[The European Directive 2001/20/EC on clinical trials in Italy]The European Directive 2001/20/EC legally ensured the implementation of the principles of good clinical practice in clinical trials on medicinal products in Europe. The Directive establishes, specific provisions regarding clinical trials conduction in all Member States, including multicenter trials on human subject involving medicinal products and harmonizes the practice of Independent Ethics Committees (IEC) and administrative provisions. In Italy, the European Directive was implemented by the Legislative Decree 211/2003 that considers three subsequent phases in the activation procedure of multicenter clinical trials: first, the clinical trial application submission to the IEC of both the coordinating and the participating centres as well as the administrative agreement submission to the Competent Authority of participating centres; second, the issuance of the "single" opinion by the IEC of the coordinating centre and, in case of positive opinion, the acceptance or refusal by the IEC of each participating centre; third, in case of acceptance, the trial contracts signature between the coordinating and each participating centre. Moreover, the European Directive defines the time required for issuing of opinion by the IEC. However, the high variability of documentation "centre-specific" required by independent ethics committee (IEC) plays a critical role in the time required for activation of participating centres of multicenter clinical trials. The harmonization of IECs practice in Italy and the reduction of the total number of IECs are the first step to facilitate multicenter clinical trials. Similar efforts should be made to standardize administrative procedures concerning the approval of clinical trials.
Lo scritto affronta il tema della sicurezza sul lavoro con riferimento al problema della titolarità del trattamento dei dati personali dei lavoratori sulla vaccinazione antiCovid-19 in ambito non sanitario. Al riguardo, l'Autrice si sofferma sul recente provvedimento del Garante privacy, n. 198 del 13 maggio 2021, che attribuisce al medico competente la titolarità esclusiva del trattamento dei dati vaccinali, per esaminare il ruolo e le funzioni del medico competente e del datore di lavoro tra disciplina giuslavoristica e normativa sulla protezione dei dati personali. The paper addresses the issue of workers' safety with reference to the problem of the ownership of the processing of workers' personal data on antiCovid-19 vaccination in the non-healthcare environment. In this regard, The Autor dwells on the recent provision of the privacy Authority, n. 198 of May 13, 2021, which attributes the exclusive ownership of the treatment of vaccination data to the occupational physician, to examine the role and functions of the occupational physician and the employer between labour law and personal data protection legislation.
La protezione della salute pubblica attraverso il controllo dei pericoli microbiologici associati agli alimenti rappresenta una priorità per la legislazione europea sulla sicurezza alimentare. Il Regolamento europeo 2073/2005, e successive modifiche, introduce l'obbligo per gli operatori del settore alimentare (OSA) al macello di valutare la presenza di Salmonella spp. sulla superficie della carcassa. Nell'ambito dell'autocontrollo, le modifiche apportate nel corso degli anni al Reg. EU 2073/2015 sono diventate più restrittive con lo scopo di aumentare l'efficacia del controllo: la superficie campionata è aumentata da 300 cm2 a 400 cm2 e il numero di campioni che possono risultare positivi è diminuito da 5 a 3 sul totale di 50 campioni. Nell'ambito del controllo ufficiale, con il Regolamento 218/2014 è stato stabilito l'obbligo per l'autorità competente, a partire da ottobre 2014, di verificare l'andamento degli esiti analitici dell'autocontrollo e di eseguire i campionamenti ufficiali al macello per la specie suina. Scopo della tesi è stato elaborare i risultati dei primi 10 mesi dei campionamenti ufficiali per conoscere la prevalenza della contaminazione di Salmonella sulle carcasse di suini macellati negli stabilimenti registrati della Provincia di Bolzano. Presso il laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie – sezione di Bolzano- sono state analizzate 730 spugnette di carcasse prelevate nei 37 macelli della Provincia. Il laboratorio ha implementato il passaggio dalla metodica standard microbiologica alla metodica PCR Real Time, più rapida e sensibile. La specificità della metodica è stata dimostrata dalla conferma di tutti e 7 i campioni positivi con il metodo microbiologico, considerato ancora metodo di riferimento. La prevalenza è risultata dello 0,96%, mentre la percentuale dei macelli con esiti non conformi è risultata del 5,40% (2/37). Tutti i 7 ceppi di Salmonella isolati sono risultati essere del sierotipo Salmonella ser. Derby e sono risultati identici dal punto di vista genotipico, quando analizzati con la PFGE. Nel report EFSA del 2012 Salmonella ser. Derby è stata riportata come uno dei sierotipi più diffusi nel suino e responsabile dello 0,9% delle salmonellosi umane. Protection of public health through the control of food microbiological hazards is a priority for the European food safety legislation. Process hygiene criteria for carcasses in the European Union (EU) are laid down in Regulation (EC) 2073/2005 and its amendments. The Regulation states that slaughterhouse food business operators (FBOs) are required to perform microbiological samples to test the presence of Salmonella spp. on the surface of the carcasses In matters of HACCP self-control the Regulation has become more restrictive over the years: the sampled area has increased from 300 cm2 to 400 cm2 and the number of positive samples over the 50 total samples has been reduced from 5 to 3. Moreover, the Regulation (EC) 218/2014 lays down, starting from October 2014, the obligation for the competent authority to supervise HACCP analytical results and to perform official sampling on pigs carcasses during slaughtering. The aim of the thesis is to process the results of the first 10 months of official sampling to evaluate the prevalence of Salmonella contamination on pigs carcasses slaughtered in approved plats of the Province of Bolzano. 730 sponge bag, sampled from pigs carcasses in 37 slaughterhouses, have been analyzed using real time PCR at the laboratory of the Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, local branch of Bolzano. The specificity of PCR method was demonstrated by the confirmation of all 7 positive samples with the microbiological method, still considered the reference method. Prevalence was 0.96%, while 5.40% (2/37) of slaughterhouses showed unsatisfactory results. All Salmonella isolated were Salmonella ser. Derby and strains, examined by PFGE, showed identical phenotypical profiles. In 2012 EFSA reported Salmonella ser. Derby as one of the most common Salmonella strains in pigs and responsible of 0,9% of salmonellosis in humans.
1ères lignes: In Italy, Spain and France, slums are far from being overcome, despite action taken by the competent authorities. When did they happen and how have they changed over the years? Who lives there? Have national and local policies in this regard had a positive impact or have they led to the continuation of the status quo? ; 1ères lignes : In Italia, in Spagna e in Francia le baraccopoli sono una realtà lontana dall'essere superata, nonostante gli interventi posti in essere da parte delle autorità competenti. Quando sono sorte e come sono cambiate nel corso degli anni? Chi vi abita? Le politiche nazionali e locali al riguardo hanno avuto un impatto positivo o hanno finito col perpetuare lo status quo?
La tesi mira a dimostrare l'esistenza di un principio di solidarietà nel diritto dell'Unione europea e, in particolare, nella nuova disciplina relativa alle modalità di gestione delle crisi bancarie. La tesi si articola in quattro capitoli. Il primo capitolo ricostruisce, dal punto di vista storico-filosofico, la nascita del termine 'solidarietà'. Questa analisi si è rivelata necessaria per comprendere la matrice ideologica che ha spinto il legislatore europeo ad adottare certe scelte normative in materia di solidarietà. Il secondo capitolo è dedicato all'esame delle disposizioni che nei trattati richiamano la nozione di 'solidarietà'. Il terzo capitolo affronta il problema di come originariamente il principio di solidarietà sia stato applicato nella legislazione secondaria relativa alla gestione dei dissesti bancari. Il quarto capitolo mira invece a verificare come sia stato declinato il principio di solidarietà nella nuova disciplina (Dir. sui DGS, Dir. BRRD, Reg. sul SRM), entrata in vigore tra il 2015 e il 2016, che ha introdotto innovativi strumenti di gestione delle insolvenze bancarie. In conclusione, la tesi tenta di dimostrare come anche in questo rinnovato quadro giuridico, conformemente a quanto statuito nei trattati, il principio di solidarietà sia stato attuato entro limiti ristretti e ben definiti. Gli interventi solidali di cui sopra sembrano, infatti, attivarsi solo in presenza di gravi difficoltà, che nel settore bancario si identificano nei pericoli di instabilità finanziaria che possono derivare dalla crisi anche di un singolo intermediario; viceversa, la 'regola' continua ad essere la non-solidarietà, come confermato dall'introduzione del bail-in che impone agli azionisti e ai creditori della banca di contribuire con i propri fondi all'assorbimento delle perdite e a ricapitalizzare l'ente in misura sufficiente per ricondurlo alla sua normale viabilità. ; The thesis is intended to demonstrate the existence of a principle of solidarity in the new European legal framework, i.e. the European Banking Union, which has laid down innovative tools in order to best manage the banking crises. This work is divided into four chapters. The first chapter aims to retraces which are the various nuances that characterize the semantics of this concept; this operation served to seize the ideological matrix that has led the European legislator to adopt certain legal provisions in terms of solidarity. The second chapter is devoted to the assessment of the provisions of the Treaties which refer to the concept of solidarity. The third chapter aims to ascertain how the principle of solidarity was originally applied in the secondary legislation concerning the management of bank failures. Chapter four, finally, analyses how it is declined the principle of solidarity in new legislation (DGS Directive, BRRD Directive, SRM Regulation), which came into force between 2015 and 2016 and has introduced innovative methods to manage the resolution of a bank with a capital shortfall. In conclusion, the thesis tries to prove that also in this renewed legal framework, in accordance with the Treaties, the principle of solidarity has been implemented within narrow and well defined limits. Indeed, both in the Treaties and secondary legislations, the 'rule' continues to be the non-solidarity; by contrast, the 'exception' continues to be the solidarity as confirmed by the new tools introduced, which could be activated by the competent authority only in presence of serious difficulties in the banking sector.
Introduzione Il consumo di molluschi bivalvi (MB) crudi o poco cotti può rappresentare un rischio per la presenza di microrganismi patogeni derivanti da contaminazione fecale. La normativa comunitaria prevede che i produttori possano raccoglierli soltanto nelle zone di produzione classificate dall'autorità competente (AC) come A, B o C in relazione al livello di contaminazione fecale, con Escherichia coli come indicatore (Reg. CE n. 853/2004 e Reg. CE n. 854/2004). Per classificare le zone di produzione l'AC deve effettuare un "sanitary survey" per valutare le fonti di inquinamento e istituire un programma rappresentativo di campionamento dei MB nella zona considerata. Oltre alla valutazione di parametri biologici, chimici e fisici cogenti, l'AC può altresì valutare parametri aggiuntivi ai fini di una completa sorveglianza sanitaria. L'AC deve inoltre programmare attività di monitoraggio, generalmente a cadenza trimestrale, per verificare se il livello di rischio sia cambiato e la zona debba essere riclassificata. Il "Centro per le scienze dell'ambiente, della pesca e dell'acquacoltura" (CEFAS) ha pubblicato nel 2017 delle Linee Guida aggiornate per l'esecuzione dei sanitary surveys. Una serie di audit effettuati su undici Stati Membri nel periodo 2011-2013 dal Food and Veterinary Office (FVO) ha tuttavia evidenziato sostanziali carenze nei sistemi di riclassificazione. Nel 2011, nessuna zona di produzione era stata ancora riclassificata in Italia. La regione Liguria ha quindi intrapreso il primo sanitary survey relativo al triennio 2012-2014 per le zone di produzione di MB del golfo della Spezia. Successivamente, è stato effettuato il sanitary survey, relativo al triennio 2015-2017. Questo studio è volto ad analizzare i dati provenienti dal report "sanitary survey 2018: riclassificazione delle zone del golfo adibite alla molluschicoltura" relativo al triennio 2015-2017, elaborato dalla Struttura Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell'ASL 5 Spezzino. Summary Consumption of raw or insufficiently cooked bivalve molluscs can result in illness due to the presence of microorganisms, notably algal biotoxins and viral contamination arising from human faecal pollution (EFSA, 2015). As established by EU legislation, gatherers may only harvest LBM from production areas with fixed locations and boundaries that the competent authority (CA) has classified as being of class A, B or C according to the level of faecal contamination and using Escherichia coli as indicator organism (Regulation CE n. 853/2004 and Regulation CE n. 854/2004). In order to classify a production area, the CA implements a sanitary survey aimed at evaluating the sources of contamination in the catchment area and establishing a sampling programme of LBM ensuring that the results of the analysis are as representative as possible for the considered area. Ongoing monitoring (generally of a three-annual basis) are also needed to determine whether the level of risk has changed, and the classification status should be therefore modified. In 2017, the Centre for Environment Fisheries and Aquaculture Science (CEFAS) published an updated Community guide providing principles and operational guidelines that should be applied by the CA to practically perform the sanitary survey. Despite of this legislative background, a series of audits undertaken between 2011 and 2013 by the European Commission's Food and Veterinary Office (FVO) on eleven Member States highlighted consistent gaps in the classification systems of LBM production areas. According to the official data, no re-classification procedures had been performed yet in 2011 within the entire Italian territory. Given the necessity to fulfil EU requirements, the Liguria Region implemented its first sanitary survey on the production areas of the gulf of La Spezia, which covered the three years 2012-2014 and whose results were reported in a final report published in 2015. The procedures for the sanitary survey concerning the subsequent three-year period were initiated in 2015 and the relative final report was published in 2018. The aim of this study was to analyse the data from the final report of the sanitary survey concerning the three years 2015-2017 developed by ASL 5 Spezzino and published in 2018. Materiali e Metodi Sono stati estrapolati dati relativi al numero e alla tipologia di analisi effettuate sulle specie Mytilus galloprovincialis, Crassostrea gigas e Venus verrucosa nei punti di campionamento previsti dal piano di monitoraggio e al numero e alla tipologia di non conformità (NC) riscontrate sulla base di parametri cogenti e parametri aggiuntivi di sorveglianza sanitaria. I dati sono stati confrontati con quelli del sanitary survey relativo al triennio precedente (2012-2014). Opportuni test statistici sono stati utilizzati per valutare i dati provenienti dal monitoraggio di E. coli e Norovirus. Risultati e Discussione Sono state effettuate 4306 analisi, soprattutto su M. galloprovincialis (89%) e per lo più su agenti biologici e biotossine marine. Sono state rilevate 160 NC, la maggior parte delle quali (93.7%) riferibili a positività per Norovirus in M. galloprovincialis e C. gigas, con una forte prevalenza del genogruppo GII. La prevalenza di Norovirus nel golfo della Spezia è risultata essere tra le più elevate a livello nazionale. Al contrario, nonostante alcune NC riscontrate per le biotossine marine, lo stato sanitario delle zone di produzione del golfo è risultato relativamente sicuro rispetto ad altre realtà nazionali. È stato dimostrato che i livelli di E. coli sono correlati sia con la piovosità che con la stagionalità (maggiori nel periodo più freddo). In entrambi i casi sono principalmente coinvolti i punti di campionamento interni alla diga e della Baia di Portovenere, da attribuire principalmente alla direzione delle correnti marine ed al loro rallentamento nei suddetti punti. Rispetto al confronto con il triennio precedente, è stata riconfermata la classe B per M. galloprovincialis, le zone di produzione di C. gigas sono state riclassificate A e quelle di V. verrucosa sono invece state definitivamente chiuse per le difficoltà riscontrate nel reperimento di un numero di campioni rappresentativo. Il sanitary survey si è confermato uno strumento utile nella riclassificazione e nel monitoraggio sanitario delle zone di produzione di MB.
The State-based model for law-making, securing the tie between separation of powers and protection of rights, has turned into a post-national constellation of multiple bodies. Within the European public sphere, States have recognised institutional capacity to a number of such bodies, whose political autonomy curtails their own law-making monopoly. Separation of powers and protection of rights are pursued according to the variable formula of institutional balance enshrined in each legal basis and unfold within a multi-level framework. While denying unity as the political postulate, the Union follows a cooperative paradigm to avoid being confronted with the sovereignty dilemma, 'who decides in the last instance'. In the aftermath of the OMT case, the incongruencies of such a system seem to emerge in a clearer fashion. As for the separation of powers, the supranational level is prompted to endow a technical organ with the power to decide on highly politically sensitive matters, while national States are given little chance to reply. As for the protection of rights, national Courts make use of the constitutional identity as a tool to counter the broad reading of the conferral carried by the Court of Justice, i.e. the competent judge under Union law. Such situation endangers the integration process, and poses a consistent threat to a rational-based legitimation of the authority – yet the core cultural heritage of Europe, as a consequence of the self-determination principle rooted in the human dignity. However, a recent ruling by the Court of Justice appears to open new paths for the safeguard of the tie between the separation of powers and the protection of rights, perhaps enhancing rational discourse in the European public sphere. ; Nello spazio pubblico europeo, il modello statale della produzione giuridica, legittimato dal discorso razionale e imperniato sul raccordo fra separazione dei poteri e garanzia dei diritti, si sgretola in una costellazione di più istituzioni, cui i Trattati hanno riconosciuto autonomia decisionale in competizione con gli Stati medesimi. L'Unione europea, nei suoi eterogenei assetti di organizzazione costituzionale, traccia nuove vie sia per la separazione dei poteri – declinata nelle formule di equilibrio istituzionale descritte dalle basi giuridiche – sia per la garanzia dei diritti, che si articola in un sistema multilivello; l'una e l'altra, entro uno scenario che pone l'unità politica ad inafferrabile traguardo, e a un tempo elide nel paradigma cooperativo il problema giuridico della sovranità, cioè del decisore di ultima istanza. Qualche anno dopo, ripercorrere il caso OMT, esemplare nella sua complessità, mostra con icastica potenza le crepe che percorrono tale ricostruzione. Sotto il profilo della separazione dei poteri, infatti, denuncia l'insufficienza del piano euro-unitario – costretto ad affidarsi a un decisore tecnico in materie di altissima sensibilità politica – e di quello nazionale, cui non resta possibilità di replica. Sotto il profilo della garanzia dei diritti, vede le Corti statali affilare l'arma dell'identità costituzionale per sottrarsi a un'interpretazione spregiudicata dei limiti del conferimento da parte della Corte di Giustizia – nondimeno,l'unica competente a tracciarli, secondo il diritto dell'Unione. Un simile scenario, oltre a pregiudicare l'integrazione politica, mette a repentaglio il primato della legittimazione razionale del potere, corollario della centralità della persona, nel cui nome si è combattuta in Occidente una battaglia culturale altissima, che costituisce il vero patrimonio comune dell'Europa. In un siffatto, preoccupante orizzonte, una recente giurisprudenza della Corte di Giustizia autorizza tuttavia a coltivare nuovi percorsi per riconsegnare a separazione dei poteri e garanzia dei diritti la tutela del discorso razionale a legittimazione dell'autorità.
Il presente lavoro si prefigge come obiettivo quello di esaminare la problematica dei rapporti intercorrenti tra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e Autorità Giudiziaria Ordinaria, nell'esercizio delle loro competenze, in relazione al sindacato sulle intese restrittive della concorrenza. In particolare, oggetto di studio è il doppio binario dei sistemi di valutazione e di apprezzamento delle intese, affidati – in sede amministrativa – all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed – in sede giurisdizionale – alla competenza esclusiva ed in unico grado della Corte d'Appello. La tesi analizza la scelta operata dal legislatore nazionale evidenziando gli aspetti problematici della soluzione adottata in sede legislativa ed indagando sui problemi applicativi che essa origina, soprattutto nella prospettiva del potenziale conflitto tra valutazioni amministrative e pronunciamenti giurisdizionali. L'indagine involge anche la coerenza sistematica del predetto doppio binario di valutazioni e di tutela e la possibilità teorica di risolvere i potenziali conflitti ritraendo dalle norme vigenti un principio, non scritto ma ricavabile in via interpretativa, di pregiudizialità amministrativa. Inoltre, in una prospettiva comparatistica delle soluzioni adottate nell'ordinamento italiano e nello spirito della progressiva uniformazione del diritto dei Paesi appartenenti all'Unione Europea, si è reso opportuno lo studio e l'analisi della disciplina data nella medesima materia in un altro Stato europeo, in particolare in quello spagnolo, vicino al nostro per tradizione giuridica e per omogeneità dei principi generali. Da ultimo, occorre avvertire che il Governo ha attribuito nuove competenze all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell'ambito dello Statuto delle Imprese e del c.d. Decreto Salva Italia. In particolare, e per quel che interessa in questa sede, il Decreto Liberalizzazioni, convertito in Legge n. 27 del 24 Marzo 2012, amplia ulteriormente l'area di intervento dell'AGCM, oltre ad introdurre un sistema interamente nuovo di finanziamento di tale istituzione. Preme fin da ora sottolineare che l'articolo 2 del citato Decreto, prevede la sostituzione di tutte le esistenti sezioni specializzate in materia di proprietà industriale ed intellettuale attualmente presenti presso alcuni Tribunali e Corti di Appello, con nuove sezioni specializzate in materia di impresa. Peraltro, tali nuove sezioni specializzate saranno istituite anche presso tutti i rimanenti Tribunali e Corti di Appello aventi sede nel capoluogo di ciascuna regione, ad eccezione della Valle d'Aosta, nonché presso il Tribunale e la Corte di Appello di Brescia. Le predette nuove sezioni, saranno competenti a conoscere delle controversie relative alla violazione della normativa antitrust italiana e dell'Unione Europea. Conseguentemente, l'articolo 2, comma secondo, del Decreto Crescitalia, modifica il testo dell'articolo 33 della legge n. 287/90 (legge antitrust), che attribuiva alle Corti di Appello territorialmente competenti le controversie tra privati inerenti la violazione della (sola) normativa italiana antitrust. La nuova norma, inoltre, risolve finalmente la disparità di trattamento tra la disciplina comunitaria e quella nazionale poste a tutela della concorrenza. Ai sensi del citato articolo 33, della legge n. 287/90, infatti, le Corti di Appello erano competenti, quali giudici di primo - e unico grado - se si assumeva violata la disciplina nazionale a tutela della concorrenza, mentre le violazioni della disciplina antitrust comunitaria restavano nella normale competenza dei Tribunali, con possibilità di successivo appello. Proprio perché entrambe le normative sono di contenuto pressoché identico, tale disparità di trattamento, ora eliminata dalla legge n. 27 del 2012, risultava difficilmente giustificabile ed oltretutto fonte di evidente incertezza circa il foro competente. ; This paper aims to examine the issue of the relationship between Italian Competition Authority and the ordinary courts, relating the exercise of their powers referring to the judgement on anti-competitive agreements. In particular, the object of this study is the two-track system of evaluation and appreciation of the agreements, committed – on the administrative side – to the Italian Competition Authority, and - in the courts - to the exclusive jurisdiction of the Court of Appeal. The paper analyzes the choice made by the Italian legislator, by highlighting the problematic aspects of the solution adopted by the legislator and by investigating the practical problems which it originates, especially in the view of the potential conflict between administrative assessments and judicial pronouncements. The study involves also the systematic coherence of the predicted double-track assessments and the theoretical possibility to solve the potential conflicts, by deducting from the rules, a not written principle obtainable through the interpretation of the administrative prejudicial. Furthermore, in a comparative perspective of the solutions adopted in Italy and in the spirit of the progressive unification of the law of the countries belonging to the European Union, it has become appropriate the study and the analysis of the rules given in the same subject in another European country: the Spain, a country that is very close to our legal tradition and homogeneity of the general principles. Finally, it should be noted that the Italian Government has given new powers to the Italian Competition Authority in the section called "Statuto delle Imprese" and in the "Salva Italia" decree. In particular, the "Decreto Liberalizzazioni" decree, converted into Law 24 March 2012, no. 27, further expanding the area of intervention of the Italian Competition Authority, in addition to the introduction of a new system of financing of the institution. It is important to underline that Article 2 of the Decree provides the replacement of all existing sections in the field of industrial and intellectual property, currently present in some Courts and Courts of Appeal, with new sections on business matter. Moreover, these new sections will be established also in all remaining Courts and Courts of Appeal established in the capital of each region, except in Valle d'Aosta, and in the Court and the Court of Appeal of Brescia. The aforementioned new sections, will have jurisdiction to hear and determine disputes relating to antitrust Italian and European Union. Consequently, Article 2, second paragraph, of "Decreto Crescitalia" decree, edits the text of Article 33 of Law no. 287/90 (antitrust law), which assigned to the Courts of Appeal territorial jurisdiction disputes between individuals concerning the violation of the Italian antitrust legislation. The new discipline, finally also addresses the difference in treatment between the Community and national rules for the protection of competition. Within the meaning of Article 33 of Law no. 287/90, in fact, the Court of Appeal had jurisdiction, such as courts of first instance only with the violation of the national antitrust legislation, whereas the violations of the European Union antitrust legislation remained in the normal jurisdiction of the courts, with the possibility of subsequent appeal. Just because the two laws are almost identical in content, this difference in treatment, now removed from the Law. 27 of 2012, was difficult to justify and moreover obvious source of uncertainty about the jurisdiction. ; Dottorato di ricerca in Persona, impresa e lavoro: dal diritto interno a quello internazionale (XXV ciclo)
L'articolo mira a riflettere sul potere di raccomandazione vincolante di cui all'abrogato art. 211, co. 2, d.lgs. n. 50 del 2016, al fine di mostrarne i rapporti e la complessiva coerenza con alcuni caratteri del modello generale dell'autotutela decisoria quale esistente nel diritto scritto e vivente. In particolare, attraverso un confronto con i pertinenti pareri resi dal Consiglio di Stato in sede consultiva, sviluppa l'idea per cui non siano condivisibili i principali dubbi espressi dal Consiglio di Stato e, tra l'altro, che l'annullamento d'ufficio post raccomandazione debba ritenersi strettamente doveroso e che tale doverosità non possa ritenersi (come invece dal Consiglio di Stato e da più parti sostenuto) in contrasto con alcuni profili tradizionali dell'istituto. In particolare, si segnala tra l'altro, il valore sostanziale della legalità, nonché la specifica doverosità dell'annullamento: per realizzare risparmi di spesa, per dare esecuzione ad accertamenti compiuti da altre autorità chiamate ex lege ad una funzione di controllo di legittimità o comunque di accertamento di legittimità, per porre fine ad illegittimità comunitarie, tutte vicende in genere presenti in questo caso. Si ipotizza poi che anche l'annullamento d'ufficio a seguito di parere preliminare all'esercizio dell'azione giurisdizionale quale previsto dalla nuova formulazione dell'art. 211 abbia, parimenti e per analoghe ragioni, carattere vincolato, salva la possibilità per la Stazione appaltante di dissentire sul presupposto dell'illegittimità. (il quale però non attiene a valutazioni di interesse pubblico), lasciando quindi l'ultima parola (su tale unico profilo) alla Autorità giurisdizionale amministrativa. Si conclude quindi per una possibile valorizzazione di una funzione di giustizia alternativa alla giurisdizione dell'annullamento d'ufficio, nell'ottica di un'Amministrazione chiamata al perseguimento di un interesse pubblico che non può mai essere determinato in contrasto con il valore della legittimità, così assicurando una piena realizzazione dello Stato di diritto. ; The essay aims at analysing the power of recommendation pursuant to (the by now repealed) art. 211, par. 2, of Legislative Decree no. 50 of 2016, with the purpose of showing its relationship and comprehensive coherence with certain features of the general model of self-annulment as existing in our written and living legal system. In particular, through a dialogue with the relative opinions issued by the Council of State, it proposes the idea that the main doubts expressed by the Council of State are unfounded and, in particular, that the selfannulment further to the recommendations should be deemed as strictly nondiscretionary and that this character cannot be considered (contrary to the opinion of the Council of State and various others) in contrast with certain traditional features of this administrative power. More in details, reference is made to: a) the substantive value of the principle of legality, b) the specific (and traditional) absence of administrative discretion in the self-annulment i) to realize savings of public money, ii) to enforce decisions of other public authorities, by law competent to monitoring the legality of administrative action, and, finally, iii) to remediate to violations of EU law, reasons which may all well be at stake in this case. Furthermore, it is hypothesized that similarly the power of self-annulment further to an opinion issued under the new version of art. 211 prior to the legal action before Administrative Courts is, for analogous reasons, non-discretionary, save the possibility for the contracting authority to disagree on the mere profile of the unlawfulness (which does not relate to any assessment of public interest), giving the last word on this sole aspect to the Administrative Court. Finally, the essay takes position in favour of a semi-judicial function of the selfannulment as a form of ADR, in the perspective of a Public Administration in charge of pursuing a public interest which cannot be ever determined in contrast with the value of lawfulness, so to fully realize the rule of law.