[Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (français moyen). 1579] ; Comprend : Le prince ; Appartient à l'ensemble documentaire : HNormand1 ; Contient une table des matières ; Avec mode texte ; Ouvrages avant 1800
"The Makassar annals Translated and edited by William Cummings. Beginning in the 1630s, a series of annalists at the main courts of Makassar began keeping records with dated entries that recorded a wide variety of specific historical information about a wide variety of topics, including the births and deaths of notable individuals, the actions of rulers, the spread of Islam, trade and diplomacy, the built environment, ritual activity, warfare, internal political struggles, social and kinship relations, eclipses and comets, and more. These Lontaraq bilang were a clear departure in form and function from the genealogically-structured chronicles being composed about the ruling families of Gowa and Talloq in the same era. By the end of 1751, nearly 2400 entries had been completed. These records are a rich lode of information for scholars interested in virtually any aspect of life in premodern Makassar, and are a rare and precious resource for scholars of Southeast Asia. This is the first English translation and annotation of the annals. William Cummings is an associate professor of history at the University of South Florida. He is the author of Making blood white; Historical transformation in early modern Makassar, A chain of kings; The Makassarese chronicles of Gowa and Talloq, and numerous articles about Makassarese history and culture"--Publisher's description
L' "autunno del Medio Evo" assistette ad una sorta di ripiegamento nostalgico verso un passato ideale ma non troppo lontano, capace ancora di proporre modelli di comportamento individuale e sociale ad un mondo che invece pareva in progressivo dissolvimento. Oltre ad impregnare nuovi tipi di scrittura, questo atteggiamento si concretizzò in ambito letterario nei rimaneggiamenti di romanzi e canzoni di gesta, la cui riscrittura diventò gesto culturale distintivo di alcuni milieux, in special modo le corti d'Anjou e di Borgogna. Per la particolare tematica trattata, il romanzo di Ciperis de Vignevaux è esemplare degli interessi politici e culturali di Filippo il Buono e del suo gusto per la ricostruzione storica del lignaggio familiare; esso veniva a rappresentare un modello di potere che riesce ad imporsi, nonostante le difficili e sofferte lotte contro il sovrano. In questo senso, il legame tra gli avvenimenti contemporanei e quelli delle cronache dell'antico regno merovingico si fa tutt'uno col gusto di una corte che, sul ripensamento del romanzo storico, aveva costruito la propria immagine, dinamica e immaginifica. Il format della biografia romanzata viene così ad imporsi come una tradizione aggiornata dell'archetipo cavalleresco in un'ottica che è innanzi tutto 'pedagogica', consistente nella programmatica esaltazione dell'assioma della nobiltà guerriera, basato sugli ideali di onore, prodezza, cortesia e fede, magnificati proprio nel momento in cui si stavano facendo sempre più precari. Il romanzo di Ciperis de Vignevaux viene qui pubblicato per la prima volta ed è corredato di traduzione italiana a fronte e commento linguistico-letterario.