L'oggetto della mia tesi è la Compagnia Genovese delle Indie Orientali, una società che armò due navi per il commercio con l'Estremo Oriente nel 1647. La sua vita fu molto breve, e terminò in un fallimento quando nel 1649, al largo di Sumatra, quelle navi furono catturate e sequestrate dalla VOC, che non voleva concorrenti in quell'area. La vicenda della Compagnia è però molto istruttiva per quanto riguarda la storia genovese. In una città che non aveva mai mandato flotte sui mari extraeuropei, e in cui la nobiltà al governo si era specializzata nell'attività finanziaria e nella gestione e affitto di galee, un gruppo di patrizi decise apparentemente all'improvviso di tentare un'attività completamente nuova come il commercio con l'Oriente; come cercherò di mostrare, questa scelta in realtà affonda le sue radici nel dibattito politico interno a Genova, e in vari progetti per il rilancio navale della Repubblica. Allo stesso tempo, la storia della Compagnia offre l'occasione di indagare i legami di Genova con un paese con cui c'erano significative somiglianze e importanti differenze, i Paesi Bassi. La Compagnia era infatti costituita ad imitazione delle compagnie di navigazione neerlandesi, e nella sua formazione avevano svolto un ruolo importante dei mercanti di quel paese, fra cui lo stesso console neerlandese a Genova. In quegli anni, del resto, le Province Unite erano un modello per molti dei nobili genovesi impegnati nei tentativi di rilancio navale, e fra esse e la Repubblica c'erano dei buoni rapporti diplomatici ed economici. Nella mia tesi seguirò queste linee di ricerca in modo complementare, dato che ognuna di esse può illuminare in maniera significativa l'altra. Cercherò quindi di indagare i rapporti fra Genova e i Paesi Bassi per studiare la Compagnia e di indagare la Compagnia per studiare quei rapporti.
"Questa opera fu presentata due anni or sono all'Accademia di scienze morali e politiche di Napoli . Indi venne emendata ed accresciuta di nuove dottrine secondo la necessità dell'argomento".--Avvertenza. ; Paged continuously. ; Mode of access: Internet.
La poesia delle West Indies si nutre di una tradizione basata sull'oralità, ancora viva nonostante un passato caratterizzato dalle migrazioni oltreoceano, che rappresenta l'arena per un continuo dibattito sociale, storico e politico. In tale contesto, la forma, lo stile e le tematiche affrontate da autori, come la contemporanea Jean 'Binta' Breeze, i quali cercano l'espressione 'perfetta' intrecciando la lingua della loro tradizione, il Jamaican Creole, a quella del loro passato coloniale, lo Standard English. Gli elementi legati alle origini della cultura giamaicana, come la musica reggae e il Rastafarianesimo, si intrecciano all'egemonia, non solo linguistica, dello Standard English, consacrando questo stile poetico come un segmento essenziale della storia della letteratura delle West Indies. Le storie che questa poetessa ci racconta racchiudono le esperienze di molte donne, poetesse e non, che cercano di affermare la loro identità e reclamare un posto nel processo sociale e storico delle società in cui vivono. La Breeze ci guida lungo il processo creativo che conduce all'acquisizione di una consapevolezza culturale e sociale all'interno della tradizione giamaicana, nelle quale i simboli di un passato di oppressione subiti in quanto donna e individuo, assumono un nuovo significato nella ricostruzione della propria identità.
L'articolo mira a esaminare, ed elaborare, i diversi livelli di contenuto presenti nel saggio del 1949 di Claude Lévi-Strauss "Guerre et commerce chez les Indiens de l'Amérique du Sud", tradotto in italiano per la Rivista. Più specificamente, del saggio lévi-straussiano si indagano: la dimensione estetico-letteraria, che testimonia di un tratto peculiare della sensibilità e dell'approccio intellettuale dell'Autore; il contenuto propriamente antropologico, ma il cui valore scientifico e gli esiti teorici non hanno lasciato indifferenti le altre scienze umane e sociali; e, infine, le implicazioni filosofiche - giuridiche e politiche - delle questioni ivi trattate.
Questo lavoro analizza le cofradías e le hermandades indie nell'area storico-geografica di Oaxaca nell'epoca coloniale.Il punto di partenza di questa analisi è la tesi che la cofradía e la hermandad rappresentano uno dei potenziali vettori di occidentalizzazione delle società indie in epoca coloniale. Ciononostante, a differenza di altri vettori di occidentalizzazione, esse presentano una forte connotazione locale e territoriale, dovuta al fatto che cofradía e hermandad interessano raggruppamenti sociali superiori all'unità domestica e nello stesso tempo inferiori alle dimensioni della comunità. È questa dunque un'organizzazione di tipo intermedio che, nella sua fase di maturità, stabilisce una connessione tra l'ambito particolare e l'ambito comunitario.Per un'adeguata comprensione del vettore cofradía-hermandad si utilizza un'approssimazione di tipo processuale, l'unica, dal punto di vista dell'A., che permetta di comprendere le sue trasformazioni nel tempo e nello spazio.La prima parte della relazione mostra come opera il vettore nel contesto della penetrazione spagnola. A questo fine si illustrano le caratteristiche propositive ispaniche e le obiettive difficoltà di una ricezione automatica ed immediata della proposta. Si cerca di mostrare come il vettore debba essere incluso all'interno di un insieme che contiene per lo meno tre elementi: hospitales-festa-cofradía e la maniera in cui questi tre elementi sono originariamente percepiti e accettati dalle società indie dello Stato di Oaxaca.Nella seconda parte si cerca di comprendere come l'istituzione si sia radicata, distinguendo gli elementi condizionanti (riformulazione del patto coloniale, ristrutturazione delle società indie, ecc.) dagli elementi specifici della società india (ridefinizione della territorialità). Nella fase iniziale, che si conclude fra il secondo e l'ultimo terzo del secolo XVII, si osserva un progressivo slittamento dal referente propositivo ispanico, con il risultato che il vettore di occidentalizzazione viene catturato, per così dire, dal referente indio. La terza parte illustra come, fra l'ultimo terzo del XVIII sec. e il primo terzo del XIX sec., si assista ad un fenomeno che in termini generali può essere definito di riorientamento della istituzione. È senz'altro questo il momento di massima creatività, poichè per la sua natura di organizzazione intermedia la cofradía dovevaconiugare da una parte la dimensione religiosa, sociale, economica e politica india con il livello domestico e quelloterritoriale, e, dall'altra, stabilire un'articolazione con la sfera ispanica, in special modo con la chiesa e la parrocchia. La riorientazione non solo doveva identificare, stabilire e istituire mezzi e strategie, ma anche coniugarli con obiettivi più generali e, in special modo, con la necessità di riformulare costantemente l'identità etnica alla luce di un contesto coloniale in mutamento. Il risultato finale di questo processo di adeguamento e riformulazione è stato quello di generare un'entità o corpo sociale intermedio con un'esistenza obiettiva e concreta e un'individualità esterna e visibile, di modo che le cofradías si formarono indipendentemente dalla presenza o meno di uno statuto, nello specifico, la licenza vescovile. Questo corpo sociale intermedio è molto più che un'istituzione legale, giacché, possedendo un insieme di beni materiali e immateriali patrimoniali e di natura ideale, destinati a servire in permanenza finalità specifiche, esso offrirà vantaggi non solo ai membri dell'istituzione ma anche a coloro che non vi appartengono. In ultima analisi, poichè la cofradía è un istituto che possiede una precisa individualità all'interno della più vasta società india locale e territoriale e si configura come un'istituzione chiusa e permanente, essa non perde facilmente la sua identità specifica pur trasformandosi le sue componenti.
The volume approaches Cuba as a nation that hosts a convergence of extraordinary global developments and, in turn, projects itself onto the world's major cultural, political and economic processes. From different perspectives, ranging from architecture and music to politics and economics, the twenty-one essays presented here embrace the multifaceted interactions between Cuba and foreign imperial strategies during the 19th century, the troublesome formation of national political cultures in the first half of the 20th century, and the multiple global aspects of some of Cuba's choices from the Cold War to the first decade of the present century.
Nel 1672 e, poi, nel 1678 venne pubblicata a Madrid da Efsio Giuseppe Soto Real la Epitome de Cerdeña y Caller su corte, una descrizione del Regno e della sua capitale per far conoscere l'isola e la città ai cortigiani madrileni. Si tratta di un piccolo opuscolo. Tuttavia, la lettura di esso può ancora essere utile per comprendere l'immagine che aveva a corte nell'età barocca la realtà sarda, sconosciuta ai più, ritenuta da molti esotica come le lontane Indie. Particolare importanza nel testo viene data a Cagliari, la capitale del regno, una città piccola in confronto a molte altre, ma non per questo priva delle caratteristiche proprie delle capitali della Monarchia spagnola: prova dell'unità culturale, oltre che politica, del mondo degli Asburgo di Spagna.
L'employer branding (EB) nelle organizzazioni pubbliche è un tema poco esplorato dalla ricerca. Scopo di questo studio è comprendere il fenomeno dell'EB nelle organizzazioni pubbliche e fornire alcune prime indicazioni di policy per le amministrazioni e la ricerca. L'articolo affronta nell'ordine i seguenti temi: (1) il concetto di EB nelle organizzazioni orientate al profitto; (2) la ricostruzione dei motivi che spiegano l'interesse del settore pubbli - co per il branding in generale; (3) le ragioni per le quali l'EB è rimasto fino a oggi una pratica poco conosciuta e i motivi di un crescente interesse nelle organizzazioni pubbliche; (4) l'analisi dei contenuti emergenti per un EB pubblico; (5) le indicazioni per le politiche di EB pubblico; (6) le indi - cazioni per la futura ricerca.
"Direttore del coro, Signor Bruschetti Antonio"--p. [8]. ; "Inventore e compositore de' balli, signor Henri Luigi"--p. [6]. ; UNC Italian Opera Libretto Collection. ; "Personaggi: ALESSANDRO. Signor Giovanni David; PORO. Signora Brigida Lorenzani; CLEOFIDE. Signora Stefanìa Favelli; TIMAGENE. Signor Felice Botelli; GANDARTE. Signor Lorenzo Lombardi"--p. [5]. ; Half-title, "La finta militare per gelosia : ballo comico / di composizione del Sig. G.B. Giannini"--p. 51; choreographer's foreword--p. 53; "Personaggi: LA CONTESSA MATILDE. Signora Bencini Giuditta; IL CONTE AURELIO. Signor Catte Effizio; LA BARONESSA ADELAIDE. Signora Terzani Catterina; IL BARONE DEL DENTE. Signor Alleva Antonio; ANSELMO. Signor Maesani Antonio; MAMMOZIA. Signora Viganò Celeste; ANNETTA. Signora Terzani Francesca; NARDONE. Signor Appiani Antonio"--p. 55; scenario--57-58. ; Half-title, "Le amazzoni : azione mimica in cinque atti / composta e diretta dal Sig. Luigi Henry"--p. 23; choreographer's foreword--p. 25-26; "Personaggi: ORIZIA. Signora Conti Maria; ANTIOPE. Signora Bencini Giuditta; EROPE. Signora Ceserani Adelaide; TESEO. Signor Molinari Nicola"--p. 27; "Le scene sono nuove eseguite dal signor Alessandro Sanquirico"--p. 27; scenario--p. 29-33. ; Other members of the ballet troupe are named--p. [8]. ; "Primi ballerini serii: Signora Heberlé Teresa; Sig. Rozier Gio.; Signora Conti Maria"--p. [8]. ; Two acts; "Argomento"--p. [3]; ballet descriptions--23-33, 51-58. ; "Primo violino, capo d'orchestra, Sig. Rolla Alessandro"--p. [7]. ; "Maestro al cembalo, Sig. Lavigna Vincenzo"--p. [7]. ; "Capi sarti, da uomo, Sig. Rossetti Antonio; da donna, Sig. Majoli Antonio"--p. [8]. ; "Direttrice della sartoria, Signora Cervi Rosa"--p. [8]. ; "Macchinista, Signor Pavesi Gervaso"--p. [8]. ; "La musica è del signor Pacini, maestro di cappella alla corte di S.A.R. l' infante di Spagna, duca di Lucca; e socio corrispondente dell' Accademia di Scienze ed Arti di Napoli"--p. [5]. ; "Le scene sono nuove eseguite dal signor Alessandro Sanquirico"--p. [5]. ; Libretto by G. Schmidt, after Metastasio, titled Alessandro nelle Indie.--Grove Music Online, "Pacini, Giovanni: Works." ; "Editore della musica, Signor Ricordi Giovanni"--p. [8]. ; Mode of access: Internet.
In recent decades, the historiographical debate on the political nature of the Spanish Monarchy has been enriched thanks to an important corpus of research dedicated to the reconstruction of the multiple forms of "remote government", and to the study of the tools adopted by the sovereign to exercise greater control over ministers and officers who held their careers far from the beating heart of the Monarchy. In this context, the study of "corruption" practices and attempts to stem them has opened up new interpretative perspectives, especially with reference to the analysis of the residencia processes to which ministers and officials of the West Indies were subjected. The essay, through the reconstruction of a specific case study – the residencia process to Carmine Nicola Caracciolo, viceroy of Peru from 1716 to 1719 – intends to show the functioning of the inspection procedure, highlighting its political implications and instrumental use, in order to redefine factional balances and hierarchies of power.
This essay reconsiders British imperial administrative thought through the lens of Domenico Losurdo's «counter-history of liberalism». The liberal reflection of a select number of British colonial governors and administrators is analysed around three major imperial crises: the American Revolution, the abolition of slavery in the West Indies, and the Indian Rebellion of 1857. By adopting a global perspective on these processes, the essay shows how the administrators of the British Empire contributed to the debates around some key notions of the modern liberal lexicon (empire, liberty, equality, citizenship, sovereignty, civilization) in a way that linked the United States independence to the French and the Haitian Revolutions, the emancipation of the West Indian enslaved to the work discipline of British labourers, and the constitutional developments in the colonies to the electoral reforms extending the franchise to the middle and the working classes in 19th-century Britain. The article especially focuses on the categories of government and order as the core concepts for a history of imperial administrative thought. Midway between theory and praxis, at the junction of state and society, and traveling from the metropole to the colonies (and back), British imperial administrators combined their speculation upon politics and society with the concrete implementation of governmental and legal techniques aimed to produce social and international order. Counter-history of liberalism; British Empire; administration; Global History; Government; Order.
Il lavoro prende le mosse dall'analisi di due romanzi che hanno rivestito un particolare significato letterario, linguistico e sociale nel contesto britannico della seconda meta' del secolo passato: The Lonely Londoners (1956) di Sam Selvon e White Teeth (2000) di Zadie Smith. Si sono analizzati, in primis, gli ambiti socioculturali nei quali i romanzi si collocano, cercando di porre in evidenza le interazioni tra le migrazioni diasporiche ed i mutamenti nella sensibilita' politica, artistica e letteraria della Gran Bretagna, in un periodo storico che vede vacillare secolari certezze, e che percepisce sempre piu' la centralita' del multiculturalismo. Successivamente si e' passati all'analisi del romanzo The Lonely Londoners di Sam Selvon, partendo con una lettura dell'autore e della sua produzione, per poi approdare allo studio piu' dettagliato dei temi affrontati in The Lonely Londoners, primo romanzo a descrivere l'esperienza degli immigrati delle West Indies a Londra. Ci si e' poi focalizzati sull'uso della lingua in quest'opera, particolarmente significativo per le novità che essa introduce nell'ambito della letteratura black British. La trattazione ha poi preso in esame White Teeth di Zadie Smith, romanzo di grande successo della fine del secolo passato, che ci e' parso sia una continuazione delle tematiche gia' affrontate da Sam Selvon quasi mezzo secolo prima, sia una loro problematizzazione in un contesto sociale che, se da un lato ha risolto o superato alcune incertezze, dall'altro si e' fatto senza dubbio piu' complesso, nella definizione dell'identita' e del suo rapporto con la Englishness.
In vista della sua uscita dall'Unione europea il Regno Unito ha adottato nel 2018 il EU (Withdra-wal) Act che prevede come principio generale il mantenimento dell'acquis dell'Unione nella sua legislazione interna in qualità di EU-retained law. Tuttavia nel campo del diritto internazionale priva-to e della cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale il Ministry of Justice, utilizzando i poteri che lo stesso Act gli ha conferito, ha adottato numerose Regulations che revocano la mag-gior parte delle norme uniformi europee ora in vigore. Questo articolo offre una panoramica del probabile assetto che, sulla base dei suddetti provvedimenti, assumeranno le relazioni future tra il Regno Unito e la UE in materia di diritto internazionale privato ed in particolare nei settori della competenza giurisdizionale e del riconoscimento ed esecuzione delle decisioni, dell'insolvenza, del diritto di famiglia, della legge regolatrice delle obbligazioni contrattuali e non contrattuali e ancora in altri campi delle relazioni giuridiche transnazionali di privati e imprese. ; In view of its exit from the European Union, the United Kingdom adopted in 2018 the EU (Withdrawal) Act that provides as a general principle for the maintenance of the Union acquis in its domestic legislation as "EU-retained law". In the field of private international law and judicial cooperation in civil and commercial matters, however, the Ministry of Justice, acting upon the powers conferred by the Act, has passed several Regulations that revoke most of the European uniform rules now in force. This article offers an overview of the likely legal setting that, in light of the adopted rules, will preside over the UK-EU relationships with respect to matters of pri-vate international law, and in particular to matters of jurisdiction and recognition and enforce-ment of judgments, of insolvency, of family law, of the law applicable to contractual and non contractual obligations, as well as other sectors of cross-border legal issues involving both indi-viduals and companies.