Policy Change and Discourse in Europe
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 35, Heft 3, S. 577-579
ISSN: 0048-8402
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In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 35, Heft 3, S. 577-579
ISSN: 0048-8402
In: Studies and Texts in Scepticism 7
Frontmatter -- Preface -- Remarks -- Contents -- Discorso Circa Il Stato Degli Hebrei Et In Particolar Dimoranti Nell'Inclita Città Di Venetia / Luzzatto, Simone -- Discourse On The State Of The Jews And In Particular Those Dwelling In The Illustrious City Of Venice / Luzzatto, Simone -- The Venetian Context Of The Discourse / Ravid, Benjamin -- Individual Responsibility and Collective Punishment in the Thought of Rabbi Simone Luzzatto / Veltri, Giuseppe -- Jews on Trial and Their Sceptical Attorney: Philosophic Scepticism and Political Thought in Simone Luzzatto's Italian Works / Lissa, Anna -- Bibliography -- Glossary and Index of Names
In: Studies and Texts in Scepticism
Considered the first specimen of a theoretical literature on Jewish political economy, the Discourse is much more. Initially conceived as an apology for the Jewish community of Venice, it is actually replete with sceptical ideas.This volume will essentially aim at refreshing the approach to this work by highlighting and analysing its sceptical background and implications, especially as far as it involves the realm of politics and fashions a sceptical political appraisal of the Jewish people.
In: Italian Political Science Review: Rivista italiana di scienza politica, Band 40, Heft 3, S. 474-475
ISSN: 0048-8402
In: Memoria & Identità / Cultural & Linguistic Heritage 4
This paper concerns the sequences of words, i.e. nominal or verbal phrases conventionally established in the legal language, e.g. judicial sentence, presumption of innocence, testify in court, give evidence under oath, etc., which have been often analysed by linguists as units that could be placed between casual phrases and fixed ones. These collocations are frequently cited in the daily press or in other media : television, the radio, the Internet. The journalists who communicate news to the public intermediate between jurisprudents and non-professional receivers. They often act as interpreters who are capable of explaining an expert's opinion to lay people in order to develop their competence to understand the rules of law and to participate in judicial and administrative actions. The author of this paper focuses on the measures of exporting legal expressions to media discourse and on the educational aspect of this process as well as on the influence of legal categories carried by idioms and collocations on the today's society: on our interpretation of facts and our language. The process has also a negative consequence at the level of text style that is too marked with juridical terms as well as in the cognitive sphere since when you evaluate facts and people's behaviour, you tend to prefer the legal viewpoint to, for instance, the equally important ones: moral, political, cultural, etc. ; This paper concerns the sequences of words, i.e. nominal or verbal phrases conventionally established in the legal language, e.g. judicial sentence, presumption of innocence, testify in court, give evidence under oath, etc., which have been often analysed by linguists as units that could be placed between casual phrases and fixed ones. These collocations are frequently cited in the daily press or in other media : television, the radio, the Internet. The journalists who communicate news to the public intermediate between jurisprudents and non-professional receivers. They often act as interpreters who are capable of explaining ...
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La tesi ha come obiettivo la riflessione sul ruolo politico di agenda making dei think tank statunitensi attraverso le relative strategie comunicative e discorsive. L'orientamento ideologico-politico, spesso dichiaratamente a sostegno di un determinato partito, induce i think tank a operare in diverso modo: i think tank di destra, esemplificati da Heritage Foundation, più portati ad interagire direttamente con il potere legislativo del Congresso; i think tank di sinistra, esemplificati dalla Brookings Foundation, più inclini a influenzare l'opinione pubblica attraverso l'occupazione degli spazi di distribuzione e propagazione delle news. Risultano diversi, pertanto, strumenti e generi della comunicazione: diversificati e target-oriented quelli dei think tank di destra, più generali e 'di opinione' quelli di sinistra.
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Con questo saggio, Mette Rudvin ci porta alle funzioni del primitivismo nelle cronache odierne, esaminando le occorrenze del paradigma "immigrato/ straniero = primitivo" in un piccolo corpus di testi scritti e orali tratti dai media – che comprendono telegiornali, articoli e anche talk show politici italiani che vertono sul fenomeno dell'immigrazione – e mostrando come i miti occidentali del primitivismo vengano rappresentati linguisticamente. Lo studio, saldamente ancorato nelle teorie postcoloniali, rivela come il discorso popolare e giornalistico sull'immigrato si forgi sui più svariati e soventi contradditori miti occidentali del primitivo – da quello del "buon selvaggio" in armonia con la natura, a quello del 'selvaggio bestiale e incivile', fino a quello del 'selvaggio irrazionale e/o sensuale', tutte modalità di rappresentazione dell'altro come subalterno. L'analisi documenta non solo come il 'mito' del primitivismo si concretizzi nelle rappresentazioni dell'immigrazione che emergono sia dai discorsi di carattere apertamente razziale che da quelli presunti 'liberal', ma anche i modi in cui tali rappresentazioni contribuiscono a riproporre e istituzionalizzare i pregiudizi stereotipati di lettori, la cui dieta giornaliera di 'notizie' alimenta timori dell'altro, piuttosto che offrire narrazioni positive di individui appartenenti a civiltà differenti, che potrebbero costituire il potenziale per la creazione di rinnovati e migliori paradigmi culturali da contrapporre ad antichi ed anacronistici miti.
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Lorenzo Da Ponte (1749-1838) è importante icona di italianitàtransnazionale, essendo passato nei novant'anni della sua vita attraverso capitali mondiali quali Venezia, Vienna, Londra, e, nel Nuovo Mondo, Filadelfia e New York. Poeta, umanista, autobiografo e maggior librettista per l'opera del secolo XVIII, non manca all'appuntamento delle prime avvisaglie di riscossa nazionale e risorgimentale. Nel 1821, in una affollataassemblea di pubblico altoborghese a New York, Da Ponte ha l'opportunità di difendere con argomentazioni morali e culturali l'identità passata e presente dell'Italia, in risposta a generiche accuse denigratorie degli italiani mosse da un avvocato anglosassone della città. Il Discourse dapontiano,già sintonizzato sulla nascente coscienza risorgimentale dei patrioti italiani, stampato in italiano e inglese, è un significativo esempio di testimonianza politico-culturale sorta all'interno dell'"Italia fuori d'Italia" degli storici.
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Lorenzo Da Ponte (1749-1838) e importante icona di italianita transnazionale, essendo passato nei novant'anni della sua vita attraverso capitali mondiali quali Venezia, Vienna, Londra, e, nel Nuovo Mondo, Filadelfia e New York. Poeta, umanista, autobiografo e maggior librettista per l'opera del secolo XVIII, non manca all'appuntamento delle prime avvisaglie di riscossa nazionale e risorgimentale. Nel 1821, in una affollata assemblea di pubblico altoborghese a New York, Da Ponte ha l'opportunita di difendere con argomentazioni morali e culturali l'identita passata e presente dell'Italia, in risposta a generiche accuse denigratorie degli italiani mosse da un avvocato anglosassone della citta. Il Discourse dapontiano, gia sintonizzato sulla nascente coscienza risorgimentale dei patrioti italiani, stampato in italiano e inglese, e un significativo esempio di testimonianza politico-culturale sorta all'interno dell'"Italia fuori d'Italia" degli storici.
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In: https://morethesis.unimore.it/theses/available/etd-06252018-103540/
Nella seconda metà del XX secolo, l'introduzione di tecnologie innovative insieme all'implementazione di nuove politiche macroeconomiche internazionali hanno permesso un incremento degli scambi commerciali e culturali. È in questo scenario che la lingua inglese è diventa la lingua ufficiale degli affari, delle organizzazioni internazionali, della diplomazia, etc. Oggigiorno, l'inglese è riconosciuto come lingua franca mondiale e gli studiosi hanno coniato l'acronimo ELF (English as a Lingua Franca) per fare riferimento alle varianti della lingua inglese sviluppate in vari ambiti per comunicare efficacemente a livello internazionale. La tesi si concentra principalmente sul ruolo dell'inglese applicato all'ambito accademico, focalizzando l'attenzione su come questo stia influenzando il lavoro degli accademici. Data l'importanza attribuita alla lingua inglese, non sorprende che la maggior parte degli studiosi ora aspiri ad ottenere la pubblicazione del proprio lavoro in riviste internazionali specializzate pubblicate in lingua inglese, oggi riconosciute come le più prestigiose e influenti. La pubblicazione di un testo è solitamente preceduta da processi di correzione delle bozze e di editing che spesso passano inosservati. Tuttavia, l'intervento di figure professionali dell'editoria ha un impatto sul testo e ne influenza l'esito finale. Pertanto, è importante acquisire una maggiore comprensione di come le attività di traduzione, revisione, editing, etc. stiano contribuendo a plasmare il linguaggio accademico specializzato. Il primo capitolo della tesi si apre con una panoramica dei processi che hanno portato l'inglese ad acquisire il suo ruolo attuale e introduce i concetti fondamentali di community of practice e discourse community. La parte centrale del capitolo riguarda l'oggetto principale dello studio, si concentra cioè sulle caratteristiche fondamentali del linguaggio accademico specializzato, per finire con la descrizione delle pratiche editoriali attuali adottate dagli accademici e il ruolo di editori, revisori, curatori, etc. nel processo di produzione di un testo. Il secondo capitolo è dedicato alla metodologia e al materiale analizzato. Qui viene introdotto il concetto di analisi del discorso e vengono delineati i principali approcci a questo tipo di studio, continuando con la descrizione dei concetti di corpus e linguistica dei corpus. Lo studio presentato esamina due corpora di articoli di ambito economico scritti in inglese, rispettivamente costituiti da articoli inediti scritti da non-madrelingua e articoli pubblicati, presumibilmente scritti da non-madrelingua, estratti da dodici riviste accademiche di prestigio. I corpora sono stati analizzati utilizzando il software di analisi testuale Antconc creato dal Prof. Laurence Anthony. L'obiettivo principale dello studio dei due corpora è formulare ipotesi riguardo allo scopo comunicativo di determinate scelte linguistiche e identificare alcune peculiarità della lingua inglese in testi destinati alla pubblicazione internazionale. Gli ultimi capitoli sono dedicati alla presentazione dei risultati emersi dalla comparazione dei due corpora di riferimento. Gli elementi testuali oggetto di analisi sono stati selezionati secondo criteri quantitativi e qualitativi, i.e. la frequenza d'uso, l'osservazione dell'utilizzo delle parole chiave in contesto e delle relative collocazioni, ed esaminati dal punto di vista semantico, sintattico e pragmatico. Per testare ulteriormente la validità dei risultati, il primo corpus è stato messo a confronto con un terzo costituito dalle pubblicazioni di alcuni degli articoli inediti inclusi nel primo corpus.
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Abstract: Habermas believes that the foundation of democracy is to be found in the discourse principle. Also, some cognitive and experimental studies have suggested that democratic procedures can promote a debate between different opinions and ideas, thus improving the decision-making performance of public authorities. However, Habermas believes that, while, on the one hand, the democratic community is based on the premise that participants in the discourse collectively strive to find the best solutions, on the other, the democratic process allows citizens to irrationally misuse their political rights. If, therefore, reasoned decision and dialogue have an important role in the justification of democracy, but it is a limited role, we propose the idea of an imperfect dialogic democracy.Keywords: Jürgen Habermas; Collective Reasoning; Cognitive and Experimental Studies; Democracy; Decision Making La democrazia dialogica imperfetta: il principio discorsivo di Habermas e gli studi sperimentali sul ragionamento collettivoRiassunto: Secondo Habermas il fondamento della democrazia risiede nel principio del discorso. Alcuni studi cognitivi e sperimentali suggeriscono che le procedure tipiche delle democrazia siano in grado di promuovere un dibattito fra opinioni e idee diverse, capace di migliorare le performances decisionali delle autorità pubbliche. Tuttavia, da un lato Habermas ritiene che la comunità democratica sia basata sulla presupposto che chi partecipa a un pubblico discorso si impegni a trovare la migliore soluzione, dall'altro le procedure democratiche non impediscono che i cittadini utilizzino in maniera irrazionale i loro diritti politici. Se le decisioni ragionate e il dialogo hanno un ruolo importante nella legittimazione della demcocrazia, un ruolo che tuttavia resta limitato, allora suggeriamo l'idea di una democrazia dialogica imperfetta.Parole chiave: Jürgen Habermas; Ragionamento collettivo; Studi cognitivi e sperimentali; Democrazia; Processi decisionali
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In: Studi e saggi
Ancient linguistic reflection in India was able to combine the analysis of Sanskrit with the awareness that the language through which this analysis is conducted (Sanskrit) is different from the object it examines. Although this language-tool finds its dimension in the artificial Sanskrit of the sütras - the aphorisms of Påñini's grammar - metalinguistic discourse is not restricted to specialized discourse: common speech abounds in metalinguistic notations. The present work focuses on the testimonies of the grammatical school of Pâininian origin, by trying to retrace the course by which metalanguage left the field of naive linguistics to become an object of the school.
La tesi prende in esame il modo in cui le rivolte scoppiate nel Regno Unito nel 2011 sono state riportate dalla stampa britannica, con particolare enfasi sulle rappresentazioni dei protagonisti coinvolti offerte dai maggiori quotidiani nazionali. Partendo dal presupposto teorico secondo cui le varie testate giornalistiche non si limitano a fare un resoconto degli eventi, ma piuttosto li costruiscono discorsivamente, facendo ricorso ad una serie di scelte linguistiche, stilistiche ed editoriali, grande attenzione è stata posta su come gli eventi sono stati formulati in base al pubblico di potenziali lettori e all'orientamento politico dei giornali. Un corpus di circa 1,700 articoli, raccolti dai sei quotidiani con maggiore tiratura e circolazione nell'agosto del 2011 (Daily Mail, Daily Mirror, The Sun, The Telegraph, The Times, The Guardian), è stato quindi analizzato adottando l'approccio conosciuto come 'corpus-based discourse analysis', che si avvale di tecniche qualitative e quantitative. I risultati della suddetta analisi hanno mostrato come le varie rappresentazioni linguistiche degli eventi e dei protagonisti siano portatrici delle diverse posizioni politiche, sociali e culturali dei giornali britannici, rivelando le dinamiche che operano a livello ideologico nella definizione delle relazioni di potere tra i gruppi (elitari o minoritari) nella società. The dissertation examines the ways in which the 2011 UK riots were reported by the British press, with a specific emphasis on the linguistic construal of the main participants involved in the events. Starting from the assumption according to which newspapers do not just mirror reality, but rather construct it in discourse through a series of linguistic, stylistic and editorial choices, great attention is paid to how the disturbances were construed according to different potential readerships and political orientations. A corpus of about 1,700 articles, collected from the six newspapers with the highest circulation rates in August 2011 (Daily Mail, Daily Mirror, The Sun, The Telegraph, The Times, The Guardian), was analysed with a corpus-based discourse analysis approach, combining qualitative and quantitative techniques. The findings have shown that the linguistic representations of the events and the main participants signal the newspapers' varying political, social and cultural stances. More importantly, they reveal the ideological burden affecting power relations between (élite or minority) groups within society.
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