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Garden tourism: il patrimonio dei giardini nei processi di fruizione e narrazione turistica
In: Narrazioni geografiche del territorio 3
Corps du chef et gardes du corps dans l'armée romaine: actes du septième congrès de Lyon (25-27 octobre 2018)
In: Collection Études et de Recherches sur l'Occident Romain 53
Almost by Chance an Anarchist. Dario Fo between Harlequin and Avant-garde ; Quasi per caso un anarchico. Dario Fo fra Arlecchino e avanguardia
Bent Holm's paper analyzes a famous work by Dario Fo, Accidental Death of an Anarchist, which was staged in 1970. The play deals with an event that actually happened the previous year: Pino Pinelli's death while he was in custody at the police headquarters in Milan. One of Holm's fundamental contentions is that Fo's political denunciation is not sufficient to explain the success of the performance. Rather, it must be sought at deeper levels than strictly ideological ones.
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"The Garden Path". Il dibattito interalleato e l'evoluzione della politica anglo-americana per l'Italia dalla strategia militare al controllo istituzionale, 1939-1945
L'Italia è stata sottoposta a controllo alleato per un periodo di tre anni e mezzo, compreso tra la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 e quella del trattato di pace del febbraio 1947. La storiografia italiana, al pari di quella anglosassone, ha dedicato nei decenni scorsi numerose opere di approfondimento tematico alle vicende dell'occupazione alleata, ma lo studio degli eventi dei quattro anni nei quali l'Italia si era trovata al centro della pianificazione strategica britannica prima, anglo-americana poi, e di un convulso dibattito interalleato incentrato sull'importanza relativa che la conquista della penisola avrebbe avuto nel contesto generale della guerra europea e nella ridefinizione degli equilibri geopolitici continentali del dopoguerra è stato invece indagato con minore puntualità. L'ipotesi di studio che si espone nella sezione di apertura del lavoro consiste in una rivalutazione del ruolo che l'idea dell'eliminazione prioritaria dell'Italia dal quadro bellico europeo ha svolto nella strategia complessiva elaborata dalla Gran Bretagna nel triennio iniziale del conflitto, e in una analisi del peso che questa stessa idea ha avuto nel consolidamento e successivo deterioramento delle relazioni con gli americani. Nella seconda si affronta invece uno studio delle modalità di applicazione della politica elaborata per l'Italia dai centri del comando anglo-americano che si incentra sul funzionamento della struttura istituzionale imposta dagli Alleati alla penisola occupata. L'analisi della politica alleata attraverso lo studio dell'interazione tra la sfera politica e quella militare degli organismi di Londra, Washington e Algeri - dapprima nella questione della scelta degli obiettivi strategici durante la prima fase di contenimento della guerra, poi nell'elaborazione dei parametri di riferimento per l'occupazione da imporre al nemico sconfitto e nel trattamento da riservare allo stesso, funge da collante per il dialogo tra le due metà complementari dell'opera.
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The Revival of Memory: Gardens and Avenues of Remembrance. Early Results of a Research in Abruzzo ; Il recupero della memoria: parchi e viali della Rimembranza. Primi esiti di una ricerca in Abruzzo
The forthcoming centenary of the Great War (1914-1918) can be considered an important occasion to focus attention on the subject of memorials for the fallen in the War. Immediately after the War, this topic was considered so relevant that in each municipality of Italy, Gardens and Avenues of Remembrance were realized and soon became places of memory, characterized by strong values of identity, history and landscape. In these places, usually correspondent to the number of fallen in that neighbourhood and located in urban or peripheral areas,nature and anthropic elements coexisted. For their importance, from 1926 these places have been included among the National Monuments. After the Second World War, avenues and gardens, as well as toponyms, were gradually forgotten and, in many cases, radically transformed. Due to a form of damnatio memoriae, which locations considered symbols of past governments have had to pay, these places have been changed, radically transforming also their authentic significance.A century on, it is important to start a programme for protection and enhancement of this historic heritage (classification at a regional and national scale, measurements, archival research, definition of guide lines for conservation). The essay also describes the early results of the classification of Gardens and Avenues of Remembrance in Abruzzo. ; L'imminenza del centenario della Grande Guerra (1914-1918) costituisce una straordinaria occasione per richiamare l'attenzione sul tema della memoria dei caduti, che negli anni immediatamente successivi fu percepito al punto tale da portare all'istituzione, in ogni comune d'Italia, di parchi e viali della Rimembranza, luoghi del ricordo fortemente identitari e di indubbia valenza storica e paesaggistica. Si trattava di ambiti urbani e periurbani in cui l'elemento antropico entrava in simbiosi con quello naturale costituito dagli alberi, da mettere a dimora in numero pari a quello dei caduti in guerra della singola località. Nel 1926 questi luoghi furono dichiarati ...
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Città giardino: cento anni di teorie, modelli, esperienze : a century of theories, models, experiences
In: Architettura e spazio urbano
A Library between history and science ; Una Biblioteca tra storia e scienza
The University of Camerino Botany Library was established in 1828 by Vincenzo Ottaviani, founder of the botanical gardens. The library collections have grown over the years thanks to the professors' passion for scientific research, and its history reflects the transformations occurred in the scientific and academic world, the political passions that would have led to revolutions in Europe and the institutional problems of a small Italian university with a rich and complex historical background. By analyzing the library's historical inventory and its collections' development we can catch a glimpse of the feverish scientific spirit of the time – a time of great innovations and knowledge exchange at an international level. ; La Biblioteca di botanica dell'Università di Camerino – nata nel 1828 per volontà di Vincenzo Ottaviani, fondatore dell'Orto botanico – ha visto crescere le sue collezioni coerentemente con gli interessi scientifici dei vari docenti, i mutamenti metodologici nella didattica e nella sperimentazione pratica, le passioni politiche che avrebbero portato alle rivoluzioni in Europa, e i problemi istituzionali di una piccola università italiana dalla storia secolare e complicata. L'analisi dell'inventario storico della Biblioteca, in cui compaiono alcuni testi fondamentali per le scienze naturali acquistati nel corso dell'Ottocento, ha permesso di ripercorrerne la storia e individuarne le linee di sviluppo, del tutto coerenti con le innovazioni scientifiche di quel secolo e con lo scambio internazionale di conoscenza proprio della cultura universitaria.
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I giardini storici di Bagheria fra abbandono, complice distruzione e valorizzazione
Il saggio indaga il patrimonio delle ville e dei giardini storici, sistemati con parterre, viali, sculture, padiglioni, fontane e ricca flora e in alcuni casi anche fauna esotica, realizzati, dalla seconda metà del Seicento, a Bagheria, vicino Palermo. Sono anche presentati i processi di trasformazione, abbandono e distruzione (seconda metà del sec. XX), valutando le nuove politiche d'intervento basate sulla necessità di un censimento dei giardini e dei parchi storici superstiti, attivando le basi indispensabili per contribuire all'azione di conoscenza, tutela, manutenzione, restauro e valorizzazione. Per alcuni interventi di restauro già effettuati su giardini storici, come villa Cattolica e villa S. Cataldo, si constata la loro correttezza, in particolare alla luce delle Carte di Firenze. Parallelamente e con la stessa impostazione metodologica e attenzione ai principi delle Carte di Firenze, si propongono studi e proposte di progetti per altri esempi: il singolare zoo di pietra dei cosiddetti "mostri" e parterre di villa Palagonia, e lo stesso eccezionale giardino all'italiana di villa S. Cataldo. ; The essay investigates the heritage of historic villas and gardens, arranged with parterre, avenues, scultptures, pavilions, fountains and rich flora and in some cases even exotic fauna, created, from the second half of the seventeenth century, in Bagheria, near Palermo. The processes of transformation, abandonment and destruction (second half of the 20th century) are also presented, evaluating the new intervention policies based on the need for a census of surviving historic gardens and parks, activating the essential bases to contribute to the action of knowledge, protection, maintenance, restoration and enhancement. For some restoration interventions already carried out on historic gardens, such as Villa Cattolica and Villa S. Cataldo, their correctness is ascertained, in particular in the light of the Florence Charters. At the same time and with the same methodological approach and attention to the principles of the Florence Charters, studies and project proposals are proposed for other examples: the unique stone zoo of the so-called "monsters" and parterre of Villa Palagonia, and the same exceptional garden at the of the villa S. Cataldo.
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L'amara vittoria del situazionismo: per una storia critica dell'Internationale situationniste ; 1957-1972
In: Collana "Rovesciare il futuro" 4
The green element and housing in the quarantined city ; L'elemento verde e l'abitazione nella città in quarantena
The article addresses the issue of the new demand for a relationship with nature in and around our homes that these months of pandemic have put back at the centre of housing behaviour. The aim is to search for lines of continuity, fractures, radical transformations and unexpected returns within the disciplinary culture in relation to the dialectic between innovation and tradition and around the possible resilience of the modern project (understood as based on the continuous questioning around its own instruments and its role on an ethical and political level) in the face of changing conditions. In addition to Luigi Figini's decades of research in the field of Italian Rationalism, it examines the contribution of Pietro Porcinai and the work of Leberecht Migge in Germany. ; L'articolo affronta la questione della nuova domanda di un rapporto con la natura all'interno e intorno alle nostre case che questi mesi di pandemia hanno rimesso al centro dei comportamenti abitativi. L'obiettivo è quello di ricercare linee di continuità, fratture, radicali trasformazioni e ritorni imprevisti all'interno della cultura disciplinare in relazione alla dialettica tra innovazione e tradizione e intorno alla possibile tenuta del progetto moderno (inteso come fondato sul continuo interrogativo intorno ai propri strumenti e al proprio ruolo sul piano etico e politico) a fronte delle mutate condizioni. Oltre alla decennale ricerca di Luigi Figini nell'ambito della vicenda del Razionalismo Italiano, rilegge il contributo di Pietro Porcinai e l'opera di Leberecht Migge in Germania
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Arte protofeminist: una rilettura delle neoavanguardie italiane degli anni Sessanta ; Proto-feminist art: reinterpreting italian neo-avantgarde of the Sixties
Dottorato di ricerca in Memoria e materia dell'opera d'arte attraverso i processi di produzione, storicizzazione, conservazione e musealizzazione ; Questo studio ha lo scopo di rileggere la produzione degli anni Sessanta di alcune artiste di neoavanguardia, ponendola a raffronto con la feminist art degli anni Settanta. Un ambito di ricerca ancora poco indagato dalla critica italiana, che solo negli anni Novanta ha registrato il tentativo di reinterpretare le poetiche di neoavanguardia da una prospettiva di genere. La tesi si articola in due parti. Nella prima si traccia il profilo generazionale di dodici artiste nate tra il 1930 e il 1940 (Marina Apollonio, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Laura Grisi, Elisabetta Gut, Lucia Di Luciano, Lucia Marcucci, Cloti Ricciardi, Ketty La Rocca, Grazia Varisco, Nanda Vigo e Simona Weller) cofondatrici di gruppi o esponenti dei maggiori movimenti di neoavanguardia degli anni Sessanta, e a oggi riconosciute e acclamate dalla critica. La ricerca indaga con un taglio sociologico il loro contesto cetuale e culturale di appartenenza, le tappe della loro formazione e le strategie di realizzazione professionale e familiare. L'analisi evidenzia le numerose idiosincrasie della condizione femminile con cui le artiste italiane devono fare i conti durante la lunga fase di gestazione del neofemminismo. L'ambiguità insita nel loro percorso di donne e di artiste ne fa dei soggetti ancora ben inseriti nella società patriarcale del secondo dopoguerra, ma anche delle figure di rottura rispetto alle generazioni femminili precedenti. La seconda parte della tesi introduce la nozione di opera «proto-feminist», attraverso cui si tenta di chiarire se e in che misura la produzione di neoavanguardia abbia anticipato temi e costanti espressive della feminist art degli anni Settanta. Infatti, pur in assenza di contatti diretti con le colleghe internazionali e di legami con i movimenti di emancipazione, la produzione delle artiste si differenzia da quella degli uomini in virtù di una prospettiva di genere più o meno marcata e dialoga con quella di artiste internazionali grossomodo coetanee ed esponenti dirette o indirette della feminist art. I casi di studio considerati, riconducibili a due aree tematiche di riferimento (la ricerca identitaria e l'interpretazione della realtà), rintracciano nella produzione italiana alcuni tòpoi della corrente feminist, quali la politicizzazione del privato, la contestazione degli stereotipi di genere, l'estetizzazione della ritualità domestica e la messa in discussione delle gerarchie sociali ed estetiche. In definitiva la posizione occupata dall'Italia nella storia dell'arte femminista si rivela significativa quanto singolare e apre a un più articolato dibattito sulle molteplici radici estetiche del movimento internazionale. ; The aim of the present research is to provide a new interpretation of the work of Italian women artists in the Sixties, establishing a comparison with the Feminist art of the Seventies. The art of the Italian women artists is a very particular subject, which appears to have been neglected for a long time by Italian experts, who have adopted a gender perspective to investigate neo-avant-garde only from the early Nineties onwards. This PhD thesis is divided in two parts. The first part outlines the portrait of a generation: twelve Italian women artists born between 1930 and 1940 (Marina Apollonio, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Laura Grisi, Elisabetta Gut, Lucia Di Luciano, Lucia Marcucci, Cloti Ricciardi, Ketty La Rocca, Grazia Varisco, Nanda Vigo and Simona Weller) who were founders or exponents of neo-avant-garde groups and major art movements during the Sixties, and are now recognized and celebrated as important artists. Therefore the research looks from a sociological point of view at the social and cultural milieu, the stages of educational careers and the strategies for professional and family success. Such an analysis points out many inconsistencies that Italian women had to confront with throughout the long period of emancipation preluding the advent of the Feminist movement. On this background Italian women artists proved to act rather ambiguously, as while they were still well integrated in a patriarchal society, they rejected more and more strongly the mind-set of the previous female generations and brought forward feminist ideas. The second part of the thesis introduces the notion of «proto-feminist» work, as a conceptual tool to evaluate whether, how and when the women of the Sixties may have anticipated forms and themes of the Feminist art. As a matter of fact, notwithstanding the scarcity of Feminist collectives in Italy and contacts with the international scenario, the production of the women artists differentiate itself from the men's one by virtue of a more or less overt gender quality, bearing also a direct or indirect resemblance with works by contemporary Feminist artists from abroad. The Italian case studies, grouped in two thematic areas (The search for identity and The interpretation of reality), reveal specific Feminist art's features, i.e. the politicization of the private life, the challenging of gender stereotypes, the aestheticism of domestic roles and the questioning of social and aesthetic hierarchies. In conclusion, Italy has played a significant and exceptional position in the Feminist art history; a position which requires a more comprehensive debate on the aesthetic roots of the Feminist movement.
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