Le discipline spaziali sono chiamate ad interrogarsi con maggiore attenzione sul ruolo che le dinamiche transnazionali hanno nella configurazione del paesaggio contemporaneo, nelle sue forme urbane, sociali ed identitarie. Lo studio di processi transnazionali del contesto latino-americano, all'interno e al di la delle sue frontiere politiche, sociali, culturali e simboliche, mostra come le popolazioni migranti trascendano, negozino e ridisegnino i confini dei regini di potere esistenti, attraverso le proprie pratiche abitative e di mobilita a diverse scale. Transbordering Latin Amercias, ultimo progetto del Latin Lab della Columbia University, presenta una serie di ricerche che ragionano sulla diffusione globale d'immaginari, modi d'abitare e luoghi latino-americani che riflettono e, al contempo, contestano le dinamiche transnazionali del capitalismo globale.
Abitiamo, lavoriamo e ci muoviamo nella Urban Age, ed iI successo della città come forma prevalente dell'abitare non solo le assegna il ruolo di growth machine dello sviluppo, motore dell'evoluzione e del dinamismo delle comunità, ma la carica anche della responsabilità di essere un modello positivo - oltre che vincente - generatore di stili di vita innovativi, più sostenibili, intelligenti e creativi. Le città si propongono come potenti attrattrici della popolazione non solo dalle zone rurali, ma – con maggiore vigore in epoca di crisi – anche da altre città, intra-regionali o addirittura trans-nazionali, ed il flusso di capitale sociale che le attraversa può alimentarne la rigenerazione e la competitività a patto che venga opportunamente trasformato in risorse locali. Tuttavia, esaurita la prima fase in cui il dinamismo si identificava con l'insediamento di una classe creativa (Florida, 2005), oggi è necessaria l'evoluzione del paradigma, individuando i fattori reali che permettano alla creatività urbana di diventare da semplice attrattrice di risorse intellettuali a generatrice di nuove economie e creatrice di nuova città (Carta, 2011a). Se la città creativa è diventata icona della contemporaneità, visione-guida per definire politiche e guidare progetti, sono sempre più numerose le città che mirano a dotarsi di creative hub: luoghi, distretti o reticoli di servizi in grado di renderle più vivibili e maggiormente dinamiche e accoglienti, veri e propri propulsori di sviluppo.
Il volume raccoglie i risultati del progetto di ricerca "Governance Analysis Project (GAP) per la Smart Energy City. L'attuazione delle Smart City nelle aree metropolitane in Europa e in Italia" svolto nell'ambito del PON "Smart Energy Master per il governo energetico del territorio" presso l'Università Federico II di Napoli (TeMa Lab del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale). Il tema delle Smart Cities ha assunto negli ultimi anni una crescente rilevanza nel dibattito scientifico e nella prassi operativa nazionale ed internazionale configurandosi come una delle opportunità per ripensare le città e più in generale la vita delle comunità urbane. Le prime riflessioni, ricerche e progetti sul tema sembrano convergere verso l'idea che uno sviluppo urbano "intelligente" sia frutto non soltanto delle pur necessarie e imprescindibili dotazioni infrastrutturali (capitale fisico) e di una loro continua innovazione, ma anche della qualità del capitale umano, sociale e dell' ambiente naturale, intesi come fattori strategici per lo sviluppo. Una città «smart» è, prima di tutto, una città capace di soddisfare efficacemente i bisogni dei suoi cittadini nel rispetto delle regole imposte dal contesto ambientale. È in tale dibattito che si inquadra il progetto GAP la cui finalità è quella di affrontare il tema della Smart City alla luce della riorganizzazione amministrativa delle grandi città del nostro Paese promossa dalla L. 56/2014. Con un approccio di tipo scientifico, il volume restituisce un quadro completo ed aggiornato di come le città metropolitane italiane ed europee stanno declinando il tema della smart city e ciò grazie alla costruzione di un ampissimo screening rappresentato da oltre 1.000 iniziative tra ricerche, progetti, interventi, tecnologie, ecc . Inoltre un elemento di originalità della ricerca è rappresentato dal fatto che ad un' analisi compiuta attraverso fonti indirette, è seguita una fase di confronto con gli "attori" (e di ciò si fornisce un'ampia illustrazione nel volume nel quale vengono, tra l' altro, riportati ampi stralci delle interviste effettuate). Ciò ha consentito di restituire un quadro più aderente al vero di quanto oggi si sta sperimentando nelle città italiane ed europee, al di là di facili entusiasmi per interventi e progetti etichettati come "smart", ma per i quali non sempre possono essere individuati contenuti e metodi innovativi. Il volume è articolato in 16 capitoli di cui: due capitoli presentano il confronto tra le 12 città metropolitane italiane, istituite dalla L.56/2014, con riferimento alle sperimentazioni in atto (cap. 1) e agli indicatori di smartness (cap. 14); un capitolo (cap.15) illustra come 5 città europee (Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bristol e Bruxelles) stanno interpretando il modello Smart City; un capitolo (cap. 16) illustra le sperimentazioni in atto in 3 città metropolitane italiane (Milano, Venezia, Bologna) raccontate direttamente da coloro che stanno portando avanti gli interventi (tecnici di enti locali o associazioni); i restanti capitoli sono dedicati ognuno ad una delle 12 città metropolitane analizzate (Milano, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Catania).
Il volume raccoglie i risultati del progetto di ricerca "Governance Analysis Project (GAP) per la Smart Energy City. L'attuazione delle Smart City nelle aree metropolitane in Europa e in Italia" svolto nell'ambito del PON "Smart Energy Master per il governo energetico del territorio" presso l'Università Federico II di Napoli (TeMa Lab del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale). Il tema delle Smart Cities ha assunto negli ultimi anni una crescente rilevanza nel dibattito scientifico e nella prassi operativa nazionale ed internazionale configurandosi come una delle opportunità per ripensare le città e più in generale la vita delle comunità urbane. Le prime riflessioni, ricerche e progetti sul tema sembrano convergere verso l'idea che uno sviluppo urbano "intelligente" sia frutto non soltanto delle pur necessarie e imprescindibili dotazioni infrastrutturali (capitale fisico) e di una loro continua innovazione, ma anche della qualità del capitale umano, sociale e dell' ambiente naturale, intesi come fattori strategici per lo sviluppo. Una città «smart» è, prima di tutto, una città capace di soddisfare efficacemente i bisogni dei suoi cittadini nel rispetto delle regole imposte dal contesto ambientale. È in tale dibattito che si inquadra il progetto GAP la cui finalità è quella di affrontare il tema della Smart City alla luce della riorganizzazione amministrativa delle grandi città del nostro Paese promossa dalla L. 56/2014. Con un approccio di tipo scientifico, il volume restituisce un quadro completo ed aggiornato di come le città metropolitane italiane ed europee stanno declinando il tema della smart city e ciò grazie alla costruzione di un ampissimo screening rappresentato da oltre 1.000 iniziative tra ricerche, progetti, interventi, tecnologie, ecc . Inoltre un elemento di originalità della ricerca è rappresentato dal fatto che ad un' analisi compiuta attraverso fonti indirette, è seguita una fase di confronto con gli "attori" (e di ciò si fornisce un'ampia illustrazione nel volume nel quale vengono, tra l' altro, riportati ampi stralci delle interviste effettuate). Ciò ha consentito di restituire un quadro più aderente al vero di quanto oggi si sta sperimentando nelle città italiane ed europee, al di là di facili entusiasmi per interventi e progetti etichettati come "smart", ma per i quali non sempre possono essere individuati contenuti e metodi innovativi. Il volume è articolato in 16 capitoli di cui: due capitoli presentano il confronto tra le 12 città metropolitane italiane, istituite dalla L.56/2014, con riferimento alle sperimentazioni in atto (cap. 1) e agli indicatori di smartness (cap. 14); un capitolo (cap.15) illustra come 5 città europee (Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bristol e Bruxelles) stanno interpretando il modello Smart City; un capitolo (cap. 16) illustra le sperimentazioni in atto in 3 città metropolitane italiane (Milano, Venezia, Bologna) raccontate direttamente da coloro che stanno portando avanti gli interventi (tecnici di enti locali o associazioni); i restanti capitoli sono dedicati ognuno ad una delle 12 città metropolitane analizzate (Milano, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Catania).