L' "autunno del Medio Evo" assistette ad una sorta di ripiegamento nostalgico verso un passato ideale ma non troppo lontano, capace ancora di proporre modelli di comportamento individuale e sociale ad un mondo che invece pareva in progressivo dissolvimento. Oltre ad impregnare nuovi tipi di scrittura, questo atteggiamento si concretizzò in ambito letterario nei rimaneggiamenti di romanzi e canzoni di gesta, la cui riscrittura diventò gesto culturale distintivo di alcuni milieux, in special modo le corti d'Anjou e di Borgogna. Per la particolare tematica trattata, il romanzo di Ciperis de Vignevaux è esemplare degli interessi politici e culturali di Filippo il Buono e del suo gusto per la ricostruzione storica del lignaggio familiare; esso veniva a rappresentare un modello di potere che riesce ad imporsi, nonostante le difficili e sofferte lotte contro il sovrano. In questo senso, il legame tra gli avvenimenti contemporanei e quelli delle cronache dell'antico regno merovingico si fa tutt'uno col gusto di una corte che, sul ripensamento del romanzo storico, aveva costruito la propria immagine, dinamica e immaginifica. Il format della biografia romanzata viene così ad imporsi come una tradizione aggiornata dell'archetipo cavalleresco in un'ottica che è innanzi tutto 'pedagogica', consistente nella programmatica esaltazione dell'assioma della nobiltà guerriera, basato sugli ideali di onore, prodezza, cortesia e fede, magnificati proprio nel momento in cui si stavano facendo sempre più precari. Il romanzo di Ciperis de Vignevaux viene qui pubblicato per la prima volta ed è corredato di traduzione italiana a fronte e commento linguistico-letterario.
Continuing the critical edition of trial texts from the rein of Louis XI, the present volume presents those of John V of Armagnac, Charles of Albret, and Charles the Bold. These texts allow for a fuller understanding of the rebellion against the king, the kingdoms emerging legal structures, and Louiss ability to work within and through the law, all while manipulating it to his needs
"Bredin le Cocu, notaire rural et consciencieux, rédige un formulaire, recueil d'exemples donnant des formules-types d'actes juridiques. Ce formulaire est "récréatif" donc Benoît Du Troncy, notaire lyonnais de son état, dissimulé derrière Bredin, s'ingénie à inventer les situations les plus invraisemblables (legs burlesque, mariage d'octogénaires, société de prostituées...). Il renouvelle ainsi, en 1594, le genre des recueils d'histoires comiques en mêlant le style juridique et les plus joyeuses obscénités"--P. [4] of cover