Suchergebnisse
Filter
1997 Ergebnisse
Sortierung:
Quali regole per la sharing mobility in Europa. Un'introduzione
All over Europe urban mobility services are subject to specialized regulatory regimes. In the last decade, new technologies have upended the sector, making possible new ways of organizing the industry. Platforms like Uber and Lyft have been among the first to seize these possibilities. However, they have often done so without regard for national and local laws. In response to these changes many EU jurisdictions have amended their sectoral regulations, revisiting issues such as licensing, background checks and insurance. The result has been a vast landscape of legal, commercial, and political conflict where local administrators, private operators and citizens are obliged to act within a normative chaos. Sharing mobility is facing a major challenge in Europe. In its landmark judgment in December 2017, the European Court of Justice concluded that platforms such as Uber is 'a service in the field of transport' that are excluded from the scope of the Freedom to provide services, the Directive on services and the Directive on e-commerce. It follows that it is for the Member States and local authorities to regulate the conditions under which such services are to be provided (Case C-434/15). Yet, EU law is deeply involved in the regulation of such services. The surrounding legal framework for sharing mobility includes not only competition, labor law and consumer protection, but it also deeply affects social inclusion, environmental sustainability and urban planning, among others. For these reasons, the central question for the European Union regards the appropriate site of authority in multi-level systems. This Special Issue has been conceived within the framework of the Jean Monnet Project RIDER: an innovative project that combines research and teaching to offer a "new product" with a clear idea: "from the Academic world to Civil society". The aim is to offer real support to the public administrator in the creation of new policies and rules for sharing mobility and in following those good practices that will be developed during the lifetime of the project, taking into account the many dimensions involved: urban impact, social inclusion, environment, and so on.
BASE
La sharing economy nel diritto internazionale privato europeo
In: Università degli studi di Urbino Carlo Bo, Dipartimento di giurisprudenza (DiGiur), Scuola di giurisprudenza 6
New Policies and Practices for European Sharing Cities
Il volume raccoglie i risultati del progetto "New Policies and Practices for European Sharing Cities –EUcity", attivato nell'ambito dello Jean Monnet Project e co-finanziato dall'Erasmus+ Project dell'Unione Europea. Muovendo dall'assunto per il quale le città sono i principali recettori dei cambiamenti del mercato poiché si distinguono come legami interconnessi tra la società, lo Stato e l'Unione europea, gli Autori hanno analizzato il fenomeno della sharing economy, alcuni modelli di governance e di fornitura di beni e servizi sul mercato. Come illustrato dal nucleo argomentativo dell'opera, infatti, le sfide normative della sharing economy non derivano solo dalla novità del modello economico p2p, ma anche da una distribuzione completamente nuova delle responsabilità normative tra gli attori coinvolti. A differenza della regolamentazione del mercato tradizionale, la regolamentazione dell'economia della condivisione è principalmente una questione comunale. Allo stesso tempo, anche il diritto europeo offre spunti di riflessione notevoli. Attualmente, sia gli amministratori locali che gli operatori privati di alcuni settori del mercato (ad es. la casa, i trasporti, etc.), ma anche i cittadini che vogliono sperimentare nuovi servizi, sono obbligati ad agire all'interno di sistema normativo difficilmente intellegibile. In virtù delle considerazioni svolte, quindi, il testo apre un fronte critico argomentativo diviso in tre parti: 1) "Sharing cities", in cui si introducono i temi principali relativi ai fenomeni urbani in un contesto di sharing economy; 2) "Trasporti, Turismo e politiche abitative nelle Sharing cities", contenente un focus riguardante gli aspetti dinamici del vivere in contesti smart; 3) "Esperienze a confronto", parte dedicata all'analisi empirica delle realtà sperimentate da Bologna e Barcellona.
BASE
Verso una disciplina giuridica della sharing mobility nell'Unione europea
L'articolo propone un'analisi delle principali questioni relative alla regolamentazione dei servizi di sharing (o shared) mobility. Attraverso una disamina dei tratti peculiari dei diversi modelli di organizzazione economica per l'offerta di servizi di mobilità condivisa, si ricostruiscono i principali nodi problematici connessi tanto alla definizione di regole di governo del mercato dei nuovi servizi di mobilità, quanto all'esigenza di garantire una mobilità che sia anche veicolo di inclusione sociale e di sostenibilità ambientale. Nel farlo, l'articolo offre una riflessione critica sulle opposte polarità che caratterizzano il dibattito corrente in tema di sharing mobility: per un verso, la spinta verso una revisione drastica delle regole esistenti attraverso una massiccia deregolamentazione del settore (deregulating down); per altro verso, l'assoggettamento dei servizi di sharing mobility, erogati tramite piattaforme informatiche, alla disciplina di settore (regulating up). Si mostra ome la contrapposizione tra le opposte ragioni di regolamentare e deregolamentare la sharing mobility sia esacerbata dal presente quadro normativo e ragiona sull'elaborazione di principi che consentano il superamento della polarizzazione del dibattito tra i fautori dell'una e dell'altra posizione, provando a definire, nell'ultima parte, i principi cardine che dovrebbero ispirare una politica comune europea per la sharing mobility. ; This chapter focuses on the many legal issues related to the rise of sharing mobility in Europe. In the first part, it outlines the most fundamental economic transformations that make the case for regulating sharing mobility services quite different from conventional transport. Along these lines, the purpose of the article is to identify those emerging legal issues stemming from the advent of the sharing, in order to categorise the competing claims that regulators should be considering when facing these innovative practices. On this regard, the article not only elaborates on the main concerns related to market regulation, but it also scrutinises those aspects of the sharing mobility that go beyond market and efficiency concerns, to consider those features that are more significant for fostering an inclusive and sustainable society. In its last part, it considers whether a new regulatory framework is desirable in the light of the ongoing changes.
BASE
Open data steward: bibliotecari e alfabetizzazione ai dati aperti ; Open data steward: librarians and open data literacy
Librarian data stewards can propose an update of the SA 8000 standard by integrating as a crosscutting requirement the data stewardship for open science based on the European FAIR data guidelines and the GDPR directives for open data, pursuing the Agenda 2030 targets: Target 4.6 "Ensure that all youth and a substantial proportion of adults, both men and women, achieve literacy and numeracy"; Target 16.6 "Develop effective, accountable and transparent institutions at all levels"; Target 16.10 "Ensure public access to information and protect fundamental freedoms, in accordance with national legislation and international agreements".In the evolution of IoT (internet of things) related apps and tools, data driven algorithms are crucial. We therefore speak of IoD (internet of data) as a source for the experimental development of integrated and innovative applications in the environmental and energy services field, the healthcare sector, and also in the context of Smart Cities. For a correct and transparent management of the micro and macrosystemic information flow it becomes essential to share and aggregate different and interoperable sources.The librarian as data steward has the task of promoting cultural change towards shared research, acting on those who produce and reuse data. To this end, it is necessary to facilitate the technology transfer necessary for open science, through the synergy between stakeholders and data producers. ; I data steward bibliotecari possono proporre un aggiornamento dello standard SA 8000 integrando come requisito trasversale la 'data stewardship per la scienza aperta' basata sui principi dei FAIR data e i dettami del GDPR per gli open data, perseguendo i traguardi dell'Agenda 2030 delle Nazioni unite: Traguardo 4.6 "Assicurarsi che tutti i giovani e una parte sostanziale di adulti, uomini e donne, raggiungano l'alfabetizzazione e l'abilità di calcolo"; Traguardo 16.6 "Sviluppare istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti a tutti i livelli"; Traguardo 16.10 "Garantire l'accesso del pubblico alle informazioni e proteggere le libertà fondamentali, in conformità con la legislazione nazionale e con gli accordi internazionali".La data stewardship in ambito scientifico oltrepassa la semplice accessibilità e usabilità del dato, puntando a nuovi livelli di interoperabilità con nuovi sistemi e piattaforme.Nell'evoluzione di app e strumenti legati all'IoT (internet of things o internet delle cose) sono determinanti algoritmi alimentati dai dati. Si parla quindi di IoD (internet of data) come fonte per lo sviluppo sperimentale di applicazioni integrate e innovative nel campo ambientale, sanitario, energetico, con implementazioni anche nelle smart city. Per una corretta e trasparente gestione del flusso informativo microsistemico e macrosistemico diviene indispensabile condividere e aggregare fonti diverse e interoperabili.Il bibliotecario come data steward ha il compito di promuovere il cambiamento culturale verso la ricerca condivisa, agendo su chi produce e su chi riusa i dati. Per questo obiettivo serve agevolare il trasferimento tecnologico necessario per la scienza aperta, tramite la sinergia tra stakeholder e produttori di dati.
BASE
La società circolare: fordismo, capitalismo molecolare, sharing economy
In: Comunità concrete 1
Nuovi scenari per l'impresa pubblica nella sharing economy
Con la sentenza n. 100/2020 la Consulta, rigettando la questione di costituzionalità sull'articolo 192 del Codice dei Contratti, ha confermato la spinta alla marginalizzazione delle societàin houseoperata dal legislatore nell'ultimo decennio. Alla lucedell'attuale momento storico, l'articolo propone una riflessione che mira a superare l'opposizione fra impresa privata e pubblica, proponendo un rinnovato ruolo per l'impresa pubblica nell'economia, basato sull'innovazione e sulla creazione di valore sociale. ; The judgement n. 100/2020 of the Italian Constitutional Courtaffirmed theconsistency of article n. 192 Code of public contracts with the Italian Constitution.This judgment is the result ofthe marginalization ofin-houseawards that has been carried out by the Italian legislator in the last 10 years. Considering the current historical moment, the articlereasons on theopposition between private and public undertakings and proposes an updated role of the latter ones in the economy, based on innovation and on the creation of social value.
BASE
Indagini forensi in tema di scambio di file pedopornografici mediante software di file sharing a mezzo peer-to-peer ; Forensic investigations on child pornography file sharing using file sharing software on peer-to-peer networks
La prova informatica richiede l'adozione di precauzioni come in un qualsiasi altro accertamento scientifico. Si fornisce una panoramica sugli aspetti metodologici e applicativi dell'informatica forense alla luce del recente standard ISO/IEC 27037:2012 in tema di trattamento del reperto informatico nelle fasi di identificazione, raccolta, acquisizione e conservazione del dato digitale. Tali metodologie si attengono scrupolosamente alle esigenze di integrità e autenticità richieste dalle norme in materia di informatica forense, in particolare della Legge 48/2008 di ratifica della Convenzione di Budapest sul Cybercrime. In merito al reato di pedopornografia si offre una rassegna della normativa comunitaria e nazionale, ponendo l'enfasi sugli aspetti rilevanti ai fini dell'analisi forense. Rilevato che il file sharing su reti peer-to-peer è il canale sul quale maggiormente si concentra lo scambio di materiale illecito, si fornisce una panoramica dei protocolli e dei sistemi maggiormente diffusi, ponendo enfasi sulla rete eDonkey e il software eMule che trovano ampia diffusione tra gli utenti italiani. Si accenna alle problematiche che si incontrano nelle attività di indagine e di repressione del fenomeno, di competenza delle forze di polizia, per poi concentrarsi e fornire il contributo rilevante in tema di analisi forensi di sistemi informatici sequestrati a soggetti indagati (o imputati) di reato di pedopornografia: la progettazione e l'implementazione di eMuleForensic consente di svolgere in maniera estremamente precisa e rapida le operazioni di analisi degli eventi che si verificano utilizzando il software di file sharing eMule; il software è disponibile sia in rete all'url http://www.emuleforensic.com, sia come tool all'interno della distribuzione forense DEFT. Infine si fornisce una proposta di protocollo operativo per l'analisi forense di sistemi informatici coinvolti in indagini forensi di pedopornografia. ; Digital evidences require precautions as in any other scientific investigation. We provide an overview about methodology and application of computer forensics based on the recent ISO / IEC 27037:2012 relating to the processing of finding information in the stages of identification, collection, acquisition and preservation of digital data. These methods comply with the requirements of integrity and authenticity of the rules of computer forensics, in particular the Law 48/2008 about the ratification of the Budapest Convention on Cybercrime. Concering the child pornography crime, we offer an overview of EU and national legislation, with emphasis on relevant aspects for computer forensic analysis. We provide an overview of the peer-to-peer protocols and systems used for file sharing, with an emphasis on the eDonkey and eMule software that are widely spread in Italy. The design and implementation of eMuleForensic allows the computer forenser to perform a highly accurate and rapid operations analysis of the events that occur using eMule; the software is available in the url http://www.emuleforensic.com network, both as a forensic tool in the distribution DEFT. Finally, we provide a proposal for an operating protocol for forensic analysis of computer systems involved in forensic investigations on child pornography.
BASE
Sharing Sociology. Il ruolo della comunicazione nella sociologia della condivisione
Il volume tratta del ruolo attribuito alla comunicazione in seno a tematiche connesse ad una condivisione quale viene elaborandosi in ambito francese sia sul piano socio-antropologico e comunicativo che sul piano politico. ; The work is interested to role of communication in main themes of a Sharing sociology that is in elaboration in France, in socioanthropological and communicative perspective, but over all in a political one.
BASE
Car sharing: come la sharingeconomy cambia la nostra mobilità
In: Tascabili dell'ambiente 22
Il car sharing: un'analisi economica e organizzativa del settore
In: Economia e politica industriale 342