With the reunification of the two German states it was possible to observe directly and almost simultaneously the linguistic changes which resulted from the event. The process that had such a strong impact on the German language following the political upheaval of 1989/90 was absolutely unique and produced a transformation which was practically definitive, unilateral and selective. This German-German-Italian glossary of daily life is a collection of terms which, although by no means complete, shows many of the small differences in the language used in the two Germanies: the so-called lexemes which began in GDR and which have often found synonyms in West Germany.
All'interno della cornice dell'analisi delle relazioni tra Italia e DDR si colloca in modo particolare la questione circa le relazioni tra il PCI, il più forte partito comunista dell'Europa occidentale, e la SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands, ovvero Partito socialista unificato di Germania), il partito unico alla guida della Germania orientale. A differenza di come potrebbe apparire, entrambi i partiti erano profondamente divisi sul piano ideologico. Questi due partiti, così divergenti sulle questioni ideologiche, cercarono, in via ufficiale, di coordinare i loro rispettivi interessi, praticando la solidarietà e manifestando la volontà di intraprendere percorsi comuni di cooperazione all'interno dell'Internazionale Comunista. Si rivela di estremo interesse scoprire ciò che stava dietro a questa immagine di facciata e quanto la SED dipendesse dal "partito fratello", il PCI, che aveva partecipato in modo decisivo all'avvio dei contatti in svariati ambiti, da quello turistico a quello culturale. Per questa ragione, offrendo un'immagine diversa della Germania (Est), il Partito Comunista aprì la strada alla politica estera della DDR versol'Italia. Mentre i partiti comunisti di Ungheria, Polonia e Romania iniziarono a cercare, dalla fine degli anni Sessanta, un aggancio con l'Ovest per tentare una timida "via propria", fu la stretta alleanza tra Mosca e Berlino Est che continuò a determinare l'esistenza della DDR; anche dopo il riconoscimento diplomatico da parte delle potenze occidentali, iniziato alla fine del 1972, i paesi a Ovest della cortina di ferro continuarono a considerare la questione tedesca ancora come provvisoria.
Defence date: 2 March 2007 ; Examining Board: Prof. Victoria de Grazia (IUE) (Supervisor) ; Prof. Heinz-Gerhard Haupt (IUE) ; Prof. Paolo Capuzzo (Università di Bologna) ; Prof. Hannes Siegrist (Universität Leipzig). ; First made available online 25 June 2015. ; II presente lavoro prende in esame il periodo storico compreso tra il 1958 fino ai primi anni '80, ed è costituito da due sezioni concettuali speculari. ' La prima mira a investigare le modalità di instaurazione, strutturazione ed estensione del dispositivo che anima il consumo reai soci ali sta del secondo dopoguerra facendo leva su fonti differenziate che hanno aperto piste e prospettive di ricerca inusuali, legate in particolar modo alla pratica discorsiva e impolitica del consumo. La seconda sezione approfondisce, invece, la costruzione del l'immaginario del consumo socialista ovvero gli elementi che appartengono alla produzione e commercializzazione deirintrattenimento e allo sviluppo di importanti settori dell'industria culturale della DDR. Entrambe le sezioni della ricerca mostrano linee di discontinuità e fratture interpretative che non impediscono, però, la determinazione di un processo storico autonomo del fenomeno del consumo, osservato in Germania Est, terreno di rappresentazione fertile nel porre al centro dell'indagine storico culturale le forme impolitiche di determinazione degli equilibri sociali e politici di una determinata società. I fenomeni sociali e le pratiche istituzionali prese in analisi nel caso della DDR, corrispondono a fratture in cui sono stati ricercati gli elementi della formazione degli strati subalterni cosi come di una particolare classe agiata del socialismo, luogo politico dove le distinzioni sociali avrebbero dovuto lentamente scomparire, a vantaggio di una omogeneità sociale costruita su paradigmi redistributivi, di equità e privi di differenziazione e stigma di classe.
Mentre nella Repubblica Federale Tedesca (soprattutto a partire dall'inizio degli anni Settanta) vi furono molte voci non conformiste e dissenzienti, nella Repubblica Democratica Tedesca la dittatura fu sempre rigida e le voci del dissenso vennero perseguitate con fermezza4. Nel corso degli anni Ottanta nella Repubblica Democratica Tedesca aumentò sempre di più il dissenso verso il partito comunista, dissenso che esplose in maniera clamorosa nel 1989 alla vigilia della caduta del Muro.
La caduta del regime comunista della Repubblica Democratica Tedesca e la riunificazione della Germania Orientale con la Repubblica Federale Tedesca avvenuta nel 1990 è stata una vicenda di grande significato non solo per la Germania, bensì per l'intera storia mondiale del Novecento; l'altro momento importante è stata la fine dell'esperienza di governo di Helmut Kohl, che nel 1998 ha perso le elezioni e la carica di cancelliere soprattutto per il malumore degli elettori tedeschi orientali nei suoi confronti. Questo volume illustra la situazione dei Länder orientali dopo la riunificazione e al contempo analizza le dinamiche del sistema politico tedesco fino alla costituzione del governo di Grosse Koalition, formato da Angela Merkel dopo le elezioni del 2005.
A Leinefelde nella ex-DDR è stata realizzata l'originale trasformazione di un quartiere costruito in "Plattenbau" (edifici residenziali in prefabbricazione pesante). L'articolo descrive e interpreta questa operazione dell'Arch. S. Forster all'interno del numero 132 di Lotus interamente dedicato a "Housing Differentiation". Nell'ottica delle potenzialità di trasformazione che l'architettura del dopoguerra possiede come caratteristica intrinseca, la trasformazione di Leinefelde si evidenzia per le sue implicazioni tipologiche e urbane, ma anche per quelle indirette di tipo sociale e politico: cristallizzare il passaggio dalla residenza come "bene sociale" nella ex-DDR a "bene individuale" nella nuova Germania riunificata. Attraverso un concetto molto radicale di sottrazione puntuale, da un edificio collettivo lineare di 118 m di lunghezza con 150 appartamenti vengono ottenute 8 ville urbane con circa 8 appartamenti ciascuno. Disegni interpretativi dell'autore descrivono questa trasformazione architettonica, dettata anche da un cambio di paradigma delle condizioni politiche e dei desideri degli abitanti rimasti a vivere nell'ex DDR. (Testo in italiano e in inglese)
Das Hauptziel der Stasi war immer die Erlangung von vertieften Kenntnissen über den Feind, wobei der BRD besondere Aufmerksamkeit gewidmet wurde. Italien, trotz des geringen politischen und militärischen Potenzials, zog seit Beginn des Kalten Krieges das Interesse des MfS und der HV A, auf sich. Die Beweggründe für dieses Interesse passten sich einerseits den strategischen Bedürfnissen der UdSSR und andererseits denen der ostdeutschen Führung an. Mit der Entspannung in Europa und der exponentiellen Zunahme der Ost-West-Kontakte sah sich die sowjetische Führung veranlasst, die Intensität und Art dieser Kontakte zu überwachen. Ausdruck dieses Trends waren die seit 1970 alle vier Jahre stattfindenden multilateralen Konferenzen der Sicherheitsorgane der europäischen Verbündeten Moskaus, was in der Dokumentation über Italien sich widerspiegelt. Was die politische und militärische Spionage anbelangt konnte die These von Gianluca Falanga bestätigt werden, dass es sich meistens um eine indirekte Spionage gehandelt hat. Viele der von der HV A erstellten und an die politische Führung verteilten Informationen erwähnen ausdrücklich Quellen aus parteinahem Umfeld der großen westdeutschen Parteien. Die HVA konnte sich auf die Informationen aus den genannten Parteien stützen, sodass es überflüssig gewesen wäre, auf direkte Spionage in Italien zu investieren. Es können jedoch alternative Informationskanäle nicht ausgeschlossen werden, wie zum Beispiel zwischen Mitgliedern der SED und Elementen der IKP-Linken oder anderen Akteuren. Die Rekonstruktion dieser Art von Kontakten sollte vielleicht über die Querverwendung der Dokumentation von BStU und SAPMO erfolgen. Zum Thema der effektiven politischen Verwertbarkeit der an die SED gelieferten Informationen lässt sich festhalten, dass die Rolle der HV A tiefgreifend dazu beigetragen hat, die Wahrnehmung der ostdeutschen politischen Führung gegenüber Italien zu prägen, die engen politischen Handlungsspielräume für die SED zu identifizieren und sie darüber zu informieren. Unter dem Gesichtspunkt der technisch-wissenschaftlichen Spionage und des illegalen Technologietransfers verweisen die Akten kaum auf relevante Fälle. Die technologische Spionage des MfS in Italien ist vor allem als ein pragmatischer Versuch zu sehen, die Produktion und Verbreitung bestimmten technischen Wissens zu beschleunigen, ohne eine längere Phase der Forschung und Entwicklung zu durchlaufen. Diese wird ebenfalls als überwiegend an den kontingenten Bedürfnissen der für die Konsumgüterproduktion zuständigen Industriekombinate orientiert angesehen, was einmal mehr die Versuche des MfS unterstreicht, die von der politischen Führung geförderten Hilfsmaßnahmen zu unterstützen. Bei der Militärspionage auf der Halbinsel erzielte das MfS die beständigsten Ergebnisse. Die Analysten des HV A verfügten über detaillierte Informationen über die Strukturen der NATO in Italien, über die Stationierung italienischer und amerikanischer Kontingenten auf der Halbinsel und über einige der wichtigsten strategischen Infrastrukturen des Atlantischen Bündnisses auf und unter dem Territorium (siehe den Fall des NIPS), Kenntnisse die zum großen Teil mithilfe der Warschauer-Pakt-Verbundeten erlangt wurden. Die Bruderorgane erscheinen als Quelle in fast allen betrachteten Spionagebereichen. In den 1970er und 1980er Jahren kam es zu einer exponentiellen Vermehrung von Geheimdienstinformationen aus verbündeten Sicherheitsorganen, ein Zeichen dafür, dass die auf den oben erwähnten multilateralen Konferenzen formulierten Anreize des KGB für eine stärkere Zusammenarbeit nicht unbeachtet bleiben mussten. Es lässt sich nicht leugnen, dass zumindest für Italien die wachsende Zusammenarbeit zwischen kommunistischen Sicherheitsdiensten aus der ostdeutschen Dokumentation stark hervorgeht. Offen bleibt die Frage, ob Moskau tatsächlich vom Funktionieren des Systems profitiert hat, d.h. ob und in welchem Maße die alliierten Geheimdienste dazu beigetragen haben, die Entscheidungsprozesse des Kremls in Bezug auf die Halbinsel zu beeinflussen.:Inhaltsverzeichnis. Kapitel 1. Die DDR. Machtstrukturen und internationale Relevanz. 1.1. Der SED-Staat 1.1.1. Diktaturdurchsetzung. Die SED als Instrument der Arbeiterklasse zur Diktatur des Proletariats 1.1.2. Das Rechtssystem der DDR 1.1.3. SED und Gesellschaft 1.2. Die DDR im internationalen Kontext. UdSSR und BRD als bestimmende Faktoren der ostdeutschen Außenpolitik. 1.2.1. DDR und UdSSR 1.2.2. DDR und BRD 1.3. Die Stabilität gewährleisten. MfS, Partei und Gesellschaft 1.3.1. Erhaltung und Forschung. BStU, SED und MfS 1.3.2. MfS und ostdeutsche Gesellschaft 1.3.3. Das Gesicht dem Westen zu. Die Stasi im Ausland Kapitel II. Italien und DDR. 2.1. Politische Beziehungen 2.2. Wirtschaftsbeziehungen 2.3. Das "Centro Thomas Mann und die Kulturbeziehungen 2.4. SED und IKP Kapitel III. Italien in den Akten des MfS (1969-1970) 3.1. Politische Spionage und Quellen. 3.2. Die HV A und der Westen. Eine Bestandaufnahme. 3.2.1. HV A und politische Spionage. 3.2.2. Politische Spionage in Italien. 3.3. NATO und MfS 3.3.1. Militärspionage in Italien 3.3.2. Die Agenten 3.4. Die wissenschaftlich-technische Aufklärung über Italien 3.4.1. Italien in SIRA TDB 11 3.4.2. Die Hauptabteilung XVIII und der Bereich Kommerzielle Koordinierung (KoKo) 3.4.3. Fazit. 3.5. Italien in den Akten der Gegenspionage der DDR. 3.6. Das MfS und die politische Gewalt im Lichte der Dokumentation über die Roten Brigaden. 3.7. Die Datenbank SOUD und die Unterstützung der Bruderorgane bei der Informationssammlung über Italien. Schlussbemerkungen Literatutverzeichnis
This thesis addresses the puzzle of heterogeneous trends in paramilitary violence in the two Colombian regions since the beginning of DDR process in 2003. The usual explanations derived from political conflict theories are improved with insights from organized crime research. The author argues that the occasional escalation of post DDR paramilitary violence at sub-regional level cannot be explained with the weakness of the state argument. In order to support this claim, the paper demonstrates the counter intuitive evidence that paramilitary violence correlates positively with the incidence of the state repressive intervention against paramilitary groups. More specifically, the paper finds that the paramilitaries challenged by the state use more violence either as a way of substituting their non-violent resources most affected by law enforcement activities, or in response to crackdown-related intensification of predatory tendencies within their respective organizations. Implications for future conflict resolution of Colombian Civil War are considered.
L'articolo esamina il ruolo di Gabriele Mucchi (1899-2002) nel contesto delle relazioni culturali tra Italia e Repubblica democratica tedesca nel corso degli anni Cinquanta, quindi prima del reciproco riconoscimento giuridico e della stipula di accordi bilaterali tra i due Stati. Pittore realista e militante comunista, Mucchi fu una figura chiave nel dibattito artistico della DDR, all'interno del quale il "Realismo" italiano costituì un contributo determinante al processo di autodeterminazione di un'arte tedesca e socialista. L'artista fu oggetto di una crescente attenzione da parte delle istituzioni culturali della DDR, che nel 1956 lo invitarono a ricoprire la cattedra di pittura presso la Scuola d'arte di Berlino Est, città dove avrebbe continuato a risiedere, alternandosi con l'Italia, anche in seguito alla caduta del Muro. Sulla base di documenti d'archivio inediti e di uno spoglio della stampa, l'articolo mette in luce le premesse e gli esordi della sua poliedrica attività nella DDR in ambito formativo, critico ed espositivo, analizzando al tempo stesso il suo particolare status come esempio di cooperazione tra Europa occidentale e orientale, e quindi come caso studio della Guerra fredda culturale. ; The essay deals with the role played by Gabriele Mucchi (1899-2002) in the context of the cultural relations between Italy and the German Democratic Republic in the 1950s, thus before the two States established diplomatic ties and bilateral agreements. A realist painter and communist activist, Mucchi was a key figure in the artistic debate of the GDR, where Italian "Realismo" played a key-role within the process of self-determination of a German and socialist art. Following a growing interest towards his work, the GDR authorities invited him as guest professor to the Art Academy in East Berlin, where he took up residence and lived throughout his life, albeit alternating with Italy. On the basis of unpublished archive sources and press reviews, the article highlights the premises and the early stages of Mucchi's art writing, teaching and exhibiting activity in East Germany, shedding light on his status as an example of cross-border partnership across divided Europe and as a significant case study for the Cultural Cold War.
Anna Chiarloni, Professor Emeritus of German Literature at the University of Turin, talks about the collection of personal papers she recently donated to the university's Archivio Storico. She describes the corpus – mainly her correspondence with East and West German writers – and uses it as the basis to reflect on Germany's complex evolution from the Seventies until its reunification after the Fall of the Berlin Wall. Deeply involved in the literary debate in the DDR throughout her academic career, Chiarloni, thanks to her direct relationship with key figures on the country's cultural scene – Volker Braun, Heinz Czechowski, Heiner Müller and Christa Wolf – had the opportunity to document Die Wende (the period of political change after the fall of the wall) from the viewpoint of the intellectuals, anxious witnesses of the DDR's social and economic ruin, who faced an uncertain future in reunified Germany.
Anna Chiarloni, Professor Emeritus of German Literature at the University of Turin, talks about the collection of personal papers she recently donated to the university's Archivio Storico. She describes the corpus – mainly her correspondence with East and West German writers – and uses it as the basis to reflect on Germany's complex evolution from the Seventies until its reunification after the Fall of the Berlin Wall.Deeply involved in the literary debate in the DDR throughout her academic career, Chiarloni, thanks to her direct relationship with key figures on the country's cultural scene – Volker Braun, Heinz Czechowski, Heiner Müller and Christa Wolf – had the opportunity to document Die Wende (the period of political change after the fall of the wall) from the viewpoint of the intellectuals, anxious witnesses of the DDR's social and economic ruin, who faced an uncertain future in reunified Germany.
[Vorerst nur Inhaltsverzeichnis] Fra il 1989 e il 1990, con la fine della Repubblica Democratica Tedesca e la riunificazione del paese, prendeva avvio per la Germania una nuova fase storica. Fra i molti cambiamenti anche la ridefinizione del calendario civile, in cui venivano incluse nuove date. Il 3 ottobre, come Tag der Deutschen Einheit che celebrava la riunificazione, diventò dal 1990 la nuova festa nazionale tedesca. Gradualmente conquistarono spazio nell'arena pubblica anche il 9 novembre, con la celebrazione del crollo del Muro, e il 9 ottobre, ricorrenza di una decisiva manifestazione contro il regime della Germania orientale a Lipsia. Il volume analizza lo sviluppo, dal 1990 al 2015, di queste tre date, indagandone le modalità celebrative, gli organizzatori, l'effetto mediatico. Dal calendario civile l'analisi si estende poi all'Erinnerungskultur tedesca, concentrandosi su come la Rivoluzione pacifica del 1989 e la riunificazione abbiano trovato posto nella memoria pubblica del paese. ; [Vorerst nur Inhaltsverzeichnis] Mit dem Zusammenbruch Deutschen Demokratischen Republik und der Wiedervereinigung begann in Deutschland 1989/1990 eine neue historische Phase. Zu den zahlreichen Veränderungen gehörte auch die Einführung neuer Feiertage. Der 3. Oktober, an dem die Wiedervereinigung vollzogen wurde, wurde zum neuen Tag der Deutschen Einheit bestimmt. Auch der 9. November, Tag des Mauerfalls, und der 9. Oktober, an dem eine entscheidende Demonstration in Leipzig gegen das DDR-Regime stattfand, gewannen im Laufe der Jahre an öffentlicher Aufmerksamkeit. Der Band untersucht die Entwicklung dieser drei Daten im Zeitraum zwischen 1990 und 2015 mit Blick auf die Durchführungsmodalitäten und die Organisatoren der Feierlichkeiten sowie auf die Berichterstattung in den Medien. Darüber hinausgehend richtet sich die Analyse auf die deutsche Erinnerungskultur und insbesondere auf die Bedeutung der friedlichen Revolution von 1989 und der Wiedervereinigung in der öffentlichen Erinnerung des Landes.
Partendo dall'idea della nostalgia come emozione collettiva nella cultura contemporanea, questa tesi delinea la nozione di "spazio della nostalgia". In alcuni spazi la temporalità è protagonista: il passato, le emozioni e i valori ad esso correlati, sono ricreati spazialmente. Questa esperienza è strettamente legata alla posizione del soggetto che rende possibili questi scenari attraverso pratiche concrete. L'obiettivo di questa tesi è quello di tracciare i confini epistemologici e semiotici del concetto di "spazio della nostalgia", considerandolo come il paesaggio che permette di realizzare, attraverso una serie di pratiche, un mondo che non esiste più. La ricerca qui descritta adotta un approccio interdisciplinare tra Memory Studies e Semiotica della Cultura. In questo lavoro si propone la distinzione tra nostalgia "riparatrice" e nostalgia "riflessiva". A queste due forme si affianca una terza tipologia di nostalgia, legata al consumismo, che trasforma il passato in oggetto di consumo. Questa tendenza pervade il campo della moda e del turismo sotto forma di "nostalgia immaginata", vissuta dal consumatore che cerca il ricordo di un passato non vissuto. Queste premesse teoriche precedono un'analisi della dimensione semiotica e spaziale della nostalgia fascista in Italia e della nostalgia della RDT in Germania, attraverso due casi di studio: (i) Predappio, una piccola città vicino a Forlì (Italia), che ha dato i natali all'ex dittatore fascista Benito Mussolini; e (ii) il Museo della DDR di Berlino, un museo interattivo inaugurato nel 2006 che offre una versione edulcorata del passato traumatico sotto la Repubblica Democratica Tedesca. ; Starting from the idea of nostalgia as a collective emotion in contemporary culture, this dissertation maps out the notion of the "space of nostalgia". In some spaces, temporality is the protagonist: the past, and the emotions and the values related to it, are recreated spatially. This experience is closely linked to the position of the subject, which makes these scenarios possible through practical and concrete situations. The goal of this thesis is to trace the epistemological and semiotic boundaries of the concept of "space of nostalgia", as the landscape that enables a world that no longer exists to be realized, through a series of practices. The research described here adopts an interdisciplinary approach between Memory Studies and Semiotics of Culture. I question how nostalgia is an "on-going passion", and how it produces narratives and new memorial ecosystems. Within this context, Svetlana Boym's The Future of Nostalgia (2001) is fundamental. In this work she proposes to the distinction between "restorative" and "reflexive" nostalgia. Together with these two forms there is a third typology of nostalgia, connected to consumerism, which turns the past into an object of consumption. This trend pervades the field of fashion and tourism in the shape of an "imagined nostalgia", experienced by the consumer who seeks souvenir of a non-lived past. These theoretical premises precede an analysis of the semiotic and cultural/spatial dimensions of the fascist nostalgia in Italy and GDR nostalgia in Germany, via two case studies: (i) Predappio, a small town near Forlì (Italy), that is the birthplace of the former fascist dictator of Italy, Benito Mussolini; and (ii) the DDR Museum of Berlin, an interactive museum opened in 2006 which offers an edulcorated version of the traumatic past under the German Democratic Republic.
open ; La tesi è suddivisa in tre volumi. Mentre il volume I tratta il tema in maniera prevalentemente testuale, il volume II è un atlante di casi studio. Il volume III è un excursus e si distacca dall'argomento principale. ; La piuttosto insolita tripartizione della forma fisica della presente tesi di dottorato è dovuta all'impostazione decisa dal Collegio docenti del dottorato in Architettura e costruzione – spazio e società. Inoltre va precisato che il tema Housing in Germania fa parte di un tema collettivo ovvero del macrotema Housing in Europa obbligatorio per tutti i dottorandi a partire dal XX ciclo, cioè dall'a.a. 2004-2005. Lo scopo era arrivare a una visione il più possibilmente completa di quanto avviene al progetto di housing nelle varie parti d'Europa nel periodo degli ultimi due decenni del XX secolo, per altro un periodo nel quale il progetto dell'edilizia residenziale pubblica e privata subisce mutamenti notevoli perdendo progressivamente la propria importanza e mutando anche le proprie configurazioni. I tre distinti volumi sono collegati tra loro. Le loro relazioni e la gerarchia interna che si stabilisce tra essi permettono infatti approcci che partono da diversi punti di osservazione. Mentre i volumi I e II costituiscono un'unità o un dialogo, uno testuale e l'altro figurativo, il volume III se ne distacca completamente e volutamente. Esso permette uno spazio di riflessione completamente libera, anche lontana dal tema principale, o come lo auspica il coordinatore del dottorato prof. Benedetto Todaro "un discorso sviluppato dalla costola" o più precisamente un excursus. Affrontare il tema dell'edilizia residenziale collettiva in Germania nel periodo dato, offre possibilità di ricerche e rivelazioni che tutti gli altri paesi europei non possono fornire per il mero fatto che durante tutto il primo decennio in questione esistono tuttora due paesi tedeschi, la Germania dell'ovest o BRD e la Germania dell'est o DDR, due paesi uniti storicamente e linguisticamente ma divisi da sistemi politici ...