La presente tesi si inserisce all'interno di una ricerca inerente alle operazioni di pace condotte dalla comunità internazionale e dalle Nazioni Unite dagli anni novanta ad oggi. L'oggetto dell'elaborato fa riferimento in termini generici ai modi in cui è avvenuto il passaggio dalle missioni di pace catalogate dalle Nazioni Unite come missioni di seconda generazione a quelle di terza. Per una comprensione della misura in cui è avvenuta questa trasformazione e della forma assunta dalle operazioni di pace ho preso in esame il contesto della guerra civile bosniaca per la quale vennero attivate una serie di missioni che oltre a consolidare la pace avrebbero dovuto dare forma ad un nuovo Stato bosniaco fondato sulla legittimità, la democrazia e la libertà. L'obiettivo della presente tesi consiste nel portare alla luce i cambiamenti avvenuti negli ultimi vent'anni nei processi di pace guidati dalle NU, analizzando i costi e i benefici, l'efficienza e l'inefficienza delle operazioni, la sostenibilità ottenuta attraverso le operazioni e la funzionalità dell'attuale approccio internazionale ai processi di peace-building e state-building. In quest'analisi cercherò di comprendere i meccanismi che hanno reso, e continuano a rendere, le operazioni internazionali nei contesti post-conflittuali un successo oppure un fallimento.
In: Analele Universității București: Annals of the University of Bucharest = Les Annales de l'Université de Bucarest. Științe politice = Political science series = Série Sciences politiques, Band 15, Heft 2, S. 11-23
The Nordic Region offers innovative interpretative approaches and models to overcome the "dilemma between security and prosperity". In this region, integration and fragmentation have been well-balanced and grounded on diversity. The first aim of this article is to explain the reasons for peace in Nordic Europe, a task sometimes more difficult than explaining wars. Historical cases of pacific resolution of disputes and the possible reasons for those policies are considered. Finally, the theoretical foundations of these approaches and how they influenced the political institutions are also analyzed.
La Somalia è un esempio pragmatico per quanto concerne la commistione fra diritto statale, consuetudinario (Xeer), e di derivazione religiosa. Il vuoto istituzionale seguito al collasso del Paese, avvenuto nel 1991 dopo una lunga guerra civile, è stato parzialmente colmato da attori "privati" o "tradizionali" e da nuovi organismi configurati secondo gli usi locali. In ambito giurisdizionale, il diritto musulmano è stato recepito per la prima volta nel tessuto normativo dell'ordinamento, non solo per colmare lacune legislative, ma in 'in primis' per conferire legittimità al nuovo sistema istituzionale. Intento di questo lavoro è dunque quello di delineare le relazioni fra diritto statale, religioso e consuetudinario nel processo di ricostruzione del Paese. Tali rapporti definiranno nel prossimo futro diversi possibili scenari di sviluppo del sistema somalo, utili anche per comprendere fenomeni simili sviluppatisi nel resto del mondo musulmano e nell'Africa sub-sahariana.
In: Militaire spectator: MS ; maanblad ; waarin opgen. de officie͏̈le mededelingen van de Koninkl. Landmacht en de Koninkl. Luchtmacht, Band 174, Heft 9, S. 396-397
In: Pubblicazioni della Facoltà di studi politici e per l'alta formazione europea e mediterranea Jean Monnet della Seconda Università degli studi di Napoli
Da sempre l'uomo è costruttore dell'habitat nel quale vive, lavora e spende il tempo del suo esistere: pochi altri elementi definiscono l'afferenza alla propria epoca con la stessa forza e la medesima energia dell'architettura e della città. Progettare per costruire significa, tra le altre cose, de-finire un processo evolutivo che trae l'essenza della trassformazione dell'ambiente come momento di sintesi tra stato dell'arte e contributo dell'innovazione di prodotto e di processo nei fenomeni di configurazione dello spazio che ci ospita. Essere in linea con tale principio significa accettare i segnali che la società, da una parte, e il progresso tecnologico, dall'altra, forniscono all'evoluzione del significato di abitare, mutandone i codici, i luoghi, le ragioni del progetto. Per progettare e costruire la realtà che si farà teatro delle nostre azioni future, è fondamentale definire alcuni principi che stanno alla base di metodologie, strumenti e obiettivi propri delle trasformazioni caratterizzanti il ruolo che l'innovazione tecnologica possiede all'interno delle politiche e strategie di pianificazione e costruzione della città del domani.
L'obiettivo del seguente lavoro di tesi è l'approfondimento delle tematiche legate allo sviluppo dei green buildings nel contesto della Repubblica Popolare Cinese, attraverso lo studio dei sistemi di rating della famiglia LEED® e in particolare l'applicazione del redigendo protocollo GBC Historic Building™ al YuanMingYuan Apartment situato nel Bund di Shanghai, complesso di edifici d'inizio '900 situato sul fiume Huangpu nel cuore della città nell'area della vecchia Concessione Inglese di Shanghai. L'analisi è iniziata dallo studio del "Dodicesimo Piano Quinquennale (2011-2015)" e del "Dodicesimo piano quinquennale per l'ambiente: salute sul lavoro e piano nazionale di protezione ambientale" del Ministero della Protezione Ambientale della Repubblica Popolare Cinese, documenti fondamentali per la comprensione del contesto culturale in materia ambientale della Cina contemporanea e del crescente interesse, sia del Congresso Nazionale del Popolo che dell'opinione pubblica, per la tutela dell'ambiente. Con l'ausilio dei suddetti Piani Nazionali la Repubblica Popolare Cinese inizia a muoversi verso una nuova concezione di ambiente: questo passaggio, ancora in fase embrionale, dovrà accompagnare la Cina verso un nuovo modello di sviluppo che riesca a conciliare il desiderio di benessere della popolazione, lo sviluppo economico e la tutela dell'ambiente. Come sottolineato nel "The China Greentech Report 2013™" la nuova leadership politica, al potere da marzo 2013, ha l'opportunità di affrontare i problemi legati all'ambiente e apportare nuove misure per venire incontro alla crescente preoccupazione dell'opinione pubblica, senza dimenticare il desiderio di prosperità delle centinaia di milioni di cittadini cinesi che ancora non hanno beneficiato della crescita economica e che, ogni anno, si spostano dalle aree rurali verso le città in cerca di quel progresso ancora sconosciuto nelle aree più remote del paese. Secondo le stime del prestigioso "Preparing for China's urban billion" del McKinsley Global Institute entro il 2025 la popolazione delle aree urbane crescerà di 350 milioni e questo porterà la popolazione complessiva delle metropoli a toccare il miliardo d'unità aumentando proporzionalmente la domanda di nuovi edifici: entro il 2025 si pronostica la costruzione di 50.000 nuovi grattacieli, l'equivalente di dieci nuove New York. Attualmente l'edilizia rappresenta il 33% del consumo totale di energia nella Repubblica Popolare Cinese ed il suo impatto sull'ambiente ed il consumo di risorse è destinato a crescere: per questo motivo il Governo ha iniziato ad interessarsi ai green buildings ed ha fissato l'obiettivo, per il 2025, di arrivare a 1 miliardo di m^2 di edifici green. Il sistema LEED® (acronimo di "Leadership in Energy and Environmental Design"), sistema di certificazioni volontarie per la progettazione, la costruzione, l'esercizio e la manutenzione per la bioedilizia, rappresenta un metodo all'avanguardia per migliorare radicalmente sia l'impatto dell'edilizia sull'ambiente che il confort degli occupanti. Sviluppato dal US Green Building Council (USGBC) a partire dal 1998, gli standard LEED® sono stati applicati ad oggi in più di trenta paesi tra cui la Repubblica Popolare Cinese e l'Italia. Il seguente lavoro di tesi è stato svolto durante i tre mesi di intership presso lo studio di consulenza ambientale Bisagni Construction Technology Consulting Co. Ltd. (BEE) di Shanghai. Questa esperienza ha permesso di entrare in contatto con il "mondo LEED" e di comprenderne le dinamiche sia nella Repubblica Popolare Cinese che a livello globale. Nel nostro paese GBC Italia ha adattato i sistemi di rating LEED® alla realtà italiana facendo riferimento alla normativa nazionale ed europea e ha sviluppato, sempre prendendo spunto dal sistema LEED®, un nuovo protocollo a marchio, il GBC Historic Building™, applicabile ad edifici storici aventi almeno il 70% degli elementi tecnici esistenti costruiti prima del 1945. Per studiarne l'applicazione in Cina e, in particolare, a Shanghai è stato utilizzato come riferimento il YuanMingYuan Apartment: un edificio in stile "Queen Anne" del 1904 facente parte del complesso RockBund. Il complesso RockBund è costituito da 17 edifici risalenti ad inizio '900 e rappresenta uno dei progetti di ripristino di edifici storici più importanti di Shanghai e, data l'importanza del contesto, uno dei progetti di ripristino più all'avanguardia su tutto il territorio cinese. Nell'esaminare il YuanMingYuan Apartment, come prima cosa sono state effettuate analisi storiche e legislative per contestualizzare l'edificio e approfondire le normative, sia nazionali che locali, per la tutela degli edifici storici; in seguito sono state effettuate una serie di indagini sul campo, comprendenti l'analisi termografica e l'analisi illuminotecnica, per valutarne le prestazioni credito per credito. L'analisi sul campo ha avuto un ruolo centrale nell'approfondire la conoscenza dell'edificio e ha permesso di studiarne tutte le strutture, sia storiche che di nuova fattura, evidenziando le lacune nell'isolamento termico del YuanMingYuan Apartment. Dopo queste analisi si è giunti alla conclusione che il protocollo GBC Historic Building™ possa essere applicato all'edificio in questione, dato che il 74% delle strutture dell'edificio sono antecedenti al 1945, e che le problematiche riscontrate siano legate più a differenze culturali o gap legislativi che a difficoltà di natura tecnica. Quello che manca in Cina non è l'interesse verso il recupero degli edifici storici, ma un metodo da seguire e da cui trarre spunto per riqualificarli nel rispetto della loro integrità e per rendere il progetto di ripristino sostenibile dal punto di vista ambientale. Per questo motivo le difficoltà che sono state riscontrate nell'applicazione del protocollo al YuanMingYuan Apartment non devono essere considerate come limiti, ma piuttosto come sfide da superare al fine di promuovere un miglioramento delle pratiche convenzionali di ripristino dei palazzi storici integrandone il concetto di sostenibilità ambientale. E' possibile quindi sostenere che il protocollo GBC Historic Building™ possa, nel tempo, divenire un nuovo metodo applicabile, indipendentemente dal contesto geografico, su tutto il territorio della Repubblica Popolare Cinese.