Letteratura femminile e identità British Muslim
In: https://morethesis.unimore.it/theses/available/etd-03142019-175208/
Questo lavoro mira ad indagare l'identità di donne musulmane inglesi attraverso cinque opere letterarie: The red box (1991) di Farhana Sheikh, Only in London (2001) di Hanan Al-Shaykh, Brick Lane (2003) di Monica Ali, Sweetness in the belly (2005) di Camilla Gibb e Home Fire (2017) di Kamila Shamsie. Tutti questi romanzi contribuiscono alla rappresentazione di un ritratto onesto della negoziazione in corso, da parte di donne musulmane, della loro identità nella quotidianità britannica, il tutto rifiutando quelle immagini caricaturali e stereotipate che colpiscono il musulmano in generale. Una prima riflessione è dedicata alla storia della presenza musulmana in Inghilterra, una storia connessa a quella più generale dell'immigrazione nel paese, particolarmente evidente all'indomani della seconda guerra mondiale. Si tratta di considerare molteplici storie di diaspora e di migrazione, con una particolare attenzione alle difficoltà incontrate dalla comunità musulmana in termini di accettazione, di regolamenti e di percezione generale. Lo slittamento poi da razza a religione, in riferimento alle politiche e alla legislazione in materia di immigrazione, è tratteggiato come cruciale. Il musulmano è descritto in tutte le sue caratteristiche principali, mettendo particolare cura nell'evidenziare la differenza esistente tra ciò che è culturale e ciò che è religioso all'interno dell'Islam, spiegando quelle discrepanze percepite dall'Ovest una volta messo a confronto con esso. A seguire, si descrive la storia della presenza musulmana nella letteratura inglese, sottolineando le evoluzioni che hanno segnato la rappresentazione del personaggio musulmano, ponendo particolare attenzione all'impatto dell'affare Rushdie nella creazione dell'immagine del musulmano. Dai primi racconti di matrice orientalista, con particolare riferimento alle donne, si passa alle rese dei native informants, per terminare con descrizioni più recenti e complesse che offrono una immagine completamente liberata dagli stereotipi e che raccontano di personaggi depoliticizzati e de-sensazionalizzati. Una sezione è ovviamente dedicata alle donne musulmane, nel tentativo di ristabilire l'immagine che ne dà il vero Islam, liberandola cioè da quelle componenti culturali e patriarcali che l'avevano condizionata. In seguito, una sezione è dedicata all'analisi di prospettive letterarie, con lo scopo di chiarire temi centrali come il transnazionalismo, il multiculturalismo e il cosmopolitanismo. E soprattutto, si stabilisce la centralità del concetto di disorientamento espresso da Esra Santesso, insieme alla critica espressa sull'idea di ibridità, specialmente in riferimento alla religione. La parte centrale del mio lavoro analizza poi i romanzi nel dettaglio, esplorandoli pienamente attraverso quegli elementi, a disposizione delle donne, che permettono di negoziare l'identità, di combattere per reinventare i propri legami di lealtà e per trovare un nuovo posto nel mondo: classe, religione, vestiti e linguaggio. Più in generale, viene operata una riflessione su cosa significhi vivere in una comunità diasporica in Inghilterra: a tal proposito, si prendono in considerazione elementi come i mutamenti interni della comunità stessa, il concetto di appartenenza e il tema del ritorno. Mettendo l'accento sulle donne, si vuole enfatizzare la loro condizione, divisa tra la comunità di origine e il nuovo contesto: si approfondiscono, in particolare, temi come la sessualità, il matrimonio, i figli, il lavoro, il senso di impotenza e di alienazione.