'Unione Europea che già avevano introdotto negli anni passati, all'interno delle proprie legislazioni, alcuni dei principi stabiliti dal Regolamento, l'Italia si mostra completamente digiuna al riguardo.
Networks have broad applicability to real-world systems, due to their ability to model and represent complex relationships. The discovery and forecasting of insightful patterns from networks are at the core of analytical intelligence in government, industry, and science. Discoveries and forecasts, especially from large-scale networks commonly available in the big-data era, strongly rely on fast and efficient network algorithms. Algorithms for dealing with large-scale networks are the first topic of research we focus on in this thesis. We design, theoretically analyze and implement efficient algorithms and parallel algorithms, rigorously proving their worst-case time and space complexities. Our main contributions in this area are novel, parallel algorithms to detect k-clique communities, special network groups which are widely used to understand complex phenomena. The proposed algorithms have a space complexity which is the square root of that of the current state-of-the-art. Time complexity achieved is optimal, since it is inversely proportional to the number of processing units available. Extensive experiments were conducted to confirm the efficiency of the proposed algorithms, even in comparison to the state-of-the-art. We experimentally measured a linear speedup, substantiating the optimal performances attained. The second focus of this thesis is the application of networks to discover insights from real-world systems. We introduce novel methodologies to capture cross correlations in evolving networks. We instantiate these methodologies to study the Internet, one of the most, if not the most, pervasive modern technological system. We investigate the dynamics of connectivity among Internet companies, those which interconnect to ensure global Internet access. We then combine connectivity dynamics with historical worldwide stock markets data, and produce graphical representations to visually identify high correlations. We find that geographically close Internet companies offering similar services are driven by common economic factors. We also provide evidence on the existence and nature of hidden factors governing the dynamics of Internet connectivity. Finally, we propose network models to effectively study the Internet Domain Name System (DNS) traffic, and leverage these models to obtain rankings of Internet domains as well as to identify malicious activities.
[How to govern digital technology?] Digital technology has brought big advantages for people's everyday life. Yet, digital world creates many risks for fundamental rights and freedom. The Author analyses the nature and characteristics of those risks, with a special focus on the traditional definition of sovereignty and democracy and the protection of individual liberties and rights, in particular the right to political participation, right to health and to the protection of personal data.
The objective of the production carried out by the Italian Military Geographic Institute is to give a greater number of users the possibility to manage geographical data easily with the most common GIS software available on the market. The same applies to the excursionist and tourist cartography What can be referred to as the deep conceptual transformation within the cartographic production enables us to have more information when compared to analog cartography One of the main objectives of the IGM) is to create a DATABASE in which one can find data that can be used in the format the user wants. For the future IGMs wants to improve the technics of generalization of cartography at a big scale to obtain minimum scale cartography. It will be very useful for IGM to have some cartographic products easily.
Each pandemics produced a big quantity of data. That's ones must be deeply analyzed before impose, from Governments or privates institutions, to the people some restrictions to avoid the virus diffusion. But, how much are precise the tests and, especially, what can be the consequences to apply the results to the population without consider the statistics? This text try to analyze them in a simple way. This approach can't give extremely precise results, but encourage to consider the probability that a positive test result, signify really a ill or contagious one. The problem is very feel from many categories of independent workers, like managers, engineers, architects, merchants, peddlers and many other that can stop their activities only if really ill or asymptomatic carrier. The problem is very feel even from all workers from extra UE that must be come back in a Country in time to renew their permit to stay or for foreign that want reach Italy for tourism. The data showed in this article show the probability to be really ill o asymptomatic in case of positive test.
I media sociali proprietari hanno un potere enorme sulle vite degli utenti, e il loro dominio ha causato numerosi problemi, quali il capitalismo e la micro-targhettizzazione data dalla raccolta dei dati personali, la disinformazione legata alla proliferazione di fake news e cospirazioni, pericoli di radicalizzazione e polarizzazione, e problemi legati alla sfera sociale dell'utente, come dipendenza e depressione. Per risolvere queste problematiche è necessario abbattere il monopolio di Big Tech. L'obiettivo di questo studio è stato di portare alla luce una soluzione efficace al problema legato allo strapotere dei media sociali proprietari, e una possibile emancipazione da essi. Come si può limitare lo strapotere di queste multinazionali tecnologiche? Come può l'utente emanciparsi dai media sociali proprietari e liberarsi dalla spirale della dipendenza? Come si può rendere meno impari il rapporto tra media sociale proprietario e utente? Sono state esposte le tappe fondamentali relative alla nascita e all'evoluzione di Internet e del Web, analizzate le tesi di Cory Doctorow e Jaron Lanier, e, infine, vengono prese in esame due progetti di rivoluzione: la rivoluzione dal basso per l'emancipazione dai media sociali proprietari e gli strumenti persuasivi utilizzati da due collettivi indipendenti (C.I.R.C.E e Wu Ming Foundation), e la rivoluzione dall'alto proposta da Fukuyama, Richman, e Goel. ___ Social media owners have massive power over the lives of users, and their dominance has caused many problems, such as capitalism and micro-targeting given by the collection of personal data, disinformation related to the propagation of fake news and conspiracies, dangers of radicalization and polarization, and problems related to the social domain of the user, such as addiction and depression. To solve these issues, it is necessary to break down Big Tech's monopoly. The goal of this study was to reveal an effective solution to the problem related to the overwhelming power of social media, and possible emancipation from them. How could the power of these technological corporations be limited? How could the user emancipate himself from social media and break free from the cycle of addiction? How could be made less unequal the relationship between proprietary social media and users? I have exposed the fundamental stages related to the birth and evolution of the Internet and the Web, I have analyzed the theses of Cory Doctorow and Jaron Lanier, and, finally, I have examined two projects of revolution: the revolution from below for the emancipation from proprietary social media and the persuasive tools used by two independent collectives (C.I.R.C.E and Wu Ming Foundation), and the revolution from above proposed by Fukuyama, Richman, and Goel.
Nel settore dell'Informazione Geografica (GI), esiste in generale un gap a livello europeo tra l'istruzione e la preparazione offerte dalle università e le competenze e capacità richieste sul mercato da aziende ed enti pubblici. Per far fronte alle nuove sfide poste dai continui sviluppi tecnologici in atto (basti pensare a temi quali Geo Big Data, posizionamento indoor, Internet of Things, ecc.) è perciò necessario introdurre nuove forme di collaborazione università-impresa. giCASES – Creation of a University-Enterprise Alliance for a Spatially Enabled Society (http://www.gicases.eu) è un'Alleanza per le Conoscenze, co-finanziata dal Programma UE Erasmus+, che affronta questo problema con l'obiettivo di sviluppare approcci innovativi e multidisciplinari all'insegnamento e all'apprendimento nel settore GI facilitando lo scambio, il flusso e la co-creazione di conoscenza. L'approccio consiste nello sviluppo collaborativo e condiviso, tra università ed imprese, di nuovi materiali didattici e processi di apprendimento basati su casi reali (case-based learning). In maniera innovativa rispetto alle tradizionali forme di collaborazione tra università ed imprese (spesso limitate a semplici tirocini e allo sviluppo di tesi presso le imprese), la collaborazione con le università finalizzata alla co-creazione di conoscenza si esplica sin dalla fase iniziale di progettazione del corso accademico e del processo di apprendimento. Il progetto, iniziato nel 2016 e formato da un consorzio di 14 partner da 8 diversi Paesi europei (con una componente bilanciata di università e imprese), ha visto una prima fase volta alla definizione della metodologia di case-based learning e alla progettazione dei casi di studio. Un questionario inizialmente distribuito tra università, imprese ed enti pubblici europei nel settore GI ha evidenziato che: a) la collaborazione tra il settore accademico e quello industriale è spesso organizzata in modo tradizionale; b) le competenze richieste dal mercato del lavoro (specialmente programmazione, analisi e modellazione spaziale) spesso non sono in linea con l'istruzione universitaria; c) l'apprendimento basato su casi reali è uno dei metodi suggeriti per rendere la preparazione degli studenti conforme alle richieste del mondo del lavoro. Utilizzando lo standard BPMN (Business Process Model and Notation), è stata quindi sviluppata una metodologia rigorosa per la modellazione degli schemi di co-creazione di conoscenza tra università ed imprese (ad esempio per lo sviluppo collaborativo del materiale didattico e la formazione congiunta degli studenti). Questi schemi descrivono analiticamente i processi di collaborazione utilizzati, i relativi attori e le loro reciproche interazioni. Un insieme di linee guida, modelli e bozze di convenzioni/accordi è stato prodotto per facilitare l'implementazione pratica degli schemi sviluppati. Parallelamente, è stata definita e condivisa una serie di strumenti software per garantire funzionalità collaborative (sviluppo congiunto di codice, produzione congiunta di materiale didattico, ecc.), facilitando così lo sviluppo pratico di conoscenze condivise e la messa in opera dei casi di studio. Il materiale didattico e la metodologia di apprendimento sviluppati sono infine sottoposti ad un'accurata fase di test e validazione (al momento in corso) tramite l'implementazione in 6 casi di studio (CS), ognuno dei quali prevede la partecipazione congiunta di un partner accademico ed uno industriale e si concentra su un tema attuale nel panorama GI: CS1 "Use of indoor GIS in healthcare"; CS2 "Environmental analysis using cloud service system"; CS3 "From INSPIRE to e-Government"; CS4 "Integrated management of the underground"; CS5 "Harmonizing data flows in Energy saving EU policies"; CS6 "GIS applications in Forestry". Per ognuno di essi è stato definito un dettagliato piano di lavoro comprendente la descrizione degli attori coinvolti (studenti, professori, tutor accademici, tutor industriali, ecc.), il contesto applicativo (ovvero la modalità con cui il CS è incluso nel corso/programma accademico), le tempistiche di svolgimento e i risultati attesi. Questi ultimi, che includono il materiale didattico e i processi collaborativi applicati, saranno resi disponibili con licenza aperta sulla piattaforma del progetto, in modo da massimizzarne l'adozione da parte di altre comunità e portatori di interesse. I risultati parziali ottenuti dall'implementazione dei CS stanno dimostrando, a giudizio non solo degli studenti ma di tutti gli attori coinvolti, elementi positivi in termini di innovazione ed efficacia. Benché l'uso di software open source (e in particolare FOSS4G) non fosse formalmente richiesto dalle specifiche del progetto, è interessante notare come in tutti i 6 CS sia largamente prevista l'adozione di tali tecnologie, in particolare di QGIS, GRASS GIS, PostGIS, GeoServer, OpenLayers, Leaflet e Geomajas. Ciò testimonia come le soluzioni open source siano già fortemente utilizzate tanto come strumenti didattici presso le università quanto, da parte delle imprese, come mezzi per realizzare prodotti da immettere sul mercato. Si può anzi affermare che il software open source (che, oltre all'ecosistema FOSS4G, comprende in questo contesto strumenti di condivisione e documentazione di codice, piattaforme di e-Learning e strumenti di Project Management) sia un elemento essenziale per il case-based learning. Non solo: le comunità ed i progetti open source sono per natura un habitat ideale per la co-creazione di conoscenza, fondandosi essi stessi sull'idea della creazione collaborativa del software per il bene comune. Il progetto giCASES, tra i cui partner figurano membri attivi della Open Source Geospatial Foundation (OSGeo), intende fare tesoro di queste esperienze per assicurare il successo dei propri risultati.
The Ph.D. project aimed to analyze the right to privacy in light of the recent restrictions and derogations put in place in international and European law, particularly in response to the terrorist attacks that occurred on 11th September, 2001. In this context, tensions peaked in 2013 when former NSA employee, Edward Snowden, denounced mass surveillance programs put in place by the American government. These programs, made also possible by the collaboration of the most important American internet service providers, aimed to monitor American citizens and not. Undeniably, in 2013 the international community gained greater awareness of the potential risks connected to the indiscriminate collection of personal information by the National Security and law enforcement authorities. In fact, there are still many States that consider mass surveillance an effective tool in protecting national security and preventing terrorist attacks. However, these measures simultaneously contain considerable risks for citizens' rights, due to either the frequent lack of adequate jurisdictional control at a national level or the indiscriminate nature of the data collected. Despite the importance of the right to privacy, there is still a lack of adequate legislation in this matter. This is especially evident at the international level. Notably, Article 12 of the Universal Declaration of Human Rights and Article 17 of the International Covenant on Civil and Political Rights both fail to explicitly provide for the protection of personal data. Furthermore, there is no mention of this right in article 8 ECHR. The legal deficiencies, mainly caused by the lack of adequate technical knowledge on the matter during the period that these conventions were drafted and ratified, have been partially compensated for by the development in case-law put in place by the European Court of Human Rights, beginning with the Klass and others v. Germany sentence until the more recent Big Brother Watch and others v. United Kingdom. In particular, according to the judges of Strasbourg, any limitation must be provided for by law, pursuing a legitimate aim, is necessary in a democratic society and respectful of the principle of proportionality. From a legislative point of view, the situation seems to be consistently more favorable in the European context where the right to privacy has become a fundamental right, according to Article 8 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union and Article 16 TFEU. In the final part of the project have been also identified and analyzed other significant unresolved issues in the context of the right to privacy, regarding in particular corporate responsibility for illegitimate transmission of personal data to National Security and law enforcement authorities, which violates international standards protecting human rights, and possible extraterritorial exercise of jurisdiction by monitoring bodies.
India is a market presenting unique opportunities, at global level, due to its potentialities and growth rates, even with its complexities. Politically wise, 2019 will be an important year because of the general election which will confirm the current Modi Government or open new scenarios. During its mandate, Modi's Government triggered import reforms and economic development programmes aimed at modernizing the country, attracting foreign direct investments and boosting foreign trade. Under the framework of the rediscovered political and economic bilateral cooperation between the country and Italy, sanctioned by the historical meeting between the former Italian Prime Minister Paolo Gentiloni and the Indian Prime Minister Narendra Modi occurred in 2016 after a difficult diplomatic period, today more than ever is important for Italian companies to enter the vibrant Indian market and exploit the opportunities deriving from it. Starting from the business sectors defined as strategical for the bilateral trade between the two countries, this paper is aimed at analysing the internationalization process of the "Bel paese" companies in the big Asian country. Which are the features of the Indian market and which are the opportunities arising from the new governmental liberal imprint and from the country's economic development? Which are the possible entry modes available for foreign companies? How Italian companies can exploit the opportunities derived by the reborn diplomatic alliance and survive the difficult bureaucratic Indian legal environment? Which one is today the role and the importance of Indian internationalization consulting companies helping foreign organizations with the establishment of an Indian entity and the required legal compliances? What are the future trends and prospects Italian companies should invest in? By studying two different business cases of internationalization related to two of the relevant business sectors defined strategical by both countries' Government and adopting two different entry mode, the paper will try to answer those questions. This paper is the result of a study programme developed in the framework of the international collaborations between the University of Modena and Reggio Emilia and the Amity University of Noida. Besides the research conducted through the study of secondary data, the drafting of this paper enjoyed the assistance of the Italian origin consulting company established in India Octagona India Pvt. Ltd. The companies in object of the cases have been contacted and provided their contributions through interviews and data provision.
During the last years a novel technology, called blockchain, has gained more and more momentum, attracting the interest of big corporations and governments alike. Despite still being in its infancy, this technology has already provided a long lived usage example through the Bitcoin cryptocurrency and more novel application proposals keep getting presented. As the success of Bitcoin proved the feasibility of cryptocurrencies to provide a new trustless value exchange paradigm, the application of blockchain technology to other fields promises to revolutionize how we manage information in general, removing the need for trusted central authorities and intermediaries by giving control back to the users. In this dissertation we present our contribution to the field. Such contribution is twofold and can be separated in two conceptually distinct lines of work. First, we focused our attention on the Bitcoin cryptocurrency, and in particular on its users graph, where nodes represent users taking part in the system and edges correspond to transactions between them. We conducted a vast set of analysis on the data contained in the Bitcoin blockchain finding peculiar behaviours in the corresponding network and observing special sets of transactions. We gained useful insights on both the macroscopic state of the system and particular users use cases. Not only the gathered information is interesting by itself, but it is also useful in assessing the real users privacy provided by the Bitcoin protocol. The second main line of work presented in this dissertation concerns the novel applications of blockchain technology in fields other than cryptocurrencies. We present our own novel contribution of integrating blockchain with Access Control systems. We present different levels of possible integration, showing the gained advantages and drawbacks for each one, always relying on real proof of concept implementations of our proposals. This allows us to evaluate what true benefits the properties provided by blockchain technology can bring to traditionally centralised systems.
Le teorie sulla nascita e lo sviluppo della città moderna sembrano concordare, senza eccezioni, su un punto: la città è il luogo di massima concentrazione dello scambio. Le attività, infatti, si insediano all'interno degli agglomerati urbani e metropolitani per minimizzare le risorse necessarie a soddisfare le crescenti necessità di relazione e di scambio con le altre attività localizzate sul territorio. Negli ultimi anni la concentrazione e la specializzazione di queste attività hanno comportato un aumento straordinario, per intensità e qualità, delle necessità di scambio, con la ovvia conseguenza di avviare alla congestione la maggior parte delle aree metropolitane con prevedibili conseguenze sulla sostenibilità delle aree urbane, sulla qualità della vita dei suoi abitanti e sui consumi energetici associati alla crescente domanda di mobilità. Come conseguenza, negli ultimi anni, diversi autori hanno sostenuto la necessità di una maggiore integrazione tra politiche di assetto urbano, gestione della mobilità ed efficientamento energetico. In tale contesto, il presente volume intende offrire un contributo in tale direzione e presenta i risultati di un progetto di ricerca, finalizzato alla messa a punto di un modello di governance integrato città-mobilità-energia. In particolare, la prima parte del lavoro è finalizzato alla definizione di un quadro conoscitivo del complesso rapporto tra mobilità, consumi energetici e ambiente costruito mediante una rassegna della letteratura scientifica più recente. In particolare, in tale sezione, vengono considerate le due principali fonti di consumo energetico in ambito urbano (il consumo energetico nel settore residenziale ed il consumo energetico dei trasporti) che costituiscono i settori di maggiore incidenza in Italia, rappresentando, secondo le più recenti stime, rispettivamente il 32% e 35% del consumo finale di energia. Vengono dunque presentate diverse caratteristiche dell'ambiente costruito quali, ad esempio, la densità, il mix funzionale o l'accessibilità e descritto come tali fattori influenzano il consumo energetico nel settore dei trasporti e nel settore residenziale. La comprensione di tali relazione risulta essere infatti di fondamentale importanza per la messa a punto di un mix coordinato di azioni finalizzate alla riduzione del consumo energetico in ambito urbano. Successivamente, vengono presentati i principali modelli presenti in letteratura per la stima dei consumi energetici residenziali e dei trasporti in ambito urbano, ponendo particolare attenzione ai punti di forza e di debolezza e di debolezza di ciascun modello, alla complessità ed agli aspetti tecnico-operativi connessi con l'implementazione di tali modelli. Nella seconda parte del lavoro viene presentato un focus sulle tecniche per la rappresentazione e la classificazione dei consumi energetici delle aree urbane, mediante una applicazione al caso studio di Napoli. Tale sezione in particolare pone particolare enfasi sulle nuove opportunità offerte dai Sistemi Informativi Geografici (GIS) e dalla crescente disponibilità di nuove fonti di dati. Il lavoro infatti integra l'utilizzo di fonti di dati "tradizionali" quali le indagini censuarie, nuove fonti di dati (in particolar modo dati aperti e big data) con analisi spaziali sviluppate ad hoc per fornire una conoscenza esaustiva dei pattern di consumo energetico all'interno del Comune di Napoli. La metodologia proposta è validata tramite il confronto dei risultati ottenuti con i dati precedentemente disponibili per l'area di studio e mediante l'implementazione di analisi statistiche di tipo spaziale in ambiente GIS. La metodologia proposta costituisce un utile strumento di supporto per decisori pubblici e policy makers per la definizione di strategie di governo integrato finalizzate alla riduzione e ottimizzazione dei consumi energetici pubblici e privati. In particolare, la metodologia descritta risulta essere utile per la classificazione e la rappresentazione dei consumi energetici a scala urbana, per l'individuazione delle problematiche energetiche presenti sul territorio e la valutazione ex post degli interventi sul sistema urbano. Infine, l'ultima parte del lavoro propone una analisi degli strumenti, delle azioni e delle best practices per la riduzione dei consumi energetici in ambito urbano. In particolar modo in tale capitolo vengono presentati gli strumenti di governo della mobilità alla scala urbana, descrivendo, per ciascuno di essi, i principali obiettivi, i contenuti e le modalità di attuazione. Vengono inoltre introdotti inoltre due nuovi strumenti di governo delle trasformazioni territoriali, il Piano Energetico Comunale ed il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile che definiscono le politiche energetiche dei Comuni, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di riduzione delle di gas emissioni clima-alteranti, efficientemente energetico ed impiego di fonti energetiche rinnovabili. Successivamente, viene presentata una sintesi ragionata delle azioni che i singoli Comuni possono mettere in campo per contenere i consumi energetici nel settore dei trasporti. Tali azioni sono organizzate in forma di indirizzi e criteri di azione. Gli indirizzi costituiscono orientamenti di carattere generale di governo della mobilità. I criteri di azione invece rappresentano una specificazione in chiave operativa dei primi. Infine, nell'ultima parte del capitolo vengono presentati alcuni casi di studio di interventi sulla mobilità urbana finalizzati al risparmio energetico realizzati in alcune città italiane ed europee. Si tratta di casi particolarmente rilevanti, esempi di una mobilità capace, da una parte, di ottimizzare l'uso e lo sviluppo delle risorse energetiche con interventi di risparmio dei combustibili tradizionali e di incentivazione all'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e, dall'altra, di rispondere alle nuove esigenze di trasporto di persone e merci in modo sicuro ed efficiente.
L'accessibilità è considerata un aspetto fondamentale di una città ben funzionante, un indicatore sintetico del livello di organizzazione del territorio ed un utile framework per integrare politiche di assetto urbano e investimenti nell'offerta di trasporto pubblico. Il presente lavoro di tesi si centra sul tema dell'accessibilità alle dotazioni urbane ed utilizza il concetto di accessibilità come una misura in grado di catturare l'intensità e la distribuzione spaziale dei benefici derivanti da una corretta organizzazione di spazi e servizi pubblici. Integrando in maniera creativa nuove fonti di dati e sviluppando tool di analisi spaziale ad hoc, il presente lavoro mette a punto nuovi approcci e nuovi indicatori di accessibilità in grado di rappresentare in maniera innovativa la domanda e l'offerta di spazi e servizi pubblici ed il loro potenziale di interazione spaziale, reso possibile dalle reti di trasporto. Il Capitolo 1 del lavoro di tesi propone una sintesi ragionata degli sviluppi scientifici più recenti sul tema dell'accessibilità urbana e sulle opportunità, per la ricerca e per la pratica, offerte dall'avanzamento tecnologico dei sistemi informativi geografici e dalla disponibilità di nuove fonti di dati. Sulla base di questa elaborazione, vengono successivamente introdotte le finalità e gli obiettivi del lavoro di tesi, lo study design ed il posizionamento della ricerca all'interno del dibattito scientifico attuale. Il Capitolo 2 propone un approfondimento sull'impiego degli indicatori di accessibilità a supporto dell'organizzazione della rete scolastica e descrive i risultati dell'applicazione di tali indicatori nei casi studio di Napoli e Milano. In contrasto con il focus sulla prossimità (i.e. la vicinorietà tra residenza ed istruzione) che ha caratterizzato la letteratura scientifica più recente, il capitolo propone un set di indicatori che permettono di tenere in conto diversi aspetti quali: i) le caratteristiche distributive e dimensionali dei plessi scolastici; ii) il bilanciamento locale tra domanda ed offerta di servizi; iii) l'attrattività di ciascun plesso scolastico espressa in funzione dell'offerta formativa, della qualità degli spazi e dei risultati ottenuti nelle prove standardizzate nazionali; iv) i meccanismi di scelta dell'istituzione scolastica e gli impatti di tali meccanismi sui livelli di accessibilità. Gli indicatori proposti vengono implementati mediante un applicazione in due casi di studio ed i risultati ottenuti dall'applicazione di diverse strategie di misura vengono empiricamente comparati mediante tecniche di statistica multivariata. Infine, un indicatore di equità spaziale, basato su un adattamento del coefficiente di Gini al caso dell'accessibilità ai servizi scolastici ed in grado di sintetizzare le diverse prospettive viene presentato. Il Capitolo 3 del lavoro di tesi presenta una metodologia di analisi dinamica dell'accessibilità ai servizi sanitari e discute le implicazioni di tale approccio per le pratiche di pianificazione, mediante una applicazione al caso studio della città di Madrid. In contrasto con analisi di tipo statico, il capitolo propone una nuova metodologia basata sull'utilizzo di big data, in grado di valutare l'accessibilità in diversi istanti temporali e di calcolare metriche sinottiche dei livelli di accessibilità su prefissati intervalli temporali. La metodologia permette di modellare le variazioni temporali dell'accessibilità ai servizi sanitari, derivanti a loro volta da: i) variazioni nell'intensità e nella distribuzione spaziale degli utenti potenziali; ii) fluttuazioni nelle performance delle reti di trasporto; iii) orari di apertura e chiusura dei servizi e turnazione del personale. Viene definito inoltre un indicatore sintetico di accessibilità in grado di fornire una misura globale del soddisfacimento della domanda di servizi. La validità di un approccio dinamico è infine testata mediante una comparazione dei risultati della metodologia proposta con quelli ottenuti dall'implementazione di metodologie convenzionali e mediante lo sviluppo di diversi scenari di intervento sul sistema delle dotazioni attuali. Il capitolo 4 della tesi infine riporta un quadro sintetico dei risultati ottenuti, commentati alla luce degli obiettivi individuati nella prima parte del lavoro. In tale parte vengono inoltre presentati i principali limiti del lavoro di tesi e fornite alcune riflessioni per future linee di ricerca. I risultati del lavoro di tesi sono sia metodologici che contestuali e presentano implicazioni rilevanti per le pratiche di governo del territorio. Con riferimento agli aspetti metodologi, le principali innovazioni del lavoro di tesi rispetto allo stato dell'arte attuale riguardano: i) lo sviluppo di indicatori di accessibilità time-sensitive; ii) l'utilizzo di nuove fonti di dati per le analisi di accessibilità ai servizi pubblici; iii) l'impiego di tecniche di statistica multivariata per la comparazione e la sintesi di diversi indicatori di accessibilità e per la valutazione degli effetti distributivi derivanti da modifiche dell'offerta di servizi. Con riferimento agli aspetti contestuali, il lavoro di tesi illustra e descrive, per la prima volta, i pattern di accessibilità ai servizi scolastici e sanitari nelle città di Napoli, Milano e Madrid. Infine, con riferimento alle implicazioni per le pratiche di governo del territorio, il lavoro di tesi sottolinea la necessità di un approccio metodologico-disciplinare più complesso, basato su una conoscenza approfondita della complessa rete di relazioni esistente tra offerta di servizi pubblici, utenti serviti e reti di trasporti. In tal senso, i modelli di accessibilità proposti in questo lavoro permettono di strutturare una conoscenza utile e dettagliata di tali fenomeni, risultando in definitiva particolarmente rilevanti per l'individuazione di carenze distributive o dimensionale, per la verifica del soddisfacimento delle esigenze degli utenti urbani e per la valutazione ex ante di ipotesi alternative di intervento.
Le teorie sulla nascita e lo sviluppo della città moderna sembrano concordare, senza eccezioni, su un punto: la città è il luogo di massima concentrazione dello scambio. Le attività, infatti, si insediano all'interno degli agglomerati urbani e metropolitani per minimizzare le risorse necessarie a soddisfare le crescenti necessità di relazione e di scambio con le altre attività localizzate sul territorio. Negli ultimi anni la concentrazione e la specializzazione di queste attività hanno comportato un aumento straordinario, per intensità e qualità, delle necessità di scambio, con la ovvia conseguenza di avviare alla congestione la maggior parte delle aree metropolitane con prevedibili conseguenze sulla sostenibilità delle aree urbane, sulla qualità della vita dei suoi abitanti e sui consumi energetici associati alla crescente domanda di mobilità. Come conseguenza, negli ultimi anni, diversi autori hanno sostenuto la necessità di una maggiore integrazione tra politiche di assetto urbano, gestione della mobilità ed efficientamento energetico. In tale contesto, il presente volume intende offrire un contributo in tale direzione e presenta i risultati di un progetto di ricerca, finalizzato alla messa a punto di un modello di governance integrato città-mobilità-energia. In particolare, la prima parte del lavoro è finalizzato alla definizione di un quadro conoscitivo del complesso rapporto tra mobilità, consumi energetici e ambiente costruito mediante una rassegna della letteratura scientifica più recente. In particolare, in tale sezione, vengono considerate le due principali fonti di consumo energetico in ambito urbano (il consumo energetico nel settore residenziale ed il consumo energetico dei trasporti) che costituiscono i settori di maggiore incidenza in Italia, rappresentando, secondo le più recenti stime, rispettivamente il 32% e 35% del consumo finale di energia. Vengono dunque presentate diverse caratteristiche dell'ambiente costruito quali, ad esempio, la densità, il mix funzionale o l'accessibilità e descritto come tali fattori influenzano il consumo energetico nel settore dei trasporti e nel settore residenziale. La comprensione di tali relazione risulta essere infatti di fondamentale importanza per la messa a punto di un mix coordinato di azioni finalizzate alla riduzione del consumo energetico in ambito urbano. Successivamente, vengono presentati i principali modelli presenti in letteratura per la stima dei consumi energetici residenziali e dei trasporti in ambito urbano, ponendo particolare attenzione ai punti di forza e di debolezza e di debolezza di ciascun modello, alla complessità ed agli aspetti tecnico-operativi connessi con l'implementazione di tali modelli. Nella seconda parte del lavoro viene presentato un focus sulle tecniche per la rappresentazione e la classificazione dei consumi energetici delle aree urbane, mediante una applicazione al caso studio di Napoli. Tale sezione in particolare pone particolare enfasi sulle nuove opportunità offerte dai Sistemi Informativi Geografici (GIS) e dalla crescente disponibilità di nuove fonti di dati. Il lavoro infatti integra l'utilizzo di fonti di dati "tradizionali" quali le indagini censuarie, nuove fonti di dati (in particolar modo dati aperti e big data) con analisi spaziali sviluppate ad hoc per fornire una conoscenza esaustiva dei pattern di consumo energetico all'interno del Comune di Napoli. La metodologia proposta è validata tramite il confronto dei risultati ottenuti con i dati precedentemente disponibili per l'area di studio e mediante l'implementazione di analisi statistiche di tipo spaziale in ambiente GIS. La metodologia proposta costituisce un utile strumento di supporto per decisori pubblici e policy makers per la definizione di strategie di governo integrato finalizzate alla riduzione e ottimizzazione dei consumi energetici pubblici e privati. In particolare, la metodologia descritta risulta essere utile per la classificazione e la rappresentazione dei consumi energetici a scala urbana, per l'individuazione delle problematiche energetiche presenti sul territorio e la valutazione ex post degli interventi sul sistema urbano. Infine, l'ultima parte del lavoro propone una analisi degli strumenti, delle azioni e delle best practices per la riduzione dei consumi energetici in ambito urbano. In particolar modo in tale capitolo vengono presentati gli strumenti di governo della mobilità alla scala urbana, descrivendo, per ciascuno di essi, i principali obiettivi, i contenuti e le modalità di attuazione. Vengono inoltre introdotti inoltre due nuovi strumenti di governo delle trasformazioni territoriali, il Piano Energetico Comunale ed il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile che definiscono le politiche energetiche dei Comuni, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di riduzione delle di gas emissioni clima-alteranti, efficientemente energetico ed impiego di fonti energetiche rinnovabili. Successivamente, viene presentata una sintesi ragionata delle azioni che i singoli Comuni possono mettere in campo per contenere i consumi energetici nel settore dei trasporti. Tali azioni sono organizzate in forma di indirizzi e criteri di azione. Gli indirizzi costituiscono orientamenti di carattere generale di governo della mobilità. I criteri di azione invece rappresentano una specificazione in chiave operativa dei primi. Infine, nell'ultima parte del capitolo vengono presentati alcuni casi di studio di interventi sulla mobilità urbana finalizzati al risparmio energetico realizzati in alcune città italiane ed europee. Si tratta di casi particolarmente rilevanti, esempi di una mobilità capace, da una parte, di ottimizzare l'uso e lo sviluppo delle risorse energetiche con interventi di risparmio dei combustibili tradizionali e di incentivazione all'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e, dall'altra, di rispondere alle nuove esigenze di trasporto di persone e merci in modo sicuro ed efficiente.
L'oggetto di studio della presente ricerca è quello di comprendere l'importanza che possono avere le relazioni gruppali e interpersonali sul clima relazionale di due Pubbliche Amministrazioni, e fino a che punto tali interazioni possano essere influenzate da alcuni costrutti psicologico-sociali presi in esame, quali la Social Dominance Orientation (Sidanius et al., 2001), il Bisogno di Chiusura Cognitiva (Kruglanski, 1990), il modello di personalità Big Five (McCrae & Costa, 1985), la scala del pregiudizio manifesto e latente (Pettigrew & Meertens, 1995) e l'Ambivalent Sexism Inventory (Glick & Fiske, 1996). La ricerca, che ha coinvolto 184 partecipanti, è avvenuta tramite la somministrazione di un questionario ad hoc sia in formato cartaceo che in formato digitale. Nella prima parte verranno illustrati i concetti di socializzazione, clima e cultura organizzativa per poi passare ad un'analisi degli strumenti che sono stati utilizzati all'interno del presente elaborato. Nella seconda parte verranno esaminati i dati ottenuti dalla somministrazione dei questionari consegnati ai dipendenti dei Comuni di San Vincenzo e Piombino ed attraverso l'interpretazione dei risultati scaturiti, si cercherà di comprendere se vi siano associazioni significative tra le variabili oggetto di studio. L'obiettivo della ricerca è quello di comprendere come la Social Dominance Orientation possa influire sul clima relazionale dei dipendenti, ipotizzando che individui favorevoli alla presenza di differenze gerarchiche a livello sociale siano positivamente correlati alle variabili di pregiudizio e sessismo e che essa possa fungerne da antecedente. In base a studi condotti da Webster & Kruglanski (1996) è stata inoltre ipotizzata una correlazione positiva tra il Bisogno di Chiusura Cognitiva, la SDO e le variabili del pregiudizio e sessismo. I risultati hanno messo in evidenza che vi è una correlazione significativa della SDO con il pregiudizio sottile ed una relazione positiva con il pregiudizio manifesto e il sessismo, confermando la prima ipotesi di ricerca. La seconda ipotesi, secondo la quale l'orientamento alla dominanza sociale potrebbe fungere da variabile antecedente di atteggiamenti discriminatori, è stata confermata in parte data la presenza di una correlazione positiva ma non significativa con la variabile del sessismo. È stata infine confermata l'ipotesi che prevedeva una correlazione positiva del Bisogno di Chiusura Cognitiva con le altre variabili oggetto di studio.