ITALIANO: Nel presente contributo si indicano alcuni temi delle recenti riforme del MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo); in particolare vengono analizzati: il rapporto tra tutela e valorizzazione, anche in riferimento all'articolo 9 della Costituzione; il tema della visione olistica del patrimonio e della so- printendenza unica; i progressi nella liberalizzazione delle immagini e nell'open access; i musei e i servizi ai visitatori; i contenuti e le prospettive dell'applicazione della Convenzione di Faro nelle politiche del patri- monio culturale in Italia. / ENGLISH: In this article I point out some of the themes of the recent reforms of MiBACT; in particular I analyzed: the relationship between protection and fruition, also with reference to article 9 of the Constitution; the theme of the holistic view of heritage and the unique 'soprintendenza'; the progress in the liberalization of the images and in open access; museums and services to visitors; the content and prospects of the application of the Convention of Faro in the policies of cultural heritage in Italy.
ITALIANO: Il volume raccoglie gli interventi tenutisi al Convegno Internazionale "Al di là del repubblicanesimo. Modernità politica e origini dello Stato. Esperienze e discipline a confronto (1350-1600)", celebrato a Napoli nell'aprile del 2018, e incorpora un certo numero di altri contributi, ritenuti in linea con lo spirito dell'operazione. I lavori, nel loro insieme, conformano il quadro della ricca varietà di tradizioni e linguaggi intellettuali che dialogano e s'incrociano nel grande snodo della modernità, grosso modo tra XIV e XVII secolo: dalla tradizione giuridica a quella dell'ars dictaminis, a quella umanistica rinascimentale e post-rinascimentale, nutrite di pensiero classico, la riflessione investe le strutture concettuali e discorsive che – tra conflitti, contraddizioni e adattamenti – concorrono a formare l'idea moderna di Stato. Il "caso di studio" della Napoli aragonese (1442-1503), dimostra come questa realtà, storicamente determinata, abbia rappresentato un laboratorio d'avanguardia di tale modernità etica e socio-politica europea. L'ultima sezione affronta, da un punto di vista storico-critico e filosofico-politico, le sfide che l'epoca contemporanea pone alla modernità politica e alla dottrina, ma forse ancor più alla realtà stessa, dello Stato. Sullo sfondo, l'invito ad esplorare un approccio rinnovato alla concettualizzazione della politica e dei comportamenti pubblici, a partire dalla riflessione sul pensiero europeo tra basso Medioevo e prima Età moderna. / ENGLISH: The volume collects the interventions held at the International Conference Beyond Republicanism. Political modernity and the origins of the State. Comparing experiences and disciplines (1350-1600), that took place in Naples during April 2018. It also includes a number of external contributions deemed in line with the spirit of the conference. The works included in the volume describe the rich variety of intersecting traditions and specialist languages that, roughly between the fourteenth and seventeenth centuries, cross their paths during the great junction of modernity: from the juridical tradition to that of the ars dictaminis, to the humanities of the Reinassance and post-Reinassance period, all nourished by classical thought, the book's reflection invests the conceptual and discursive structures which - amid conflicts, contradictions and adaptations - combine to form the modern idea of the State. The "case study" of Aragonese Naples (1442-1503) demonstrates how this historically determined reality has represented an avant-garde laboratory of the European ethical and socio-political modernity. The last section addresses, from a historical-critical and philosophical-political point of view, the challenges that the contemporary era poses to political modernity and doctrine, and perhaps even more so to the nature of the State itself. In the background, the volume suggests to explore a renewed approach to the conceptualization of politics and public behavior, starting with a reflection on European thought between the late Middle Ages and the early modern age.
Slides per il Secondo Colloquio di Ricerca - "Verso nuovi modelli di ricerca" - organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università degli Studi di Catania (Catania, Aula Magna "Santo Mazzarino", 26-27 ottobre 2015).
Analisi documentata con numerose fonti di archivio dell'evoluzione della propaganda antigiudaica nel territorio di Brescia durante la seconda metà del Quattrocento e delle posizioni sostenute in particolar modo dai francescani, impegnati nella predicazione contro l'usura, in genere, e contro il prestito ebraico, in particolare, dopo l'episodio di Simonino da Trento.
Dottorato di ricerca in Società, istituzioni e sistemi politici europei (19.-20. secolo) ; Una tesi di storia urbana che ha per oggetto l'attività della Società generale immobiliare di lavori di utilità pubblica e agricola (comunemente nota come Società generale immobiliare o Immobiliare tout court) nella Roma del secondo dopoguerra, e che si concentra su un case study rappresentato dal quartiere delle Valli, sorto per sua iniziativa nella periferia settentrionale tra gli anni Cinquanta e Settanta. L'Immobiliare, operatore di primo piano a livello italiano ed internazionale, era tra i maggiori proprietari fondiari e in linea di massima il più importante promotore edilizio della città. Tanto dagli osservatori contemporanei quanto nelle ricostruzioni successive, essa è stata sovente considerata una delle massime espressioni, e spesso un vero e proprio simbolo, delle forze della speculazione fondiaria ed edilizia che hanno negativamente condizionato il processo di crescita della capitale. Nel primo capitolo si illustra dunque nei suoi termini generali l'espansione urbana di Roma nei tre decenni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale, considerando le dinamiche demografiche, i flussi immigratori, le forme dello sviluppo, le caratteristiche della "città pubblica" e della "città privata", il governo dell'espansione e i problemi urbanistici e sociali ad essa legati, nonché le principali letture che di tali processi sono state date nel corso del tempo. Nel secondo si offre invece una rapida panoramica dell'attività e degli interventi edilizi dell'Immobiliare, in modo da poter valutare il ruolo da essa complessivamente svolto nel processo di crescita della città. Vengono ricostruite le idee guida, le strategie operative e le realizzazioni della società, presentando sia le iniziative effettivamente sviluppate (nuclei edilizi, comprensori e interi quartieri) che quelle rimaste sulla carta. I capitoli successivi sono infine dedicati al quartiere delle Valli. Oggetto di indagine sono il contesto territoriale in cui esso è sorto, la proprietà fondiaria e l'utilizzo dell'area fino alla sua acquisizione da parte dell'Immobiliare, le operazioni di lottizzazione ed edificazione realizzate da quest'ultima, le dinamiche demografiche e la composizione sociale, il sistema della mobilità e la dotazione di servizi e infrastrutture, i luoghi e le forme della socialità, l'identità di quartiere, le lotte dei cittadini e la vicenda del "pratone". Intento della ricerca è ricostruire come è nato e si è sviluppato il quartiere, definirne le caratteristiche intrinseche ed i rapporti con gli insediamenti circostanti e la città nel suo complesso, nonché analizzare come ci si è vissuto, per poter adeguatamente valutare gli esiti di questa iniziativa dell'Immobiliare sotto il profilo della tenuta urbanistica e della qualità della vita. Più in generale, il lavoro vuol essere un contributo utile ad approfondire la conoscenza della crescita e delle trasformazioni della capitale, con particolare riguardo a quella "città privata" le cui caratteristiche e dinamiche di sviluppo – al di là di trattazioni generali e anche di diffusi stereotipi - restano ancora ampiamente da indagare. L'arco cronologico considerato coincide sostanzialmente con il primo trentennio repubblicano, anche se vengono ampiamente esplorati il contesto precedente e gli sviluppi successivi delle varie vicende illustrate. Relativamente alle fonti, la tesi è frutto dell'intreccio di documentazione di vario genere e provenienza: dalla bibliografia ai dati statistici, dalla stampa alla cartografia, dalle diverse fonti archivistiche scritte a quelle audiovisive, iconografiche, materiali, orali e telematiche. Di primaria importanza per la ricerca è stato il fondo della Società generale immobiliare conservato presso l'Archivio centrale dello Stato, che riveste enorme interesse per la storia urbana contemporanea e numerosi altri settori di ricerca, ma è tuttora in corso di riordinamento e consultabile quindi solo in parte e con qualche difficoltà. ; This is an urban history thesis on the activity of the Società Generale Immobiliare in Rome in the period following the Second World War, which concentrates on the case study of the Quartiere delle Valli, a neighbourhood initially developed by the Company on the northern outskirts of Rome in the 1950-1960s. The Società Generale Immobiliare was an important property developer in Italy and abroad, and it was one of the principal land owners and the leading building company in Rome. It has been considered, both by contemporaries and afterwards by scholars, as a symbol of the forces of the land and building speculation, which negatively conditioned the urban growth of Rome. Therefore the first chapter of the thesis deals with the urban development of Rome in the three decades following the end of World War II, illustrating various aspects such as the demographic dynamics, the immigration flows, the public and private forms of development, the town planning and social problems and the administration of the expansion, and the different interpretations of these historical processes. The second chapter contains a survey of the activity and the numerous building initiatives of the Società Generale Immobiliare, in order to evaluate its role in the urban growth of Rome. Leading ideas, operating strategies and projects are illustrated, presenting both those initiatives which were carried out and those which were not. The other chapters are dedicated to the Quartiere delle Valli. They deal with the territorial context in which it developed, the property and the use of the area until its acquisition by the Società Generale Immobiliare, its parcelling out and building operations, the demographic dynamics and the social composition of the inhabitants, transport, public services and infrastructures, the public and communal spaces, neighbourhood identity, and the struggles of the citizens for the green area known as "pratone". The aim of the research is both to describe how the Quartiere delle Valli rose and developed, defining its own characteristics and its relations with the surrounding neighbourhoods and the whole city, and to analyse how people lived there, in order to evaluate the outcome of this initiative from the point of view of the town planning results and of the quality of life. In broader terms, the thesis wishes to contribute to a wider knowledge of the growth and transformations of Rome, especially with respect to that "private city", whose characteristics and dynamics of development – beyond general studies and widespread stereotypes - are still largely to be investigated. Strictly speaking, the chronological span of the research is the first three decades after the Second World War, but both the previous context and subsequent developments of the various matters under consideration are widely explored. The thesis is the result of the combination of various sources: bibliography, written and audiovisual archive sources, iconographical, material and oral sources, statistics, press, cartography and internet sites. The most important source has been the records of the Società Generale Immobiliare, conserved at the Archivio Centrale dello Stato (National Archives), which contain very interesting documentation regarding contemporary urban history and other research fields, but which are still being rearranged and consequently can be consulted only in part and with some difficulties.
"Il dovere degli scienziati non è quello di educare il pubblico, ma piuttosto di interagire con esso. Il pubblico è la vera forza trainante dietro decisioni con conseguenze sociali, e deve essere coinvolto su base paritaria nei dibattiti inerenti queste decisioni" . La comunicazione scientifica e tecnologica fra scienza e società, da anni, non è più un mero scambio di informazioni e risultati (spesso fra determinate élite), ma è diventata il veicolo privilegiato per insegnare, formare ed ispirare un pubblico sempre più ampio. Ma non si parla solo di trasmissione uni-direzionale: il dibattito fra scienza, tecnologia e società (amministratori locali, politici, imprenditori, giornalisti, studenti e semplici cittadini) sta guadagnando una partecipazione di interlocutori sempre più numerosi e preparati su temi dalle complesse caratteristiche ed implicazioni (etiche, sociali, economiche, politiche). Questo è in parte dovuto ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nella scienza (e all'impatto che essa sta avendo in molti ambiti della vita sociale. Tali cambiamenti stanno determinando nuove forme di comunicazione scientifica e cooperazione con la società e l'aumento, nell'ultimo decennio, di iniziative e percorsi di formazione, spesso organizzati dalle stesse istituzioni scientifiche. Uno dei risultati più tangibili della cambiata interazione fra scienza e società è la nuova generazione di ricercatori-comunicatori, dotati di una maggiore abilità nel comunicare la scienza in modo efficace e ad un pubblico più ampio e diversificato. In questo contesto diventa importante capire l'efficacia di ogni azione di comunicazione scientifica, impostando uno studio che analizzi, volta per volta, i punti di successo e le criticità emerse nei due comparti causa-effetto. Causa – gli elementi di base della comunicazione scientifica e tecnologica: i valori sociali e culturali di riferimento (ad es. protezione ambientale, sicurezza, salute); - i contenuti (formato di presentazione, tematiche scelte); - i canali usati (web, social ...
The first part of this interview addresses the cultural, social and political milieu that shaped Hagen Keller's education in Germany, the relations with both his mentor Gerd Tellenbach and the other scholars; the approach to prosopography to understand the power structures. Then the interview examines the Roman experience in the Sixties (a scientific and also human one); the book Adelsherrschaft und ständische Gesellschaft and the debate that has attracted; the relationship between local history, regional history and general history; the Ottonian dynasty, the pragmatic use of writing and the symbolic communication; and finally how research is organized and evalueted in Germany.
L'intervista affronta dapprima il clima culturale, sociale e politico in cui è avvenuta la formazione di Hagen Keller in Germania, i rapporti con il suo maestro Gerd Tellenbach e con gli altri allievi, l'accostarsi alla prosopografia per comprendere le strutture del potere. Si sofferma successivamente sull'esperienza romana negli anni Sessanta (scientifica e anche umana); sul libro Adelsherrschaft und ständische Gesellschaft e la discussione che ha suscitato; sui rapporti tra storia locale, storia regionale e storia generale; sugli Ottoni, l'uso pragmatico della scrittura e la comunicazione simbolica; infine sull'organizzazione e la valutazione della ricerca in Germania. ; The first part of this interview addresses the cultural, social and political milieu that shaped Hagen Keller's education in Germany, the relations with both his mentor Gerd Tellenbach and the other scholars; the approach to prosopography to understand the power structures. Then the interview examines the Roman experience in the Sixties (a scientific and also human one); the book Adelsherrschaft und ständische Gesellschaft and the debate that has attracted; the relationship between local history, regional history and general history; the Ottonian dynasty, the pragmatic use of writing and the symbolic communication; and finally how research is organized and evalueted in Germany.
The present paper aims to analyze the function of the aforistical style in the Maxims and Reflections (Ricordi) of Guicciardini. The analysis focuses on the author's skepticism about the possibility of finding general rules in history and in human actions in general. It will be shown that this approach well harmonizes with the aphoristic style, producing what is considered today as the first modern book of moral and political aforisms. ; Il presente articolo si propone di analizzare la funzione dello stile aforistico nei Ricordi di Francesco Guicciardini. L'analisi si focalizza sullo scetticismo dell'autore riguardo la possibilità di trovare regole generali nella storia e nell'agire umano in generale. Verrà mostrato che questo approccio si armonizza coerentemente con lo stile aforistico, producendo quello che oggi è considerato il primo libro moderno di massime morali e politiche.
Libro de Investigación ; La historia contemporánea de España, Italia y Francia se ha ido modelando por las respectivas dinámicas de integración del fator religioso en general, y del catolicismo en particular, en la modernidad política y social de los tres países. El libro ofrece un estudio estructurado, organizado en siete grandes temáticas, sobre esa compleja dialéctica. ; The contemporary history of Spain, Italy and France has been modeled by the respective dynamics of integration of the religious factor in general, and of national Catholicism in particular, in the political and social modernity of the 3 countries. The book offers a structured study on that dialectic. ; info:eu-repo/semantics/publishedVersion
This essay opens a reflection on the current and future scenarios of the "History of the Risorgimento", focusing on the reasons that in the first decade of the 21st century led to its rapid decline in university classrooms, but also on the timid signs of recovery shown between 2015 and 2019. Present in the historiographical debate and in the broader one of "Public History", the History of the Risorgimento must return central in "protecting" European history and its democratic tradition. To achieve this goal, it would be also necessary to reflect on a new location of the "History of the Risorgimento", and more generally of the history of the nineteenth century. Can it be considered as "early contemporary history", and therefore become part of Modern History? This is a question that the scientific community should begin to answer. ; Questo saggio vuole aprire una riflessione sugli scenari attuali e futuri della "Storia del Risorgimento", soffermandosi sulle ragioni che nel primo decennio del XXI secolo ne hanno determinato il rapido declino nelle aule universitarie, ma anche sui timidi segnali di ripresa mostrati tra il 2015 ed il 2019. Presente nel dibattito storiografico ed in quello più ampio della "Public History", basti pensare al confronto sul Meridione, la Storia del Risorgimento può e deve tornare ad essere centrale per proteggere la storia europea e la sua tradizione democratica. Per raggiungere questo obbiettivo sarebbe importante riflettere anche su una nuova collocazione della materia, e più in generale della storia dell'Ottocento. Può essere considerata come "early contemporary history", e quindi rientrare nella Storia Moderna? È una domanda cui la comunità scientifica dovrebbe cominciare a rispondere.
Jews and Sicily in the Mediterranean Plot: Notes and Proposals The history of the Jews in medieval Sicily has been the object of numerous studies in the past decades. The present paper does not intend to offer a general overview on Jews and Sicily in the Mediterranean networks, or try out new methodological approaches, but rather provides a new perspective on the cultural history of the Jews in Sicily and surrounding lands. After a short historical-critical introduction, the paper proposes to tackle three case-studies: "Between political and cultural boundaries: Palṭi'el and Šabbetay Donnolo"; "The quarter of the Jews of Palermo and the Kitāb ġarā'ib al-funūn wa-mulaḥ al-'uyūn"; and "A letter of Labrāṭ b. Mūsà b. Suġmār and the circulation of news in a 'Mediterranean society'". ; Negli ultimi decenni la storia degli ebrei nella Sicilia medievale è stata oggetto di numerosi studi. Il presente articolo non intende offrire una panoramica generale sugli ebrei e la Sicilia nelle reti mediterranee, né tantomeno offrire nuovi approcci metodologici, ma piuttosto fornire nuove prospettive sulla storia culturale degli ebrei in Sicilia e nei territori circostanti. Dopo una breve introduzione storico-critica, il lavoro propone di affrontare tre casi di studio: "Tra confini politici e culturali: Palṭi'el e Šabbetay Donnolo"; "Il quartiere degli ebrei di Palermo e il Kitāb ġarā'ib al-funūnwa-mulaḥ al-'uyūn"; "Una lettera di Labrāṭ b. Mūsà b. Suġmār e la diffusione delle notizie in una 'società mediterranea'". Jews and Sicily in the Mediterranean Plot: Notes and Proposals The history of the Jews in medieval Sicily has been the object of numerous studies in the past decades. The present paper does not intend to offer a general overview on Jews and Sicily in the Mediterranean networks, or try out new methodological approaches, but rather provides a new perspective on the cultural history of the Jews in Sicily and surrounding lands. After a short historical-critical introduction, the paper proposes to tackle three case-studies: "Between political and cultural boundaries: Palṭi'el and Šabbetay Donnolo"; "The quarter of the Jews of Palermo and the Kitāb ġarā'ib al-funūn wa-mulaḥ al-'uyūn"; and "A letter of Labrāṭ b. Mūsà b. Suġmār and the circulation of news in a 'Mediterranean society'".
The combination of history and computing enables us to study old problems in new perspectives. Among other themes, we can now investigate the reappearance of the gold and its economic implications in the Middle Ages. The exchange rates of gold (more than 20,000 data collected) are used to propose an interpretation which will show the relationship between economics and history, between economic policies and historical events. In this work, thanks to the juxtaposition of classic methods in historical research with a new methodology (databases, semi logarithmic graphics, etc.) we present a first hypothesis of a general price index from 1252 to 1500. ; Il connubio tra storia e informatica oggi permette di studiare sotto nuove prospettive antiche problematiche: tra queste il ritorno all'oro e le sue implicazioni economiche nell'età di mezzo. I cambi delle monete d'oro (più di 20.000) sono utilizzati per proporre un'interpretazione che, a partire da questi, porti a una prima ipotesi del rapporto tra economia e storia, tra politiche economiche e accadimenti storici. In questo lavoro grazie alla giustapposizione della ricerca storica classica con una nuova metodologia d'indagine (database, grafici semilogaritmici, etc.) si arriva alla definizione di una prima immagine di un indice generale dei prezzi dal 1252 al 1500.
[ITA] Intorno alla figura dell'imperatore Federico II di Svevia (1194-1250) si sono sedimentate tante e tali leggende, da renderne quasi del tutto indistinguibili i tratti reali e autentici. Già al momento della sua nascita fu salutato come l'apportatore dell'età dell'oro, di quella felice età, agli albori del mondo, in cui uomini e animali potevano vivere liberamente senza temersi a vicenda e senza fatica. Poi venne identificato con l'Imperatore messianico della fine dei tempi e con l'Anticristo; fu scomunicato e venne acclamato come il liberatore della cristianità; fu accusato di aver pronunciato immonde bestemmie e fu celebrato come il nuovo David liberatore del Santo Sepolcro. Dunque, la sua fisionomia storica si è persa e confusa entro le linee evanescenti di una mitizzazione che ha cominciato ben presto la sua opera pervasiva e corrosiva. Esaminando i testi encomiastici di Pietro da Eboli, di Pier della Vigna, di Nicola da Bari e di Terrisio di Atina, si ricostruisce e si ridisegna la complessa ideologia politica che guidò le azioni del grande Svevo attraverso inquiete attese millenaristiche, elaborate progettazioni culturali e ineludibili tradizioni giuridico- istituzionali. Ne risulta che i suoi atti e i suoi gesti furono costantemente guidati da intricate strategie propagandistiche, alle quali fu affidato il compito di rivelare e diffondere i misteri inspiegabili di quel supremo ente politico e spirituale che fu l'impero medievale. / [ENG] The legends about the figure of the emperor Frederick II of Hohenstaufen (1194-1250) make almost indistinguishable his real and authentic features. His birth was hailed as the new golden age, in which men and animals could live freely without fear and without effort. Then he was identified with the messianic Emperor of the end of the times and with the Antichrist; he was excommunicated and was hailed as the savior of Christianity; he was accused of blasphemy and was celebrated as the new David liberator of the Holy Sepulchre. Therefore, his historical appearance was confused by the myth which began soon his pervasive and corrosive work. Examining the laudatory texts by Petrus de Ebulo, Petrus de Vinea, Nicholas of Bari and Terrisio of Atina, the book rebuilds and reshapes the complex political ideology that guided the actions of the great emperor through hrough millenarian expectations, cultural projects and juridical traditions. His acts and his actions were always guided by intricate propaganda strategies, to which was given the task to disclose and disseminate the unexplained mysteries of the supreme political and spiritual body which was the medieval empire.
The aim of this presentation proposes a first reasoned overview of the results of a new study of documents archive of the National Purge Commission of Universities Professors (in Italian: Commissione Nazionale di Epurazione del Personale Universitario) deposited at the Central State Archive in Rome. It is focused on the whole segment of economists which, up til now, has been considered only for some aspects linked to personal stories of the single scientists.This new research serves to demonstrate that in the personal files of the thirty-eight economists analysed, beyond the individual trial pathways, there is a common thread in their strategy of defence that makes them indistinguishable from their colleagues of the other subjects.In concrete terms, inside the purge of economists exist several situations, similar to those of the branches of knowledge under trial; they repeat acts of defence that are apart from their expert knowledge and their proper and specialized terms well fit together with the conceptual framework delineating purge as a rite-of-passage to the new Republic, but without hangover for their careers. ; Questo contributo propone una prima delucidazione ragionata degli esiti di una nuova esplorazione del fondo della Commissione Nazionale di Epurazione del Personale Universitario dell'Archivio Centrale dello Stato, focalizzata sull'intero segmento degli economisti che, finora, era stato valutato soltanto in alcuni lavori centrati sulle vicende personali di singoli scienziati. La nuova ricerca è tesa a dimostrare che nei fascicoli personali dei trentotto economisti esaminati, al di là dei singoli percorsi processuali, esiste una trama comune nella loro strategia di difesa che li rende indistinguibili dai colleghi delle altre materie. In pratica, dentro l'epurazione gli economisti vivono situazioni affini a quelle di tutte le classi disciplinari processate, ripetono gesti di difesa che prescindono dal loro sapere specialistico e i loro vocaboli di elezione si incastrano perfettamente in un quadro ...