In quest'articolo affrontiamo le tematiche della dinamica e della diversità della corporate social responsibility in un'ottica istituzionalista. Di recente si è registrato un cambiamento di paradigma nella CSR. L'impresa ha assunto un ruolo politico nella società, simile a quello dello Stato, intervenendo in processi di public policy a fianco, ma anche 'al di là e al di sopra' delle istituzioni governative nazionali. Si tratta della politicizzazione della corporate social responsibility, che genera connessione sociale dell'impresa, ma, al contempo, implica una questione di accountabilty politica del fare organizzativo. L'impresa-attore politico deve dar conto alla collettività delle decisioni ed azioni intraprese con riferimento a questioni di pubblico interesse. Nell'articolo si discute anche di come il pluralismo degli attori politici nei processi di deliberazione pubblica e la political accountability delle imprese possano contribuire a far emergere forme di democrazia deliberativa.
Il tema dei costi della politica, di recente oggetto di un ritorno di attenzione a seguito della pubblicazione di alcuni volumi e inchieste giornalistiche, è fra le questioni che meglio interpretano e rappresentano l'esistenza di uno stretto legame fra responsabilità politica, consenso democratico e funzionamento efficace delle istituzioni. Si tratta infatti di un tema su cui, da un lato, tende ad esercitarsi un controllo da parte dei cittadini, ovvero una pressione da parte dell'opinione pubblica, che peraltro all'avvicinarsi delle consultazioni elettorali può trasformarsi in un importante determinante del consenso. Dall'altro, si tratta di un argomento che riguarda da vicino le condizioni fondamentali di funzionamento delle istituzioni democratiche, sul quale una democrazia avanzata è comunque tenuta ad interrogarsi. Molteplici sono, inoltre, le implicazioni che interessano questo tema, sia da un punto di vista positivo, e cioè di come istituzioni e pratiche democratiche funzionano in quanto tali, sia da un punto di vista normativo, e cioè di come istituzioni e pratiche democratiche dovrebbero funzionare in una società aperta e plurale. La stesso principio normativo dell'accountability, che sta a definire la responsabilità in capo al personale politico - parlamentare e di governo - rispetto alla rendicontazione del proprio agire, e di conseguenza rispetto al concetto di responsiveness, e cioè capacità di risposta alle richieste e aspettative dei governanti, in condizioni di trasparenza e chiarezza delle opzioni di scelta. Le profonde trasformazioni che hanno attraversato la società italiana, al pari di qualsiasi altra realtà evoluta del mondo occidentale, sono state nel corso degli anni causa di significativi mutamenti nei rapporti fra politica e società civile, nelle forme di organizzazione tipiche della politica, a cominciare dai modelli organizzativi di partito, nelle modalità di comunicazione che contraddistinguono il rapporto fra partiti, eletti ed elettori ecc. Con ciò, il finanziamento di partiti e movimenti politici, insieme alle attività che svolgono nei confronti della politica una funzione di indotto (a cominciare dagli apparati serventi della PA, per venire al complesso insieme di attività del parastato, prima fra tutte le attività aziendali erogatrici di servizi di pubblica utilità), costituiscono un punto di snodo decisivo per l'individuazione di un equilibrio efficace fra rappresentanza e accountability. Perché se è vero che dall'introduzione delle indennità di mandato nei primi parlamenti democratici, i costi della politica sono una condizione necessaria per un accesso all'arena democratica indipendente dalle disponibilità economiche dei soggetti, è altrettanto vero che l'adeguamento dei finanziamenti alla politica secondo un giusto livello è parte fondamentale delle condizioni di legittimazione di elite e istituzioni politiche. Nel paper si prenderanno in considerazione le modalità che regolano il finanziamento di partiti e movimenti politici in sei democrazie occidentali (Spagna, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Italia), concentrando l'attenzione soprattutto su sette dimensioni analitiche fondamentali: 1) il grado di centralizzazione del sistema di finanziamento pubblico; 2) il tipo di soggetto erogatore dei contributi; 3) il modello di contribuzione; 4) l'esistenza di eventuali limiti o tetti di spesa; 5) l'esistenza di meccanismi di controllo e/o sanzionamento; 6) l'eventuale finalizzazione delle erogazioni; 7) l'ammontare complessivo del finanziamento pubblico. Tenendo sullo sfondo questa analisi comparativa, si cercherà di focalizzare alcune delle voci di spesa relative al funzionamento del sistema politico. Quest'ultimo verrà inoltre analizzato alla luce delle sue più conclamate patologie e fragilità, inquadrandone le cause all'interno di una più generale analisi dell'incompiuta transizione italiana. Si cercherà infine, sia pur molto schematicamente, di affrontare il tema in chiave prescrittiva, individuando alcune possibili soluzioni per la definizione di un sistema di finanziamento e monitoraggio rispondente alle aspettative di trasparenza dei cittadini. A tale proposito, verrà avanzata un'ipotesi schematica di codice etico per classe politica (e per gli apparati serventi della P.A.), finalizzata a inquadrare il tema del costi della politica nel più generale ambito della tensione normativa esistente fra condizioni di legittimità e capacità di accountability.
Public good provision has always been a central role of government, but it is also an important element in political competition. The recent financial difficulties of public authorities have undermined their capacity to invest in public goods, requiring politicians to search for new ways to finance those investments. A solution widely adopted is the Public-Private Partnership, an instrument designed to provide more valuable public goods thanks to efficiency gains coming from bundling building and operating phases in a single contract, but that has often resulted in resounding failures. The most common explanation for this lack of results is that PPP are often adopted not for efficiency purposes but to avoid financial constraints. We build a model to analyze the incentives for politicians to use PPP for pork barrel politics in presence of a binding budget constraint, when they have a better ability to look forward than their voters, and are limited in their possibility to stay in charge. We then release the assumption of homogeneous income among voters, and analyze how this modifies politician's incentives to pander.
Introduzione al numero monografico Rassegna Italiana di Valutazione sul tema della valutazione del sistema scolastico, le politiche educative di accountability e i processi di miglioramento.
Within the new polycentric organization structured on the separation between politics and administration, the real responsibility of the public management constitutes a fundamental passage for the full realization of the 'result administration' model. In front of the lack of effectiveness of the principles such as valuation and responsibility, the system has recently registered the emersion of a new approach which 'penalizes' the public management, inspired not by logics of correction but, on the contrary, by ones based on sanctions. The objective of the dissertation is to comprehend if the new punitive approach is effectively able to offer a real contribution to the problem of the lack of effectiveness of accountability, to then evaluate if its function within the system has changed. To do this the starting point is the analysis of the evolution of the relationship between politics and administration, in order to understand which is the current role of public management inside the system. On the basis of this premise, the theme of the forms adopted from the accountability of the 'result administration' model has been confronted: first through the observation of what should have been its contribution, and then, with the highlight of the critiques emerged on the grounds of the concrete implementation and the responses elaborated by the system. Furthermore, an in-depth study has been carried out on the computerization process of the public administrations: in this area of interest, in fact, an important example of acceptance of the new sanctionbased logic has been registered, used as leverage to force the public management into implementing the law provisions contained in the CAD (the italian 'Digital Administration Code'). The analysis carried out has, on one side, brought out the tough operational issues in the utilization of the new sanction mechanisms, on the other, has revealed certain intrinsic and extrinsic limits. This has therefore prevented the achievement of the scope of covering the lack of effectiveness of accountability, and has contributed to generate an alteration of its structure that seems to be capable to affect its peculiar function, to them traditionally attributed within the scope of the 'result administration' model.
La ricerca ha ad oggetto gli assetti istituzionali e le forme d'esercizio della funzione di regolazione macroprudenziale nell'Unione europea in comparazione con l'esperienza statunitense. L'analisi si sviluppa intorno a due aree problematiche: l'equilibrio e le interrelazioni tra tecnica e politica nella trasformazione dell'architettura istituzionale che presiede alla regolazione del sistema finanziario; l'accountability delle reti di autorità che esercitano in maniera condivisa e coordinata funzioni orientate alla stabilità finanziaria in termini di prevenzione del rischio sistemico. A tal fine, il lavoro ricostruisce le interazioni tra le funzioni di regolazione macroprudenziale, microprudenziale e di conduzione della politica monetaria, ed esamina gli assetti istituzionali e le forme di coordinamento, cooperazione e integrazione fra i diversi attori negli ordinamenti prescelti, avendo particolare riguardo al nodo della trasformazione del ruolo delle banche centrali e alla capacità delle reti in esame di rispondere in maniera effettiva del proprio operato nell'arena pubblica pur nel rispetto di prerogative di indipendenza.
Gli studiosi da più parti hanno tentato di sistematizzare ed interpretare il complesso, e talvolta tortuoso, percorso di riforma che ha interessato la pubblica amministrazione italiana da oltre un ventennio, ricorrendo a paradigmi teorici già applicati in contesti internazionali. Tra questi, quello dell'accountability, nei suoi diversi profili e nell'ambito della teoria dell'agenzia, ha senz'altro rivestito uno dei più impiegati (Grey & Jenkins, 1993). Il tema è stato studiato ed analizzato da diversi punti di vista ma per quanto rileva ai fini del presente lavoro, l'ambito della political accountability appare quello più coerente poiché si riferisce alla responsabilità dei soggetti chiamati a gestire risorse pubbliche nell'operare nell'interesse della collettività e nell'essere responsabili per le proprie azioni. In questa prospettiva una delle esigenze più attuali è quella di instaurare un rapporto di comunicazione tra amministratori e cittadini che si inserisce nella logica della "resa del conto", tipica delle esperienze di rendicontazione innovativa come il rendiconto semplificato per il cittadino. L'obiettivo complessivo di queste esperienze è quello di innalzare il livello di trasparenza della gestione degli enti locali (Caperchione & Pezzani, 2000) trasformando la gestione dell'amministrazione in una "casa di vetro" all'interno della quale ogni stakeholder possa agevolmente individuare le informazioni di proprio interesse.
The essay deals with the long crisis of the Italian parliamentary system as well as the hypothesis that it may overwhelm representative democracy itself. The study moves from an analysis of the events which have marked first two years of the XVIII Italian parliament in order to identify four ways in which parliament itself may be overwhelmed. All of them occurred during the last quarter of a century: the attack on representativeness of the Chambers as well as on parliamentarians; the debasement of confidence procedures and the lack of accountability of Government towards Parliament; the reduction and marginalization of public debate within Parliament; the displacement of the legislative function of the Chambers in favor of the government. These phenomena should not be considered as a mere adaptation to the change of the political system; in fact, they question the fundamental principles of parliamentarism and the idea of representative democracy as laid down by the Constitution. This analysis is confirmed by the political events of the XVIII parliament, during which the leaders of the main political forces represented in parliament predicted the overcoming of the representative principle as a possible outcome to the Italian political crisis. The many attempts to weaken the parliament stem from the continued loss of value of the Constitutional rules related to the form of government and it also derives from the emerging idea of a democracy only meant to give its consent to rules that come from elsewhere instead from the parliament. This conception, that degrades representative democracy into a system merely aimed at the appointment of leaders needed to lead the executive branch – intended as a center of the whole decision-making process – is radically stranger to the paradigm of parliamentarism and it is unable to express a coherent and efficient functioning model of parliamentary system. In this context, the strength of the Constitution and the role played by other constitutional bodies have proven to be crucial for the maintenance of parliamentary democracy and for the survival of representative State as a whole. The Italian context shows how, today, the fate of the representative State depends on the proper functioning of political links between representatives and constituents. It also depends on the possibility to extend the principles of representative democracy to the organization and the internal procedures of those political and institutional players that have been revealed extraneous to those principles, which instead today appear crucial for the life of the constitutional system.
L'articolo analizza l'introduzione e l'attuazione di obblighi di pubblicazione in materia di spesa pubblica negli Stati Uniti nel corso dell'ultimo decennio (2006-2016). Viene evidenziato il processo di apprendimento che ha focalizzato l'attuazione degli obblighi di trasparenza non tanto sulla mera disponibilità di informazioni quanto sulla loro qualità assicurata dalla standardizzazione delle basi informative. Nel paragrafo conclusivo l'esperienza statunitense viene comparata con quella italiana in cui solo recentemente è stata posta attenzione alla complessità dell'apertura delle banche dati come condizione dell'efficace attuazione degli obblighi di trasparenza.
This paper focuses on the role of the public sector information, seen as the most relevant form of accountability for a democratic state, crucial for citizens to be able to take informed decisions in their lives. The paper stresses also the role of public administration publications in the complex world of public sector information and describes the evolution of the availability and the access to these resources. The author analyzes the evolving scenario of Italian public sector information of the last twenty years, the e-government transition and the issues still to be faced. In particular, the author notes a discontinuity in the publication and making available by institutions of this type of documents and analyzes the reasons. Lastly, the article underlines the importance of information literacy and civic information literacy for communities' development and digital well-being. ; L'articolo analizza il ruolo della documentazione di fonte pubblica come aspetto fondamentale dell'accountability di uno Stato, sottolineando il ruolo delle pubblicazioni della pubblica amministrazione nel complesso mondo dell'informazione del settore pubblico e analizzando l'evoluzione della disponibilità delle stesse. L'autrice rileva una discontinuità nella pubblicazione e nella messa a disposizione, da parte degli enti, di questo tipo di documenti e ne analizza le ragioni. Viene sottolineato il ruolo fondamentale della proattività dei cittadini, da un lato nel chiedere la pubblicazione della documentazione di fonte pubblica e dall'altro nell'impiegare spirito critico nella sua fruizione. L'articolo evidenzia infine la necessità per le biblioteche di un'azione puntuale a supporto dell'information literacy, con particolare riferimento alla documentazione di fonte pubblica.
Le linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico 2016 recano le indicazioni dell'Agenzia per l'Italia digitale relative all'attuazione della politica di open data. In un contesto caratterizzato dalla scarsa attenzione dei governi per la programmazione e il monitoraggio di questa politica, le nuove indicazioni incidono più sugli aspetti tecnici che su quelli organizzativi del processo di apertura delle basi dati detenute dalle pubbliche amministrazioni. Eppure, gli aspetti organizzativi costituiscono l'ambito su cui è necessario intervenire per conseguire i benefici che gli organismi internazionali associano agli open data. In questo modo l'apertura delle basi dati risulta essere ancora estranea alla politica di trasparenza amministrativa, restando una appendice isolata della politica di digitalizzazione.
Il lavoro si propone di ricercare nel dialogo tra etica e diritto sui temi dell'intelligenza artificiale strumenti capaci di tutelare la persona umana dalle nuove forme di vulnerabilità coniate dalla società digitale. L'ambito specificamente osservato è quello dei processi decisionali automatizzati: qui il diritto alla spiegazione della decisione algoritmica risponde a un principio etico universale ma è anche un diritto in senso giuridico? La risposta fornita è che nel sistema giuridico europeo, alla stregua dell'interpretazione sistematica e assiologica dell'art. 22 del GDPR, quel diritto esiste: una garanzia individuale fondamentale nel processo algoritmico che sia interamente automatizzato e ad "alto rischio" per l'impatto della decisione nella sfera della persona. La conclusione raggiunta nel lavoro è che l'art. 22 GDPR abbia un ruolo cruciale nel governo giuridico della tecnica: incorporare i principi di trasparenza ed "explanibility" nei sistemi decisionali governati dall'IA per assicurare che questi ultimi siano "umano-centrici" e "trustworthy".
La necessità prodotta dall'aziendalizzazione degli enti pubblici ha portato anche le aziende sanitarie ad aver bisogno di rispondere al bisogno di accountability degli stakeholders. Il change management in sanità e il bisogno di rispondere alla necessità di accountability degli stakeholders porta le strutture sanitarie a individuare strumenti di accompagnamento, governo e esecuzione delle politiche intraprese dai ruoli manageriale ai diversi livelli. A queste esigenze cercano di rispondere i nuovi modelli di governance, e proprio della governance e della formazione della direzione delle aziende sanitarie locali e ospedaliere andremo a indagare per cercare di sviluppare un nuovo modello di pianificazione programmazione e controllo della formazione del top management nelle aziende sanitarie in Italia. Lo studio è stato condotto in tutte le Regioni d'Italia, all'indagine hanno risposto il 40% degli intervistati. Il campione analizza la formazione manageriale organizzata ed erogata da ciascuna regione negli ultimi 5 anni. Attraverso il case study è stato possibile analizzare l'andamento e le caratteristiche legate alla formazione manageriale in modo da proporre un nuovo modello integrato di amministrazione razionale considerando anche il modello di Kirkpatrick nelle fasi della valutazione della ricaduta sull'organizzazione. The need produced by the corporatization of public bodies has also led health companies to need to respond to the need for accountability of stakeholders. Change management in healthcare and the need to respond to the need for accountability of stakeholders leads healthcare structures to identify tools for accompanying, governing and executing policies undertaken by managerial roles at different levels. The new models of governance try to meet these needs, and we are going to investigate to try to develop a new planning model for planning and controlling the training of top management in health companies in Italy. The study was conducted in all regions of Italy, 40% of respondents answered the survey. The sample analyzes the management training organized and delivered by each region over the past 5 years. Through the case study it was possible to analyze the trend and the characteristics related to managerial training in order to propose a new integrated rational administration model considering also the Kirkpatrick model in the phases of the evaluation of the relapse on the organization.
Economists have widely investigated the framework of politics and politicians, its mechanisms and its results. We collect some works, both theoretical and empirical, that describe some typical behaviour of politicians. In particular we focus on the following topics: political accountability, through the electoral systems and the role of citizens, the function of bureaucracy, the issue of multitasking. Finally we present a dynamic model that focuses on the degree of trust among voters.
La letteratura specialistica fa riferimento ad un'organizzazione dello Stato che si caratterizza per il trade-off tra accountability e coordinamento istituzionale: in un sistema politico accentrato il coordinamento istituzionale è massimo, laddove il livello di accountability è minimo. Al contrario, il decentramento amplifica le sovrapposizioni istituzionali ma aumenta il grado di accountability della politica. Siffatta circostanza ha spinto a ritenere che la devolution ad un livello intermedio, ad esempio regionale, possa costituire il miglior compromesso in termini di responsabilizzazione della classe politica e di coordinamento tra le istituzioni. Nel caso delle infrastrutture portuali in Italia con la legge 84/94, la cosiddetta prima liberalizzazione dei porti, si è scelto un modello di decentramento che ha dato, nel tempo, una sempre maggiore autonomia organizzativa alle Autorità portuali, istituzioni locali molto lontane dai modelli di Authority come organismi regolatori dei mercati, fino alla loro quasi completa autonomia finanziaria. Tale autonomia ha mostrato notevoli limiti principalmente in termini di produttività, efficienza e sfruttamento della capacità multiservizi dei singoli porti, di fatto allontanandoli da logiche sinergiche di sistema, tipici fattori di competitività nel caso di reti infrastrutturali di trasporto interconnesse a livello globale. L'attuale fase di lenta uscita dalla crisi globale e del conseguente riassetto dei traffici internazionali di merci, vedono l'attuazione della seconda riforma portuale ispirata fondamentalmente al principio della "ricentralizzazione" di funzioni e poteri decisionali. Le scelte, però, in tali contesti, sono prevalentemente dipendenti da variabili esogene al sistema economico-amministrativo locale e nazionale. Il posizionamento competitivo dei porti non è di per sé sufficiente a garantire domanda di servizi in relazione all'andamento dei traffici commerciali su scala internazionale, alle strategie dei grandi operatori globali, al contenuto tecnologico innovativo richiesto, alla produttività ed all'efficienza tecnica ed economica di funzioni e servizi offerti. L'articolo vuole offrire un contributo di riflessione sull'effettiva capacità e/o necessità dei sistemi economici di adeguare la governance di complessi sistemi infrastrutturali ai mutamenti che intervengono su scala globale. Sistemi che vedono la partecipazione di numerosi soggetti economici le cui scelte sono influenzate dal modello di regolazione e controllo esercitato dal soggetto pubblico decentrato, le Autorità portuali, nei confronti dei soggetti privati facenti parte del mercato di riferimento, a sua volta derivante da deleghe autonomistiche più o meno ampie date dal livello amministrativo centrale.