La prevenzione dell'HIV nella coppia omosessuale in Francia: variabili e costanti
In: Polis: ricerche e studi su società e politica in Italia, Band 13, Heft 3, S. 369-390
ISSN: 1120-9488
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In: Polis: ricerche e studi su società e politica in Italia, Band 13, Heft 3, S. 369-390
ISSN: 1120-9488
In: Serie di psicologia 203
In: Società e cultura 49
This paper aims to stimulate a reflection on some keywords of ancient and modern political-philosophical thought: a) the concept of happiness as crossroads between individual interest and common wealth; b) the feeling of angst and dissatisfaction that strikes individuals and communities in transitional phases; c) the 'resilience' as ability to adapt in gap management, in order to face the current challenges of the great global crisis. ; Questo contributo intende stimolare una riflessione su alcune parole chiave del pensiero politico-filosofico antico e moderno: a) il concetto di felicità come punto d'intersezione tra l'interesse individuale e il bene comune; b) il sentimento di angoscia e di insoddisfazione che colpisce gli individui e le comunità nelle fasi di crisi e di transizione; c) la 'resilienza' come capacità di adattarsi nella gestione delle difficoltà, per meglio affrontare le attuali sfide della grande crisi globale.
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In: Visioni 36
In: Scienze politiche e sociali 231
In: Biblioteca di cultura 524
In: Lingue e letterature Carocci 161
In: Collana della Fondazione di studi storici Filippo Turati 39
Quando si parla di invettiva, la caratteristica principale sembra essere quella dell'attacco, dell'insulto, della violenza verbale. Si dice infatti "pronunciare un'invettiva", o "lanciare, scagliare un'invettiva". L'invettiva è definita nel Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612), con le parole di Francesco da Buti, come «riprensione, che l'huomo fa crucciosamente. E perciò si chiama invettiva, cioè commozione contro altrui». Essa pone a chi se ne occupa numerose questioni, tra le quali fondamentale è quella che riguarda la sua natura di genere letterario o di registro retorico appartenente allo sfogo o all'offesa contro qualcuno (un avversario, un'istituzione).Questo volume indaga proprio la forma invettiva così come si è presentata in alcuni testi della nostra letteratura, nel suo percorso storico dal Trecento al Novecento. Si è perciò trovata la formula di "scritture dell'ira" (enfatizzando le varie esperienze e i diversi contesti), attraverso cui collocare i testi riconosciuti di una tradizione letteraria italiana. In questa prospettiva, l'invettiva si presenta come una forma codificata di indignazione, di maledizione, di sdegno, che si esprime in un uso violento e rabbioso della parola, ma anche come operazione politica e religiosa, come estetica dell'eccesso, e infine come risposta a un vissuto personale tragico e difficile. When we talk about invective, the main feature seems to be that of the attack, the insult, the verbal violence. In fact, in Italian language, it is said "pronunciare un'invettiva", or "lanciare, scagliare un'invettiva". In the Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612), the invective is defined with Francesco da Buti's words, as «riprensione, che l'huomo fa crucciosamente. E perciò si chiama invettiva, cioè commozione contro altrui». To those who care, it generates many issues, including the fundamental which relates to its nature of literary genre or rhetorical style fit for the outburst or the offense against someone (an opponent, an institution).This book specifically investigates the invective form as it is presented in some books of our literature, in its historical way from the fourteenth to the twentieth century. Therefore, it was created the formula of "scritture dell'ira" (emphasizing on the various experiences and different contexts), through which to place the text of a recognized Italian literary tradition. In this view, the invective shows up as a coded form of indignation, of a curse, of an outrage, which is expressed through an angry and violent use of the word, but also as a political and religious process, as an aesthetic feature of the excess, and finally in response to a tragic and difficult personal experience.
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