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Italianismi nella lingua albanese
Il presente lavoro prende in esame gli Italianismi nella lingua albanese. Le note introduttive al volume presentano un breve profilo linguistico dell'albanese, i momenti salienti della lessicografia albanese, con particolare riferimento ai dizionari bilingui che vedono l'italiano come lingua a confronto, e una rapida esposizione delle ricerche etimologiche nel campo dell'albanese, soffermandosi principalmente sugli studi sugli italianismi. Lo studio si pone l'obiettivo di aggiornare l'apporto lessicale italiano nella lingua albanese. Per questa ragione, il presente lavoro, impostato su un piano diacronico e sincronico, prende in rassegna studi principalmente etimologici, dizionari etimologici, vocabolari bilingui e monolingui, ufficiali normativi) e d'autore (non normativi), dizionari terminologici (musicali, meccanici, ecclesiastici, giuridici, economici, letterari, fisiologici, ecc.) e studi sulla terminologia della comunicazione, della stampa e della radiotelevisione, della cinematografia e della fotografia, dell'arte militare, ecc. Si fa ricorso al mezzo televisivo per lemmi usati comunemente ma non registrati nei dizionari. I riferimenti, pur circoscritti, ai quotidiani, testimoniano la vitalità dei lemmi rintracciati. La conoscenza diretta della lingua ha portato all'inserimento di voci che non hanno riferimenti bibliografici. Non mancano citazioni d'autore per dimostrare che le attestazioni nei dizionari non coincidono con la prima attestazione del lemma. Si attua il principio della concordanza fonologica, morfologica e semantica e si cerca di dare un panorama, pur sommario, delle dinamiche lessicali, rilevando la differenza tra lemma accolto e lemma vitale, poiché gli italianismi fanno stabilmente parte della contemporanea realtà linguistica albanese.
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Il contributo lessicale di Francesco Maria da Lecce alla lingua albanese tra tradizione e innovazione
Il presente studio prende in esame il Dittionario italiano-albanese del frate francescano Francesco Maria Da Lecce (1702). Egli è il primo cultore di lingua albanese che inaugura la stagione dei dizionari bilingui di autori italiani. Con diligenza l'Autore registra il patrimonio lessicale albanese della fine del XVII sec. La sua opera diventa un prezioso documento linguistico che, in un contesto culturale di tarde e non copiose attestazioni scritte, assume un rilievo particolare per la storia della lingua albanese. In tal senso, egli è il prosecutore della tradizione, è l'anello congiuntivo con la linguistica e la lessicografia ottocentesche. L'indagine si sofferma particolarmente sui prestiti lessicali italiani nel seicento albanese. La valutazione degli italianismi del Da Lecce porta necessariamente alla individuazione di due tipologie di voci: la prima, riguarda i lemmi già attestati nei testi antichi (Buzuku, Budi, Bardhi e Bogdani); la seconda, le voci che risultano ad oggi attestate per la prima volta proprio nel dizionario del Da Lecce. Rintracciarle nel dizionario rappresenta una novità, poiché esso è rimasto inedito fino al 2009 (non è stato possibile agli albanologi consultarlo per i loro studi pubblicati nel XIX e XX secolo). Di tutte le occorrenze riportate si ripercorre la storia, segnalando la prima attestazione e accezione, e si rintracciano puntualmente gli interventi del Da Lecce. Rispetto ai recenti studi sugli italianismi nella lingua albanese, il presente saggio segnala nuovi apporti di àmbito botanico, storico, geologico, religioso, gastronomico, militare e inoltre nomi di oggetti e di professioni e uffici. Le considerazioni finali riguardano la vitalità degli italianismi rintracciati nel dizionario.
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