Canoe Thieves. Tourism, Migration and Indigenous Identity in Canada ; Ladri di canoe. Turismo, migrazione e identità indigena in Canada
This essay investigates the indigenous identity experience in contemporary Canada in the light of the renewed tourist interest that, in recent years, has led many indigenous people to join the promotion circuit of what, in the Western imagination, remains the land of great lakes, immense plains and "postcard" nature. Founded in 2015, the Indigenous Tourism Association of Canada aims to improve the socio-economic condition of indigenous peoples, and to promote local representation and dialogue between the communities, and the provincial and federal governments. Regaining possession of a tourism industry defined as "authentically indigenous" also means transforming culture, identity and self-representation into an agency supporting the socio-economic rebirth of poor areas and communities, kept for a long time at the margins of the national industrial and cultural system created, in its backbone, by colonial governments. For the purposes of these initial reflections, it becomes conceptually stimulating to re-read the interest in indigenous tourism also in the light of a complex idea of "migration". In fact, it becomes enlightening to rethink the idea of "migration" considering the history of indigenous peoples to grasp a more complex idea of "cultural mobility". Today, this idea is at the center of new identity processes that affect the Canadian nation as a whole and, even more so, the communities of the origins. New artistic and literary Indigenous productions of the twenty-first century are, in fact, turning cultural resilience into new imaginative visions for a different and more inclusive future. ; Questo saggio indaga l'esperienza identitaria indigena nel Canada contemporaneo alla luce del rinnovato interesse turistico che, negli ultimi anni, ha portato molti indigeni ad inserirsi nel circuito di promozione di quella che, nell'immaginario occidentale, resta la terra dei grandi laghi, delle immense pianure e della natura "da cartolina". Fondata nel 2015, la Indigenous Tourism Association of Canada vuole migliorare la condizione socioeconomica delle popolazioni indigene, fare rete per promuovere la rappresentatività locale e il dialogo tra le diverse comunità, i governi provinciali e quello federale. Riappropriarsi di una industria del turismo definita come "autenticamente indigena" vuol anche dire trasformare l'autorappresentazione identitaria in una agenzia utile alla rinascita socioeconomica di aree e comunità povere, tenute per lungo tempo ai margini del sistema industriale e culturale creato, nella sua ossatura, dai governi coloniali. Ai fini di queste prime riflessioni, diventa concettualmente stimolante rileggere l'interesse per il turismo indigeno anche alla luce di una idea complessa di "migrazione", ovvero di un ripensamento dell'idea di "migrazione" che tenga conto della Storia delle popolazioni indigene per cogliere un'idea complessa di "mobilità culturale"; un'idea che è oggi al centro di percorsi di riappropriazioni identitarie postcoloniali che toccano la nazione canadese nel suo complesso e, in modo particolare, le comunità delle origini. Le nuove produzioni artistiche e letterarie indigene del ventunesimo secolo traducono, infatti, la resilienza culturale in discorsi tesi a immaginare un futuro diverso e inclusivo.