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Partnership fra terzo Settore e Istituzioni Locali nelle Politiche Family Friendly: Il "Distretto famiglia" ; Partnership between Third Sector and Local Institutions about Family Friendly Policies: The "Family District"
L'idea fondamentale da cui prende avvio la presente tesi di dottorato è che sia possibile parlare di una svolta nel modo di concettualizzare e implementare le politiche sociali, il cui fuoco diviene sempre più la costruzione di reti di partnership fra attori pubblici e privati, in cui una serie di soggetti sociali plurimi (stakeholders) attivano fra loro una riflessività relazionale. L'ipotesi generale della ricerca è che, dopo le politiche improntate a modelli statalisti e mercatisti, o un loro mix, nella politica sociale italiana emerga l'esigenza di una svolta riflessiva e relazionale, verso un modello societario, sussidiario e plurale, e che di fatto – specie a livello locale – stiano sorgendo molte iniziative in tal senso. Una delle idee più promettenti sembra essere la creazione di distretti sociali per far collaborare tra loro attori pubblici, privati e di Terzo settore al fine di creare forme innovative di servizi per la famiglia e la persona. La presente tesi si focalizza sul tentativo della Provincia di Trento di distrettualizzare le politiche per la famiglia. Tramite l'analisi del progetto "Trentino – Territorio Amico della Famiglia" e di una sua verticalizzazione, il Distretto Famiglia, si è studiato l'apporto delle partnership pubblico-privato nella formazione di strumenti innovativi di governance che possano determinare una svolta morfogenetica nell'elaborazione di politiche per la famiglia. Le conclusioni del lavoro, attraverso una comparazione tra esperienze territoriali, presentano la differenziazione delle partnership sociali, in base ad alcuni variabili (pluralità di attori, pluralità di risorse, shared project, capitale sociale, decision making, mutual action, logiche di lavoro relazionale, sussidiarietà). Le diverse modalità di gestione delle partnership (capacitante, professionale e generativa) sintetizzano i portati culturali, strutturali e personali coinvolti nelle singole costruzioni. Solo le partnership che interpretano il loro potenziale regolativo e promozionale secondo la riflessività relazionale tendono a generare beni comuni nel contesto sociale. ; The fundamental idea that inspires this dissertation is that it is possible to speak of a breakthrough in the way of framing and implementing social policies today. More and more the focus becomes building up partnership networks among public and private actors in which a plurality of stakeholders act according to relational reflexivity. The general hypothesis of this research is that Italian social policies, after assuming models marked by statist and market driven policies (or a mix), show the need to adopt a relational model supported by subsidiary policies. Many welfare initiatives are springing up in this direction particularly at the local level. One of the most promising examples seem to be the creation of social districts in which public, private and third sector actors can cooperate together in order to create innovative forms of personal social services addressed to families. The empirical part of this dissertation focuses on the attempt made by the Province of Trento to produce new family policies according to these new orientations. Through the analysis of the "Trentino – Territorio Amico della Famiglia" and its vertical integration, the Family District, this study shows how a public-private partnership can create innovative tools of social governance that lead to a morphogenetic development of family policies. The conclusions of the work, through a comparison between different territorial experiences, present the differentiation of social partnership according to certain variables (number of players, resources, shared project, social capital, decision making, mutual action, the logic of relational work, subsidiarity). The different ways of managing these partnerships (enabling, professional and generative) represent the synthesis brought about by the cultural, structural and personal contributions involved in building each one of them. Only those partnerships that interpret their regulatory and promotional potential through relational reflexivity tend to lead to generativity actions.
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"La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo". Gli Eventi per l'innovazione dell'offerta territoriale e un Turismo Family Friendly
La tesi oggetto di studio tratta degli eventi come strumento di marketing turistico/territoriale a cui si ricorre per rinnovare l'offerta e valorizzare le risorse di un dato territorio. Gli eventi, a loro volta, possono essere essi stessi delle risorse in grado di differenziare un territorio e renderlo unico agli occhi di un determinato target. Gli eventi costituiscono una categoria molto variegata in termini sia qualitativi sia dimensionali ed è difficile darne una definizione univoca. La letteratura in merito ha fornito numerose definizioni che evidenziano di volta in volta alcuni elementi caratterizzanti nel tentativo di inglobare tutte le sfaccettature che tale fenomeno può assumere. L'organizzazione di un evento richiede una forte capacità di pianificazione, ampie dosi di creatività, flessibilità, capacità di gestione e attitudine a coordinare competenze diverse. Nel corso della tesi è stato studiato l'evento "La giornata nazionale delle famiglie al museo" organizzato da Kids Art Tourism e attraverso questo ho sottolineato l'importanza del coinvolgimento dei territori e il ruolo dei musei nell'organizzazione di questa tipologia di eventi. Un ultimo focus è stato fatto sul turismo family friendly che rappresenta il più grande segmento del mercato turistico italiano, dunque è importante pensare a delle vacanze a misura di bambino.
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Friendly/93. Almanacco della societa italiana
In: Polis: ricerche e studi su società e politica in Italia, Band 8, Heft 1, S. 151-153
ISSN: 1120-9488
CERTIFICAZIONE DELL'EDIFICIO AGE-FRIENDLY - CAP 4 (all'interno del volume "Certificazione di edifici age friendly. Ambiente costruito a misura di anziano")
Le metropoli odierne devono affrontare due fenomeni inevitabili: l'invecchiamento e la crescente urbanizzazione della popolazione. Se da un lato l'aumento della longevità rappresenta una conquista del mondo moderno, dall'altro tale tendenza richiede necessariamente un'adeguata capacità di rinnovamento interdisciplinare che coinvolga quindi non soltanto le politiche sanitarie e socio-assistenziali, ma anche e soprattutto quelle edilizie ed urbane, attraverso un'attenta azione pianificatoria in grado di trasformare spazi in luoghi accessibili ed inclusivi. Il libro propone una certificazione age-friendly dell'ambiente edilizio, urbano e dell'ambito sociale, che sintetizza i risultati di tre anni di ricerca, svolta nell'ambito del progetto PRACTICE (Planning Rethinked Ageing Cities Through Innovative Cellular Environments), in un sistema di analisi multicriteria che si basa su schede di valutazione, il cui punteggio finale comporta l'attribuzione di un livello di prestazione.
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La comunità Dementia friendly: verso l'inclusione delle persone con fragilità cognitiva
In: Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo 4
Chapter Well-aging? Way-finding! La comunicazione ambientale per contesti age-friendly
In: diségno
The 43rd UID conference, held in Genova, takes up the theme of 'Dialogues' as practice and debate on many fundamental topics in our social life, especially in these complex and not yet resolved times. The city of Genova offers the opportunity to ponder on the value of comparison and on the possibilities for the community, naturally focused on the aspects that concern us, as professors, researchers, disseminators of knowledge, or on all the possibile meanings of the discipline of representation and its dialogue with 'others', which we have broadly catalogued in three macro areas: History, Semiotics, Science / Technology. Therefore, "dialogue" as a profitable exchange based on a common language, without which it is impossible to comprehend and understand one another; and the graphic sign that connotes the conference is the precise transcription of this concept: the title 'translated' into signs, derived from the visual alphabet designed for the visual identity of the UID since 2017. There are many topics which refer to three macro sessions: - Witnessing (signs and history) - Communicating (signs and semiotics) - Experimenting (signs and sciences) Thanks to the different points of view, an exceptional resource of our disciplinary area, we want to try to outline the prevailing theoretical-operational synergies, the collaborative lines of an instrumental nature, the recent updates of the repertoires of images that attest and nourish the relations among representation, history, semiotics, sciences.
Web – GIS user – friendly: condivisione, comunicazione e progetto di una nuova immagine di territorio
Nell'era di internet e del Web 2.0 l'immagine spaziale ha subito trasformazioni notevoli. La diffusione di mappe informatizzate e di software di facile utilizzo che permettono di accedere ad informazioni georeferenziate (i cosiddetti web – GIS user – friendly) ha consentito lo sviluppo di un modo alternativo ed assolutamente informale di interpretare il territorio. L'urbanistica può e deve intraprendere un dialogo con queste forme di costruzione dell'immagine territoriale per una gestione più democratica ed efficiente.
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New public family management: welfare generativo, family mainstreaming, networking e partnership
In: Tsm Trentino School of Management/Studi e Ricerche 38
SAFC (Smart Age Friendly City): un sistema di valutazione certificato per edifici a misura di anziano
Il presente Proponimento di tesi, nasce sulla scia del progetto PRACTICE (Planning rethinked Ageing Cities through innovative Cellular Environments) un progetto bilaterale Italia- Svezia, effettuato congiuntamente dal CITERA (Centro Interdipartimentale Territorio, Edilizia, Restauro e Ambiente), della facoltà di Architettura La Sapienza di Roma, e la Scuola di Architettura e Ambiente Costruito, del dipartimento di Pianificazione Urbana del KTH – Royal Institute di tecnologia di Stoccolma,con l'obbiettivo di realizzazione di una certificazione per edifici Age-Friendly, e la sua applicazione su edifici di diversa tipologia. Il programma ha previsto una ricerca multidisciplinare, in cui venissero valutati gli ambienti abitativi, a scala residenziale-edilizia, il contesto urbano, e quello sociale, al fine di definire le soluzioni più adatte all'accessibilità e fruibilità degli spazi, così da consentire una maggiore autonomia della popolazione anziana nel proprio ambiente. Il progetto di ricerca, nasce come conseguenza di analisi effettuate nel tempo, in cui si è verificata e dimostrata la reale necessità di rendere le città più "consapevoli" delle esigenze di una popolazione che tende sempre più ad invecchiare. Se da un lato l'aumento della longevità rappresenta una conquista del mondo moderno, derivato dall'evoluzione in campo medico, tecnologico e al miglioramento delle migliori condizioni, di vita, dall'altro tale tendenza richiede necessariamente un'adeguata capacità di rinnovamento interdisciplinare che coinvolga quindi non soltanto le politiche sanitarie e socio-assistenziali, ma anche e soprattutto quelle urbane, attraverso un'attenta azione pianificatoria in grado di trasformare spazi in luoghi accessibili ed inclusivi. Le città, sono infatti da considerarsi "smart" e capaci di adattarsi a nuovi scenari attraverso piccoli accorgimenti, a approcci innovativi. All' interno di questo nuovo scenario, l'invecchiamento rappresenta una nuova sfida, raccolta e fronteggiata, con gli strumenti ipotizzati in questo progetto di tesi. Il processo di invecchiamento è ovviamente una realtà biologica, difficile da definire univocamente, ma che ha una sua dinamica, in parte fuori dal controllo umano, in parte soggetta alle costruzioni mentali che ogni società attribuisce a questo particolare periodo della vita. 5 L'istituto Nazionale sull'Invecchiamento, ha affermato che nel suo senso più ampio, l' invecchiamento si riferisce solamente ai cambiamenti che si verificano durante l'arco della vita". Nei paesi in via di sviluppo infatti, il tempo cronologico ha poca o nessuna importanza nell'identificazione della vecchiaia, che viene invece associata al momento in cui il contributo attivo della persona non è più possibile. L'Attività di Ricerca, dopo aver esaminato modelli esteri e analizzato le problematiche attinenti gli anziani, ha elaborato uno specifico sistema di analisi utilizzato per la realizzazione di una certificazione, impostata per definire quanto un edificio sia stato pensato o sarà progettato a misura di anziano. E' stata quindi effettuata una valutazione multicriteriale dal punto di vista edilizio, urbano e sociale. La certificazione si comporrà di schede valutative impostate secondo la struttura di quelle impiegate dal Protocollo Itaca, basato sull' SB Method, uno dei sistemi più efficaci oggi riconosciuto a livello internazionale. La valutazione è impostata secondo una gerarchia di aree, categorie e criteri. Ogni area infatti rappresenta macro temi che si ritengono significativi ai fini della valutazione finale e comprende più categorie (in numero variabile) ciascuna delle quali definisce maggiormente nel dettaglio un particolare aspetto dell'area di appartenenza. Le categorie sono, a loro volta, suddivise in criteri, che rappresentano le voci di valutazione del protocollo, e vengono utilizzati per caratterizzare le performance dell'ambiente costruito, urbano e sociale, attraverso l'attribuzione di un punteggio che varia da -1 a 5. Successivamente, tali schede sono state concretizzate attraverso l'elaborazione e diffusione di questionari specifici, ad esperti del settore (medici, psicologi, ingegneri, architetti, addetti agli anziani), che potessero fornirci delle risposte adeguate alle categorie da noi selezionate, così da poter definire un punteggio realistico e concreto, base di ogni scheda. E' stata in fine applicata tale certificazione a casi studio selezionati, all' interno della regione Lazio, al fine di creare un database contenente informazioni utili, relative alle caratteristiche degli edifici residenziali, valutandone gli aspetti critici, e ipotizzando delle soluzioni migliorative, tali da renderli completamente age- friendly. Si è pensato perciò di catalogare e paragonare in base a epoca di costruzione e tipologia edilizia i casi studio, evidenziandone le criticità, così da poter 6 standardizzare delle opere di miglioria utili al fine di una progettazione futura, più consapevole e vicina alle esigenze di una popolazione che tende sempre più ad invecchiare. In ultimo sono stati ipotizzati successivi sviluppi a tale progetto, attraverso un approccio multidimensionale, integrato e innovativo, che potesse consentire la valutazione e certificazione di un modello progettuale elaborato in ambiente BIM e GIS, tale da contenere informazioni utili, al fine di indirizzare la scelta dei progettisti e dei pianificatori in relazione alla collocazione deli edifici, dei servizi e delle infrastrutture, per la realizzazione di progetti a misura di anziano.
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