Questo libretto presenta la "Piattaforma d'Azione di Chennai" per il potenziamento del contributo delle risorse fitogenetiche per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs), in particolare quelli suula riduzione di fame e povertà. Il piano d'azione descritto in questo libretto intende aiutare i governi nazionali e le agenzie internazionali a raggiungere il dimezzamento di fame e povertà entro il 2015. Il documento promuove il principio di dare alla biodiversità agraria maggiore importanza nelle strategie di sviluppo nazionali e internazionali e quello di creare condizioni necessarie per politiche di uso sostenibile di tale ricchezza a beneficio dei più poveri e degli emarginati della nostra società. Il piano d'azione fa appello ad una maggiore collaborazione internazionale nella conservazione e nell'uso sostenibile ed equo dei benefici derivanti dall'uso della biodiversità agraria. Sottolinea altresì il bisogno urgente di azione per il raggiungimento dei MDGs nei modi appropriati ai vari contesti nazionali.
This sixth volume of the network Impact of Empire offers a comprehensive reading on the economic, political, religious and cultural impact of Roman military forces on the regions that were dominated by the Roman Empire. Readership: All those interested in the history of the Roman Empire and the impact of its military forces, and military history in general, particularly classicists, ancient historians, archaeologists, and specialists in Roman law
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Nel giugno del 1519, nella Dieta di Francoforte, Carlo V d'Asburgo veniva proclamato imperatore di un Regno vastissimo che si estendeva dall'Europa fino alle lontane Americhe, con il riconoscimento quindi dell'esercizio e del controllo di un potere territoriale estesissimo, anche se incrinato da molte contraddizioni di carattere politico, culturale e soprattutto religioso. Nell'Impero, infatti, erano molti e non di facile risoluzione, i problemi che dovevano essere affrontati con urgenza ma allo stesso tempo con estrema prudenza. Ma erano soprattutto due i problemi che nell'animo dell'imperatore suscitavano maggiore apprensione: quello religioso e quello turco, anch'esso comunque palesemente condizionato dalla diversa cultura religiosa, quella islamica. L'unità religiosa era condizione determinante per la sopravvivenza dell'Impero, per la saldatura della sua area germanica con quella italiana e borgognona, oltre che, e soprattutto, con quella spagnola: di qui la pressione di Carlo V per la convocazione di un Concilio, inteso quale elemento di conciliazione o almeno di compromesso fra cattolicesimo romano e protestantesimo. Ben più preoccupante si manifestava invece il problema turco in quanto costituiva una seria minaccia per l'Europa cristiana. In questi anni l'espansione dei turchi ottomani, che nel 1529 minacceranno la stessa città di Vienna, introduceva un fattore antagonistico all'Europa cristiana. Il che porterà ad un allargamento dei rapporti politici e diplomatici al di là del ristretto quadro europeo, in termini impensabili nel periodo precedente. Lo stesso Carlo V, per reazione ad un'alleanza tattica tra Francesco I di Francia, suo rivale nella contesa per il titolo di imperatore, e Solimano, sultano di Costantinopoli, sarà costretto a intessere rapporti diplomatici con i sovrani persiani, con il malcelato intento di usarli in funzione antiturca. In questo nuovo scenario politico e religioso, lo spirito di crociata, anche se continua ad apparire nel linguaggio delle corti, tenderà nella sostanza gradualmente a scemare. Pertanto Solimano non appare più come un barbaro, il nemico della cristianità civile, ma come un principe potente, oggetto di rapporti diplomatici come tutti gli altri sovrani. Tuttavia il grande avversario di Carlo V rimarrà proprio l'Impero ottomano. Dopo la conquista di Costantinopoli i turchi hanno continuato la propria espansione nel Mediterraneo e nell'Europa orientale fino a controllare progressivamente tutta l'Africa settentrionale, dall'Egitto all'Algeria, l'Anatolia, la Siria, la Mesopotamia, gli stati di Grecia, la Bulgaria, la Romania, le regioni dell'Albania, della Serbia, della Bosnia, parte dell'Ungheria. È quello ottomano un Impero vastissimo che preme sull'Europa. Ma oltre che vasto è anche solido, in quanto molta parte dell'eredità islamica sopravvive, come la doppia dignità di sultano, allo stesso tempo capo politico e militare, e di califfo, capo religioso, riunita nella stessa persona. Nell'organizzazione politica dell'Impero inoltre è stata utilizzata anche l'eredità amministrativa bizantina per cui, di fronte ad un variegato e composito sincretismo di culture e di etnie nessuno spirito di supremazia etnica muove infatti i turchi, che sono pronti a riaffidare a greci, slavi e italiani convertiti le maggiori cariche nell'amministrazione. L'Impero ottomano è inoltre uno stato ricco, grazie ai tributi che raccoglie nelle province soggette ed alle prede di guerra. La sua organizzazione militare risulta assai efficiente ed ha il suo punto di forza nei giannizzeri, truppe reclutate forzatamente in tutto l'Impero, anche Per l'Europa e soprattutto per l'Impero spagnolo esso rappresentava pertanto una seria e costante minaccia tanto più che con Solimano riprendeva la spinta espansionistica dell'Impero turco nel Mediterraneo centro-occidentale. Nel 1522 il sultano sottraeva Rodi ai gerosolimitani, alleandosi con i barbareschi del nord-Africa, dove la Spagna possedeva oramai poche e isolate basi come Orano, dopo aver perso Algeri, ora controllata da un capo locale, Khair-ad-din, detto il Barbarossa, che l'ha trasformata in un centro di pirateria organizzata, base ideale degli attacchi corsari alle rotte mediterranee che rivestivano per la Spagna un'importanza vitale. Da questo momento l'aggressività ottomana tenderà a diventare più pressante. Carlo V, nonostante l'impegno sostenuto in questo settore, nel quale è direttamente coinvolto il suo prestigio di imperatore e di difensore della fede, dovrà registrare le prime gravi difficoltà, anche perché contestualmente dovrà guardarsi le spalle dalla politica filoturca portata avanti dal suo rivale Francesco I, il cui muoversi sul piano politico e diplomatico susciterà non pochi imbarazzi di fronte alla cristianità europea e al pontefice, allarmati e scandalizzati da questa alleanza definita anticristiana e antieuropea. ; peer-reviewed
Il tema del convegno ha indotto nel mio intervento una preliminare attenzione verso l'analisi dei concetti generali di "guerra" e "pace" e dei significati che hanno assunto nella storia del pensiero ed in particolare nella storia del pensiero d'età moderna. La consapevolezza che gli intellettuali coevi avevano del concetto di guerra, di pace, ma soprattutto direi oggi della categoria più generale di conflitto, può essere una chiave di lettura per interpretare oggi il conflitto d'età moderna, nella società, nelle e tra le città di antico regime. Il tutto per comprendere l'importanza del ruolo assunto dalla guerra nel forgiare la storia del continente europeo nell'età moderna e il ruolo svolto dalla pace nella maturazione della visione politica e culturale dell'Occidente. La risposta a tale interrogativo comporterebbe l'analisi critica di un ampio percorso storico: dalle guerre per il predominio europeo ai progetti di pace perpetua, dalle guerre di espansione coloniale e di conquista spirituale, all'evangelizzazione pacifica e all'affermazione del diritto delle genti, dalla rivendicazione del monopolio della forza da parte dello Stato moderno, almeno così ha creduto la storiografia del passato da Weber in poi, alle visioni di una società senza violenza, dalle ribellioni contro le ingiustizie sociali all'utopia della città perfetta, dalle faide familiari e cittadine alle missioni di riconciliazione. Non potendo trattare estensivamente tali tappe mi limiterò all'analisi di quella particolare forma di conflitto che ritroviamo nei territori della Corona Spagnola nei secoli XVI–XVII. ; peer-reviewed
Defence date: 31 January 2005 ; Examining Board: Prof. Pierre-Marie Dupuy (Istituto universitario europeo) ; Prof.ssa Geneviève Bastid-Burdeau (Université de Paris I) ; Prof. Francesco Francioni (Istituto universitario europeo) ; Prof. Giorgio Sacerdoti (Università Bocconi) ; First made available online on 24 May 2016
A review essay on a book by the Minister Foreign Affairs, Commission for the Publication of Diplomatic Documents, I Documenti Diplomatici Italiani, Ottavo Serie 1935-1939 ([Italian Diplomatic Documents, Series VIII 1935-1939. Vols. IX and X] Rome: Instit Poligrafico & Zecca Stato, 2003).
International audience ; In the section "Vocabolario politico" of the journal. An analysis of the meaning of the words referring to state and freedom in Leonardo's literary writings.
The Stanze della Moda project has set up an Observatory with the purpose of economic and management monitoring of the fabric of the Florentine companies through a marketing and research workshop. The analysis of several major international retailers demonstrates the emergence of a successful business model which, albeit in some respects idiosyncratic and difficult to transfer, represents an innovative stimulus for companies in the sector that want to redefine their competitiveness in the face of the altered market conditions. The focus on the Florentine companies delineates the ways in which the local manufacturers intercept the purchasing channels of major retail, creating a mediated form of sales on the international markets
Mémoire de fin d'étude sur le thème de la persécution de la communauté religieuse Baha'ie en Iran après la révolution islamique de 1979. ; info:eu-repo/semantics/nonPublished
International audience ; St. Augustine's "De Civitate Dei" and Matteo Palmieri's "Vita Civile" as sources of Leonardo's political vision. Leonardo and Machiavelli on the archeological discovery of Castellina in Chianti (1507) and the question of the "aeternitas mundi", in the context of the intellectual milieu of Bernardo Rucellai's "Orti" in Florence.
International audience ; The text of a conference given in Naples on November 30, 2006. A discussion of all historical data at disposal on the matter of a possible meeting and acquaintance between Leonardo and Machiavelli, followed by an analysis of some conceptual consonances on the theme of the city government.
International audience ; The Moroccan oasis region is facing new environmental problems. The Government often delegates their solution to the local administrations that do not have the resources to solve them. Therefore the role of the local associations is growing but sometimes the lack of training of their members in the field of environmental issues and EE, and the absence of the public administration cannot solve the problems but partially. We present, as case study, the activities of the Association Hassilabiad pour l´environnement, le développement et la coopération (AHT).
International audience ; The Moroccan oasis region is facing new environmental problems. The Government often delegates their solution to the local administrations that do not have the resources to solve them. Therefore the role of the local associations is growing but sometimes the lack of training of their members in the field of environmental issues and EE, and the absence of the public administration cannot solve the problems but partially. We present, as case study, the activities of the Association Hassilabiad pour l´environnement, le développement et la coopération (AHT).
International audience ; Qu'ils soient désignés par leurs qualités (la perfection de leur chant, la magie de leur vol), que leur présence soit réelle ou allégorique, les oiseaux sont, dans l'œuvre de Pasolini, à la base de trois discours : linguistique et poétique (le chant de l'oiseau face à la voix du poète), politique et idéologique (la métaphore animale comme dénonciation des travers de l'humanité, des injustices sociales et des discriminations) et enfin métaphysique et anthropologique (le corbeau-marxiste comme exemple de métamorphose anthropologique, de contamination entre l'humanité et l'animalité, de franchissement des limites proprement humaines)