"The interplay between nature, science, and art in antiquity and the early modern period differs significantly from late modern expectations. In this book scholars from ancient studies as well as early modern studies, art history, literary criticism, philosophy, and the history of science, explore that interplay in several influential ancient texts and their reception in the Renaissance. The Natural History of Pliny, De Architectura of Vitruvius, De Rerum Natura of Lucretius, Automata of Hero, and Timaios of Plato among other texts reveal how fields of inquiry now considered distinct were originally understood as closely interrelated. In our choice of texts, we focus on materialistic theories of nature, knowledge, and art that remain underappreciated in ancient and early modern studies even today"--
In Turkey both the theoretical and practical several studies have been done in the context of the definition, nature and methods of comparative literature; however, most of the studies are far from understanding the comparative literature. It is a fact that the discipline comparative literature compares "what, how, why" has not been fully understand, and that the definitions, scopes and methods of comparative literature lead to confusions, misunderstandings, misperceptions or wrong approaches when literary studies in Turkish are reviewed. In this respect, this study deals with the present state of comparative literature studies at Turkish universities related to the theory, perception and application of comparative literature scholarship in Turkey and focuses on significant mistakes made in the theory and practice related to the comparative literature whose main function is to examine at least two different nations' literatures, interactions between literatures. ; Türkiye'de karşılaştırmalı edebiyatın tanımı, doğası ve yöntemleri bağlamında teorik ve pratik olarak çeşitli çalışmalar yapılmıştır; ancak, çalışmaların çoğu karşılaştırmalı edebiyat bilimini anlamaktan uzaktır. Karşılaştırmalı edebiyat disiplinini, "neyi, nasıl, niçin" karşılaştırdığı tam olarak anlaşılamadığı ve karşılaştırmalı edebiyatın tanımları, kapsamları ve yöntemlerinin Türkçede yapılan edebiyat çalışmaları incelendiğinde karışıklığa, yanlış anlamalara ve algılamalara veya yanlış yaklaşımlara yol açtığı bir gerçektir. Bu bağlamda bu çalışma, Türkiye'deki üniversitelerde karşılaştırmalı edebiyat biliminin; kuram, algı ve uygulamasına yönelik karşılaştırmalı edebiyat çalışmalarının mevcut durumunu ele almakta ve temel işlevi en az iki farklı ulusun edebiyatını, edebiyatlar arasındaki etkileşimleri incelemek olan karşılaştırmalı edebiyatla ilgili kuramsal ve uygulamada yapılan belirgin hatalara odaklanmaktadır.
Science is facing a fundamental turning point of its history. Never as in this historical moment it appears giant and powerful, but at the same time it shows high fragility: the concentration of information control power in the hands of few commercial groups, the iniquity of a system that benefits developed countries, the restriction of academic autonomy by political and economic power, the precariousness of working conditions of young researchers, the increase in the number of cases of scientific fraud and misconduct, the questioning of its authority by a portion of the public. Can openness be understood as a system capable of strengthening science and treating the diseases that afflict it?
2011/2012 ; Questa tesi è dedicata a esplorare gli sviluppi - letterari, editoriali, critici - della fantascienza Italiana a partire dai primi anni Cinquanta fino agli ultimi anni Settanta. Il lavoro si suddivide in tre macrosezioni. La prima, di carattere introduttivo e preliminare, fornisce lo sfondo teorico e storico alle due seguenti. Ho indicato alcuni riferimenti teorici relativamente al concetto di genere e in particolare alla circoscrizione del genere fantascientifico, adottandone una concezione tassonomica, ossia intendendo il genere fantascientifico piuttosto che come un insieme al quale le opere possono appartenere o meno, come un repertorio di topoi e temi tipici, passibili di un riuso stereotipizzato o rifunzionalizzante a seconda delle intenzioni dell'autore. Ho anche cercato di dare almeno in parte conto del complesso dibattito che accompagna il problema definitorio e che si riflette nelle numerose posizioni storiografiche relativamente alle origini del genere e alla sua periodizzazione. Infine una ricostruzione delle vicende della fantascienza in Italia ha offerto l'occasione per tentare di rispondere ad alcune domande fondamentali: ci sono precedenti italiani alla fantascienza del secondo Novecento? Come mai nel secondo dopoguerra la fantascienza viene principalmente importata da altri paesi attraverso le traduzioni dall'inglese e dal francese? Chi ha letto fantascienza in Italia in questi decenni? E, infine, quale è stato il rapporto che la critica letteraria italiana ha avuto con la fantascienza? Il problema dei rapporti tra letteratura fantascientifica e critica ha offerto anche l'occasione di posizionare il presente lavoro nel panorama degli studi esistenti, fornire alcuni rilievi metodologici e motivare la circoscrizione dell'oggetto di studio. Se come momento iniziale del percorso è stato scelto simbolicamente il 1952, anno di nascita delle prime pubblicazioni specializzate e di invenzione del termine "fantascienza", il termine ad quem del lavoro è invece posto alla fine degli anni Settanta, in virtù del fatto che in un breve torno d'anni vi furono alcuni importanti studi e convegni (il più importante dei quali tenutosi a Palermo nel 1978), che segnarono l'entrata del genere nell'ambito degli studi universitari. Dunque il periodo considerato comprende i primi tre decenni in cui la fantascienza è stata scritta, pubblicata e letta come tale in Italia, ossia con la consapevolezza, da parte degli attori in gioco, di aver a che fare con un genere codificato, dotato di un suo repertorio di topoi e di un suo canone di modelli. Alle principali pubblicazioni specializzate di questi anni è dedicata la seconda sezione: «Urania» di Mondadori (1952-corrente), «I Romanzi del Cosmo» di Ponzoni (1957-'67), la romana «Oltre il Cielo» (pubblicata da Armando Silvestri, 1957-'70), la piacentina «Galassia» (dell'editore La Tribuna, 1961-'79), la romana «Futuro» (edita dalla piccola sigla omonima, 1963-'64), «Robot», pubblicata a Milano da Armenia (1976-'79). Si tratta di riviste o serie periodiche vendute in edicola: la prima fantascienza italiana si presenta come un genere contraddistinto da una vocazione popolare e, almeno inizialmente, assente dalle librerie. Di ciascuna pubblicazione ho ricostruito la storia e la politica editoriale: che tipo di editore la pubblicava, chi ne era il curatore e chi vi collaborava, che tipo di testi - narrativi, critici, informativi, venivano pubblicati e, dunque, che interpretazione ciascuna di esse dava del genere fantascientifico e a che pubblico si rivolgeva. Le fonti adoperate comprendono, oltre alle testate medesime, studi, testimonianze appositamente raccolte e carte d'archivio edite e inedite. Le significative differenze che corrono tra questi periodici danno conto di un'ampia serie di concezioni possibili del genere: se la mondadoriana «Urania» si inserisce a pieno titolo nel settore periodici del grande editore industriale con tirature che arrivano a superare le 40.000 copie a numero negli anni Sessanta, tra le altre testate «Oltre il Cielo», rivista in cui la narrativa affianca gli articoli di missilistica e aeronautica, sopravvive soprattutto grazie agli abbonamenti sottoscritti dal Ministero dell'aeronautica, «I Romanzi del Cosmo» non superano le 20.000 copie di tiratura, «Galassia» le 10.000, fino alle 5.000 di «Futuro». Così, mentre «Urania» sosteneva con una distribuzione capillare la politica editoriale dei curatori (Giorgio Monicelli prima, Fruttero e Lucentini in seguito) rivolta un pubblico il più possibile ampio, e «I Romanzi del Cosmo» ne inseguivano i successi presso un pubblico giovane e desideroso di intrattenimento, le altre si rivolgevano piuttosto a nicchie particolari di pubblico. «Galassia» ad esempio, sotto le successive direzioni di Roberta Rambelli, Ugo Malaguti, Vittorio Curtoni e Gianni Montanari, offriva agli appassionati più raffinati le tendenze recenti e sperimentali della fantascienza internazionale e vantava traduzioni integrali e di qualità; «Futuro», creata da Lino Aldani, Carlo Lo Jacono e Giulio Raiola tentava la via di una fantascienza letterariamente impegnata, e così via. Altrettanto differenziati sono stati gli atteggiamenti di queste pubblicazioni - o meglio: di ciascun curatore - nei confronti degli autori italiani. Svantaggiati dalla concorrenza di una produzione angloamericana cospicua e già pronta da tradurre, gli scrittori italiani che si sono cimentati col genere hanno dovuto fare i conti con le opere tradotte anche in termini di modelli letterari e di repertori tematici consolidati. La relativa ristrettezza del mercato delle pubblicazioni specializzate e le sue periodiche contrazioni non hanno favorito d'altronde la professionalizzazione degli scrittori, che in molti casi si sono rivolti anche ad altri settori del lavoro intellettuale. La seconda e la terza sezione del lavoro ritraggono insomma la fitta rete di legami tra produzione editoriale e produzione letteraria. Proposito in particolare della terza sezione è esemplificare gli esiti di queste dinamiche, attraverso la lettura critica ravvicinata della produzione di tre autori e un'autrice: Lino Aldani, Gilda Musa, Vittorio Curtoni e Vittorio Catani. Si tratta di scrittori che hanno esordito sulle pubblicazioni considerate prima, e in molti casi ne sono stati a lungo lettori, collaboratori o curatori. Le opere di questi quattro autori incarnano modi differenti di intendere la fantascienza, come differenti sono i percorsi da cui ciascun autore proviene. Aldani si impadronisce dei meccanismi e dei topoi tipici del genere per dar vita a una narrativa in cui coesistono un'anima avventurosa e una distopica. Musa coniuga elementi tipicamente fantascientifici a una spiccata sensibilità linguistica, adoperando il genere per riflettere sui destini dell'uomo nella modernità e soprattutto per raggiungere un pubblico più ampio di quello delle sue raccolte poetiche. Curtoni sperimenta le tendenze più recenti della fantascienza anglosassone proponendo racconti che guardano a modelli come quelli di Philip K. Dick e James Graham Ballard. Infine Catani offre l'esempio di una fantascienza italiana meno concentrata sulla sperimentazione formale, ma in grado di incorporare elementi tecnologici e scientifici nelle sue tematiche profonde - dal rapporto tra tecnologia e corpo umano al ruolo dell'economia finanziaria nel mondo post-industriale. Nel complesso questi autori dimostrano non solo l'esistenza di una fantascienza italiana, ma l'esistenza di una fantascienza italiana di qualità. ; XXV Ciclo ; 1984
Seçmenlerin, bir hedefe ulaşmak amacıyla en çok tercih ettikleri partiden başka bir partiye oy vermeleri "stratejik" oy verme davranışı olarak tanımlanır. Stratejik oy verme, yaklaşım olarak seçmenlerin her durumda en çok tercih ettikleri partiye oy verdiğini varsayan temel kuramlar ayrışır. Bu çalışma, stratejik oy verme davranışına literatürdeki farklı yaklaşımları açıklamayı ve bu davranışın ortaya çıkmasında etkili olan bireysel ve yapısal unsurları sistematik bir şekilde ele almayı amaçlamaktadır. Bu davranışın ortaya çıkmasında analitik düşünme gücü gibi bireysel unsurlar etkili olabildiği gibi, ülkenin demokrasi geçmişi, seçilen temsilci sayısı, seçim barajı ve seçim sisteminin türü gibi yapısal unsurlar da etkili olabilmektedir. ; It is defined as "strategic" voting behavior in which voters cast their votes for a party other than the most preferred with a goal to achieve. Strategic voting, as an approach, breaks down the basic theories assuming that people vote for the most preferred party in any case. This study aims to explain the different approaches in the literature to strategic voting behavior and to systematically review the individual and structural factors that are affecting this type of behavior. Individual elements such as analytical thinking power and structural factors such as country's democratic past, number of elected representatives, election threshold and type of electoral system are factors affecting strategic voting behavior.
Son on yılda, Türk siyaseti çalışanları en fazla meşgul eden soruların başında, "Türkiye?nin ekseni mi kayıyor?? sorusu gelmektedir. Bu soru birbirini tamamlayan ve yanlışlayan çok sayıda öğretici çalışmanın üretilmesine neden olmuştur. Fakat hala bu sorunun mevcut Türk dış politikasını anlamada doğru bir soru olup olmadığı konusunda ikna edildiğimizi söylemek zordur. Bu konuda çok sayıda çalışma yapılması, sorunun cevaplanması hususunda kendi içinde tutarlı argümanların bulunduğu anlamına gelmemektedir. Elinizdeki çalışma bu konudaki mevcut literatürü değerlendirerek, ilgili sorunun önemini ve sorunlarını tartışmayı hedeflemektedir. Bu tartışmanın ardından da daha sistematik ve belirli bir teorik çizgiye konumlanmış yeni çalışmaların çağrısını yapmaktadır. ; In the last decade, one of the most important questions Turkish scholars tried to answer is the question that "Is there a shift in Turkey?s axis"? This question led to the production of a large number of commendable studies that are either complementary or contradictory. But we are still not convinced that this question is the right question in understanding the current Turkish foreign policy. Moreover, we cannot say that we have made a remarkable progress in finding consistent concepts and arguments on how to answer this question. The present study discusses the current literature motivated by this question and tackles the importance and problems of answering it. After this discussion, the paper calls for a more systematic and theoretically driven studies to be written.