La ricerca è mirata a valutare come l'attuazione delle politiche ambientali di Sviluppo Rurale possa contribuire al miglioramento del paesaggio, analizzando i suoi effetti territoriali. Nell'ambito del caso di studio della Regione Emilia-Romagna vengono analizzate le misure agro-ambientali e di forestazione agricola dal 1994 al 2011, comprendendo gli interventi realizzati con i Regolamenti (CEE) 2078/1992, 2080/1992 e dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2000-2006 e 2007-2013. In particolare, sono approfonditi i fattori che determinano la partecipazione territoriale delle misure agro-ambientali, individuate a livello aziendale le motivazioni alla partecipazione per le azioni con effetto diretto sul paesaggio, valutati i conseguenti effetti tecnico-economici e analizzati gli impatti degli interventi sul paesaggio a livello territoriale, in funzione del contesto ambientale. I risultati hanno consentito di approfondire quanto già riportato nelle valutazioni istituzionali dei PSR e in letteratura scientifica, individuando i fattori determinanti della partecipazione a livello regionale. A questo scopo sono state utilizzate analisi di econometria spaziale che hanno permesso di evidenziare effetti di concentrazione territoriale delle superfici sotto impegno, in funzione delle priorità della misura e degli ordinamenti produttivi dei beneficiari. Sono stati inoltre analizzati gli impatti paesaggistici in un'area di studio ristretta a livello territoriale e aziendale: gli interventi specifici, in alcuni contesti territoriali dove è stata raggiunta una certa concentrazione delle superfici sotto impegno, hanno modificato il paesaggio rurale, differenziandolo rispetto alla matrice agricola intensiva in cui sono stati inseriti. A livello aziendale sono stati rilevati effetti significativi sull'economia dei beneficiari che scelgono di aderire a tali misure, con un diffuso effetto di riduzione della redditività. I contributi compensano in maniera differenziata i costi legati all'implementazione degli interventi in funzione della tipologia di intervento e delle scelte tecniche aziendali adottate per la loro gestione. ; The aim of the research was to evaluate how implementing the environmental part of Rural Development can improve the rural landscape, analyzing its territorial effects. The Emilia-Romagna Region was used as a case study, analyzing the agri-environmental and forestry measures from 1994 to 2011, comprising Regulation (EEC) 2078/1992, 2080/1992 and Rural Development Programmes (RDP) 2000-2006 and 2007-2013. In further details, the research studied the factors that determine agri-environmental measures uptake at territorial level, the farmers motivation in participate to actions with direct effects on landscape, the consequent economic and management effects at farm level and finally the impacts on landscape at territorial level, related to the environmental context. The results permitted to deepen the findings of institutional evaluation and scientific literature, especially characterizing the determinants of uptake at regional level. Spatial econometric analysis were used to find the spatial targeting effects of the measure, related to priorities set in the RDP and type of farming of beneficiaries. Using a restricted area as case study for impact assessment on landscape, territorial and farm level were studied: the specific realizations were effective in changing the rural landscape with a differentiation from the intensive agricultural matrix, especially in territorial context where an effective spatial targeting was achieved. Significant economic effects were founded at farm level, with an income reduction in all the farms interviewed. The aids compensate in a different way the implementation related costs, depending from the kind of realization and farmers technical management choices.
Dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per la gestione forestale e ambientale ; Negli ultimi anni l'attenzione degli studiosi si è accentrata sempre di più sulle problematiche della difesa del territorio dall'inquinamento da fonti diffuse in particolare di origine agricola. L'attività agricola, infatti, se da un lato costituisce un fattore di difesa della terra da altri usi che ne riducono il valore ambientale (uso a scopo abitativo o industriale, trasporti ecc.), può determinare effetti nocivi sulla qualità del suolo, di natura fisica (erosione, desertificazione, saturazione e compattamento), chimica (acidificazione, salinizzazione, contaminazione da pesticidi e metalli pesanti), biologica (alterazioni nell'equilibrio tra microrganismi e nei contenuti di humus). Le Misure Agroambientali, nell'ambito delle politiche di sviluppo rurale, costituiscono uno degli strumenti d'intervento attraverso i quali si persegue l'obiettivo fondamentale dell'integrazione della problematica ambientale nella Politica Agricola Comunitaria. L'obiettivo dello studio è stato quello di individuare una metodologia capace di valutare l'impatto che le suddette Misure Agroambientali hanno avuto sul suolo (riduzione dell'erosione) e sui corpi idrici (inquinamento la fosforo e azoto) basata sul confronto tra scenari: con e senza l'applicazione delle Misure. Sono stati presi come casi di studio i Piani di Sviluppo Rurale delle Regione Lazio ed Emilia Romagna. La metodologia messa a punto offre la possibilità al Valutatore del Piano di individuare sia le "aree critiche" ossia quelle parti del territorio di maggiore sensibilità rispetto alle problematiche dell'erosione e dell'inquinamento, sia le azioni/interventi/impegni più efficaci per contrastare e ridurre tali fenomeni (BMPs), permettendo così di trarre indicazioni, suggerimenti e proposte per la futura programmazione di sviluppo rurale. ; In the last years the interest of the researchers has always adressed more towards the land defense from the agricoltural non point pollution sources. The conventional agricultural practices, in fact, can determine injurious effects on the soil and water quality of chemical, biological and physic nature. The Agricultural Best Management Practices offers the possibility to reduce these bad effects on the rural environment. The study target is to caracterize a methodology to evaluate the impacts on the soil and water of these BMPs trought a comparation of two different situations: with and without the BMPs. A case study are the development rural Plans of Lazio and Emilia Romagna Regions.
Dottorato di ricerca in Politica agraria ; La tesi mira a verificare l'impatto politico dell'agricoltura biologica all'interno di un territorio nel quale l'agricoltura in generale, ed il biologico in particolare, manifestano una spiccata rilevanza. L'analisi empirica è suddivisa in tre capitoli, ciascuno dei quali affronta l'agricoltura biologica della provincia di Viterbo da una diversa prospettiva. Dapprima si è cercato di valutare la dimensione del settore considerando sia le superfici certificate sia quelle oggetto di aiuto nell'ambito delle misure agroambientali. Successivamente, è stata eseguita una ricostruzione della distribuzione degli ordinamenti colturali con lo scopo di capire se e quanto i contributi per l'agricoltura biologica, differenziati per coltura e per area geografica, abbiano influenzato la scelta e la distribuzione territoriale delle coltivazioni. Infine, si è cercato di verificare quanto la pratica dell'agricoltura biologica consenta di ottenere una maggiore biodiversità, elemento che rappresenta, sia dal punto di vista ecologico, sia negli obiettivi delle politiche agroambientali, uno dei principali segnali della qualità ambientale. ; The aim of this thesis is to verify the impact of organic agriculture policy in the context of a territory particularly vocated to both conventional and organic agriculture. The empirical analysis is divided in three chapters, which focus on three different aspects of organic agriculture in the province of Viterbo. Firstly, the dimension of the sector, considering the certificated area as well as the sustained area, has been calculated. Then, a reconstruction of crop distribution, with the purpose of understanding if subsidies for organic agriculture might determine farmer's choices, has been carried out. Finally, since agro-biodiversity is considered one of the objectives of agro-environmental policies and one of the main signs of environmental quality, the relation between organic agriculture and agro-biodiversity has been investigated.
Dottorato di ricerca in Economia e territorio ; Un ruolo di sempre maggiore interesse ha assunto negli ultimi anni l'integrazione tra gli obiettivi economici e ambientali. Questo complesso connubio, infatti, trova larghi spazi di riflessione in ambito agricolo, dove le risposte economiche sono direttamente influenzate, oltre che dal mercato, anche dalle interazioni con l'ambiente e le risorse naturali. E' quindi della massima importanza identificare quali siano gli ambiti di impatto dell'attività agricola sull'ambiente e valutarne nel modo più affidabile la possibile entità con lo scopo di limitare i comportamenti che incidono in modo negativo sulle risorse naturali, promuovendo invece quelli che migliorano la qualità degli ecosistemi e la loro capacità di fornire servizi al settore stesso e alla collettività. Tuttavia la valutazione degli impatti ambientali dell'agricoltura, in particolare per quanto riguarda il contributo ai cambiamenti climatici, si è fino ad oggi concentrata al livello di settore, prioritariamente per il rispetto dei vincoli imposti dal protocollo di Kyoto, o al livello di prodotto, per finalità di certificazione e comunicazione ambientale implementate attraverso approcci di Life Cycle Assessment (LCA). Partendo da questo background, nel lavoro si è provato a definire con maggior dettaglio il ruolo ambientale dell'agricoltura, proponendo riflessioni e metodologie che favoriscano l'attivazione e la valutazione di interventi politici di tipo pubblico e di iniziative poste in essere da parte di privati. Le logiche con cui la Politica Agricola Comunitaria (PAC) affronta il rapporto fra agricoltura e ambiente sono fondamentalmente di due tipi: la definizione di requisiti cogenti che tutte le imprese sono chiamate a rispettare per accedere al sostegno di base (condizionalità) o l'erogazione di incentivi economici legati al miglioramento del sistema di gestione e/o produzione (misure agroambientali), che devono essere ridefinite alla luce delle nuove sfide comunitarie. Tali interventi per essere efficaci, in termini di risultati raggiunti, ed efficienti, in termini di ottimizzazione della spesa pubblica, devono basarsi su valutazioni affidabili degli impatti ambientali delle pratiche agricole e su come le diverse azioni possano effettivamente ridurli. Questo processo, per la natura stessa della PAC, ha come unità di riferimento l'azienda agricola che, come risultato delle valutazioni economiche dell'imprenditore, è il soggetto che determina gli effettivi livelli d'impatto dei processi agricoli sulle risorse ambientali. E' quindi necessario identificare delle metodologie affidabili e condivise in grado di produrre indicatori d'impatto che, applicati alla singola impresa, possano indirizzare gli interventi in modo coerente con le finalità del decisore politico. D'altro canto, le istanze provenienti dalla società, che si ripercuotono anche sulle scelte di acquisto dei consumatori, rendono le imprese del settore agricolo sempre più attente alle implicazioni ambientali del loro agire e alle modalità con cui informare il mercato dei comportamenti virtuosi che hanno adottato a questo riguardo. Questo lavoro propone una soluzione alla valutazione ambientale delle aziende agricole e costruisce un modello di stima che, a partire da alcuni dati strutturali, integra la componente economica e quella ambientale. Il modello valuta le performance ambientali legate ai flussi di gas climalteranti (emissioni ed assorbimenti) e prova a superarne i limiti metodologici proponendo un diverso approccio di stima basato su consumo e produzione di risorse naturali (bilancio ambientale). Tale approccio è stato testato su un primo caso di studio che, oltre a consentire una prima valutazione operativa della metodologia proposta, ha permesso di creare alcune simulazioni che mostrassero il legame che esiste nelle aziende agricole tra performance ambientali e economiche. I risultati hanno confermato i limiti di stima di una valutazione che tiene conto esclusivamente dei flussi di gas serra, mentre hanno evidenziato le opportunità che può offrire un bilancio ambientale che tiene conto della domanda di risorse naturali e dell'offerta di servizi ecologici da parte del sistema costituito dall'impresa agraria. Il lavoro, nel suo insieme, fornisce un approfondimento sulla valutazione del ruolo ambientale dell'agricoltura e propone una metodologia di stima che, attraverso un modello, ne verifica il contributo a livello di azienda agricola. Inoltre, integrando all'interno della valutazione ambientale anche la componente economica legata alla conduzione dell'azienda, rappresenta un approccio di analisi che potrebbe rivelarsi utile in una logica di greening, sia alle istituzioni, per indirizzare in modo più efficace i loro interventi, sia alle imprese, quale strumento per una migliore valorizzazione delle loro iniziative. ; The integration in between economic and environmental goals has been assumed more and more important role. This complex debate is very emphasized into agriculture, where the answers are directly influenced by the market and by the connections between environment and natural resources. Checking the impact of farming on environment and evaluating it in a more reliable way is one of the main issues this debate. The aim is to limit the negative behaviours on natural resources, promoting what increase ecosystems' quality; the results could provide services into the community and agriculture. Thus, the agricultural environmental impact evaluation on climate change has been target on sector level, following first the Kyoto Protocol, and on product level, following a Life Cycle Assessment approach with environmental declaration and certification goals. In this work has been defined in a more reliable way the environmental role of agriculture. Some methodologies have been provided for public support and private initiatives evaluation. The CAP analyses and set the relationship between agriculture and environment in two ways: all farms have to respect mandatory requirements to for accessing to public subsidies (direct payment), or they could respect voluntary requirements (agri-environmental measures) to reach other payments. The goal of these two perspective has been oriented on new CAP challenges. These objectives have to be reach trough an efficient public spending, a reliable evaluation of farming environmental impacts and analysing how decrease them. This process has, in the CAP, the farm level as unit, that is the character that determine the impacts on natural resources. To identify reliable methodologies that provide impact indicators is extremely important. These indicators have to be set on the single farm, they should address the initiatives coherently with the politic issues. Moreover, the civil society issues, that guide also the purchases, make the farms more an more careful on environmental behaviours and communications. This work provide a solution to environmental evaluation of farms and built an evaluation model that measures, starting from some framework data, the economic and the environmental side. The model evaluate the environmental performances linked to Green House Gasses (GHG) flux (emission and absorption) and exceeds the methodological limits providing a different approach based on production and consumption of natural resources (environmental balance). This approach has been tested on a first case study that provides a check on the methodological proposal and shows the link in between environmental and economic performances at farm level. The results confirm the limits on GHG flux evaluation while ratify the opportunities on environmental balance that takes into account the supply and demand on natural resources at farm level. This work provides a deepening on agriculture environmental evaluation and offers a methodology that, thought a model, verify the farm environmental contribution. Moreover it measures the economic and environmental performances at the same time, and provides a new approach useful in a greening perspective, for institutions and farms to address the initiatives.
L'art. 1, comma 5 della L. 157/92 prevede che le Regioni e le Province autonome individuino zone di protezione per l'avifauna (ZPS-Dir. Uccelli); l'art. 3, comma 1, del DPR 357/97 analogamente prevede che le Regioni e le Province autonome individuino i siti da proporre come Siti di Importanza Comunitaria (pSIC-Dir. Habitat). La Regione Friuli-Venezia Giulia ha individuato complessivamente 62 pSIC e 8 ZPS. La Regione F.V.G. allo stato attuale ha quasi completato la designazione dei siti ed è in fase di revisione l'inventario IBA 2002. Ha inoltre eseguito diversi interventi per la tutela e la salvaguardia di habitat e specie di interesse comunitario a rischio di estinzione. Allo stato attuale, non si è ancora dotata di strumenti legislativi o amministrativi in grado di consentire una tutela effettiva dei territori interessati; relativamente alla tutela delle specie inserite negli allegati 2 e 4 della direttiva habitat, la normativa regionale vigente (L.R. n. 34/81) non appare sufficiente. L'unico strumento di tutela effettivamente vigente risulta, quindi, la Valutazione di incidenza, disciplinata da una deliberazione della Giunta regionale (DGR 2600/2002). La Direzione tuttavia sta predisponendo un disegno di legge organico per il completo recepimento delle norme comunitarie istitutive della Rete Natura 2000, che in particolare vada a disciplinare: (a) La tutela delle specie di cui agli allegati II e IV della direttiva Habitat; (b) Le norme di salvaguardia per i siti Natura 2000; (c) Le norme di conservazione; (d) La possibilità di adottare appositi Piani di gestione; (e) Una più esaustiva disciplina della valutazione di incidenza; (f) Le sanzioni. Gli strumenti messi a disposizione dalla Comunità Europea per l'attuazione della Rete sono sostanzialmente tre: (a) i Fondi strutturali; (b) Il Life plus; (c) La Politica di sviluppo rurale. La Commissione europea indica chiaramente la via dell'integrazione delle politiche di conservazione della biodiversità nelle altre politiche comunitarie come la più proficua. Secondo la Commissione infatti, la Rete può portare vantaggi sia sul piano economico (sviluppo di servizi legati agli ecosistemi, fornitura di prodotti alimentari e forestali, attività direttamente connesse ai siti, come il turismo, ecc.), che su quello sociale (diversificazione delle fonti di occupazione, consolidamento e stabilizzazione del tessuto sociale, miglioramento del tenore di vita, salvaguardia dei beni culturali, ecc.). Tuttavia la Commissione riconosce che l'attuazione della Rete può portare a degli impatti significativi sulle attività economiche (ribasso del valore dei terreni, vincoli all'agricoltura, alla pesca, modifiche nella programmazione degli interventi infrastrutturali, limitazioni alle attività estrattive o forestali, ecc.). Secondo i calcoli della Commissione, il costo di gestione della Rete ammonta a circa 6,1 miliardi di euro l'anno per l'UE-25. Dopo aver esaminato diverse possibilità di finanziamento la Commissione è giunta alla conclusione che il migliore approccio sarebbe quello di attingere ai vari fondi attualmente esistenti. È in corso la predisposizione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, ai sensi del Reg. CE 1698/2005. Lo strumento ha rilevanza strategica per l'importanza delle attività agricole e selvicolturali nella gestione del territorio e nella conservazione della biodiversità. Particolare rilevanza assumono in quest'ottica le misure previste nell'Asse 2 "gestione del territorio": Pagamenti Natura 2000 è lo strumento per compensare le perdite di reddito e i maggiori costi sostenuti a causa dell'applicazione delle norme di Natura 2000 negli ambiti agricolo e selvicolturale; Pagamenti agroambientali e silvoambientali rappresentano gli strumenti per incentivare un uso sostenibile delle risorse; la misura Investimenti non produttivi consente la realizzazione di strutture come percorsi pedonali, centri visite e attrezzature per la fruizione. ; According to the Habitats and Birds directives and the relative Italian legislation tools, the Region Friuli-Venezia Giulia has identified 62 SACs and 8 SPAs. The Region FVG has nearly completed the designation of sites, and it is revisioning the IBA 2002 inventory. It has also carried out several interventions for the safeguard of habitats and species of community interest that are endangered. At present, the Region FVG does not have any legislation or administration tools that can allow an effective conservation of the territories of interest, and especially considering the annexes 2 and 4 of the Habitats directive, the regional regulation (LR 34/81) is not sufficient. The only conservation tool that is in fact available is the assessment of projects (DGR 2600/2002). The Region FVG is however preparing a comprehensive legislative tool for the reception of community regulations related to Natura 2000, aimed in particular at: (a) the safeguard of species included in annexes II and IV of the Habitats directive, (b) the development of conservation tools for Natura 2000 sites, (c) the development of conservation regulations, (d) the possibility of adopting proper Management Plans, (e) the development of a more exhaustive regulation of assessment of projects, (f) the definition of penalties. The tools provided by the European Union for the implementation of Natura 2000 are (a) the structural funds, (b) the Life plus, (c) the Rural Development Policy. The European Commission clearly indicates that the conservation of biodiversity policies should be integrated in the other community policies. According to the EC indeed, Natura 2000 network can be advantageous both at the economic level (development of services related to the ecosystems, provision of food and forestry products, activities strictly connected to the sites such as tourism, etc) and at the social level (diversification of the sources of occupation, stabilization of the social framework, increase of quality standards of life, safeguard of cultural heritage, etc). However, the Commission recognizes that the implementation of Natura 2000 can also lead to significant impacts on the economic activities (decrease of land value, limitations to agriculture and fishing, variations in the infrastructure interventions, limitations in extraction and forestry activities, etc). According to the EU, the management costs of Natura 2000 network are of about 6.1 billions of euros per year for the EU-25. After having considered several sources of founding, the EU has stated that the best approach is to use the sources of founding that are already existent. The new Rural Development Programme 2007-2013 is under development, according to Reg.EC 1698/2005. The tool has high strategic relevance, due to the importance of agricultural and forestry activities in the territory management and biodiversity control. Special relevance is given to the measures in "Territory management": Natura 2000 Payments is the tool to compensate the loss of income and the major costs derived from the application of Natura 2000 regulations in agricultural and forestry areas; Agroenvironmental and forestry Payments represents the tool for the enhancement of a sustainable use of the resources. Finally, the measure Not Productive Investments allows to realize structures such as naturalistic trails, visitor centers and fruition structures.