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I: International Co-operative Law
Co-operative Law has a long tradition in European countries, like the Industrial and Provident Act in the United Kingdom in1852 or the Prussian Co-operatives Act in 1867. The European Union was no born to create a common law but to remove restrictions on the freedom of establishment. In 2003 the Statute for a European Co-operative Society was approved, but harmonization of European co-operative legislation was never carried out, not even for its most importante distinctive elements. In 2012 the European Commission presented a report about the application of the SCE Statute showing that the SCE Regulation has had relatively little success. The differences between the different legal systems are considerable, both in forma and in content. European Commission expressed its intention not to carry out the harmonization of the European co-operative legislation directly, but to support the harmonization proposals that the co-operative sector presented to it. El derecho cooperativo tiene una larga tradición en los países europeos, desde la Industrial and Provident Act de 1952 en Reino Unido o la Ley prusiana de cooperativas de 1867. La Unión Europea no nació para crear un derecho común sino para surprimir las restricciones a la libertad de establecimiento. In 2003 se aprobó el Estatuto de la Sociedad Cooperativa Europea, pero nunca se ha llevado a cabo una armonización de la legislación cooperativa en Europa, ni siquiera en relación con sus elementos más característicos. En 2012, la Comisión Europea presentó un informe sobre la aplicación del Estatuto de la SCE que mostraba que esta regulación había tenido relativamente poco éxito. Las diferencias entre los diferentes sistemas legales son considerables, tanto formalmente como por su contenido. La Comisión Europea ya manifestó su intención de no llevar a cabo la armonización de la legislación cooperativa europea directamente, pero sí apoyar las propuestas de armonización presentadas por el sector cooperativo.
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Umanitarismo internazionale e ordine globale = International Umanitarism and Global Order
Sempre più al centro del dibattito pubblico e politico l'intervento umanitario si è oramai affermato come una sorta di componente necessaria dei rapporti globali. Negli ultimi anni non a caso la letteratura sull'argomento sta crescendo in continuazione. Si tratta di un tema di fondamentale importanza perché mette in evidenza le potenti oscillazioni alle quali è sottoposta oggi la sovranità degli Stati. Nel momento in cui un insieme di uomini di donne viene caratterizzato da una specifica condizione di bisogno, essi possono essere sottratti alla giurisdizione del potere sovrano in nome della loro generica umanità. L'affermazione di un universale superiore a quello dello Stato produce evidentemente rapporti che investono non solo il monopolio degli Stati sulla guerra ma anche i modi concepire la pace. Siamo dunque all'interno di un panorama in cui l'aiuto produce gerarchie e debiti, ma segnala anche l'incoerenza stessa del sistema degli Stati. Vogliamo quindi segnalare due volumi usciti di recente che affrontano questi temi da prospettive diverse ma che aiutano a chiarire il problema storico e teorico politico suscitato dall'umanitarismo e dall'aiuto internazionale: Si tratta del libro di Silvia Salvatici, Nel nome degli altri. Storia dell'umanitarismo internazionale, Bologna, Il Mulino, 2015 e di quello di Annalisa Furia, The Foreign Aid Regime. GiftGiving, States and Global Dis/Order, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2015. Come è costume di questa rivista abbiamo chiesto alle autrici di recensirsi reciprocamente rispondendo ad alcune domande.
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Le rôle des régions dans la coopération internationale transfrontalière: l'experience franco-italienne
In: Quaderni del Dipartimento di giurisprudenza dell'Università di Torino 11
Modelling international migration flows in a simple core-periphery model: theory and policy applications
The present work attempts to provide a more realistic description of international labour migration within a simple core-periphery model à-la Fujita, Krugman and Venables (1999). The choice of this benchmark model is motivated by the key role it plays in the most recent and sophisticated dynamic spatial general equilibrium model, such as the Regional Holistic model (RHOMOLO) model developed by the European Commission (EC) for simulating policy scenario related to the European Union (EU) cohesion policies and for evaluating its implications on the economies of the Member States of the Union. The first part of the work consists in a concise review of the relevant international trade theories and the main international migration theories. In the second part, after a concise description of the simple 2-region core-periphery model developed by Fujita et al. (1999), the migration law à-la Krugman (1991a) is modified to include other drivers, such as political instability and climate change in the less developed country. In the last part, the evolution of the key endogenous variables of the model will be simulated and some policy implications of the model will be discussed. This work shows that, although it has been used the simplest (and less complete) baseline model, the introduction of the sociopolitical and the environmental driver for international migration plays a key role in the dynamic spatial general equilibrium approach.
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International law and maritime governance: current issues and challenges for regional economic integration organizations : proceedings of the fifth ordinary Conference of the international association for the law of the sea
In: Cahiers de l'Association internationale du droit de la mer 3
Proceedings of the Fourteenth International Congress of Medieval Canon Law: Toronto, 5-11 August 2012
In: Monumenta iuris canonici
In: Series C, Subsidia 15
Legal Treatment of Unaccompanied Immigrant Children against Spanish and International Legal and Political Parameters
Since the 1990s, Spain has had to face an immigration phenomenon until then unknown. This is the immigration of unaccompanied foreign minors. This newest category of immigrants has specific characteristics compared to displacement of adults. Mainly, they are children who arrive to Spain without the company of their parents or legal guardian. After recognizing this situation, it is interesting to verify the national and international legal treatment granted, considering also the medical tests performed to verify age, resulting in one of the main problems affectingall their legal treatment.
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Die Festungen im Alttiroler Raum 1836-2014: Akten der Internationalen Franzenfester Kolloquien vom 15. November 2013 und 10. Oktober 2014
In: Veröffentlichungen des Südtiroler Landesarchivs
In: Sonderband 3
Les Étrusques au temps du fascisme et du nazisme: actes des journées d'études internationales des 22 au 24 décembre 2014 (Amiens)
In: Scripta receptoria 7
Profili di diritto di famiglia nel diritto internazionale privato dell'Unione europea ; EU member states' reaction to international child abduction
Le recenti evoluzioni e rivoluzioni nello scenario socio–politico europeo, la crisi economica vissuta oramai da qualche tempo a livello internazionale, i nuovi venti di guerra e i quotidiani allarmi terroristici che scuotono i confini e il cuore del Vecchio Continente hanno portato l'Unione europea, i suoi cittadini e i suoi Stati membri a confrontarsi, oggi ancor di più rispetto a prima, con un fenomeno migratorio interno ed esterno senza precedenti. Ciò è da attribuirsi in primis alla crescente mobilità dei cittadini degli Stati membri che, nell'esercizio delle loro libertà fondamentali, decidono con frequenza sempre crescente di trasferirsi, a titolo definitivo o temporaneo, in altri Stati, europei e non, in cerca di opportunità lavorative, di studio o per ragioni sentimentali, familiari e personali. Il secondo fattore, per numero e rilevanza, riguarda il costante flusso migratorio che annualmente spinge in Europa più di un milione di immigrati per motivi di studio, lavoro o di famiglia, i quali di frequente finiscono con lo stabilirsi in maniera definitiva in uno Stato membro e ivi formarvi una famiglia. A questi si aggiungono, poi, un numero drammaticamente crescente di richiedenti asilo, in fuga da conflitti armati, persecuzioni, genocidi, disastri umanitari e guerre etnico-religiose, che si riversano sulle sponde europee nella speranza di un futuro nuovo e migliore. Questa nuova Europa, rectius Unione, è pertanto inesorabilmente destinata a diventare sempre più multietnica, plurireligiosa e multiculturale, miscela e palcoscenico di confronto (se non di potenziale scontro) tra popoli e tradizioni eterogenei, religioni e usanze distanti, consuetudini e costumi giuridici e sociali tanto diversificati tra loro. Dinnanzi alla conseguente diffusione di una pluralità di modelli e istituti di diritto familiare e successorio, più o meno distanti rispetto a quelli tradizionali e nazionali, al crescente numero di controversie transfrontaliere, e a un contesto normativo e giurisprudenziale in perenne evoluzione e mutamento, i rimedi offerti dai sistemi nazionali di diritto internazionale privato si sono rivelati aimè inadeguati; ciò a causa dell'incerta ed eterogenea determinazione della competenza giurisdizionale e individuazione della legge applicabile alle singole controversie transnazionali, nonché delle barriere frapposte all'automatico e/o semplificato procedimento volto al riconoscimento e/o all'esecuzione di provvedimenti giudiziali, atti pubblici e transazioni in materia familiare e successoria formati oltre confine. Degna di riflessione appare la circostanza, niente affatto casuale, che l'interessamento del Legislatore europeo verso la materia familiare e successoria sia coinciso temporalmente con la più grande crisi economica dal dopo guerra. Forse, come sottolineato da eminenti studiosi, è stata proprio quest'ultima a determinare il superamento degli ostracismi nazionali e a favorire la confluenza della volontà degli Stati membri, o almeno di una maggioranza di essi, verso la necessaria corroborazione degli strumenti di tutela transnazionale e di cooperazione inter-giudiziale. La presa di coscienza da parte degli Stati dell'Unione e la conseguente percezione dell'urgente necessità di trovare una risposta unica e comune a tali problematiche ha portato, negli ultimi tre lustri, alla creazione e al rafforzamento di strumenti internazional-privatistici e di cooperazione volti, in primis, a garantire il mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziali nei principali settori del diritto successorio e di famiglia – tra cui filiazione, allentamento e/o scioglimento del vincolo matrimoniale, regimi patrimoniali, obbligazioni alimentari e responsabilità genitoriale – e, in secundis, alla determinazione della competenza giurisdizionale e della legge applicabile alle controversie transfrontaliere attraverso criteri predeterminati e condivisi, tra i quali assumono una posizione apicale l'autonoma scelta delle parti e il criterio dinamico della residenza abituale. Tale rinnovato processo normativo è stato caratterizzato dall'abbandono dell'allora tradizionale strumento intergovernativo del trattato, un tempo necessario a causa della mancanza di competenza della Comunità e subordinato all'adesione e alla ratifica da parte dei singoli Stati partecipanti, in favore del crescente e privilegiato ricorso allo strumento del regolamento comunitario, la cui adozione in ambito familiare è stata resa possibile grazie alla nuova base giuridica offerta dall'art. 81 TFUE. Tali regolamenti, in determinati casi, si sono affiancati a previgenti convenzioni di diritto internazionale privato, complementandone il dettato normativo, mentre, in altri, hanno inciso per la prima volta, in maniera più o meno mediata, su materie e istituti considerati tradizionalmente prerogativa esclusiva del Legislatore nazionale. Tra questi si annoverano il regolamento c.d. di Bruxelles II bis, che introduce norme uniformi in tema di competenza giurisdizionale, riconoscimento ed esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e di responsabilità genitoriale; il regolamento n°1259/2010, adottato attraverso il necessario e inedito ricorso alla cooperazione rafforzata, avente il fine di assicurare l'individuazione rapida e intuitiva e la scelta da parte dei coniugi della legge applicabile a procedimenti di allentamento e scioglimento del vincolo matrimoniale; il regolamento n°4/09, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari; le due proposte di regolamento in tema di regime patrimoniale dei coniugi e di effetti patrimoniali delle unioni registrate, la cui adozione tuttavia si è rivelata ad oggi impossibile a causa del mancato raggiungimento del necessario e unanime consenso degli Stati membri; nonché, incidenter tantum, il regolamento n°650/2012, in tema di legge applicabile, riconoscimento ed esecuzione degli atti successori, l'unico per la cui adozione è stato possibile ricorrere alla base normativa dell'art. 81, par. 2 TFUE, aggirando in tal modo l'ostacolo del requisito dell'unanimità. Il presente lavoro tenta dunque di analizzare il quadro normativo attuale di diritto internazionale privato dell'Unione europea, offrendo un'analisi comparatistica, sistemica, teleologica e testuale delle discipline dettate dai suddetti regolamenti internazional-privatistici di famiglia dell'Unione, al fine di individuare e valutare l'esistenza e l'efficacia di scelte diffuse e coerenti adottate dal Legislatore in tema di competenza giurisdizionale, esecuzione, riconoscimento e legge applicabile e di interrogarsi conseguentemente sulla possibile, e forsanche già avvenuta, nascita di un diritto di famiglia europeo e/o di un unico e unitario sistema di diritto internazionale privato di famiglia dell'Unione europea. Ampio spazio è altresì dedicato all'analisi permeante della giurisprudenza, spesso creativa, delle corti europee e, in misura minore, dei tribunali nazionali, nell'interpretazione e applicazione dei regolamenti in oggetto. L'eterogenea posizione assunta da operatori e teorici del diritto circa l'opportunità e le concrete modalità attraverso cui regolamentare sistematicamente e uniformemente il diritto internazionale di famiglia in seno all'Unione rendono l'oggetto della presente ricerca il terreno di una delle sfide più affascinanti sul quale gli ordinamenti nazionali e il Legislatore europeo sono chiamati oggi a confrontarsi. Il successo, o fallimento, dipenderà dal modo in cui questa Unione sarà in grado di affrontare molteplici e nuove sfide non più legate a questioni attinenti esclusivamente al funzionamento del Mercato interno, bensì all'organismo embrionale su cui ogni società si fonda e in cui i singoli individui trovano rifugio in tempi di crisi: la famiglia. Da ultimo, il presente lavoro è arricchito da un Annex, redatto in lingua inglese, avente ad oggetto la disamina della disciplina europea della c.d. International Child Abduction, basata su un'analisi del dettato normativo vigente e del rapporto di complementarietà intercorrente tra la Convenzione dell'Aja del 1980 sulla sottrazione internazionale dei minori e il regolamento n°2201/03, nonché su un'indagine critica sulle origini, i motivi e le conseguenze della frattura, ancorché parzialmente ricomposta, verificatasi nella giurisprudenza delle Corti europee.
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Les auxiliaires de l'armée romaine: des alliés aux fédérés : actes du sixième Congrès de Lyon (23-25 octobre 2014)
In: Collection Études et recherches sur l'occident romain-CEROR 51
Digesto: sotto gli auspici dell'Académie Internationale de Droit Comparé e dell'Associazione Italiana di Diritto Comparato, Digesto delle discipline privatistiche, Aggiornamento, 10
In: Digesto: sotto gli auspici dell'Académie Internationale de Droit Comparé e dell'Associazione Italiana di Diritto Comparato
In: Digesto delle discipline privatistiche Sezione civile
In: Aggiornamento 10
Nea Paphos: fondation et développement urbanistique d'une ville chypriote de l'antiquité à nos jours : études archéologiques, historiques et patrimoniales : actes du 1er colloque international sur Paphos, Avignon, 30, 31 octobre et 1er novembre 2012
In: Ausonius éditions. Mémoires 43
The hiring of employees with disabilities in organizations: a review of the international literature ; L'assunzione dei dipendenti con disabilità nelle organizzazioni: una revisione della letteratura internazionale
This article contains a review of the literature dealing with the attitudes ofemployers that need to hire an employee with disabilities within their organizations.The articles were selected using some databases (such as ERIC and Psych-Lit) through the introduction of several keywords: "attitudes of employers","employees with disabilities" combined with the terms "recruitmentprocess", "reasonable accommodation" and "supported employment". Wesubsequently restricted the period of the researches between 2000 and2014. The main results were synthesized around some broad categories:personal characteristics of employers (perceptions about the legislation,emotional reactions, obstacles and concerns), characteristics of the organization(type of the activity and methods of recruitment) and characteristicsof the worker (physical, intellectual or acquired disabilities). ; L'articolo racchiude la revisione della letteratura che tratta degli atteggiamentidei datori di lavoro che devono assumere un dipendente con disabilitàall'interno delle loro organizzazioni.Gli articoli sono stati selezionati all'interno di alcuni database (come ERIC ePsychLit) attraverso l'introduzione di diverse parole chiave: "atteggiamentidei datori di lavoro", "dipendenti con disabilità" combinate con i termini"processo d'assunzione", "accomodamento ragionevole" e "supported employment".Successivamente è stato ristretto l'arco temporale al periodo ditempo compreso tra l'anno 2000 e il 2014. I principali risultati della revisionesono stati sintetizzati attorno ad alcune grandi categorie: caratteristichepersonali dei datori di lavoro (percezioni circa la normativa, reazioni emotive,ostacoli e preoccupazioni), caratteristiche dell'organizzazione (tipologiadi organizzazione e modalità di reclutamento) e caratteristiche del lavoratore(disabilità di tipo fisico, intellettivo o acquisita).
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