Nel caso dei confini sul mare, è difficile immaginare una definizione, delimitazione o demarcazione, così come avviene in terra. La cartografia dimostra di essere un valido strumento di visualizzazione e analisi per il delicato argomento dei confini del mare e delle sue forme di governo, che dettano legge sugli usi e sulle risorse presenti. Si propone di analizzare le varie e sofferte dinamiche dei confini marittimi del Golfo di Trieste attraverso l'utilizzo di cartografia tradizionale e digitale. ; About maritime boundaries, it is difficult to image a definition, delimitation or demarcation, as it happen as in the land. The cartography proves to be a real tool of showing and analysis for the delicate argument of the sea boundaries and its government shape, wich lay down the law about present uses and resources. This work aims to analyse various and suffered dynamicses about maritime boundaries of the Gulf of Trieste through the use of traditional and digital cartography.
"Europe's boundaries have mainly been shaped by cultural, religious, and political conceptions rather than by geography. In this context, this volume outlines the transformation of Europe's boundaries from the fall of the ancient world to the age of decolonization and explores, among other aspects, the confrontation of Christian Europe with Islam and the changing role of the Mediterranean from 'mare nostrum' to a frontier between nations"--
In quello che Paolo Grossi chiama il medioevo sapienziale i giuristi si impegnano a definire una serie di regole tese alla composizione delle controversie di confine: non ci sono infatti testi normativi precostituiti che le definiscano. Il Corpus Iuris si occupa, quasi esclusivamente, della conflittualità confinaria tra privati. Quando il richiamo ai testi del diritto romano viene effettuato serve solo per conferire 'autorevolezza' a soluzioni che assai spesso si fondano su pratiche di composizione legate alla prassi. Le regole elaborate dai giuristi medievali trovano così la loro formalizzazione sul piano del diritto, ma rinviano a un modo di vivere i confini tra comunità legato agli spostamenti, alle abitudini, alle comuni necessità esistenziali. D'altra parte l'esistenza di demarcazioni nette (che pure esistono) rinvia non tanto a una pretesa politica esclusiva e totalizzante, quanto piuttosto all'esercizio di diritti e prerogative determinati. ; In what Paolo Grossi calls «the sapiential Middle Ages» jurists engaged themselves in defining a set of rules aiming at the settlement of boundary disputes, which previously were not established by any normative text. The Corpus Iuris concerns nearly exclusively boundary disputes between private individuals. References to texts of the Roman law were meant to give 'authority' to resolutions often based upon customary praxis. The norms elaborated by Middle Ages jurists are thus given a formal legal shape; yet, they are linked to a perception of the boundaries between communities that was affected by the displacements, the customs, the common needs of everyday life. On the other side the existence of actual neat demarcations was linked to the exertion of certain rights and privileges rather than to an exclusive and absolute political claim.
In quello che Paolo Grossi chiama il medioevo sapienziale i giuristi si impegnano a definire una serie di regole tese alla composizione delle controversie di confine: non ci sono infatti testi normativi precostituiti che le definiscano. Il Corpus Iuris si occupa, quasi esclusivamente, della conflittualità confinaria tra privati. Quando il richiamo ai testi del diritto romano viene effettuato serve solo per conferire 'autorevolezza' a soluzioni che assai spesso si fondano su pratiche di composizione legate alla prassi. Le regole elaborate dai giuristi medievali trovano così la loro formalizzazione sul piano del diritto, ma rinviano a un modo di vivere i confini tra comunità legato agli spostamenti, alle abitudini, alle comuni necessità esistenziali. D'altra parte l'esistenza di demarcazioni nette (che pure esistono) rinvia non tanto a una pretesa politica esclusiva e totalizzante, quanto piuttosto all'esercizio di diritti e prerogative determinati. ; In what Paolo Grossi calls «the sapiential Middle Ages» jurists engaged themselves in defining a set of rules aiming at the settlement of boundary disputes, which previously were not established by any normative text. The Corpus Iuris concerns nearly exclusively boundary disputes between private individuals. References to texts of the Roman law were meant to give 'authority' to resolutions often based upon customary praxis. The norms elaborated by Middle Ages jurists are thus given a formal legal shape; yet, they are linked to a perception of the boundaries between communities that was affected by the displacements, the customs, the common needs of everyday life. On the other side the existence of actual neat demarcations was linked to the exertion of certain rights and privileges rather than to an exclusive and absolute political claim.
L'obiettivo di questo lavoro è (ri)costruire il processo di emergenza del campo di ricerca dei "Science and Technology Studies" (STS) come risultato di una complessa opera di negoziazioni disciplinari. In funzione di questo obiettivo, abbiamo elaborato una metodologia che abbiamo battezzato come "Socio-epistemologia storica". Dal punto di vista storico, questa tesi di dottorato propone una dettagliata ricostruzione del processo di emergenza del campo interdisciplinare degli STS fra gli anni '60 e la metà degli anni '80 (grazie anche a ricerche d'archivio e storia orale). In primo luogo, ci siamo occupati di tracciare alcune traiettorie intellettuali, accademiche e socio-politiche in funzione di una disamina delle condizioni di possibilità dell'emergere di tale campo (fra gli anni '30 e gli anni '60). Nel capitolo seguente abbiamo invece proposto una cartografia dei principali centri di ricerca e programmi pedagogici nei principali casi nazionali come: U.K., U.S., Francia, Repubblica democratica tedesca, Repubblica federale tedesca, Austria, e Paesi Bassi. Infine, un ulteriore capitolo è invece dedicato alla ricostruzione della nascita delle prime reti di ricerca internazionali (società e associazioni professionali) in ambito STS. I risultati di questa ricerca storica sono stati interpretati e organizzati tramite il framework della "sociologia dei campi accademici" e della "sociologia della conoscenza". A completare la nostra disamina, l'approccio filosofico ha reso possibile un'analisi epistemologica basata sui concreti processi storici e sociali di negoziazione disciplinare che hanno reso possibile il programma di ricerca interdisciplinare degli STS. In questo senso, abbiamo sostenuto che le frontiere disciplinari nelle scienze sociali siano al contempo elaborate socialmente, tramite un lungo processo di negoziazione storica, e sulla base di rivendicazioni epistemiche. ; The aim of this work is to (re)construct the emergence process of the "Science and Technology Studies" (STS) field, as a result of broad disciplinary negotiations (especially between history of science, sociology of science and philosophy of science). In order to achieve this, I proposed an integrated methodology that I labelled "Socio-Historical Epistemology". From the historical point of view, my Ph.D thesis provides a detailed survey of the academic emergence of the "STS" interdisciplinary field, from the 60s to the mid 80s (made also through archive research and oral history). First of all, I traced some intellectual, academical and socio-political trajectories, in order to explain the conditions of the emergence of this field (from the 30s to the 60s). In the following chapter I proposed a cartography of the major research units and pedagogical programs in U.K., U.S., France, German Democratic Republic, Federal Republic of Germany, Austria and Netherlands. Finally, another chapter is dedicated to the professional and international societies in STS. The results of this historical inquiry have been interpreted and organised through the framework of the "sociology of scientific fields" and the "sociology of knowledge". Furthermore, the philosophical approach has made possible an epistemological analysis of both the historical and the sociological genesis and development of the interdisciplinary context of research of the "STS". In this sense I argued that disciplinary boundaries in social sciences are, at the same time, diachronically constructed and reconstructed, through a collective process of controversies and negotiations and due to epistemological claims.
La contiguità delle successioni con altre materie ad esse connesse porta a difficoltà nell'applicazione del regolamento (UE) 650/2012 e, specificamente, nell'esatta delimitazione del suo ambito di applicazione rispetto alle materie da questo escluse, così che si rende necessario indagare tali zone "di confine". La prima zona di confine che viene analizzata è quella del rapporto tra il regolamento e le altre convenzioni vigenti in materia successoria. La seconda delimita invece il campo di applicazione del regolamento da quello di altre materie, da questo escluse, che non siano state oggetto di armonizzazione. Tra queste, spiccano la natura dei diritti reali e le questioni disciplinate dalla legge applicabile alle società e ad altre persone giuridiche. La terza segna i limiti di applicazione del regolamento rispetto ad aree del diritto armonizzate, come per esempio le donazioni, le obbligazioni alimentari e i regimi patrimoniali tra coniugi e tra partner uniti civilmente. Alcune riflessioni a sé stanti merita inoltre il tema del rapporto tra il regolamento successioni e il regolamento (UE) 2015/848 sull'insolvenza transfrontaliera. L'analisi delle singole zone di confine permette di scorgere delle linee conduttrici, che portano ad alcune riflessioni conclusive. Si tratta, in primo luogo, di definire come le questioni non coperte dal regolamento, ma comunque indispensabili per regolare una successione, possano venire conosciute alla stregua di questioni preliminari, e quale sia il valore di queste in relazione al rilascio di un certificato successorio europeo. In secondo luogo, gli argomenti analizzati portano a ragionare della costruzione di una nozione di adattamento condivisa a livello di Unione Europea, nozione di cui il regolamento (UE) 650/2012 si dimostrerebbe il promotore. Né questa constatazione deve stupire, perché maggiori sono le interconnessioni tra ambiti attigui del diritto, più grande è anche la necessità di definire gli strumenti di risoluzione di antinomie applicative dovute a siffatte interconnessioni. ; The contiguity of successions with other related matters leads to difficulties in the application of Regulation (EU) 650/2012 and, specifically, in the exact delimitation of its scope with respect to matters excluded from it, so that it is necessary to investigate these "border" areas. The first border area analysed is that of the relationship between the Regulation and the other conventions in force in matters of succession. The second delimits the scope of application of the Regulation from that of other, excluded matters that have not been harmonised. These include the nature of rights in rem and questions governed by the law applicable to companies and other legal persons. The third one marks the limits of application of the Regulation with regard to harmonised areas of law, such as gifts, maintenance obligations and matrimonial and civil partnership property regimes. The topic of the relationship between the Succession Regulation and the Regulation (EU) 2015/848 on cross-border insolvency also merits separate consideration. The analysis of the individual border areas allows us to discern a number of guiding lines, which lead to some concluding reflections. Firstly, it must be understood how questions not covered by the Regulation, but nevertheless indispensable for settling a succession, can be known as preliminary questions, and what value these have in relation to the issuance of a European Certificate of Succession. Secondly, the arguments analysed lead to the question of the construction of a concept of adaptation shared at European Union level, a concept of which Regulation (EU) 650/2012 would prove to be the promoter. Nor does this appear surprising, since the greater are the interconnections between adjacent areas of law, the greater is the need to define the means of resolving application inconsistencies due to such interconnections. Translated with www.DeepL.com/Translator (free version)
I confini nella formazione dello Stato fiorentino. Nel processo di crescita e di maturazione dello Stato fiorentino, a partire almeno dalla fine del XIII secolo, l'attenzione nei confronti dei confini andò sempre più realizzandosi attraverso l'accentuazione dei caratteri di linearità delle demarcazioni, in netto contrasto con la dimensione zonale degli spazi confinari: per questo, laddove possibile, i confini sarebbero stati identificati con un tracciato stradale. Firenze andò affermando i limiti del proprio dominio con le altre realtà giurisdizionali, istituzionali e politiche circostanti, giungendo a ricercarne una legittimazione poi tradotta con precisione sul terreno e possibilmente concertata, come dimostrano i due accordi trecenteschi tra Firenze e il Comune bolognese qui presi in considerazione. La linea di condotta adottata dal Comune fiorentino in materia di tracciamento delle linee di confine con l'esterno sembra essere applicata come metodo anche all'interno del comitatus cittadino. Qui, l'espansione comunale aveva infatti lasciato pressoché intatte le ripartizioni territoriali preesistenti (comuni, plebati, ecc.) adeguandovi le esigenze istituzionali, amministrative, giurisdizionali comunali: sostanzialmente un disegno che doveva essere preservato e migliorato. Così, sempre più spesso – come nel caso del 1338 concernente due comunità vicine a Firenze qui illustrate – una precisa terminazione tracciata sul territorio si traduceva non solo nel tentativo di cancellare localmente un contenzioso tra universitates limitanee, ma anche in una garanzia per lo stabile assetto dell'intera organizzazione territoriale fiorentina. ; In the growth and development of the Florentine State, since the end of the thirteenth century at least, the increasing attention towards boundaries is proved by the more marked linear character of the limits, in opposition to the zonal dimension of boundary spaces: thus, where it was possible, boundaries would be identified with the course of a road. Florence was claiming the extension of its dominion in front of the surrounding jurisdictional, institutional and politic situations, aiming at a legitimation that found its actual expression on the ground and that, when possible, was the result of mutual agreements, as we see from the two fourteenth century agreements with the Commune of Bologna we analyse here. The conduct adopted by the Florentine Commune in the mapping out of the outer boundaries seems to have been applied inside the town comitatus as well. In this area the communal expansion had left the pre-existing territorial divisions (communes, plebati etc.) nearly unchanged, adjusting the communal institutional, administrative and jurisdictional exigencies to them: it was basically a design that had to be preserved and improved. Thus, more and more frequently – as in the 1338 case we analyse here, concerning two communities near Florence – a neat delimitation drawn out on the ground was both an attempt to get over local quarrels with neighbour universitates and a guarantee for a stable lay out of the Florentine territorial organization as a whole.
L'Atlante storico dinamico delle circoscrizioni amministrative della Campania costituisce un modello innovativo di ricostruzione della vicenda storica delle regioni d'Italia, con particolare riferimento alle variazioni di denominazione e territoriali dei comuni e delle province intervenute dall'Unità in poi. A partire da un'ampia ricognizione di fonti normative, bibliografiche, archivistiche e cartografiche, si realizza un G.i.s. contenente basi vettoriali per i confronti tra le partizioni territoriali nelle diverse epoche e aperto allo sviluppo di banche dati relative alle diverse dinamiche storiche che hanno interessato la Campania nell''800 e nel '900. Nel G.i.s. sono inoltre previsti Collegamenti ipertestuali per la visualizzazione della cartografia storica e della documentazione iconografica più significativa. ; The dynamic historical Atlas of the administrative districts of the Campania Region is an innovative model to reconstruct the Italian Regional history, with particular reference to the territorial variations and denomination changes of communes and provinces from the Unification (1861), legislative, bibliographic, archival and cartographic sources, have been used to build a GIS based on vector layers for the comparisons between the territorial partitions in different ages and finalized to the development of data base about historical dynamics that have interested the Campania in 19 and 20th. In this GIS moreover hyperlinks run to visualize historical cartography and the more meaningful iconographic documents.
L'analisi di sei carte storiche dei secoli XVIII-XIX, raffiguranti l'area oggi definita di "Destra Sele" e volte a delimitare i confini di varie proprietà, evidenzia gli elementi di coevi conflitti territoriali, dovuti a due cause fondamentali: la prima riguarda i frequenti scontri tra gli antichi diritti feudali, rivendicati dalla famiglia Doria D'Angri, e le richieste avanzate dalla vicina Università (= comune) di Eboli per l'esercizio degli usi civici; la seconda è legata all'uso delle acque, giacché nella Piana del Sele, nei secoli scorsi, era molto diffusa l'abitudine di deviare arbitrariamente il corso dei fiumi a scopo irriguo, senza che vi fossero alla base di tali interventi dei piani organici e coerenti, né tanto meno risolutivi della condizione di impaludamento dei territori circostanti. A tale situazione avrebbe cercato di porre rimedio l'intervento del governo napoleonico, proseguito da quello dei Borboni, dopo la Restaurazione. La soluzione definitiva si sarebbe però raggiunta soltanto con la bonifica integrale fascista (avvenuta negli anni '30 del Novecento) e l'istituzione dei relativi consorzi in Destra e Sinistra del fiume Sele: sorti per porre su basi concrete gli elementi di organizzazione e controllo dell'economia territoriale legati alla bonifica, sono tuttora impegnati nella difesa del suolo, nell'irrigazione, nella tutela dell'ambiente e nella valorizzazione del territorio agricolo della piana. Le sei carte, comparate con cartografia attuale attraverso l'impiego dei G.I.S., rendono quindi evidenti i profondi mutamenti oggi subentrati nell'area indagata, tra cui emergono i segni dell'opera di bonifica e della successiva Riforma Agraria, la fine dei problemi di giustizia distributiva delle acque, l'elevata densità abitativa e la presenza di numerose attività industriali e terziarie, con particolare rilevanza del turismo. ; The analysis of six historical maps of the XVIII-XIX centuries, describing the area now known as "Destra Sele" and delimiting some property boundaries, highlights the elements of contemporary territorial conflicts, caused by two fundamental causes: the first pertains to frequent clashes between the ancient 'feudal rights', claimed by the Doria D'Angri family, and the requests from the nearby Eboli's University (= Commune) for civic uses; the second is related to the use of water: infact, in the past, landowners of the Piana del Sele, usually, diverted the rivers for irrigation, without organic and consistent plans and without solving the serious waterlogging of nearby areas. The Napoleonic Government and, after post Revolutionary, the Bourbon Government intervened to resolve this problem. Only the Fascist Government, however, in the '30s of XX century, finally solved it, with the total drainage of the marshes and the subsequent establishment of the Land Reclamation Authorities, on the Right and on the Left of Sele River. These Authorities, specifically created to establish the organization and control of the territorial economy post Reclamation, are still engaged in soil conservation, irrigation, environmental protection and enhancement of agricultural land of the Sele's Plain. So, the six maps, compared with existing maps, through the G.I.S., make the profound changes of this territory clear, including the signs of Fascist Reclamation and of the following Agriculture Reform, the end of the problem of distribution of the water, the high population density and the presence of a lot of industries and tertiary activities (particularly in tourism).
In the Modern Age the relationship between ecclesiastical architecture and the city was regulated by symbolic and material boundaries. These were aimed at reaffirming the sacredness of the physical place, connected to the real presence of Christ in the sacrament of the Eucharist, according to the dictates of the Council of Trent. Such boundaries also identified jurisdictional, proprietary and fiscal privileges. In fact, ancient rights of immunity, considered inviolable, characterized the ecclesiastical spaces: rights of real immunity, which excluded ecclesiastical property from the payment of tax burdens; rights of local immunity, linked to the ancient privilege of asylum. Walls, gates, doors, parvises, steps, were therefore configured as real borders, around which the political-legal action of secular magistrates concentrated, intended to defend the prerogatives of the sovereign on the territory and cities. This study proposes a reflection about the relationship between the presence of the sacred, space border and forms of representation in the Modern age. For this purpose, the essay will consider eighteenth-century Savoyard State as field of observation. In such a context, the relationship between State and Church and the political struggle against privileges and immunities generated tensions, which, in turn, were projected on ecclesiastical spaces. ; In Età Moderna il rapporto tra architettura ecclesiastica e città è regolato da limiti simbolici e materiali, atti tanto a riaffermare la sacralità del luogo fisico – connessa alla presenza reale del Cristo nel sacramento dell'Eucarestia, secondo i dettami del Concilio di Trento – quanto a identificare privilegi di natura giurisdizionale, proprietaria e fiscale. Sugli spazi ecclesiastici, infatti, si addensano diritti di immunità antichi e ritenuti inviolabili: diritti di immunità reale, che sottraggono i beni ecclesiastici al pagamento dei carichi fiscali; diritti di immunità locale, connessi al privilegio, antico, dell'asilo. Murature, cancelli, porte, sagrati, gradini si configurano pertanto come veri e propri confini, attorno ai quali si concentra l'azione politico-giuridica esercitata dalle magistrature secolari, impegnate a difendere le prerogative del sovrano sul territorio e sulle città. Il presente studio propone una riflessione sul rapporto tra dispositivi di interdizione dello spazio, presenza del Sacro e forme di rappresentazione in Età Moderna, adottando, come campo di osservazione privilegiato, lo Stato sabaudo del XVIII secolo, un contesto in cui sugli spazi ecclesiastici si proiettano tensioni che investono, in un senso più ampio, le relazioni tra Stato e Chiesa, e la lotta contro privilegi e immunità.