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Das große Ganze: Intergenerationalität in familiengeführten Tourismusbetrieben in Südtirol
In: Tourism & museum Bd. 6
Juristische Glossierungstechniken als Mittel rechtswissenschaftlicher Rationalisierungen: Erfahrungen aus dem europäischen Mittelalter - vor und neben den großen 'Glossae ordinariae'
In: Abhandlungen zur rechtswissenschaftlichen Grundlagenforschung Band 103
«Noi tongani coltiviamo cose grosse»: Orticoltura e contrasto al cambiamento climatico alle isole Tonga
The Tongan population does not separate itself from the surrounding natural environment, to the point that there is no term to define it and objectify it. Practices and social relationships revolve around such natural environment guaranteeing the community equilibrium: the agricultural destination of a field goes therefore way beyond the fulfilling of nutritive needs and it is rather connected to the social function of the cultivation. Furthermore, the land division in gendered areas of pertinence with connected specific functions makes them neither homogenous nor interchangeable. This paper analyzes in a historical and anthropological perspective those de-territorialization and re-territorialization processes which began in the XIX century under the western missionaries' influence that are still visible today in the aid economy agricultural development policies. The Cartesian disjunction between humankind and nature seems indeed to drive the environmental policies also beyond the western cultural area, triggering a number of critical issues. The current horticulture projects promoted in the Kingdom of Tonga do not take root on the one side because the population does not master the western cultivation techniques and on the other because the staples have no social value. ; La popolazione tongana si percepisce in continuità con l'ambiente naturale che la circonda, al punto da non avere un termine per definirlo e oggettivarlo. Attorno ad esso e ai suoi prodotti intercorrono infatti pratiche e relazioni sociali che garantiscono l'equilibrio della comunità: la destinazione agricola di un campo va quindi ben oltre il soddisfacimento nutritivo ed è legata alla funzione sociale della coltura stessa. Inoltre, la divisione delle terre in zone di pertinenza del maschile e del femminile con funzioni specifiche le rende non omogenee né intercambiabili. Questo contributo analizza in una prospettiva storico-antropologica quei processi di de-territorializzazione e ri-territorializzazione avviati a partire dal XIX secolo sotto l'influenza missionaria che si intravvedono anche oggi nelle politiche di sviluppo agricolo alimentate dell'economia degli aiuti. La cartesiana disgiunzione tra uomo e natura sembra infatti essere alla base delle politiche per l'ambiente anche al di fuori del contesto culturale occidentale, lasciando emergere numerose criticità. I progetti di orticoltura promossi nel regno non riescono così ad avere presa e continuità nella comunità non solo perché la popolazione non ne padroneggia le tecniche di coltivazione, ma anche perché i suoi frutti non hanno valore sociale.
BASE
SCIOPERO E RIVOLUZIONE
In: Il politico: rivista italiana di scienze politiche ; rivista quardrimestrale, Band 22, Heft 920, S. 299-313
ISSN: 0032-325X
The Russian revolutions of 1905 & 1917, & the troubles which afflicted the popular democracies in 1953 & 1956 have many characteristics in common. Recent studies of revolutionary phenomena indicate that these fall into 2 categories: (1) the revolution `from below' which, involving a violent class struggle, gradually developed from a movement of the masses, & (2) the revolution `from above' which comes about through a brutal seizure of power by a revolutionary elite. The revolutions of 1905 & 1917 were mass movements which a catalytic element set off. In both instances an econ strike became a poi'al strike. Thus the popular movements of East Berlin, Vorkuta, Poznan & Budapest were similarly marked by strikes, which contributed to the creation of a pre- revolutionary situation, of which another indication was the defection of the intellectuals. However, the crisis of the socialist world has not reached the stage of maturity where a fatal repetition of the model of 1917 will occur. Tr by J. A. Broussard from IPSA.
3.3 Istituzioni linguistiche e Sprachkritik nella prospettiva europea
In questo articolo vengono esaminate sia le istituzioni statali, che hanno il compito politico di normalizzare e standardizzare una lingua nazionale, sia le associazioni (p. e. società linguistiche, associazioni linguistiche e culturali), che se ne occupano senza avere un mandato statale. In questo contesto vengono messe a confronto le accademie linguistiche che da tempo in Italia, Francia e Croazia hanno una forte influenza sull'imposizione delle norme e godono di ampio prestigio se messe a confronto invece con le attività dall'ambizione politico-linguistica di quei paesi, nei quali non esistono istituzioni di questo tipo. Tutte le istituzioni e le associazioni, indipendentemente dalla loro collaborazione con lo Stato o con le Società, hanno in comune la volontà – autoattribuita – di impegnarsi nella cura della lingua nel proprio contesto sociale.
BASE
L' alleato scomodo: i rapporti fra Roma e Washington nel Mediterraneo; Sigonella e Gheddafi
In: Collana storica
Jung e l'archetipo della Grande Madre: viaggio antropologico e psicodinamico nella dimensione dell'eterno femminino
In: Studi e ricerche. Antropologia
Contrôle et escalades verbales: politique et régulation au moyen de la langue
In: Studia Romanica Band 216
Ungheria 2004/05
In: Est-ovest: rivista di studi sull'integrazione europea, Heft 3, S. 27-43
ISSN: 0046-256X