Posthumanism, Cyberculture & Postcolonialism in Manjula Padmanabhan's «Harvest» ; Posthumanism, Cyberculture & Postcolonialism in Manjula Padmanabhan's «Harvest»
Cyberculture's influence in our lives and its possible threat to human physical identity is well documented in Harvest. American Virgil, posing as Ginni, seduces and controls the Prakash family. He uses gadgets like the "Contact Module" or the "Video Couch" to disperse identity through "cybernetic circuits". Both the receiver and the donor assume new identities in the digital arena. Harvest highlights important questions about "digitization" of identities and separation from the physical form. Can a body "vacated" of its owner be claimed by another? How is identity determined if cyberspace can disguise one's gender, class or race to divest them of their unique markers? Problematization of identity in cyberspace is pivotal to the discourse of postcolonialism. For marginalized bodies identity politics and suffering is rooted in the physical body. In Harvest, first world exploits the third world via wireless communication and unlimited money. Jaya sustains a postcolonial resistance to such capitalist domination. She claims her body, evocative of her dignity, through the corporeal limitation of death − the postcolonial Other's triumph in the colonizer's world of coercion and control. ; L'influenza della cybercultura nella nostra vita e la sua possibile minaccia per identità fisica umana è ben documentato in Harvest. L?americano Virgil, in posa come Ginni, seduce e controlla la famiglia Prakash. Egli usa strumenti come il "Contact Module" o il "Video Couch" per disperdere l?identità attraverso "circuiti cibernetici". Sia il ricevitore che il donatore assumono nuove identità nel mondo digitale. Harvest evidenzia importanti domande sulla "digitalizzazione" delle identità e della separazione dalla forma fisica. Può un corpo "lasciato libero" dal suo proprietario essere rivendicato da un altro? Come viene determinata l?identità se il cyberspazio può mascherare il proprio genere, la classe o la razza e di uscire dalle loro costrizioni? La problematizzazione dell'identità nel cyberspazio è fondamentale per il discorso del postcolonialismo. Per i corpi emarginati dalla politica le sofferenze di identità è radicata nel corpo fisico. In Harvest, il primo mondo sfrutta il terzo mondo attraverso la comunicazione wireless e soldi illimitati. Jaya sostiene una resistenza postcoloniale a tale dominio capitalista. Lei sostiene che il suo corpo, evocativo della sua dignità, attraverso la limitazione della morte corporale ? il trionfo nel mondo del colonizzatore di coercizione e di controllo postcoloniale degli Altri.