Suchergebnisse
Filter
2677 Ergebnisse
Sortierung:
L'"iconizzazione" del Sud. Fotogiornalismo e cinema documentario
Come ogni territorio, il Mezzogiorno è una trama che custodisce un senso sacro e sublime: la fotografia, il documentario e il cinema d'autore hanno spesso provato a raccontarne luoghi e figure attraverso le pratiche del realismo. Che si assuma una prospettiva ontologica, stilistica o semiotica, è noto che la relazione tra immagine e realtà storica, sociale e naturale cambia con il cambiare dello sguardo indagatore. Lo studio del rapporto tra la prospettiva di indagine e l'oggetto di analisi mette in campo due questioni nodali: da un lato occorre fare ordine nella molteplicità di produzioni (interne al territorio ed esterne) che hanno provato a restituire, tra fenomenologia e trasfigurazione, una immagine autentica del Sud Italia; dall'altro lato è inevitabile fare i conti con la responsabilità che tali produzioni hanno avuto nella definizione identitaria delle culture e dei popoli meridionali. Fotografie e prodotti audiovisivi, attraverso uno slittamento dalla funzione di intrattenimento a quella di conoscenza, sono i principali fattori di una ri-costruzione identitaria, il cui processo pare aver preso strade diverse, benché tutte accomunate da un unico risultato: aver ridotto la dimensione arcaico-rurale di quei luoghi a icona. In questa sede, prendendo in esame alcune fonti documentali, e affrontando la questione iconografica da una prospettiva estetico-antropologica, si vuole proporre una prima mappatura e analisi dei reportage fotografici e dei materiali audiovisivi che hanno contribuito alla definizione delle diverse immagini del Sud Italia e dei suoi abitanti, portando in evidenza le ragioni estetiche e culturali che hanno spinto, nel secondo dopoguerra, illustri fotografi e cineasti a indagare visivamente quei territori, ben prima della diffusione delle tecnologie e in anticipo sulle politiche dell'accoglienza e della valorizzazione che hanno reso il Meridione location privilegiata per set audiovisivi, anche grazie alla nascita delle Film Commission.
BASE
Brasile: luoghi, narrazioni e immagini dal cinema
Primitively traditional canons distinguish Brazil's image. After the pomp of Cinema novo and the long years of difficulty, from the nineties of the last century the image of Brazil is reproposing internationally with its infinite and often sore stories, the past of military dictatorship and the present of violence and marginalization. Spectacularization and fashion have replaced the question and reflection in the challenge of telling Brazil in its protein-like reality. ; Cánones obstinadamente tradicionales distinguen la imagen del Brasil. Después de los esplendores de Cinéma nôvo y los largos años de dificultad, desde los años Noventa del siglo pasado, la imagen de Brasil está reprogramando internacionalmente sus historias infinitas y con frecuencia dolorosas, el pasado de la dictadura militar y el presente de violencia y la marginación. La espectacularización y la moda han reemplazado la pregunta y la reflexión en el desafío de contarle a Brasil su realidad proteiforme. ; Canoni pervicacemente tradizionali contraddistinguono l'immagine del Brasile. Dopo i fasti del Cinéma nôvo e i lunghi anni di difficoltà, dagli anni Novanta del secolo scorso l'immagine del Brasile viene a riproporsi a livello internazionale con le sue infinite e spesso dolenti storie, il passato della dittatura militare e il presente di violenza e emarginazione. Spettacolarizzazione e maniera si sono sostituite all'interrogazione e alla riflessione, nella sfida di raccontare il Brasile nella sua realtà proteiforme.
BASE
Cinema, moda, pubblicità: psicosociologia dell'estetica quotidiana
In: Arte, scienza, conoscenza 12
Migranti in celluloide: storici, cinema ed emigrazione
In: I quaderni del Museo dell'emigrazione 3
Stille" Landschaften ; "Silent" landscapes ; Paisajes "silenciosos" ; Paysages "silencieux" ; Paesaggi "silenziosi
Der Beitrag, der den Wasserlandschaften gewidtmet ist (besonders Flusssystemen) hat das folgende Ziel: das Unterstreichen der aktiven Rolle, die Wasserlandschaften auf die Strassenbaupolitik haben koennten (und sollten) und, in allgemeneinen, auch in der Kultur des Taeglichen haben, um eine bessere Landschaftqualitaet zu erreichen, die auf dem ganzen Gebiet verbreitet sein sollte. In diesem Sinn stellt der Beitrag die Wiederentdeckung und Wiederbewertung dieser Wirklichkeit an die erste Stelle. Er will dem Fluss seine Gesamtheit als wiederbelebendes Element des Gebietes zurueckzugeben, als Strukturachse der Landschaft, als Reichtum einer Identitaetsform der Stadt- und Landsysteme, die er durchquert. ; This paper deals with water landscapes (and with river waterways in particular) and has the following objective: to underline the active role which could (should) be taken by the "silent" reality of waterplaces in urban politics and more in general in everyday life, in order to attain landscapes of quality throughout the entire territory. In this sense, this paper puts in the forefront the rediscovery and the appraising of these elements in order to give back to the river its key role as generator of territoriality, the structural axis of the landscape, and patrimony of its identity consequent to its relation with the urban systems and landscapes it passes through. ; El artículo, dedicado al paisajes de las aguas ( en particular a los sistemas fluviales) pretende hacer hincapié en la centralidad que lo lugares acuaticos "silenciosos" deberían tener en las políticas urbanisticas y, en general, el la cultura cotidiana, para alcanzar una calidad paisajista difusa en todo el territorio. En este sentido, el artículo se centra en el redescubrimiento y en la valorización de esas realidades, para restituir al río su identitad compleja de generador de territorialidad, eje maestro del paisaje, valiosa expresión de una identitad procedente de la relación con los sistemas urbanos y paisajistas que atraviesa. ; Cette étude consacrée aux paysages des eaux et aux systèmes fluviaux en particulier se propose l'objectif suivant: souligner le rôle actif que les réalités ("silencieuses") des lieux d'eau pourraient (devraient) recouvrir dans les politiques urbanistiques et – en sens plus large – dans la culture du quotidien, afin d'obtenir une qualité diffusée du paysage sur tout le territoire. En ce sens cet essai place au premier plan la redécouverte et la mise en valeur de ces réalités pour rendre au fleuve sa complexité d'élément générateur de territorialité, d'axe structurant le territoire, de patrimoine d'une forme identitaire étroitement liée aux systèmes urbains des pays traversés. ; Il contributo, dedicato ai paesaggi delle acque (e ai sistemi fluviali, in particolare), si pone il seguente obiettivo: sottolineare il ruolo attivo che potrebbero (dovrebbero) assumere le realtà ("silenziose") dei luoghi d'acqua nelle politiche urbanistiche e, più in generale, nella cultura del quotidiano, al fine del raggiungimento di una qualità paesaggistica diffusa dell'intero territorio. In questo senso, il saggio mette in primo piano la riscoperta e la messa in valore di tali realtà, al fine di restituire al fiume la sua complessità quale elemento generatore di territorialità, asse strutturante il paesaggio, patrimonio di una forma identitaria conseguente alla relazione con i sistemi urbani e paesistici attraversati.
BASE
Silent Shakespeare. L'Amleto cinematografico di Gade/Nielsen (Germania 1921)
The purpose of the paper is to analyse the figure of the female protagonist in Gade's silent film version of Hamlet (1921), Asta Nielsen, the first internationally renown screen star. She is not only the heroine of the melodramatic plot who is trapped in a feigned male identity imposed on her by external circumstances and political reasons (according to Vining's controversial reading of the original play), but because of her avant-guarde acting style and performance, and her androgynous look she becomes the symbol of Weimar 'gender crisis'.
BASE
Musica, Cinema e identità nel Río de la Plata ; Music, Cinema and Identity in the Río de la Plata region - Three case studies
La costruzione dell'identità culturale come problema centrale in contesti geografici periferici, vista dalla prospettiva che emerge dalla zona d'incrocio tra musica e produzione cinematografica nella regione del Río de la Plata, delimitata dalle due città capitali dell'Argentina e l'Uruguay. Verranno analizzate tre situazioni particolari: l'inserzione del tango nel cinema, in quanto elemento locale fortemente identitario, focalizzata sulla produzione di uno dei più noti compositori argentini del XX secolo, Astor Piazzolla, artefice del rinnovamento linguistico del tango e autore di numerose colonne sonore. A partire dal contesto culturale nel quale si inserisce la sua biografia musicale, si analizzeranno due film emblematici nella storia dell'Argentina, realizzati nell'importante momento storico della transizione dall'ultima dittatura all'attuale democrazia: TangosEl exilio de Gardel e Sur (Fernando Solanas, 1985, 1988). L'arrivo del rock come genere musicale straniero nel contesto del Rio de la Plata negli anni Sessanta, le trasformazioni culturali che esso comportò viste attraverso la sua presenza cinematografica e la nascita del "giovanile" in quanto nuovo soggetto, centrale nello sviluppo della cultura di massa alle origini della globalizzazione. Il rapporto locale/globale nella costruzione di un "Rock Nacional" con caratteristiche identitarie proprie, in bilico tra produzione artistica e industria culturale. Si analizzeranno due film rappresentativi di questa svolta, che rendono conto di vari elementi chiave in questo processo: Nacidos para cantar (Emilio Gomez Muriel, 1965), El extraño de pelo largo (Julio Porter, 1969). L'interazione tra musica e cinema nel contesto della cinematografia nazionale nell'Uruguay (dallo sviluppo relativamente tardivo), le sue caratteristiche particolari e la sua funzione culturale nell'ambito di un paese condizionato dalle sue piccole dimensioni, peculiarità identitarie e limitazioni economiche, che nonostante questo configurano un particolare profilo culturale che incide sul contesto rioplatense e latinoamericano. A tal proposito, verrà analizzato un film di genere documentario incentrato sulla canzone d'autore uruguaiana: Hit (Claudia Abend, Adriana Loeff, 2009). ; Cultural identity as a central problem in peripheral geographic contexts, from the perspective that emerges at the intersection of music and film production in the Río de la Plata region, bounded by the two capital cities of Argentina and Uruguay. Three specific situations will be considered: the usage of tango in cinema, as a strongly identifying local element, focusing on the production of Argentinian musician Astor Piazzolla, author of the linguistic renewal of tango, and composer of numerous soundtracks. Starting from the cultural context in which his musical biography is inserted, two emblematic films will be analyzed, regarding the historical transition from the last dictatorship to the current democracy in Argentina: TangosEl exilio de Gardel and Sur (Fernando Solanas, 1985, 1988). The arrival of rock as a foreign musical genre in the context of Rio de la Plata in the sixties, the cultural transformations that it involved seen through its cinematographic presence, and the birth of "the young" as a new subject, central in the development of mass culture in the origins of globalization. The local/global relationship in the construction of a "Rock Nacional" with its own identity characteristics, poised between artistic production and cultural industry. We will analyze two films representative of this shifting point, which account for several key elements in this process: Nacidos para cantar (Emilio Gomez Muriel, 1965), El extraño de pelo largo (Julio Porter, 1969). The interaction between music and cinema in the context of national cinematography in Uruguay, its particular characteristics and its cultural function within a country conditioned by its small size, identity peculiarities and economic limitations which, despite this, form a particular cultural profile that affects the rioplatense and Latinamerican contexts. In this regard, a documentary film based on Uruguay's author song will be analyzed: Hit (Claudia Abend, Adriana Loeff, 2009).
BASE
Cattolici, cinema e omosessualità : il «turpe vizio» dalla rimozione al panico morale
Il saggio ricostruisce lo sviluppo del tentativo, da parte della cultura cattolica, di gestire la rappresentazione dell'omosessualità nell'immediato dopoguerra ambendo a preservare la rimozione totale già applicata sotto il fascismo. Utopia dalla quale si trova però a dover recedere a cavallo tra anni '50 e anni '60, a causa tanto della reazione di diverse anime della cultura laica quanto di un'autonoma e più moderata gestione dell'argomento da parte della DC. ; The essay traces the development of the way in which the catholic culture tried to handle the representation of homosexuality in the after-war, aiming at removing it completely as during Fascism. This utopian effort fails between the late 1950s and early 1960s both because of the reaction of the laic culture and because Christian Democrats chose to manage it in a different a more moderate way.
BASE
Il cinema indipendente italiano racconta la flessibilità
Questa tesi nasce dalla volontà di dedicarmi al cinema indipendente italiano con particolare attenzione al documentario, attratta dalla sua naturale propensione, quasi un legame simbiotico, alla contemporaneità e ai suoi temi più urgenti. Nello specifico in questa sede ho voluto valutare le differenti modalità con cui una rosa di film affronta e rappresenta la questione del rinnovamento del mercato del lavoro. Esso spinto dal consolidarsi del così detto post-fordismo prevede, a fronte di una specializzazione flessibile della produzione industriale, una occupazione razionalizzata. Oltre alle implicazioni economiche, legislative e di strategia industriale che portano il post-fordismo e la flessibilità, mi è sembrato estremamente interessante affrontare la questione delle conseguenze che esse fanno ricadere sulla vita personale e pratica dei lavoratori. Il costo umano della flessibilità troppo spesso sottovalutato trova almeno in questa sede rilevanza appropriata, con l'intenzione di promuovere una riflessione che parte appunto dalle storie esposte nei film da me scelti. La mia attenzione si è così concentrata su tre documentari e una fiction, che affrontano nello specifico la questione del costo umano della flessibilità: Vite flessibili di Nicola Di Lecce e Rossella Lamina, Invisibili di Tania Pedroni, L'uomo flessibile di Stefano Consiglio e Il vangelo secondo Precario di Stefano Obino. La scelta di questi lavori tenta di ricostruire una riflessione completa sia in merito all'argomento, che alla sua rappresentazione, comprendendo documentari di stampo più tradizionale, documentari creativi e fiction.
BASE